Domenica, 22 Novembre 2020 09:17

Il “Banco Vince”... sempre! E’ crisi ma non per tutti In evidenza

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“Il banco vince sempre» lo insegna la statistica. Per quanto la matematica resti un patrimonio di pochi, questo postulato è però ben noto a chi sta al Governo, di Stato, Regioni e pubblici apparati in genere. Nel caos pandemico c'è comunque qualcuno che ha il coraggio, si fa per dire perché non è coraggio ma solo spregiudicatezza, di migliorare la propria posizione economica. Il buongusto, il rispetto e la pietà dovrebbero essere rispolverati... vero senatore Morra? 

di Lamberto Colla Parma,  22 novembre 2020 342esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 256° pandemico - domenica  -

Mentre mezza Italia affonda, l'altra metà cerca rimedio, ai danni psicologici da COVID-19, nell'"aumentino" consolatore.

Non basta la sicurezza di uno stipendio o di una indennità che dir si voglia, ringraziando Dio che quel poco o tanto arriva ogni 27 del mese, non basta che per molti vengano concesse giornate di quasi completo riposo in telelavoro, o "smart working" per dirla da fighetti, pur essendo noto che nella pubblica amministrazione ancora si lavora con la più che mai "solida" carta che non può essere portata a casa. 

No, tutto ciò non basta, perché la casta è la casta!

E allora ecco che prossimamente ci sarà uno sciopero dell'impiego pubblico per ottenere un adeguato riconoscimento contrattuale che, se è più che guadagnato per il sistema sanitario così fortemente sottoposto a stress, fisico e psichico, (ricordiamo sono stati lasciati sul campo quasi 300 tra medici, infermieri e operatori socio sanitari, 19 medici da inizio di questa seconda ondata), non lo è per molte altre categorie che anzi si troverebbero in un posizione di “vantaggio” rispetto alla maggior parte del settore privato.

In considerazione del particolare momento, i sindacati avrebbero fatto meglio a negoziare pesantemente per determinate categorie, rimandando la "lotta sociale" a dopo l'emergenza.

Conoscendo gli italiani, nessuno avrebbe storto il naso per un corretto riconoscimento economico agli "angeli" che hanno assistito e continuano a farlo, i pazienti strappati alle famiglie da quel maledetto virus.  

Meno comprensibile è l'estensione del beneficio al resto del pubblico impiego il quale, invece dovrebbe essere addirittura chiamato a un  qualche sacrificio, come sostenuto anche dallo stesso Massimo Cacciari. A detta del filosofo veneto, intervenuto a Piazza Pulita ai primi giorni di novembre, occorre una corresponsabilità distribuita su tutta la popolazione attiva:  "Voglio dire ai miei colleghi dello stato e del parastato, prima o dopo arriveranno a voi, per forza. E io spero che ci arrivino presto, perché è intollerabile che questa crisi la paghi metà della popolazione italiana". "La strategia - continua Cacciari, è cercare di tenere la gente a casa, passando per la linea di minore resistenza. Cerchiamo di tenere aperte fabbriche e industrie, chiudiamo bar e ristoranti: è del tutto ‘casual’. Sono interventi privi di logicità, è palese la contraddittorietà di tre quarti di questi provvedimenti"

Ma il timore dell'intellettuale è ben più elevato di quanto appare, tant'è che infine sottolinea che  "Se vogliamo evitare catastrofi sociali, ci devono essere provvedimenti di aiuto e di sostegno alle categorie più colpite che sono la metà di questo paese. Servono interventi precisi e rapidi, altrimenti il paese scoppia".

Pare al contrario che questi timori restino in capo a Massimo Cacciari, che per quanto d'area di sinistra non teme di andare contro all'impopolarità  o addirittura di venire etichettato come negazionista, sovranista  o chissà paradossalmente fascista, solo per aver sostenuto ipotesi realistiche e di buon senso.

Buon senso, invece, che non sembra albergare nel mondo politico, dal parlamento ai consigli regionali, dal Governo ai vertici dell'apparato burocratico.

E così ecco, che in piena seconda crisi pandemica, gli stipendi della "Corte di Palazzo Chigi" vengono corposamente e "giustamente" adeguati. 

"Un giusto ricompenso" ai dirigenti di palazzo Chigi che sarebbero pronti a esultare per un aumento, che tra adeguamento e retribuzione di risultato, sommerebbe ai 468,6 euro mensili.

Vabbè, direte, quanti vuoi che siano, una decina? No, sono invece circa 300 i dirigenti in carico a Palazzo Chigi

Se tanto mi dà tanto, al comando di un "esercito" di dirigenti dovrebbe seguire un "contingente internazionale" di "sotcaldera" d'archivio, ai quali un aiutino non si potrà non dare.

Ma volete che i parlamentari e i consiglieri regionali della Sicilia restino indietro? E no!

