Un mondo sempre più interconnesso offre il fianco a sempre maggiori rischi di cyber attacchi. Secondo la relazione dei servizi nel corso del 2018 le aggressioni cibernetiche sono quintuplicate
di Lamberto Colla Parma 3 marzo 2019 -
Erano i primi giorni di novembre 2017 quando mezza europa andò in "Down". Il più grande server europeo "OVH", ufficialmente a causa di una serie di guasti in contemporanea ma non in relazioni tra essi, andò in crisi spegnendo milioni di siti, anche molto importanti, e caselle mail in tutto il mondo, Italia compresa. Il nostro giornale venne risparmiato ma non altrettanto bene andò la scorsa settimana quando un attacco hacker prese di mira Host.it (probabilmente il più grande host nazionale) e questa volta mettendo in crisi anche la nostra testata per diversi giorni.
Non passa giorno che la Polizia Postale non metta un avviso di porre attenzione a certi inviti commerciali di assoluta convenienza che invece nascondono frodi telematiche, dai furti di identità a ricatti telematici.
Ma la sicurezza nazionale, internazionale e la democrazia, quella con la "D" maiuscola e non ovviamente quella a stelle e strisce "esportata" dai "Bush", sono e saranno sempre più sottoposti a attacchi di qualsiasi natura: terrorismo, furti e brevetti industriali e tecnologici.
Insomma quello che pareva essere la soluzione di tutti i nostri problemi, che avrebbe messo in sicurezza i nostri più reconditi segreti, l'elettronica che nella declinazione "domotica" avrebbe consentito di accendere il forno di casa mentre stiamo ancora rientrando in treno, piuttosto che agevolare i contatti con il resto del mondo senza dover lasciare il salotto di casa, si sta rivelando molto più vulnerabile dell'immaginazione.
Ormai la sfida tra le super potenze si confrontano, oltre che sul nucleare, anche sulle telecomunicazioni, i veri contenitori dei dati di tutto il mondo e si sa, l'informazione è potere.
Se si analizzano nello specifico i campi d'azione dell'intelligence, secondo il rapporto presentato lo scorso 28 febbraio, in relazione alla minaccia cyber, lo sforzo più significativo posto in essere, "ha riguardato il contrasto di campagne di spionaggio digitale, gran parte delle quali verosimilmente riconducibili a gruppi ostili strutturati, contigui ad apparati governativi o che da questi ultimi hanno ricevuto linee di indirizzo strategico e supporto finanziario".
Gli attacchi, spiega ancora il documento "hanno mirato, da un lato, a sottrarre informazioni relative ai principali dossier di sicurezza internazionale, e, dall'altro, a danneggiare i sistemi informatici di operatori, anche nazionali, attivi nello Oil&Gas, nonché quelli di esponenti del mondo accademico italiano, nell'ambito di una campagna globale mirante a profilare settori d'eccellenza di università e centri di ricerca". E "benché marginali in termini numerici (12%), le finalità di spionaggio hanno fatto registrare un considerevole aumento, specie in danno di assetti istituzionali ed industriali".
Benché il cyberterrorismo jhiadista sia limitato al 5% , con la sconfitta sul campo dell'ISIS i tanti foreign fighters (138 sono italiani) potrebbero trovare nuove occasioni d'aggressione attraverso la rete, sia per riorganizzarsi ma anche per sferrare attacchi ben più cruenti a istituzioni, imprese e impianti tecnologici, anche d'avanguardia.
La Cattura in Canada, su ordine degli USA, della vicepresidente di Huawei e figlia del fondatore del colosso delle telecomunicazioni cinesi, altro non è che la punta dell'iceberg della guerra che si sta consumando sull'alta velocità e la rete 5G di cui i cinesi sono all'avanguardia anche nella "colonizzazione territoriale mondiale".
I fronti di conflitto si moltiplicano e nel frattempo le economie sono tutte in declino, prossie alla recessione.
(Video intervento Presidente Conte e Direttore DIS Vecchione - https://youtu.be/WOsKkxUR6OA ) Roma, 28/02/2019 - Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), Gennaro Vecchione, intervengono alla presentazione pubblica della "Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza".
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