di Lamberto Colla ---
Parma, 18 agosto 2013 -
Palle su palle quelle che la kasta, attraverso i suoi rappresentanti sparsi qua e là in tutti i centri di potere informazione compresa ovviamente. raccontano nel tentativo di anestetizzare i poveri italiani. Insieme alle palle, qualche stecca esce dal coro e la metafora del "biliardo" all'italiana si completa con un ben tirato minimocomundenominatore: tutti al verde.
Le palle dello spread e adesso della ripresa.
Ormai penso che nessuna creda più alla minaccia dello spread e soprattutto alla sua connessione con la politica italiana. E' stato una ottima argomentazione, peraltro protrattasi per oltre 18 mesi, utile a fare dimettere il Berlusca. 18 mesi persi a sfavore delle economie nazionali e alla progettazione di soluzioni per uscire dalla crisi più profonda e tecnicamente difficile che l'Italia e il mondo occidentale si sia mai trovata ad affrontare. Oggi, con uno spread ai minimi (234 è il differenziale registrato in questi ultimi giorni) e una compagine politica tenuta in piedi con la calamita presidenziale, invece tutto tace, anzi, tutto sta andando bene.
Ci raccontano, addirittura, che la recessione sta finendo. Salvo dare una aggiustatina al debito pubblico che ha segnato un altro record e il problemino del lavoro. Secondo i dati diffusi dall'ufficio studi del CNA, entro la fine dell'anno si raggiungerà quota 3 milioni di disoccupati.
L'Europa esce dalla recessione, ma gli stati del sud ancora no
Come correttamente scrive Riccardo Sorrentino sul Sole 24 ore, è "troppo presto per cantare vittoria". Lo 0,3% di PIL recuperato da eurolandia nel secondo trimestre è stato una piacevole quanto imprevista sorpresa. Hanno contribuito in modo consistente Francia e Germania con una crescita, del tutto inaspettata per i cugini transalpini in particolare, dello 0,5% e dello 0,7% rispettivamente. Un colpetto, a dire il vero, l'ha dato anche il Portogallo che, con il suo +1,1% è l'unico tra i paesi PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) a aver mostrato una ripresa sensibile. I segnali di ripresa, probabilmente resteranno tali e effimeri, tranne che per la Germania che invece ha dimostrato un miglioramento in tutti i settori importanti per il paese quindi, se il terzo trimestre non dovesse confermare i dati del secondo, non ci sarebbe nulla da meravigliarsi.
La stecca di Saccomanni, smentito da suo tesoro
L'abolizione dell'IMU (vale un gettito pari a 23 miliardi di cui 4 per la prima casa) proprio non va giù al ministro Fabrizio Saccomanni. Dopo avere fatto infuriare molti per il suo documento programmatico di 105 pagine nel quale veniva affondata l'ipotesi di esenzione totale dell'imposta, è stata la volta del sottosegretario all'economia Pierpaolo Beretta a smentire il Ministro: "Le proposte su come superare l'Imu ci sono, ma il tempo stringe: entro la fine del mese dobbiamo azzerare la rata di giugno e decidere la soluzione migliore". Il Governo non va in ferie proprio per trovare la soluzione alla copertura dei 4 miliardi relativi all'IMU per la prima casa. Vedremo cosa uscirà dal cappello a cilindro . Per ora l'IMU è sospesa sino a settembre. A fine agosto (tra il 23 e il 28 il cdm dovrebbe decidere sulla questione) avremo la risposta ai dubbi.
Conclusioni
La dead line, quindi, è il 30 di agosto. La questione è molto delicata e il governo delle larghe intese è appeso a due fili: IMU e "Grazia" a Berlusconi. Dovesse, per caso o per responsabilità, sopravvivere forse, stavolta, il cammino verso l'uscita dalla crisi si potrebbe veramente intraprendere salvo qualche "grillo" per la testa.