. Questo almeno è quanto le cronache parlamentari riportano. Lo stesso Franceschini, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera ribadisce che "Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, è ancora Silvio Berlusconi. E' con lui che bisogna dialogare".
Meglio tardi che mai, diceva l'educatore Alberto Manzi. Hanno scoperto che il Movimento 5 Stelle non è solo voto di protesta ma anche una forza parlamentare coesa e con una linea politica retta (discutibile o meno ma questa è la politica) mentre il PDL è l'altro terzo del parlamento.
Viene da domandarsi come si riesca a convivere con la propria dignità dopo tutto quello che è successo; dai giaguari che non si smacchiano ai troppi grillini per la testa.
Intanto il Movimento 5 Stelle scalpita e vuole lavorare. Si riunisce in "no streaming" per concordare le mosse e, correttamente, chiede di proseguire i lavori parlamentari.
A forza di inseguire le dichiarazioni dell'uno o dell'altro rappresentante di coalizione, piuttosto che la penosa vicenda dei Marò o di interpretare il futuro che i 10 saggi riserveranno al Paese, ci stavamo dimenticando di avere un Parlamento.
Il richiamo perciò del M5S a proseguire con i lavori parlamentari non solo è corretto ma è indispensabile. La parlamentare emiliano romagnola, Giulia Sarti, in una intervista a La Stampa preannuncia che "Martedì occuperemo la Camera perché vogliamo che si formino le commissioni permanenti, staremo lì fino a mezzanotte. Questa storia che senza il governo non si possano formare non sta in piedi".