Di LGC Bologna, 16 settembre 2021 – Una Città intelligente ha cittadini intelligenti. Questo è il principio fondante della politica di Alberto De Bernardi, potendo mettere in campo cultura e competenze specifiche arricchite da trent’anni di insegnamento all’Ateneo bolognese.
“Sono uno storico e ho insegnato per trent’anni all’Alma Mater di Bologna. Da studioso mi sono occupato di storia sociale, del totalitarismo, dei movimenti collettivi e dell’Italia degli ultimi trent’anni.
Nel corso del tempo – sottolinea il professor De Bernardi - ho coniugato la passione per la ricerca e l’insegnamento, con quella per la politica. Sono stato un sindacalista della FimCisl, ma dagli anni ‘90 mi sono impegnato per lo sviluppo della cultura politica del riformismo laico e cattolico: tra i tanti percorsi mi piacere raccontare, negli anni 90, la fondazione della rivista “ I Democratici” nella quale un gruppo giovani storici, economisti, giuristi, filosofi, letterati ha dato un contributo notevole al progetto di unire la diaspora riformista in un partito nuovo – che poi sarebbe stato il Pd di Veltroni e Renzi - e di delineare la tavola di valori e programmi di un riformismo liberalprogressista, europeista, postideologico e globalista.”
Questo impegno è proseguito nei decenni successivi con la partecipazione alla nascita dell’Associazione Libertàeguale e dal 2019 a quella della Fondazione PER. Progresso, Europa, Riforme, di cui sono presidente.
“Oggi – prosegue Alberto De Bernardi - sento che il mio impegno politico debba fare un salto di qualità cimentandomi direttamente nel governo della cosa pubblica in un momento cruciale della storia nel quale bisogna a tutti i livelli progettare la ripartenza dopo la crisi globale del 2007-2014 e tragedia del Covid-19. Da qui ai prossimi anni la sfida cruciale a livello locale sarà rifondare la città post-pandemica.“
Compete, infatti, proprio alla politica realizzare questo obbiettivo così da trasformare una tragedia in una rinascita, come già accaduto nel secondo dopoguerra.
"Bisogna cogliere la sfida adesso – conclude Alberto De Bernardi - e io intendo dare il mio contributo a questo sforzo collettivo.
Le risorse che l’Europa mette a disposizione delle città devono essere finalizzate all’obbiettivo di trasformare Bologna in una “città intelligente”: una città cioè dove il governo urbano punti all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi pubblici per mettere le infrastrutture materiali delle città in rapporto con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi la abita, per favorirne la crescita. Una città intelligente è infatti basata innanzitutto su “persone intelligenti” (quindi scuola, formazione, servizi culturali) a cui è messa a disposizione una “economia intelligente” (crescita sostenibile e economia circolare) e una “mobilità intelligente” (molteplice, veloce e integrata) una “sanita intelligente” (territoriale e di prossimità) un “tempo libero intelligente” (dall’associazionismo al professionismo) e soprattutto un “governo intelligente” con l’intento di tenere insieme efficienza e partecipazione, decisione e dialogo.
Io mi candido per raggiungere questi obiettivi e per spendere la mia storia, il mio percorso professionale e le mie idee per Bologna. Tutta un’altra storia!”
Milanese di nascita, vive da trent’anni a Bologna.
Docente di Storia contemporanea e di Storia globale dell’Alma Mater dal 1992 al 2019.
All’attività di studioso ha combinato un interesse per l’insegnamento della storia, realizzando insieme con gli Istituti storici della Resistenza e altre agenzie formative una serie di corsi di aggiornamento per insegnanti che costituiscono da oltre trent’anni un appuntamento formativo capillarmente diffuso sul territorio nazionale. A metà degli anni novanta ha fondato la rivista “I Democratici” nata con l'obiettivo di costruire una nuova cultura del riformismo italiano. Dal 2008 si è impegnato nella vita interna del Pd, partecipando al dibattito dell’Associazione LibertàEguale. Dal 2018 presiede la Fondazione PER, Progresso Europa Riforme che si è caratterizzata per lo sforzo di tenere aperto il dialogo tra le forze della diaspora riformista.
Ha fondato e diretto le riviste “Società e Storia”, “I Viaggi di Erodoto”, “I Democratici”, “Storicamente”.
E’ presidente di REFAT, Rete internazionale per la studio del fascismo, autoritarismo, totalitarismo e transizioni verso la democrazie, che coinvolge le Università di Bologna, Coimbra, Lisbona, Barcellona, Vigo, San Paolo e Porto Alegre, e della Fondazione PER. Progresso, Europa, Riforme.
E’ autore di oltre 200 pubblicazioni, tra monografie e articoli. Le più recenti sono: Un paese in bilico. L’Italia negli ultimi trent’anni (Laterza,2014), Fascismo e antifascismo. Storia, memoria, culture politiche (Donzelli,2018), Il paese dei maccheroni. Storia sociale della pasta (Donzelli, 2019)