Il reato di cui è accusato il giocatore è certamente tra i più odiosi e gravi, ma pur con il rispetto dovuto per la persona offesa, non possiamo dimenticare che la nostra Carta Costituzionale presume la non colpevolezza dell’imputato sino al terzo grado di giudizio. Attuare questo principio costituzionale non consente di essere garantisti a corrente alternata.
L’uomo sconterà, se tale sarà riconosciuto nei prossimi gradi di giudizio, la pena equa che gli sarà inflitta, ma nel frattempo sarebbe opportuno che non si celebrasse, fuori dalle aule di giustizia, un quarto grado di processo attraverso una manifestazione "femminista" che, a sua volta, si rileva discriminatoria, se finalizzata a far scontare una pena preventiva impedendogli di svolgere la sua professione.
Serafina Funaro, Assemblea Nazionale di +Europa