Parma, 20 ottobre 2024 - “Sanità pubblica oggi”. Al tema complesso e centrale per il Paese e per la Regione Emilia Romagna, Desolina Bizzi ha dedicato un significativo affondo tecnico-culturale, sabato mattina presso la sala convegni Amelia dell’Hotel Parma e Congressi. La candidata alle elezioni per il consiglio regionale della Regione Emilia Romagna nelle file di Fratelli d’Italia ha invitato a discuterne Gianfranco Cervellin, dirigente dell’azienda ospedaliera e a lungo responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Parma e Marco Bertolani, assessore presso il Comune di Noceto, medico chirurgo presso la Casa di Cura Città di Parma. All’intervento di Cervellin è seguita una tavola rotonda condotta e moderata da Lamberto Colla, direttore della Gazzetta dell’Emilia.
“Riscrivere la sanità pubblica, partendo dall’alto, dallo Stato. Per farlo è necessario organizzare tavoli di lavoro di esperti e professionisti. L’incontro di oggi è finalizzato alla sensibilizzazione.”
Così Desolina Bizzi ha introdotto il seminario. E la successiva tavola rotonda.
Medicina di emergenza-urgenza.
Articolato, attuale e appassionato, l’intervento di Cervellin. Dall’alto della esperienza acquisita e dai molteplici lavori realizzati e pubblicati, il medico ha dato una ampia e articolata illustrazione dell’evoluzione del sistema sanitario in Italia evidenziandone chiaramente i punti di criticità utili a indicare la strada del riordino.
L’intervento ha preso l’avvio a partire dalla periodizzazione del sistema emergenza –urgenza:
1992: attivazione del sistema emergenza-urgenza nazionale; 1996: definizione dei requisiti organizzativi e funzionali del sistema; 2006: istituzione della scuola di specializzazione di medicina emergenza-urgenza; 2009: inizio dell’attività della scuola; 2015: definiti gli standard dell’assistenza ospedaliera; 2019: linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso.
Il professionista ha proposto al pubblico esaustive slides con numeri e grafici. E ha fotografato con rigore e lucidità il sistema di emergenza-urgenza.
Il bisogno e l’offerta.
Significativa la fotografia del bisogno caratterizzato da: invecchiamento della popolazione; aumento dei problemi sociali parzialmente sovrapposti e spesso confusi con quelli sanitari; aumentate esigenze da parte dei pazienti di interventi multipli in una unica occasione: one stop shop; inadeguate risposte da parte del territorio.
Ma preoccupante è anche lo stato dell’arte dal lato dell’offerta del servizio che registra: invecchiamento del personale; carenza di un numero significativo di medici e infermieri; una crisi globale della specializzazione in medicina di emergenza e urgenza; un crescente ricorso a personale esterno. Sull’ultimo appunto il relatore si è soffermato con particolare riferimento ai medici a gettone e suggerendo una significativa domanda: lavoro mercenario?
I medici dell’emergenza-urgenza. Stato dell’arte.
La carenza di medici in Italia e di personale infermieristico rappresenta una grave lacuna.
I numeri: mancano 4000-4500 medici a livello nazionale. Alto il numero degli abbandoni: 1033 nel 2023. E ancora: oltre il 70 per cento dei contratti di specializzazione in medicina di emergenza e urgenza non è stato assegnato. Sottolineato con la penna rossa: nel 2024 non sono stati assegnati 716 posti su 1020.
Le retribuzioni del personale sanitario, medici e infermieri, sono fra le più basse in Europa.
Molto pesante è anche il rischio di contenzioso medico-legale: nel 53% degli ospedali è in corso almeno un procedimento penale contro un dirigente-medico. Ogni dodici medici, un procedimento penale in corso, un rischio al quale si somma ciò che la cronaca riposta costantemente e con sempre maggiore frequenza in fatto di aggressioni fisiche e verbali.
Per garantire continuità alle unità di pronto soccorso si è fatto di necessità-virtù.
Nel 54% dei pronto-soccorso sono stati attivati contratti così detti atipici. Nel 48% operano medici non specializzati in emergenza-urgenza, in regime di prestazione aggiuntive. A seguire: capita che gli specializzandi presenti non facciano capo all’emergenza-urgenza.
Altrettanta attenzione, Cervellin ha dedicato al personale infermieristico, un comparto dove la situazione risulta altrettanto preoccupante.
La tendenza demografica.
