Di Andrea Caldart Cagliari, 17 dicembre 2022 (Quotidianoweb.it) - L’avidità del capitalismo, targato Qatargate, ha dimostrato appieno che esistono individui, politici, senza scrupoli ma interessati soltanto al proprio guadagno personale , esclusivamente per diventare più ricchi degli altri.
La Brexit è il primo atto che segna l’inizio dello sgretolamento del modello di “unità europea”, che ormai non esiste da moltissimo tempo e contemporaneamente, ha ridato un ruolo internazionale alla Gran Bretagna.
Che piaccia o no il Regno Unito è più unificato di prima e può, di fatto, presentarsi sul palcoscenico internazionale come potenza indipendente.
Gli inglesi ci insegnano che la sovranità appartiene al popolo e a chi li dava per spacciati, dobbiamo far presente che la Borsa inglese oggi vale i più di quella francese.
Ma che cosa è oggi l’Europa?
Assomiglia molto ad una fossa di serpenti, pronti a scannarsi per addentare l’ultimo bocconcino rimasto.
Manca di una politica estera efficace e corretta, manca di un’idea unitaria, è in mano alla corruzione e ha perso tutto la sua credibilità.
Eva Kaili è solo la punta di un iceberg se paragonata al “progetto” di deriva sanitaria degli ultimi due anni, di cui ha iniziato recentemente ad occuparsene, anche la Procura europea.
La mercificazione della conoscenza scientifica voleva gettare la base per un potere disciplinare di dominio, influenzando e condizionando il corso degli eventi.
Il falso muro eretto nel binomio libertà-sicurezza, è crollato travolgendo la politica e i politici, dimostrando l’inganno della politica-mercato.
Aver tentato di trasformare la scienza in un bene privato, cercando di dare ad oligopoli digitali il controllo dei dati personali degli individui, allo scopo ultimo di tarne profitti, ha fatto scoprire alla società civile, la più grande falsità della narrazione politica.
Ma sarà l’ultimo atto di quest’Europa?
Difficile dirlo, ma l’Europa è da molto tempo che dimostra come la stessa mercificazione della politica, distrugge la credibilità della politica stessa.
Siamo arrivati al punto che bisogna pensare ad una nuova “sovrastruttura pubblica”, un nuovo modello di impresa pubblica.
Per ora l’Europa, per dirla all’inglese, è solo un work in progress senza alcun progetto e allora, perché continuiamo a rimanere con quest’’Europa?