Domenica, 27 Ottobre 2013 11:58

...nell’esercizio di pubblica minzione! In evidenza

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Auguro a tutti i consiglieri regionali di uscire a testa alta dall'indagine della Finanza. Vorrei però vedere in faccia (sempre che ne abbia una da mostrare e che questa sia senza quella tipica fessa verticale) quell'ardito e coraggioso che ha messo a rimborso lo scontrino del bagno pubblico.

di Lamberto Colla --- Parma, 27 ottobre 2013 -

L'Emilia Romagna conferma la sua tradizione democratica anche nelle circostanze più negative e volgari. Tutti e nove i capigruppo consiliari sono sotto indagine per i rimborsi spese destinati ai gruppi consiliari e probabilmente utilizzati a diverso scopo.

torri rer bo

- L'indagine -

L'indagine che ha portato nuovamente in Regione Emilia Romagna i militari della Guardia di Finanza, era partita ad ottobre del 2012 e, fino ad ora, aveva registrato un solo indagato: l'ex capogruppo Idv Paolo Nanni a cui venivano contestati alcuni rimborsi spese per cene, apparizioni televisive a pagamento e convegni non realizzati.

Per tutti l'accusa è di peculato e riguarderebbe i capigruppo di Pd, Pdl, Idv, Lega Nord, Fds, M5S, Sel, Udc e Gruppo misto. Per i Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari si ravviserebbe il reato di appropriazione di denaro pubblico destinato ai singoli gruppi consiliari ma speso non per il loro funzionamento.

Oltre a capire se qualcuno si è appropriato di denaro pubblico per fini personali, i pm vogliono capire se le consulenze e le collaborazioni riguardano il gruppo consiliare oppure, per esempio, il lavoro di militanza del partito al di fuori del lavoro in Regione. Se questo fosse confermato si configurerebbe una sorta di finanziamento illecito ai partiti.

Ovviamente non tutti i capigruppo sono chiamati a rispondere sulle medesime responsabilità e perciò potrebbe anche accadere che qualcuno possa uscire presto dall'indagine, così come è probabile che, dopo il vaglio dei documenti acquisiti, possano invece fare il loro ingresso alcuni consiglieri.

- Qualunque sia il risultato la "politica" ha perso un altro pezzo di credibilità -

Ammettiamo per un momento che l'indagine si concluda con un niente di fatto come è probabile. Ovvero che tutti i documenti di spesa siano stati regolarmente documentati per attività istituzionali e seguendo le norme di corretta rendicontazione.

Nessun reato quindi nessuna pena per alcuno ma l'immagine della politica nostrana crolla ugualmente sotto le suole delle scarpe proprio per ciò che si può evincere dalla lettura degli elementi giustificativi delle spese rimborsate.

Siamo nel pieno di una "tempesta economica perfetta". Le aziende, e con esse i posti di lavoro, saltano come birilli sul biliardo, imprenditori e manovali che, dalla esasperazione e alcune volte mossi da immotivata ma comprensibile vergogna, arrivano addirittura a togliersi la vita. Giovani che vengono sostenuti dalle pensioni dei nonni e bambini che non possono mangiare alla mensa scolastica perché i genitori non hanno potuto pagarla. Ebbene, a fronte di tutto ciò loro, i politici, sono sempre più ingordi.

Non bastano i lauti compensi, non bastano i più o meno grandi privilegi. No tutto ciò non basta e, presumendo di avere ricevuto una investitura divina, non popolare quindi, si sentono autorizzati a speculare sui 50 centesimi di un bagno pubblico.

Episodio di piccolo conto e perciò ancor più deprimente per chi, anche di quei 50 centesimi, ne avrebbe fatto miglior uso magari comperando mezzo litro di latte.

L'indignazione sale di pari passo alla sofferenza di ciascuno. Ma l'indignazione collettiva può trasformarsi in un'innesco per una bomba sociale che, dalla sofferenza dei singoli, si trasforma in una rabbia collettiva poi difficilmente controllabile.

Attenzione quindi a non tirare la corda perché un nuovo risorgimento potrebbe essere alle porte. Meglio sarebbe che, preso atto finalmente di una reale e grave situazione sociale del paese, i politici si affiancassero per promuovere una nuova fase rinascimentale.

- La gente comune non riesce più a tollerare oltre. -

Mai come ora si è percepito un così diffuso e trasversale sentimento di distacco e odio verso i partiti e chi li rappresenta. Mai come ora si avverte come il sistema politico sia, a sua volta, lontano dal percepire la realtà economica e sociale in cui il paese versa.

Non c'è invidia nei privilegi o nei lauti compensi ma solo indignazione e rabbia per quelle manifestazioni di supponenza che costoro, troppo spesso, manifestano sfrontati e incuranti del disagio che sta attraversando molti strati sociali della popolazione.

Sempre più spesso il cittadino avverte un senso di oppressione provenire dalle pubbliche amministrazioni con le quali ha quotidianamente da rapportarsi.

Tutti i giorni in molti si pongono l'obiettivo di portare a casa il minimo del sostentamento o quantomeno la speranza che domani sarà un altro giorno e forse "la volta buona che qualcosa di bello accada".

Ogni giorno le persone normali devono fare i conti con la propria coscienza e con le proprie responsabilità di genitori e lavoratori.

Ogni santo giorno i piccoli commercianti e imprenditori devono lottare per salvaguardare la propria reputazione potenzialmente compromessa da un pagamento non andato a buon fine.

Tutti i giorni siamo testimoni di comportamenti patetici o addirittura delinquenziali degli uomini che, solo per il ruolo che ricoprono, dovrebbero essere dei limpidi esempi per tutti.

Invece coi nostri soldi ci vanno, probabilmente, pure a pisciare.

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