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Appare ancora lontana la possibilità di riconquistare la leadership in quota di volume di vino esportato. Ancora una certa sofferenza per i vini in bottiglia.

Roma - L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente, anche se il ritmo è un po' rallentato. Nei primi sette mesi del 2016, attestandosi ad oltre 3 miliardi di euro, gli incassi segnano, infatti, un ulteriore +1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e, con un po' di ottimismo, si può ben supporre che a fine anno potrebbero arrivare sulla soglia dei 5,5 miliardi di euro, mettendo così il sigillo all'ennesimo record.

Ma se dal lato "valore" si è fatta ormai l'abitudine ad avere delle progressioni, sul fronte volumi la situazione appare più incerta. Gli 11,5 milioni di ettolitri esportati, infatti sono in linea con quelli dei primi sette mesi del 2015 e si può comunque considerare un buon segno nella misura in cui si assiste, quantomeno, ad una frenata della riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.

Appare, quindi, lontana la possibilità dell'Italia di riconquistare la leadership mondiale degli esportatori in volumi, nonostante la Spagna stia mostrando una battuta d'arresto rispetto allo scorso anno.

La nota positiva arriva dal fatto che la flessione dell'export italiano di vini comuni sfusi, si sta arrestando. Mentre c'è una certa sofferenza dei vini in bottiglia soprattutto Igp.

Vino-export-ott2016

(Fonte Ismea 21 ottobre 2016

Martedì, 18 Ottobre 2016 10:21

Lambruscolonga: 40 tappe, 6 percorsi, 1 vino

Venerdì 28 ottobre in centro storico è "Lambruscolonga". Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, torna il tour eno-gastronomico incentrato sul vino simbolo del territorio e della città di Modena.

Modena 18 Ottobre

Venerdì 28 Ottobre, dalle 19.30, il centro storico di Modena, dopo il grande successo delle precedenti edizioni, tornerà ad ospitare la "Lambruscolonga". L'unico tour eno-gastronomico incentrato sul lambrusco, vino simbolo della città e del territorio e uno dei prodotti tipici italiani più rivalutati in patria e all'estero.
La Lambruscolonga si snoderà attraverso tutto il centro storico, al fine di valorizzarne sapori ed eccellenze, coinvolgendo 40 locali di riferimento per la cittadinanza. I partecipanti potranno scegliere tra sei diversi percorsi, composti da tappe raggiungibili a piedi, in bicicletta, roller o skateboard, e ad ogni tappa potranno degustare il lambrusco prescelto per quel locale, selezionato tra le migliori proposte delle cantine aderenti, e uno stuzzichino abbinato ad hoc dal locale per esaltarne il sapore.
In questa edizione la Lambruscolonga cercherà di battere tutti i record precedenti, cercando di aumentare ancora di più il flusso dei turisti venuti apposta per l'occasione che anche nell'ultima edizione era consistente: il 28 ottobre gli organizzatori metteranno a disposizione addirittura 1900 bottiglie di Lambrusco, ovvero 13.000 calici in una sola lunga serata, tutti di altissima qualità.

I nuovissimi percorsi e i locali partecipanti:

Il primo si chiama Percorso Lambro Goldo (Oro), un viaggio tra i vini biologici, biodinamici, a rifermentazione, artigianali, per un'esperienza unica ed irripetibile. Il costo del percorso è di 23 euro e coinvolgerà i seguenti locali: La Taverna dei Servi, Palazzo dei Musei, Trattoria Pomposa – Al Re Gras , Via Taglio 12, Pasticceria Remondini, Caffetteria Drogheria Giusti, e infine un assaggio del Nocino direttamente dall' Associazione Il Matraccio.

Il secondo è il Percorso Lambro Frizz (blu), una passeggiata tra i vini più frizzanti dei nostri produttori, per gli amanti delle bollicine. Il costo è di 19 euro e avremo i seguenti locali: Mamma Puglia, Freedom, PizzaAltaglio, Well Done Burger, 100 Montaditos, Gelateria Remondini.

Per chi desidera, invece, fare una lunga e allegra passeggiata col calice in mano, dovrà acquistare la terza tappa: Percorso Lambro a spasso (giallo) che vi porterà nei seguenti locali: Atheneum, Chersenteria di Via Gallucci, Caffetteria del Corso, Accademia dei Dissonanti, Il Decano, Cioccolatèria. Costo del percorso sempre 19 euro.

