Di Lamberto Colla 15 settembre 2020 - Il prossimo 20 e 21 settembre gli italiani saranno invitati a esprimere il proprio giudizio sul taglio dei parlamentari. Un Referendum costituzionale confermativo che sarà valido con qualunque numero di partecipanti al voto, un referendum quindi senza la necessità di raggiungimento del cosiddetto "quorum".
Come abbiamo potuto facilmente constatare, le opinioni e le espressioni di voto, non sempre sono state perfettamente allineate con le indicazioni provenienti dalle sedi dei partiti e perciò risulta ancor più difficile ipotizzare quale potrà essere il risultato finale.
Per Giovanni Consorte invece, la scelta è chiara e confortata da solide convinzioni. Per il manager, che fu a capo di una delle più importanti realtà finanziarie e assicurative del paese da pragmatico quale è, seppure dichiaratamente uomo di sinistra, non ha mai lesinato di esprimere una opinione personale, a volte fortemente critica, anche in questa circostanza dichiara una posizione assolutamente limpida e circostanziata.
“In questo periodo - sottolinea Giovanni Consorte - ho sentito prepotente l’esigenza di partecipare alla costituzione di due comitati: Democratici per il No e Socialisti autonomisti per il NO.
Il referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, aldilà delle innumerevoli argomentazioni che potrebbero essere evidenziate per dare riscontro alla mia posizione per il NO, rappresenta esclusivamente una richiesta demagogica agli italiani in una logica di potere a discapito delle esigenze della gente e delle problematiche politiche.
La richiesta di ridurre il numero dei parlamentari, avrebbe potuto avere un senso se coordinata e contestuale ad altre modifiche costituzionali dibattute e condivise dalle forze politiche e con una seria riforma elettorale.
Se i cittadini continueranno a non poter scegliere i loro rappresentanti, ma rimettersi esclusivamente alle proposte dei partiti abbiamo toccato il fondo.
Inoltre, è da sottolineare che sarebbe da prendere in considerazione una denuncia della tornata elettorale alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, per gravi violazioni dei diritti dei cittadini elettori in termini di informazioni e per la concomitanza di consultazioni elettorali in costanza di una ripresa dalla pandemia Covid.
Penso che i cittadini abbiano tutti gli elementi per riflettere sul loro voto e le conseguenze che lo stesso determina in prospettiva, non soffermandosi esclusivamente sul risparmio dei costi che si determinerebbe per effetto della riduzione del numero parlamentari, in quanto si potrebbe ottenere lo stesso risultato riducendo le indennità di carica e spese senza ridurre il numero dei parlamentari, salvaguardando una reale rappresentatività del territorio.
Il mio messaggio è quello di votare senza se e senza ma… per il NO”
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Giovanni Consorte, classe 1948, è attualmente ai vertici di Network consulting & private equity, società italiana di servizi di consulenza aziendale, ristrutturazioni finanziarie e progetti di sviluppo.
Laureato in Ingegneria Chimica all’Università di Bologna, ha conseguito un Master in Direzione Aziendale alla SDA Bocconi e con specializzazioni in Management presso la LUISS e la Scuola Superiore Enrico Mattei Eni.
Vanta una ultra trentennale esperienza manageriale e di direzione aziendale di importanti società assicurative, bancarie, holding di partecipazioni, e finanziarie italiane, nonché di consulenza strategica e operativa in vari settori economici. È iscritto all’albo dei revisori dei conti.