Di Flavia De Michetti Roma, 23 febbraio 2023 (Quotidianoweb.it) - l New Strategic Arms Reduction Treaty è stato firmato a Praga l'8 aprile del 2010 dagli allora Presidenti Usa e russo, Barack Obama e Dmitri Medvedev.
Il trattato è entrato in vigore il 5 febbraio 2011 e prorogato, una prima volta, per 5 anni nel febbraio 2016 e, una seconda, nel febbraio 2021. Ciò significa che le due parti dovranno presto iniziare a negoziare un altro accordo sul controllo degli armamenti.
L’intesa sospesa conferisce, sia agli Stati Uniti che alla Russia, il diritto di ispezionare i siti delle reciproche parti (sebbene le visite fossero state interrotte dal 2020 a causa del COVID e della guerra in Ucraina) e obbliga le parti a fornire notifiche dettagliate sui rispettivi dispiegamenti.
Il Presidente russo ha spiegato, ieri, che sta sospendendo la partecipazione del suo Paese all’accordo di riduzione delle armi nucleari New START con gli Stati Uniti e la decisione sembrerebbe mettere a repentaglio l’ultimo patto rimasto che regola i due più grandi arsenali nucleari del mondo.
Alcune ore dopo il discorso di Putin, il Ministero degli Esteri russo ha definito la decisione di sospendere la partecipazione al trattato come "reversibile".
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ritenuto la presa di posizione del leader russo "profondamente irresponsabile" e ha aggiunto che “l'Amministrazione del Presidente Joe Biden rimane pronta, in qualsiasi momento, a parlare del trattato sulle armi nucleari con la Russia, indipendentemente da cosa accada nel mondo”.
Anche la Francia e il Regno Unito hanno invitato Putin a revocare la sospensione. Un portavoce del Primo Ministro britannico Rishi Sunak, infatti, ha dichiarato alla CNN: “La Gran Bretagna spera che Putin riconsideri la sua decisione avventata".
Il Ministero degli Esteri russo, in un comunicato pubblicato sul suo sito web, ha affermato che la “reversibilità” della decisione presa dipende anche da una “dimostrazione della volontà politica da parte di Washington di compiere sforzi coscienziosi per una generale de-escalation, creando le condizioni per la ripresa del pieno funzionamento del trattato e, di conseguenza, assicurandone globalmente la fattibilità”.
Fino a quel momento, qualsiasi passo nei confronti di Washington nel contesto del trattato New START sembra essere fuori discussione.
Il Ministero ha, inoltre, spiegato che “Mosca invita gli Stati Uniti ad astenersi da misure che potrebbero impedire la ripresa del New START, nel caso in cui maturassero le condizioni necessarie per questo”.
Secondo i funzionari statunitensi, invece, la Russia aveva già rifiutato in numerose occasioni di consentire ispezioni dei suoi impianti nucleari, non rispettando, dunque, il suo obbligo ai sensi del Nuovo Trattato START di facilitare le attività di ispezione sul suo territorio.
"Il rifiuto della Russia di facilitare le attività di ispezione impedisce agli Stati Uniti di esercitare importanti diritti ai sensi del trattato e minaccia la fattibilità del controllo degli armamenti nucleari USA-Russia", ha affermato un portavoce del Dipartimento di Stato americano.
Allo scopo di questo patto, era stata organizzata una sessione della Commissione Consultiva bilaterale, prevista per la fine del mese di novembre in Egitto, ma è stata bruscamente annullata. Un gesto per il quale gli Stati Uniti hanno incolpato la Russia, ritenendo che la decisione sia stata presa "unilateralmente" dal Paese.
Putin ha già minacciato una guerra nucleare e, nei giorni scorsi, Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di Sicurezza russo, ha pronosticato che la sconfitta della Russia potrebbe provocare lo scoppio di una guerra di questo genere.
"Le potenze nucleari non perdono i grandi conflitti da cui dipende il loro destino. Questo dovrebbe essere ovvio per chiunque. Anche a un politico occidentale che ha conservato almeno una traccia di intelligenza”, ha condiviso Medvedev tramite un post su Telegram.
La Russia è, inoltre, intervenuta oggi ritenendo di aver bisogno di vedere un cambiamento nella posizione della NATO e una disponibilità al dialogo, prima di prendere in considerazione il ritorno al suo ultimo trattato nucleare rimasto con gli Stati Uniti, dichiarando, inoltre, che continuerà a rispettare i limiti sul numero di testate che può schierare.
La Duma di Stato, la camera bassa dell'Assemblea federale della Federazione Russa, ha votato a favore della sospensione della partecipazione di Mosca al trattato New START, confermando la decisione che il Presidente Putin ha annunciato ieri, quando ha accusato l'Occidente di tentare di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia in Ucraina.
Prima del voto, il portavoce Vyacheslav Volodin ha accusato gli Stati Uniti della rottura, dichiarando in una nota che "Cessando di rispettare i propri obblighi e rifiutando le proposte del nostro Paese sulle questioni di sicurezza globale, gli Stati Uniti hanno distrutto l'architettura della stabilità internazionale".
Ora, la federazione Russa, sta chiedendo che le armi nucleari britanniche e francesi, mirate contro il Paese, vengano incluse nel quadro del controllo degli armamenti.
L’agenzia di stampa russa, TASS, citando Sergei Ryabkov, Vice Ministro degli esteri della Russia, ha riportato che "Ovviamente presteremo particolare attenzione a quale linea e quali decisioni stanno prendendo Londra e Parigi, che non possono più, nemmeno ipoteticamente, essere considerate al di fuori del dialogo russo-statunitense sul controllo delle armi nucleari".
Stando a queste ultime dichiarazioni, al momento sembrerebbe non esserci un dialogo diretto tra Mosca e Washington sulle questioni nucleari e ancora non si è a conoscenza di un’eventuale possibilità che possa riprendere in futuro.