Venerdì, 06 Ottobre 2023 05:16

Marco Rizzo, DSP e la boxe: “Caro spesa? Sul ring contro Von der Leyen e Lagarde In evidenza

Scritto da

Rizzo è candidato in Trentino: “Ci rivolgiamo a coloro che votano ma anche a coloro che non votano perché hanno perso la fiducia. Perché li capiamo”

Di Giulia Bertotto Roma, 5 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) - In occasione del voto amministrativo dell’autunno abbiamo intervistato Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, candidato in Trentino per le elezioni provinciali del 22 ottobre 2023. Giornalista, alpino, tifoso del Torino, ama il Cinema, la Storia e la Boxe.

A proposito di boxe…chi dobbiamo prendere a botte per il caro spesa? Qual è la vera causa dell’inflazione?

La risposta non rispetterebbe le regole della boxe, perché dovremmo picchiare un sacco di signore: Ursula Von Der Leyen, per le spese folli che vengono fatte per la guerra e la politica estera collegata a quella che loro chiamano “crisi energetica”, Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea per le scelte finanziarie che calpestano le nazioni europee, soprattutto quelle più in difficoltà, Kristalina Georgieva, presidente del Fondo monetario internazionale.

L’immigrazione è un fenomeno complesso, ma assistiamo alla solita retorica emergenziale, accompagnata da quella polarizzazione porti aperti/porti chiusi: un’evidente scappatoia dall’analisi della questione. Lei come vede questa situazione?

L’Africa è uno dei paesi più ricchi di risorse del suolo, per questo le multinazionali occidentali sono interessati a destabilizzare questi paesi. Occorre smettere di partecipare a quelle dinamiche che vampirizzano le materie prime e la popolazione africana: vengono foraggiati regimi corrotti, per pilotare i rapporti economici tra l’Occidente e queste terre, che fanno gola alle nostre finte democrazie. L’Africa va lasciata agli africani, che possano autodeterminarsi, l’unica soluzione realistica è quindi cambiare la politica economica occidentale verso questo continente. Io dico che gli africani devono restare in Africa e diventare sovrani di essa, protagonisti della loro vita politica e a difesa della loro cultura.

L’Italia conta migliaia di scuole a pezzi, soffre il dissesto idrogeologico per circa il 94% del territorio, ci sono aree terremotate che da più di un decennio aspettano la ricostruzione, cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese, sanità al collasso…e diamo denaro all’Ucraina, per una guerra che potrebbe portarci all’ecatombe nucleare. Cosa possiamo fare per frenare questa escalation?

Questo accadeva con la sedicente sinistra del Pd e accade con la finta alternativa del governo Meloni di destra. Bisogna fare quella che Gramsci chiamava egemonia culturale, rendere consapevole la cittadinanza, facendo capire chiaramente che le scelte internazionali precipitano direttamente nelle nostre bollette della luce e del gas, esattamente come determinano il prezzo del carburante quando andiamo a fare benzina. In passato questo legame tra politica estera e politica ed economia nazionale non era così immediato, ma da quando abbiamo perso sovranità politica, economica, monetaria e finanziaria, questo legame si è stretto. È diventato un cappio.

OMS e Ue ci dicono che dobbiamo aspettarci l’arrivo di nuovi virus minacciosi, varianti imprevedibili, epidemie dietro l’angolo, eppure si continuano a tagliare i fondi destinati alla salute dei cittadini.

E la Sanità è ultima voce della spesa nel PNRR! I cittadini devono affrontare liste di attesa di mesi anche per patologie gravi, così si ritrovano ad affannarsi in una corsa per la vita. Il tema è il conflitto di interessi tra pubblico e privato. Il ricavo per il privato arriva quando non c’è posto in ospedale e il cittadino è costretto a rivolgersi al privato. E in questa dinamica c’è un dolo, un piano, non è una questione di denaro che non basta, ma del fatto che si sceglie di non investirlo nell’interesse delle persone. Il pubblico non è accessibile? Il privato si arricchisce.

Perché l’elettore dovrebbe votare Marco Rizzo con Democrazia Sovrana e Popolare?

Perché in questa finta alternanza tra destra e sinistra non c’è nessuna volontà di cambiare le cose. Democrazia Sovrana e Popolare, con Marco Rizzo e Francesco Toscano, ha una visione coerente che va dalla politica internazionale a quella interna, dal salario minimo alle pensioni, fino all’assistenza dove occorre e non come sistema per comprare voti. Noi ci rivolgiamo a coloro che votano ma anche a coloro che non votano perché hanno perso la fiducia. Perché li capiamo. E vogliamo dirgli tre cose:

in Trentino senza sovranità non ci può essere autonomia: non puoi avere le chiavi di un appartamento ma non avere le chiavi del portone principale, cioè la sovranità.

Secondo, la guerra e la pandemia hanno dietro la stessa strategia. Spaventare e controllare innanzitutto. E terzo, questa destra e questa sinistra sono due facce della stessa medaglia. Vediamo come si scannano davanti alle telecamere per poi fare le stesse cose quando sono sedute sulle poltrone.

Abbiamo iniziato con l’ironia (amara), chiudiamo con una battuta. Perché un potenziale elettore non dovrebbe votarvi?

Non dovrebbero votarci se, in fondo, vogliono continuare a lamentarsi senza cambiare nulla.

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"