Di Daniele Trabucco Belluno, 30 gennaio 2022 - La rielezione del Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella, per un nuovo settennato (2022-2029), dopo l'ottavo scrutinio, apre ad alcuni non trascurabili dubbi di opportunità.
È vero che la Costituzione vigente del 1948 non prevede un divieto espresso, tuttavia la possibilità di un secondo mandato comporta per il titolare dell'organo una permanenza in carica di ben 14 anni corrispondenti a quasi tre legislature, condizionando inevitabilmente la dialettica tra le forze politiche.
Questa scelta, espressione dell'incapacità strutturale dei partiti di trovare un punto di convergenza unitario, determinerà, come accaduto in occasione della crisi extraparlamentare dell'Esecutivo Conte II nel febbraio 2021, torsioni presidenzialiste (non nuove nella storia repubblicana italiana) della forma di Governo celate dietro la giustificazione dell'ampiezza dei poteri e delle funzioni presidenziali che si sviluppa nel contesto a "maglie larghe" del Testo costituzionale e nella particolare situazione storico-politica del belpaese perennemente in crisi.
E non si dica che, in questo caso, ci troviamo di fronte ad una situazione diversa rispetto al 2013 con la rielezione di Giorgio Napolitano, dal momento che a spingere i capigruppo dei partiti a supplicare il Presidente uscente, che da indisponibile è divenuto subito disponibile (grazie alla tela tessuta da Draghi da tempo), c'è sempre la regia dei rispettivi leaders politici, imbarazzanti esecutori di scelte che li travalicano e responsabili del clima di tensione sociale (alla faccia dell'unità) che attraversa lo stivale.
La storia è "magistra vitae" insegnava Cicerone, ma purtroppo non ha mai insegnato alcunché ad alcuno.
(*) prof. Daniele Trabucco. Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano.