Domenica, 17 Luglio 2022 06:40

Degrado e insicurezza a Monte Sant’Angelo

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Il tema della sicurezza urbana ricopre un ruolo importante nelle politiche pubbliche locali. Da tempo, amministratori accorti rivolgono maggiore attenzione alla sicurezza, sia per un miglioramento della qualità della vita, sia per elevare il livello di sicurezza percepito.

A Monte Sant’Angelo, nei giorni scorsi è stata emanata l’ordinanza sindacale numero 46, avente ad oggetto la sicurezza pubblica, igiene e tutela del patrimonio pubblico, la quiete e il riposo dei residenti nel centro storico.

Con tale provvedimento amministrativo si vorrebbe intervenire nel settore della sicurezza pubblica e, più specificatamente, in quello della sicurezza urbana. E’ del tutto evidente che, senza investimenti, la misura (a costo zero per l’amministrazione) del sindaco, se fungerà da spauracchio nel breve periodo, non risolverà niente nel medio e lungo periodo.

Al contrario, le ripercussioni delle prescrizioni riportate nell’ordinanza si abbatteranno sulla già fragile economia del paese, avente un tessuto socio-economico già lacerato e un calo demografico mai registrato finora.

Il rispetto e la verifica dell’ordinanza vengono affidati alla Polizia Locale e alle Forze di Polizia nazionali.

Riguardo alla Polizia Locale, appare utile fare qualche approfondimento. Essa svolge un ruolo imprescindibile, come indicato dal Decreto Legge n. 14 del 20 febbraio 2017, richiamato nelle premesse dell’ordinanza. Nonostante il suo ruolo sempre più indispensabile, la Polizia Locale non risulta neanche essere citata nel sito internet istituzionale del comune di Monte Sant’Angelo.

Com’è possibile?

L’articolo 54 comma 2 del T.U.E.L. (D.Lgs. 18-8-2000 n. 267), norma anch’essa richiamata nelle premesse del provvedimento sindacale, così statuisce: “Il sindaco, nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le Forze di polizia statali, nell'ambito delle direttive di coordinamento impartite dal Ministro dell'interno - Autorità nazionale di pubblica sicurezza”. Il vulnus va individuato giustappunto nello stato in cui versa la Polizia Locale del comune di Monte Sant’Angelo. E’ male equipaggiata, poiché non dotata di tutti quegli strumenti idonei a garantire la sicurezza per sé e per la comunità. Non sussistono le condizioni ottimali, affinché gli operatori della Polizia Locale di Monte Sant’Angelo possano svolgere appieno le loro mansioni. Essere sicuri delle proprie capacità e possibilità di affrontare situazioni critiche mette gli operatori in grado di intervenire a difesa dei cittadini più deboli.  Giubbotti antiproiettile e/o antitaglio; presidi di autotutela come spray antiaggressione; bastone distanziatore; auto provviste di cellule di detenzione per garantire la sicurezza ed operatività degli agenti durante il trasporto persone; camera di sicurezza presso il Comando; etilometro: niente di tutto questo è nella disponibilità degli agenti del comune garganico, nonostante l’esistenza del regolamento regionale (della Puglia) n. 11/2017.

Eppure la Polizia Locale svolge funzioni di polizia amministrativa, polizia stradale, polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia edilizia, polizia commerciale e tutela del consumatore, polizia ambientale e mineraria, ecc... Lo ribadisce la legge regionale 14 dicembre 2011, numero 37, della Puglia. Per questo, per la complessità delle funzioni ricoperte, c’è bisogno di una Forza pubblica Locale sempre più qualificata, professionale e attrezzata.

La crescita dell’ordine e della sicurezza pubblica passa anche attraverso la valorizzazione della Polizia Locale, il cui ruolo non può essere sminuito da coloro che dovrebbero averne massima cura. E allora è necessario citare i primi due articoli  della legge-quadro sull’ordinamento della polizia locale, datata 7 marzo 1986 numero 65. All’articolo 1, inerente al Servizio di Polizia Locale, si legge: “I comuni svolgono le funzioni di polizia locale. A tal fine, può essere appositamente organizzato un servizio di Polizia Municipale. I comuni possono gestire il servizio di Polizia Municipale nelle forme associative previste dalla legge dello stato”.

Segue l’articolo 2 della medesima legge, sulle funzioni del sindaco: “II sindaco o l’assessore da lui delegato, nell’esercizio delle funzioni di cui al precedente articolo 1, impartisce le direttive, vigila sull’espletamento del servizio e adotta i provvedimenti previsti dalle leggi e dai regolamenti”. Corpi di Polizia Locale funzionanti agiscono di concerto con le Forze di Polizia dello Stato, per un controllo complessivo del territorio. Mentre la storia e l’evoluzione della Polizia Locale procede, a Monte Sant’Angelo essa viene emarginata sino a pregiudicarne la sua funzionalità. La Polizia Locale è il regolatore principale della vita quotidiana nello spazio pubblico delle città e del territorio: sono questi il “luogo di lavoro” entro cui essa opera.

Inoltre, il primo e fondamentale apporto ai Sindaci nello svolgimento delle loro funzioni di vigilanza su ordine pubblico e sicurezza è garantito dai Corpi di Polizia Locale, i quali non solo applicano le disposizioni del “decreto Maroni”, ad esempio in tema di salvaguardia dei reati derivanti dalla guida in stato di ebbrezza, ma sono i primi garanti della corretta attuazione delle ordinanze sindacali.

Giova infine ricordare l’esito elettorale del 12 giugno scorso, quando la lista capeggiata dal sindaco raccolse 4259 voti su 11406 aventi diritto al voto. L’odierna amministrazione, ergo, non rappresenta che una parte minoritaria dell’intero corpo elettorale. Ragione in più per attendersi una concertazione e/o un confronto, nell’ambito del Consiglio comunale, di ordinanze così impattanti.

16.07.22

Matteo Pio Impagnatiello

(membro Comitato Scientifico Unidolomiti);

Matteo Notarangelo

(sociologo e consigliere comunale)