La quarta tappa è il Percorso Lambro Quattro Passi (rosso), un itinerario che comprende una grande degustazione con brevi distanze. I locali coinvolti saranno: Oltremare, Pugliami per la gola, Ai Sorrisi, I Picari, Stallo del Pomodoro, Compagnia del taglio, La Chersenta. Il costo del percorso è di 21 euro.

La penultima tappa, novità di questa edizione, è dedicata ai turisti e a coloro che desidereranno degustare dell'ottimo lambrusco ammirando le bellezze del nostro centro storico: Percorso Lambro Tourist (viola) che comprenderà Pane, Pizza e Fantasia, Rucola e Stracchino, Bar 1808, Massimo e Rossella, Palazzo dei Musei, Bar Stadio, Bamboo Music&Drink. Costo del ticket 23 euro.

Ultimo, ma non per importanza, l'altra novità, il Percorso Lambro Veg (verde): un magnifico abbinamento di stuzzichini vegetariani e vegani ai vini più naturali, biologici e biodinamici. Durante il tragitto troveremo: Mia, Dal 5 al 6, Tigellino, L'Erbavoglio. Costo del percorso 16 euro.

La Lambruscheria, il locale wine shop e street food ideatore ed organizzatore dell'evento stesso, sarà la tappa zero e punto di partenza dove i partecipanti potranno ritirare il loro "starter kit", comprensivo di bicchieri e porta bicchieri, offerti da Gavioli Antica Cantina e Tenuta Vandelli.

Novità di questa edizione: il calice è in OMAGGIO per TUTTI.
Inoltre, presentando all'inizio del percorso il ticket di Skipass o un qualsiasi ticket del Cinema Victoria un calice extra di lambrusco doc sarà omaggio.

I ticket saranno acquistabili in prevendita dal 18 Ottobre e saranno disponibili presso:
• Lambruscheria - Calle di Luca 16
• Alessio2 - via Giardini 240
• ONLINE su www.modenamoremio.it 
I ticket rimasti invenduti saranno acquistabili direttamente il giorno della manifestazione maggiorati di 2 € in dal costo di prevendita.
i biglietti acquistati online potranno essere ritirati entro le ore 17 del giorno della manifestazione presso l'ufficio di ModenAmoreMio in via Scudari 12, oppure dopo le 18 direttamente in Calle di Luca.

Le cantine vinicole presenti a questa edizione presenteranno solo i loro migliori prodotti, a testimonianza dell'altissima qualità che constraddistingue la manifestazione: VITIVINICOLA FANGAREGGI, GAVIOLI ANTICA CANTINA, TENUTA VANDELLI, GIACOBAZZI, OPERA02, AZIENDA AGRICOLA PEZZUOLI, CANTINA SETTECANI, VILLA DI CORLO, PALTRINIERI, CANTINA DIVINJA, CANTINA DI PUIANELLO, CANTINA FORMIGINE PEDEMONTANA, AZIENDA AGRICOLA MINELLI, FIORINI, PODERE IL SALICETO, CANTINA GARUTI, LOMBARDINI, AZIENDA AGRICOLA SAETTI, LA BATTAGLIOLA, FONDO BOZZOLE (prima cantina di lambrusco mantovano che aderisce alla manifestazione). Ospite d'eccezione extra-Lambrusco da Peccioli (Pisa): PODERE BORGARUCCIO, vini biodinamici, che proporrà assaggi di vini particolari prodotti nel suo podere.

Ad animare la serata sarà presente la Dj set Becky in piazza San Francesco, oltre a stand di cocktail a base di Lambrusco a cura del barman Max. Durante tutta la manifestazione e anche i giorni successivi è attivo il "Lambro photo contest": postando le foto con i calici sulle pagine Facebook e Instagram si vince un Week End di charme per 2 persone offerto da Exagon Viaggi e altri premi in kit di Lambruschi.
Novità di quest'anno l'iniziativa "Pigia l'uva e vinci": dal pomeriggio in piazza San Francesco potrete pigiare l'uva sulle note di Adriano Celentano per 60 secondi, e anche in questo caso si vincono kit di Lambrusco.