Pena la perdita di un privilegio, ovviamente dovuto, ecco allora che l'Assemblea Regionale Siciliana (ARS), entro il 31 ottobre, ha dovuto approvare l'aumento della pensione dei consiglieri. La legge che prevede il ricalcolo della pensione fu approvata nel 2019, tra le polemiche e niente più, ma nei giorni scorsi bisognava aderire o meno, appunto entro il 31 ottobre, pena il decadimento del provvedimento legislativo e del conseguente beneficio personale. 

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Qualche ripensamento? Niente affatto, approvata la legge e ora, almeno loro, tutti contenti con le loro pensioni d'oro trasmissibili all'infinto a familiari e affini.

Così i deputati dell'Assemblea regionale siciliana non hanno mancato di dare agli uffici il via libera al calcolo dei contributi da versare considerando sia diaria che indennità.  La mossa, spiega il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Giorgio Pasqua, in una nota rilanciata dall'Agenzia AGI,  farà "lievitare sia la pensione che il trattamento di fine mandato dei parlamentari di sala d'Ercole, traducendosi in pratica in un lauto aumento degli assegni".

I prossimi saranno i parlamentari a essere "risarciti". Ci aveva già provato il tesoriere (e chi sennò?) DEM, Luigi Zanda lo scorso maggio, costretto poi a ritirare la proposta di legge sulle "indennità dei parlamentari", ma prima o poi la proposta tornerà d'attualità, ne siamo certi.

Consoliamoci perché questo spregiudicato malcostume è ben radicato anche tra i parlamentari europei

E’ infatti di questi giorni anche la notizia della protesta di diversi eurodeputati che vorrebbero tornare a lavorare in aula per poter vedersi riaccreditare la cospicua “diaria”, che invece da diversi mesi non viene percepita dovendo “lavorare” tra le mura domestiche. Non vorrei credere che questa “solida vocazione” a servire i propri elettori  direttamente da Bruxelles sia determinata dalla “necessità” di aggiungere allo stipendio anche i 323 euro giornalieri di diaria.

Intanto, pur di non perdere occasioni di cattivo gusto, ecco che uno dei più autorevoli rappresentanti pentastellati, il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, probabilmente stressato dagli impegni istituzionali e chissà, forsanche  in debito d'ossigeno per l'uso prolungato delle mascherine, è riuscito a infangare la memoria di Iole Santelli e contemporaneamente a insultare tutti quelli che l'avevano eletta e portata al vertice della regione calabra.

"Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. - E'  il commento di Marra alla notizia dell'arresto del presidente del Consiglio regionale calabrese, Tallini - È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita" e ha poi proseguito "Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso"

Ma quel che è peggio è il silenzio assordante che è seguito dalle "passionarie DEM" sempre pronte a difendere e opporsi a qualsivoglia errata interpretazione o inadeguata espressione a sfavore delle donne, degli emarginati dei diversi e via di seguito... purché di sinistra, per gli altri nessuna pietà!

E infatti su Iole Santelli niente. Una donna, di destra, impegnata in politica che della sua malattia terribile ha portato da sola il carico e, se non fosse per quell'intervista senza un filo di voce, andata in onda nella tarda notte della vittoria, nessuno avrebbe mai immaginato della sua situazione sanitaria.

Forse, lor signore della sinistra, sono rimaste così sconcertate che staranno ancora ricercando le giuste parole per un intervento da non dimenticare. Dalle varie Baldini, Marani, Boschi, Bonino, insomma le più esposte e pronte a cavalcare la giustizia e il politicamente corretto dei "democratici"  o le opinioniste prezzemoline come la "tosta" Alba Parietti, ancora niente a parte un misero tweet della Marani che alle 12,15 aveva definito come "agghiaccianti" le parole di Nicola Marra.

Se questa è la dimostrazione di come, in una situazione di profonda crisi economica, sociale e sanitaria, le varie parti politiche devono confrontarsi, e come queste devono rapportarsi con il popolo che "gridano" di proteggere, allora siamo alla frutta, come eravamo ormai tutti convinti, o meglio lo erano solo gli osservatori indipendenti.

Buongiorno Italia! ... e ricordate che il banco vince sempre!!!

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LINK:

https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/29937-i-colori-che-ci-piacciono-tutto-il-resto-%C3%A8-mai-na-gioia.html

https://www.ilgiornale.it/news/politica/arriva-laumento-i-dirigenti-palazzo-chigi-oltre-mille-euro-1895636.html

https://www.agi.it/politica/news/2020-11-03/sicilia-ars-aumento-stipendi-pensioni-10167950/

https://www.agi.it/politica/news/2020-11-03/sicilia-ars-aumento-stipendi-pensioni-10167950/

https://www.repubblica.it/politica/2019/05/06/news/pd_luigi_zanda_cinquestelle_indennita_parlamentari-225592696/

https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/11/19/bufera-morra-lui-santelli-mie-parole-strumentalizzate_er8fESXlpnh9vfYFhJWaGI.html?refresh_ce

https://www.ilgiornale.it/news/politica/silenzio-delle-donne-rosse-che-umilia-altra-volta-jole-1904545.html

 

https://europa.today.it/attualita/protesta-diaria-parlamento-ue.html

 

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