Di Andrea Caldart Cagliari, 28 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - Mattarella rappresenta anche l’unità nazionale specialmente quando ci sono politiche divisive e in quell’ambito, si assume anche una grandissima responsabilità non solo istituzionale, ma anche morale.
Ma le sue dichiarazioni di ieri sull’istituzione della commissione d’inchiesta sulla gestione del covid, lasciano davvero perplessi: “Le Camere non sono un contro potere giudiziario”.
Sbalorditivo, asfissiante, una mitragliata alla verità, alla trasparenza e alla democrazia.
Chissà cosa avranno pensato i danneggiati da vaccini, le tantissime famiglie delle vittime del vaccino, quelle delle morti improvvise da “nessuna correlazione” e i familiari delle vittime della bergamasca che hanno visto l’archiviazione delle indagini di quei fatti.
Sono lontane le sue parole signor Presidente che pronunciò davanti al cimitero monumentale di Bergamo il 28 giugno 2020: "Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere".
E allora signor Presidente la prima cosa su cui dobbiamo riflette è l’art. 82 della Costituzione italiana: "Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una Commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La Commissione d'inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria".
E poi prosegue con l’affondo: “Non sono le Camere a poter verificare, valutare, giudicare se norme di legge, che il Parlamento stesso ha approvato, siano o meno conformi a Costituzione perché questo compito è riservato dall’articolo 134 in maniera esclusiva alla Corte Costituzionale”.
“Non può esistere una giustizia costituzionale politica”.
Infatti, abbiamo visto e continuiamo a vedere una Corte costituzione al servizio della politica e della scienzah e la Commissione d’inchiesta sulla pandemia non può condannare, ma verificare i fatti, ricostruendo gli eventi.
La Commissione stessa non ha nessuna volontà o pensiero di prevaricare l’art. 134 della Costituzione, perché non vi è nessun riferimento alla costituzionalità della legge.
C’è un grande bisogno di verità e trasparenza perché molti italiani si sono fatti iniettare un farmaco sperimentale, con autorizzazione condizionata, impropriamente chiamato vaccino, per un dovere di senso civico, grazie anche alle tante parole spese da tutte le cariche istituzionali, durante la “campagna vaccinale”.
Ma da quanto sta emergendo dalle varie indagini giornalistiche e per le stesse ammissioni dei manager delle farmaceutiche, non c’è mai stata prova sull’efficacia e sulla sicurezza della protezione dal contagio del cosiddetto “vaccino”.
Quindi era solo una sorta di “ricatto di Stato” quell’obbligatorietà della vaccinazione alla società civile, alla quale in molti si sono intelligentemente rifiutati, e lo Stato li ha emarginati ed etichettati, disprezzati e umiliati, additandoli quali nemici del Paese permettendo contro di loro, una costante campagna denigratoria a reti unificate.
Ma la verità sta emergendo anzi ormai è emersa e provare a negarla non salverà chi ha contributo a distruggere un Paese come l’Italia, provando a schiacciare il suo popolo con giustificazioni costituzionali che non trovano nessuna difesa né sul piano scientifico, né su quello medico tantomeno su quello giuridico-costituzionale.
Forse visto il periodo potremmo essere in una fase di ebollizione politica che sta scatenando la distruzione della nostra democrazia costituzionale verso un processo di digitalizzazione forzata per sottrarre la sovranità popolare.
La nostra libertà costituzionale, la nostra indipendenza, la nostra sovranità sono in pericolo.
E per dirla con le Sue parole: “riflettiamoci seriamente” e troviamo cosa davvero non ha funzionato perché della verità non c’è da avere paura perché chi la nega, ha sempre qualcosa da nascondere.
(Immagine da sito Quirinale)