Di Lamberto Colla Parma, 27 settembre 2020 219esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 200° pandemico - domenica-
E' sempre più virtuale la realtà che ci viene rappresentata dalle TV e dai grandi media nazionali, ormai tutti allineati sulla medesima frequenza d'onda imposta dal liberismo dilagante farcito e strafogato di demagogia rivoltante.
Il pensiero critico di pochi viene etichettato di "fascismo" e così il bavaglio all'informazione d'opinione è diventato una pratica "legale" e la "benda sugli occhi" fa pendant con la mascherina anti covid che, almeno quest'ultima, tra un paio d'anni diventerà un ricordo.
Ben più inquietante la rappresentazione "modellata" della realtà che i media, Mediaset compresa, ci propongono e che in questo 2020 si è ancor più manifestata in forza del Coronavirus e delle elezioni americane dove l'anti Trumpismo è perfettamente orchestrato così come, al contrario, era orchestrato il "buonismo" verso Barak Obama il "guerrafondaio con il Nobel per la Pace", il Presidente nero che ha vissuto una delle pagine più critiche del razzismo statunitense nel silenzio quasi generale.
Ma andiamo a ritroso e in ordine.
E' di pochi giorni fa il duro, quanto lucido, intervento di Donald Trump alle Nazioni Unite che la maggior parte dei TG hanno praticamente ignorato per dare spazio alle voci dei tanti vincitori delle elezioni e del referendum costituzionale.
“Nei primi giorni del virus,- ha tuonato Trump - la Cina ha bloccato i viaggi a livello nazionale, consentendo però ai voli di lasciare la Cina e infettare il mondo” , un'ovvietà da nessuno in precedenza rilevata ma ancora, “il governo cinese e l’Organizzazione mondiale della Sanità- che è virtualmente controllata dalla Cina- hanno dichiarato falsamente che non c’erano prove di trasmissione da uomo a uomo”, e aggiungendo poco dopo , “successivamente hanno falsamente detto che le persone senza sintomi non avrebbero diffuso la malattia”.
Unico tra gli occidentali a schierarsi apertamente contro il "totalitarismo mondiale cinese", Trump ha ricordato anche che dalla prosperità statunitense dipende gran parte della "libertà" e del benessere globale.
All'ONU Trump ha anche rammentato i successi negoziali internazionali e il pesante contributo per annientare l'ISIS. “Abbiamo cancellato il Califfato dell’Isis al 100%. Abbiamo ucciso il suo fondatore e leader, al-Baghdadi. Ci siamo ritirati dal terribile accordo nucleare iraniano, abbiamo imposto sanzioni paralizzanti al principale sponsor mondiale del terrore ed abbiamo eliminato il principale terrorista del mondo, Qasem Soleimani”.
Dal nostro canto vogliamo anche ricordare come abbia negoziato duramente con il dittatore nordcoreano facendo prima intervenire la flotta poi proponendosi lui stesso di incontrare il giovane e sanguinario Kim Jong-un, riportando la pace in quella parte asiatica che era sotto scacco dei missili e dell'atomica della Corea del Nord.
Ed infine conclude con i più recenti successi in politica mediorientale “Abbiamo raggiunto una svolta epocale con due accordi di pace in Medio Oriente. Questi accordi di pace rivoluzionari sono l’alba del nuovo Medio Oriente”.
Sotto la presidenza Trump, gli USA hanno raggiunto i più bassi livelli di disoccupazione e l'economia in generale ha registrato una impennata fortissima, piegata solo dalla pandemia. "Le politiche di Trump stanno aiutando i lavoratori americani più di quanto non abbia fatto Obama", scriveva Il Wall Street Journal bacchettando di riflesso i democratici americani.
Purtroppo è pur vero che i "caduti" da Covid-19 sono tantissimi in valore assoluto ma perfettamente confrontabili con i nostri. Facendo una debita proporzione, i 38.000 decessi italiani sui 60 milioni di cittadini sarebbero ancora leggermente superiori (209.000 ) ai 200.000 registrati tra i 360milioni di statunitensi.
Ma la diffusione virale interna è imputabile a Trump, ovviamente, non ai vari governatori e sindaci che non sono riusciti a imporre regole anticovid. Così come la consueta, nota e indiscriminata violenza della polizia americana sia opera del restaurato clima razzista da parte del tycoon, come vorrebbero far credere i benpensanti di mezzo mondo.
Insomma, alla fine, tutti i mali sono opera di Donald Trump e il bene non esiste, oscurato e annebbiato da tutti.
