Di Alessia Bianchini, 3 gennaio 2022 - Nella lettera di San Paolo agli Efesini, l'apostolo ci rivela l'importanza di benedire Dio e ringraziarlo perché noi siamo stati benedetti dal Padre e scelti prima della creazione del mondo predestinandoci tramite suo figlio, Gesù Cristo, a diventare suoi figli adottivi (Galati 4,4-7) nel ricevere la grazia illuminante della sapienza, per conoscere il Padre nella suo disegno d'amore e per essere santificati nella carità.
Nel vangelo di Giovanni, invece, è racchiusa tutta la sintesi della fede cristiana: " In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste." (1,1-3) continua: " E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità." (1,14)
Ecco che Dio: " l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine." (Apocalisse 22,13), come: " Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». " (1,15) in tutta la sua potenza creatrice, si "abbassa" diventando carne, nel condividere la fragilità dell'umanità delle sue creature: diventa uomo, come noi, per svelarsi e farsi conoscere perché: "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre,lui lo ha rivelato." (1,18) ed a chi di noi crede che Gesù Cristo è in mezzo a noi, lo incontra nella messa unendosi e rinnovandosi in Lui, mediante il sacrificio eucaristico, dà il potere di diventare suoi figli: "A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati " (1,12-13) dando testimonianza con le nostre vite di cristiani, nei miracoli e nelle grazie quotidiane, alla luce vera quella che illumina ogni uomo