L’inclusione e la diversità sono stati al centro dell’incontro che si è svolto in mattinata nella struttura di Avitas alla quale ha partecipato il candidato sindaco civico Pietro Vignali, la candidata consigliera nella lista di Forza Italia Laura Schianchi e il giovane cantante rap Marco Baruffaldi. Baruffaldi, che ha partecipato con successo alla trasmissione di Canale 5 “Tu si que vales”, ha incentrato il suo intervento sulla lotta contro il bullismo di cui egli stesso è stato vittima a scuola, invitando i ragazzi a denunciare e chiedere aiuto. E ha rivendicato il diritto delle persone disabili di affermarsi e di seguire i propri sogni, temi inseriti nei testi delle canzoni che egli stesso scrive.
“Abbiamo organizzato l’incontro in questo luogo perché è stato il primo esempio di co-housing a Parma. Sono cinque edifici in cui abitano in piena autonomia disabili e anziani con spazi in comune e si trova in città, in viale Umbria. È un luogo nato nel 2008 che si è sviluppato e ha funzionato bene fino a che Pietro Vignali è stato sindaco. Con l’amministrazione Pizzarotti tutto è rimasto fermo perché non hanno mai lavorato per un accordo pubblico privato – ha spiegato Laura Schianchi”.
“Forti dell’esperienza positiva dell’Agenzia Disabili vogliamo proporre un assessorato, perché serve una struttura completamente dedicata, che punti all’ascolto dei problemi di tante famiglie – ha spiegato Vignali.
Come abbiamo scritto sul nostro Manifesto sulla disabilità vogliamo rendere più solidale e inclusiva la città e stimolare la realizzazione di progetti di vita indipendente come questo. Partiremo dall’ambito fondamentale della scuola a cui servono educatori di sostegno formati adeguatamente, anche rispetto alle nuove forme di disabilità per arrivare a quello lavorativo dove l’inclusione delle persone svantaggiate deve avere la priorità”.
“Il “dopo di noi” - ha concluso Vignali - è un altro aspetto fondamentale. La speranza di vita sta aumentando anche per le persone disabili e questo deve necessariamente comportare riflessioni su nuovi percorsi. Noi vogliamo realizzare micro comunità con spazi di vita indipendente come questi e uscire dalla logica perversa di trovare un posto letto istituzionale per parcheggiare la persona disabile”.