Al contrario proviamo un po' a vedere quali sono i valori che hanno contraddistinto i mandati di Barak Obama.
(Barak Obama con Byden e Nancy Pelosi 24/2/2009)
Se il "Demone" Donald Trump nel suo triennio non ha sparato alcun colpo e nemmeno invaso alcun paese, il suo predecessore "nero" è stato il più prolifico invasore tra i presidente statunitensi. Ben 7 le guerre combattute dal "Premio Nobel per la Pace". Gli Stati Uniti , sotto Obama, hanno bombardato: Afghanistan, Libia, Somalia, Pakistan, Yemen, Iraq e Siria, hanno contribuito a rafforzare l'ISIS uscendo militarmente dall'IRAQ e in Ucraina hanno dato il sostegno morale a Pyotr Poroshenko e approvato la fornitura di armi letali a Kiev che le ha utilizzate nelle offensiva nella parte orientale del paese, in base a una serie di documenti trapelati da parte del Dipartimento di Stato USA.
Ma quel che è, forse, ancor peggio è stato l'inasprimento dei conflitti razziali che si manifestarono durante i due mandati presidenziali del primo Presidente di Colore della storia degli Stati Uniti.
Nel 2016 a Dallas, dopo l’uccisione di cinque agenti di polizia nel corso di una protesta della comunità afroamericana contro la morte di due uomini neri, Obama, a pochi mesi dalla fine del suo ultimo mandato, si trovò a consolare gli Stati Uniti dall’ennesima ferita provocata dalla violenza razziale. Quasi trecento furono gli arresti in tutto il Paese, la tensione era arrivata alle stelle, e la protesta contro la polizia era a livelli altissimi. Sembra una cronaca odierna, con la differenza che all'epoca non venne accusato il Presidente Obama dei disordini razziali mentre oggi è tutta colpa di Trump.
Purtroppo la frattura razziale statunitense ha radici profonde e la cura non riuscì nemmeno al presidente "nero" che si vide stroncare il suo "dream".
In conclusione.
A Barak Obama il premio Nobel per la Pace e verrebbe da chiedersi quale “Pace”, viste le 7 guerre che ha combattuto. Premio Nobel per la Pace che invece i soliti “benpensanti demagoghi” vorrebbero togliere a Aung San Suu Kyi, messa all'angolo dalla potente lobby dei militari Myanmar (ex Birmania), per le violenze perpetrate ai danni dei Rohingya e perciò per cause non a lei addebitabili.
Donald Trump, che di guerre non ne ha combattute, ha portato la pace tra le due Coree e conseguentemente tranquillizzato quell'area del pacifico, ha sviluppato l'economia e il lavoro interno al Paese, ha contribuito a chiudere la dura guerra all'ISIS e avviato il processo di Pace in medio oriente, invece deve essere censurato dai social, combattuto dai "liberal chic" e accusato di razzismo per una piaga che è, purtroppo, ben radicata nella storia e nella società statunitense.
Demagogia e oscurantismo sono piaghe dilaganti e pericolose, nel nostro come negli altrui paesi occidentali. Il colmo è stato raggiunto con la messa al bando di Via Col Vento e dei cioccolatini “Moretti”.
(per i precedenti editoriali clicca qui)
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LINK:
https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/20879-ci-mancava-solo-l%E2%80%99intervento-dell%E2%80%99onu.html
Obama e disordini razziali/Polizia:
http://www.vita.it/it/article/2016/07/11/stati-uniti-tra-violenza-e-razzismo-lera-obama-rischia-di-finire-nel-c/140108/
https://www.tpi.it/esteri/george-floyd-minneapolis-razzismo-risposta-obama-ha-provocato-america-bianca-20200531611462/
(decrescita infelice e Via col Vento al bando)
https://gazzettadellemilia.it/politica/item/28046-bücherverbrennungen,-ritorno-al-futuro-con-mondiale-decrescita-infelice.html
https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/18462-cosa-succede-in-birmania.html
https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/17418-la-libert%C3%A0-di-stampa-e-di-opinione-%C3%A8-solo-di-sinistra.html
https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/26699-di-demagogia-si-pu%C3%B2-morire.html
Foto Obama nancy pelosi e Biden: Barack Obama looks on during a joint session of Congress (State of the Union-like) on the night of February 24, 2009. Standing in front of Vice President Joe Biden and Speaker of the House Nancy Pelosi. autore Pete Souza (1954–)