Domenica, 09 Luglio 2023 14:46

"Il diavolo fa le pentole … e anche i coperchi" - Informazione: una lotta tra coscienza e verità In evidenza

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Ognuno di noi “narratori dei fatti” ha una propria coscienza, secondo la quale raccontiamo l’attualità del tempo che ci circonda.

Di Andrea Caldart Cagliari, 9 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - C’è chi, consapevole, oggettivamente propone le proprie considerazioni basandosi su quanto è documentato e confrontabile e, c’è chi, anch’esso consapevolmente avendo gli stessi dati, volontariamente nega quella che invece è la verità.

È la lotta quotidiana tra l’informazione del mainstream che, scientemente prova a scombinare la verità e l’impegno di tante piccole realtà dell’informazione che non hanno smarrito invece il linguaggio della verità della notizia.

Se osserviamo le notizie dei Tg principali noteremo che sono realizzate in modo da mostrare catastrofi di ogni tipo, come ad esempio il surriscaldamento della terra, incidenti stradali, inondazioni improvvise, eventi estremi, etc., questo per incutere paura costante, istigando la gente alla modalità “rimani a casa”.

E poi negli stessi telegiornali appaiono i servizi tranquillizzanti di un’economia che va migliorando, un’occupazione in costante crescita, l’inflazione che scende e tutto sta andando bene, anzi benissimo.

Il punto fondamentale che ne emerge è l’evidente contrasto tra l’informazione basata sui punti di vista, quella dei Tg, contro l’informazione delle piccole realtà editoriali che invece è basata sulla reale visione dei fatti quotidiani.

Sono lo stesso linguaggio raccontato però tra il verosimile e la realtà dove, la potenza dell’informazione primaria, va a sopraffare lo sforzo quotidiano di un’informazione più diffusa, la quale non ha la medesima potenzialità per poter mostrare allo stesso pubblico, la realtà della situazione contingente.

Diventa così difficile per la massa comprendere la differenza tra un’informazione unica identitaria e un’informazione obiettiva senza condizionamenti, mancando quello stimolo di confronto neutrale, per una maturazione culturale generale.

Ed è esattamente quel processo impositivo di condizionare la società a non avere un’indipendenza conoscitiva dove il più forte, il mainstream, costruisce quotidianamente dibattiti “inculcati a forza”, predisponendone i confini con lo scopo di eliminare gli elementi in conflitto.

La deriva con cui la democrazia sta iniziando a censurare la verità e l’informazione libera, a favore della propaganda, riguarda tutti e nessuno ne è escluso, altrimenti, il tema futuro riguarderà lo scontro tra democrazia contro autocrazia.

Spogliamoci da quell’ipocrisia e senso di menefreghismo generale prima che la tecnocrazia elitaria prenda il sopravvento sul nostro corpo, sulla nostra casa, sulle nostre vite, perché a quel punto la lotta tra coscienza e verità, presenterà il conto; un conto distruttivo che sarà impossibile fermare.

 

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