Almeno il DEF è salvo. Il Parlamento ora rischia la paralisi a causa dell'adesione spropositata di deputati e senatori allo sciopero della fame a staffetta. Rischio per la salute personale e di governance del Paese.
di Lamberto Colla Parma 6 ottobre 2017 - Continua a allargarsi il fronte dei parlamentari che hanno deciso di mettere a rischio la propria vita per sostenere lo "Ius Soli" aderendo allo sciopero della fame a staffetta.
Il Ministro Del Rio ha dichiarato il suo assenso così come Della Vedova, mentre la Presidenta Boldrini, la paladina delle risorse extracomunitarie, ci sta ancora pensando. Si ipotizza che stia favendo un check sanitario per verificare la tenuta fisica allo stress nutrizionale al quale sarebbe esposto il corpo. Siamo quasi certi che aderirà anche contro il volere medico.
Il rischio è la paralisi parlamentare. Dispiace solo di non poter vedere, lancia in resta, il povero Marco Pannella, scomparso nel maggio 2016, che con lo sciopero della fame è riuscito a negoziare con la politica convenzionale della prima repubblica e un po' con la seconda.
Lui, il Marco "radicale" nell'anima, solo e spesso compatito, riusciva a far smuovere i Presidenti della Repubblica che si spiccavano dal trono per andare a fargli visita, a casa o all'ospedale.
Non è ancora noto chi salterà la colazione, chi il pranzo, chi la cena ma, da indiscrezioni, sembra che consumare il brunch sia abilitante e qui i lombardi sono un po' più allenati quindi agevolati a sostenere le fatiche di questa terribile staffetta.
La Protezione Civile sta lasciando i presidi del centro Italia per coprire l'emergenza parlamentare allestendo un ospedale da campo davanti al Quirinale e alcuni "ambulatori di primo soccorso", in fronte a ogni sede ministeriale.
Il popolo italiano è in ansia per i suoi rappresentanti.
Fortunatamente il DEF è salvo purtroppo, invece, la legge elettorale è ancora in alto mare.
Chissà che la deficienza di glucidi e protidi stimoli la convergenza politica, seppure non parallela, come spesso lo era quella della prima Repubblica.