Nel duemila e cinquanta la società sarà molto più vecchia e stanca per ragioni anagrafiche. Questa non è letteratura. Il vertice di una ideale piramide demografica sintetizzerà l’esiguo numero di giovani. Mentre un’ampia base rappresenterà tutti quelli in età della ragione, per dirla con Jean Paul Sartre.
Sono le conseguenze dell’inverno demografico.
Sono perciò le caratteristiche della popolazione che condizionano la tipologia del bisogno. Un futuro che è già presente e al quale va posto rimedio.
Quanto sia importante conoscere l’utenza emerge con forza dall’istogramma dedicato agli accessi al pronto soccorso di Parma. Il motivo più frequente è: malattia. Un indicatore significativo che apre uno scenario articolato sulla medicina territoriale e sui servizi socio-sanitari e socio-assistenziali presenti sul territorio.
Quello che i numeri non dicono.
Disumanizzazione, disagio personale, burn-out, moral injury. Questo è ciò che i numeri non sanno dire. Ma scivola via dalla stanchezza morale dei professionisti del settore. Professionisti che in gran parte dedicano tempo, qualità e passione.
“Dov’è la bellezza?” Una domanda apparentemente dissonante con il contesto posta da un partecipante all’incontro ha incassato una risposta diretta da parte di Gianfranco Cervellin: “la bellezza sta nel rapporto umano con i nostri pazienti.” “La bellezza è in tutto ciò che ci fa stare bene” gli ha fatto eco Marco Bertolani.
Pubblico e privato.
Se fossi tu ad avere la responsabilità di decidere, che cosa faresti? Lamberto Colla ha dato il là con questa domanda alla tavola rotonda fra i relatori e i partecipanti all’incontro. Cervellin: diretto e perentorio: “Le scelte da fare sono necessarie edolorose. E fanno perdere voti. Se decido di chiudere i Cau perdo voti. Il punto bianco, per esempio, ha rappresentato uno spreco colossale. Chiuso nel marzo 2020, per cause di forza maggiore. A fare le scelte deve essere qualcuno che non teme di perdere voti, qualcuno non eletto. Fortemente necessaria una riforma della medicina territoriale.”
E del rapporto tra pubblico e privato. A parlarne è Marco Bertolani che ha sottolineato la maggiore efficienza delle strutture private rispetto alle pubbliche. Bassa la soglia di accreditamento concessa alle strutture private dalla Regione Emilia Romagna.
Ma il punto focale dell’intervento di Bertolani è stato in merito ai risultati del rapporto tra strutture private e pubbliche. Esiste una perfetta integrazione tra strutture private accreditate e servizio pubblico e i servizi erogati dai privati per conto del Servizio sanitario nazionale sono prodotti seguendo specifici protocolli dettati da quest’ultimo. Il paziente perciò, accedendo alle strutture private accreditate, ottiene il medesimo risultato in termini di qualità di servizio e di impatto economico.
Oggi le strutture private accreditate assorbono il 20% delle prestazioni complessive ma con un impatto economico inferiore all’8% delle risorse destinate alla sanità pubblica con conseguente innalzamento dell’efficienza del servizio erogato nel suo complesso.
“Lasciamo fare a chi sa fare una maggiore produzione sanitaria. Si profila la necessità di aumento dei budget per il privato-accreditato” è il commento finale di Bertolani.
La motivazione del personale deve tornare a essere centrale nella riorganizzazione dei servizi. Il personale è inteso nel suo complesso, dagli Oss (Operatori socio sanitari, Ndr) agli infermieri e infine i medici: tutti devono essere posti al centro del progetto di riordino e non a corollario, conclude il relatore.
Rudolf Virchow.
“La medicina è una scienza sociale e la politica non è altro che una medicina su vasta scale”. Gianni Rastelli, direttore sanitario del Val Parma Hospital cita il medico tedesco, ispiratore della medicina di emergenza e urgenza. Nel suo intervento ha inteso rafforzare e avvalorare i contributi dei due relatori, portando la propria testimonianza.
Verso le elezioni.
A chiudere l’incontro, la candidata Desolina Bizzi. Già operativamente al lavoro. A lei il merito di avere organizzato un incontro di grande valore informativo e di avere coronato gli interventi con dati relativi ai presidi e ausili sanitari e ai ricarichi praticati in sede di rimborso. Infatti, già dalla revisione delle tabelle del nomenclatore tariffario si otterrebbe un risparmio di risorse pubbliche.
Competenza e azioni dirette allo scopo: sinteticamente efficace, il messaggio elettorale di Desolina Bizzi: “conoscere per fare”.