Domenica, 01 Agosto 2021 06:38

Vacinadi? In evidenza

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Troppe etichette rischiano di irritare e irretire la rabbia di molti che hanno il sacrosanto diritto di esprimere il loro dissenso a certa politica sanitaria pur non ritenendosi NO VAX ma così etichettati. 

Di Lamberto Colla Parma, 01 agosto 2021 145° giorno dell'anno 2 dell'era  COVID-19 - domenica - 

“A mi me gusta bailare contigo, oh vacinada

Io faccia a faccia sta veccia muchacha immunizada

Miro al tu cuerpo da cineteca

Con l'anticuerpo dell'AstraZeneca stanoche se freca

Vacinada”

Con questa canzoncina Checco Zalone è riuscito a farci tornare il sorriso e a portare un po di leggerezza sull’argomento Vaccini, della cui importanza non intende discutere ma sul trattamento dell’informazione e della politica sanitaria, assolutamente Sì. 

Sì, pretendiamo di discuterne, di poter criticare nella speranza di poter offrire un contributo al miglioramento della qualità di vita sociale e economica così depresse da oltre un anno e mezzo di regime virale. 

Ma a quanto pare la facoltà di critica è anch’essa sospesa.

 - La critica, insegnavano al liceo, è alimento per i pensieri e la il dubbio il motore dello sviluppo, tecnico, sociale e umanitario. 

Invece, negli ultimi anni e ancor più in questo biennio pandemico, sembra che critica, discussione e dubbio siano parole depennate dal vocabolario e che la conoscenza sia d’appannaggio di pochi selezionati onnipresenti e onniscienti, giornalisti, starlette, o virologhi o pseudo tali. Gli ospiti fissi di tutte le trasmissioni, in diretta o differita quasi a reti unificate, impegnati a tamburellare sempre il medesimo refrain e a “imprecare” contro chi la pensa diversamente e tutti ovviamente discriminati dall’etichetta NO VAX.

Il verbo è in bocca di pochi e nemmeno in capo ai più qualificati, nonostante Draghi abbia messo una pezza sulla sovraesposizione mediatica. 

La loro competenza è certificata dai mainstream, raramente dai titoli accademici.

Tutti personaggi di contorno mentre i veri luminari non si vedono e non si sentono.

Nemmeno tanto pian piano è cresciuta perciò la censura verso i portatori di opinioni non allineate. 

E così sono considerate NO VAX tutte quelle migliaia di persone che hanno invaso le piazze nei giorni scorsi e che già il giorno seguente, alcuni di loro tempestivamente identificate, hanno ricevuto multe per assembramento in attesa di denuncia penale. 

Le riunioni celebrative di momenti sportivi  (ad esempio i 94 anni della Roma calcio) o i gay pride vari, non certamente disciplinati secondo le più prudenti norme sanitarie, non sono sembrano essere considerati assembramenti a alto tasso di rischio, almeno alla pari dei liberi cittadini riuniti a contestare nel tentativo di divulgare un diverso punto di vista. Non vi è infatti notizia che siano stati presi provvedimenti disciplinari riferiti a quei contesti

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Invece, per i maggiori organi di informazione e i burattini del governo, tutti  i critici diventano NO VAX, anche quelli che legittimamente contestano una politica sanitaria con molte lacune e comunicazioni spesso contraddittorie e incomprensibili o fuori logica. 

I Social media infine fanno buona guardia a che le notizie non allineate vengano diffuse e segnalano che “stai trattando notizie “COVID” e perciò informano che sarà una comunicazione sub judice o che è stato violato il loro standard. 

Insomma parlare di COVID si può ma solo se si esprimono le linee ufficiali. 

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La spartizione tra due fazioni nette e ben distinte è una assurdità.

E’ quindi ormai chiara la presenza una volontà di generare "razzismi" ideologici ponendo le fazioni in contrapposizione e assegnando a una parte una difesa d’etica fasulla e una posizione assolutamente discriminatoria. 

Una volontà di metter in scontro, non a confronto, coloro che del Vaccino ne fanno una bandiera sanitaria e un gesto di generosità verso il prossimo e dall'altra una minima parte di irriducibili NO VAX e una gran quota di persone critiche, con ragioni comprensibili e non necessariamente strampalate come vorrebbero, taluni, far credere.

Opinioni però tanto poco errate da venire sempre più frequentemente validate, almeno in parte, dalla scienza ufficiale e dalla ricerca super partes come ad esempio la convinzione che i vaccinati non siano immuni dal covid e dalle sue varianti e tantomeno che non siano dei vettori del virus (quindi quale generosità? Anzi untori coscienti). Quegli stessi che, proprio in forza di queste incertezze, già note da tempo, si oppongono alla somministrazione dei vaccini più sperimentali come appunto il Pfizer e il Moderna, quelli mRna appunto i cui effetti a medio e lungo periodo sono assolutamente sconosciuti. Sono quelli che si opponevano alla "Tachipirina e alla vigile attesa" come unica cura ammessa e che al contrario richiamavano l’attenzione a investire anche sulle cure e non solo sui vaccini. 

E invece, come risposta dai main stream solo messaggi di terrore sulla ennesima e imminente ondata e sulla successiva, sulla necessità della terza o quarta dose di vaccino, sulle fake news ma anche su quelle che non lo erano e nel mirino sono sempre stati i pensatori liberi, equiparati agli untori o ai terrapiattisti. 

Così tutti attenti ai dati allarmanti della “Fondazione GIMBE (Chi sono costoro?), attendibili e presenti come le previsioni meteo,  che con le loro percentuali stanno cercando di spaventare tutti, anche in questi giorni di relativa aggressività virale, e al contempo offrono l’appoggio “scientifico” al Governo per operare scelte ingiustificabili. 

E allora leggiamo che secondo “Il monitoraggio della Fondazione GIMBE, nella settimana 21-27 luglio, rileva un ulteriore aumento dei nuovi casi (+64,8%) e degli indicatori ospedalieri: +34,9% di pazienti ricoverati in area medica, +14,5% nelle terapie intensive, anche se i numeri assoluti rimangono bassi. Tornano a salire anche i decessi (+46,1%)” (Vedi report del dott. Luca Fusaro)

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(Tabella decessi dottor Luca Fusaro - vedi allegato)

Ma perché non diffondono i dati assoluti, invece delle percentuali? Forse perché non sarebbero sufficientemente allarmanti? 

Il Virus non è sconfitto e perciò la massima cautela, da parte di ciascuno, è d’obbligo. Dalla pulizia delle mani all’uso della mascherina senza vergogna in qualsiasi circostanza di presumibile rischio, ma bisogna tornare a vivere e sperare in futuro migliore e  che coloro che stanno ai vertici della politica si ravvedano e mutino il loro rapporto con il cittadino prima che le crepe si allarghino e destabilizzino l’edificio sociale di una comunità in preda a egoismi scellerati.

Pochi, rammentiamo, sono i NO VAX veri e propri, molti al contrario sono e pensieri critici e razionali che non intendono farsi bollire come la rana nell’acqua tiepida.

 

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