Mercoledì, 28 Dicembre 2022 09:58

L’Italia continuerà ad aiutare l’Ucraina. In evidenza

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Il Premier Giorgia Meloni ha invitato Zelensky a Roma.

Di Francesco Graziano Bologna, 28 dicembre 2022 -  Nel corso di una telefonata tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader ucraino Volodymyr Zelensky è stato confermato che  nella Capitale “ si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini”.

Dunque il pieno sostegno del governo all’Ucraina sul piano politico-economico, militare oltre che umanitario non verrà meno tanto che Zelensky ha lodato “ lo stanziamento dell’esecutivo di altri 10 milioni di euro sotto forma di aiuti”.

Con il nuovo anno che sta per cominciare la fondatrice di FdI ha confermato l’intenzione di recarsi a Kiev e allo stesso tempo ha invitato il Presidente del Paese invaso da Putin a venire a Roma in visita dopo il recente viaggio negli Usa a Washington. 

Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che da parte italiana c’è “ il massimo impegno per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina” anche se un totale cessate il fuoco al momento appare più un’utopia che una possibilità concreta soprattutto dopo le minacce moscovite con le bordate del ministro degli Esteri Lavrov che non ha mancato di lanciare l’ennesimo ultimatum a Kiev: “ Accetti le nostre proposte in modo amichevole altrimenti ci penserà l’esercito russo a dirimere una volta e per tutte la questione”.

Per il capo della diplomazia russa “ il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e denazificazione delle zone controllate dal regime di Kiev, e l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include i nostri nuovi territori” di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia; ma il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha risposto picche affermando: “ L’Ucraina smilitarizzerà la Federazione Russa, estromettendo gli invasori”.

Nel frattempo non si sono placati nemmeno gli attacchi, anche a parole, contro l’Occidente e gli americani accusati di fomentare e rendere sempre più violento un conflitto di per sé già tragico di suo oramai da più di trecento giorni.

Sempre secondo Lavrov, dalla Casa Bianca hanno fatto di tutto per portare alla rottura dei legami tra la Russia e gli europei con la ciliegina sulla torta dell’accusa di una presunta volontà da parte di Biden and company di voler niente meno che porre fine alla vita di Vladimir Putin; insomma quello che uno dei politici più importanti della nazione che ha dato inizio all’invasione con ardita sicumera ha detto , è un dato di fatto, il presidente dem più che ottantenne parrebbe volersi spingere addirittura all’omicidio dello “ Zar”.

Ora, su Biden si possono avere, come è normale che sia in politica come in ogni altro aspetto della vita, da quello più complesso a quello più frivolo, tutte le riserve del mondo ma non si capisce davvero queste esternazioni da dove provengano e non a caso a sostegno di questa debole tesi sono state portate delle non meglio specificate minacce che sarebbero provenute dal Pentagono.

Nel corso della serata è arrivata la contromossa sul price cap al petrolio russo con un decreto vergato direttamente dal Presidente dell’ex Unione Sovietica che blocca le forniture di greggio dal primo di febbraio al primo di luglio a tutti i Paesi che hanno imposto un tetto al prezzo.

Come i lettori avranno ben capito se queste son le premesse la pace o anche solo una semplice tregua

 rimangono un miraggio.

Ha suscitato orrore infine la notizia di un gruppo famigliare composto da otto persone che sono state sterminate con colpi di pistola alla testa a Makiivka, nella regione di Donetsk sul cui suolo marciano violenti gli sgherri del dittatore russo il quale nel frattempo si dilettava in un meeting con l’alleato Lukashenko. Tra le vittime risulterebbero tre bambini di 1,7 e 9 anni. In mezzo a tutta questa disperazione è stato invocato anche il miracolo a sfondo religioso, il 23 dicembre a Kherson due razzi sono volati contro la chiesa cattolica in quell’attimo stracolma di persone ma non sono esplosi. Uno è caduto spezzandosi in due mentre l’altro è rimasto incastrato nel muro. Il vescovo di Odessa ha commentato: “ Dio ha comandato e comanda quando una persona spara”.

Purtroppo, pur comprendendo da cosa nasca questa affermazione, naturale voler illudersi quando la tragedia della Storia spezza la tua vita, sono d’accordo con quanto scriveva Blaise Cendrars alias Frédéric Sauser nel suo romanzo autobiografico “ Mano mozza” : “ Dio è assente dai campi di battaglia”. Sapete quando questo autore, mutilato sui campi di battaglia, scrisse quest’opera? All’indomani del secondo conflitto bellico. La trama? La sua esperienza diretta di un altro orrore del cosiddetto secolo breve, la prima guerra mondiale.

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