Tutti gli aggiornamenti della manifestazione in tempo reale sulla pagina facebook della Lambruscheria e sull'evento "Lambruscolonga"

L'evento, patrocinato dal Comune di Modena, nasce da un'idea di Alessio Bardelli e Valentina Reggiani, è organizzato dalla Lambruscheria, Calle di Luca 16, in collaborazione con Modenamoremio, società di promozione del centro storico, Consorzio Marchio Storico del Lambrusco e Skipass - Salone del turismo e degli sport invernali.

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Lunedì 10 Ottobre a Modena si terrà un esclusivo evento di degustazione organizzato da Première Italia: 70 pregiate bollicine, 21 terroirs di 21 produttori differenti tutti da assaporare e ricordare.

Modena 07 Ottobre 2016 -

Sta per arrivare una giornata per veri appassionati di bollicine. Lunedì 10 Ottobre a Modena si terrà un esclusivo evento di degustazione organizzato da Première Italia: 70 pregiate bollicine, 21 terroirs di 21 produttori differenti tutti da assaporare e ricordare.

Dalle 10 alle 18 si potranno sorseggiare alcuni dei grandi nomi della spumantistica internazionale. Saranno i padroni di casa Alessandro e Mario Federzoni a presentare le diverse etichette, accuratamente selezionate per offrire ai presentiun'esperienza di degustazione unica. Location d'eccezione sarà Villa al Corletto, cornice perfetta per questa occasione unica di conoscere in modo più approfondito le diverse aziende non solo attraverso le bollicine, ma anche dalle parole dei produttori stessi.

Insieme al buon bere, anche una degustazione food con prodotti scelti quali Mortadella Villani, Parmigiano Reggiano del Consorzio, in diverse stagionature, ed panettone allo champagne dell’Antica Pasticceria Muzzi. Inoltre, alle ore 13 verrà servito un risotto allo champagne e Parmigiano Reggiano firmato dallo chef Luca Balboni.

Ecco i rappresentanti per lo Champagne presenti all'evento:

- De Venoge – Épernay;

- Pierre Legras – Chouilly – Côte des Blancs;

- Demière Ansiot – Oger – Côte des Blancs;

- Jacques Rousseaux – Verzenay – Montagne di Reims;

- Marc Chauvet – Rilly la Montagne – Montagne di Reims;

- Treslon – Vallée de l’Ardre;

- Mary Sessile – Treslon – Vallée de L’Ardre;

- Binon – Coquard – Spoy – Bar-Sur-Aube;

- Morel Père & Fils – Les Riceys – Bar-Sur-Seine;

- Erick Schreiber– Courteron – Bar-Sur-Seine.

Poi ci saranno i rappresentanti della Borgogna con Pierre Ponnelle– Beaune – Côte d’Or, la Loira con Monmousseau – Montrichard – Loir-et-Cher e l’Alsazia con Cremant d’Alsace, Dopff au Moulin – Riquewihr – Haut-Rhin.

Per la Spagna sarà portavoce Mas Bertran – Saint Martì Sarroca – Alto Penedés, mentre l’Italia vedrà presenti tutte le maggiori regioni del vino: il Trentino Alto – Adige, con le Cantine Roverè della Luna – Roverè della Luna – Chiusa di Salorno (Trento); la Franciacorta, con Ugo Vezzoli – San Pancrazio – Franciacorta (Brescia); l’Umbria con Decugnano dei Barbi – Fossatello – Orvieto (Terni); l’Emilia Romagna con Azienda Agricola De Pietri – Saliceto Buzzalino (Modena) e Podere Pavolini – Bacedasco (Piacenza); il Veneto, con Le Contesse – Tezze di Vazzola – Valdobbiadene (Treviso); la Campania, con Telaro – Roccamolfina – Galluccio (Caserta).

 

Per informazioni e prenotazioni:

Strada Corletto Sud, 382 – 41126 Modena

Tel. +39 059 512373

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.premiereitalia.it

Pubblicato in Dove andiamo? Modena
Giovedì, 06 Ottobre 2016 15:17

"The cosy wine list"

Le ultime proposte in tema di vino! Anzi no, in tema di "cosy wine list". Non perderti l'intero articolo odierno per conoscere le ultime novità direttamente da Londra e New York!

Di Cecilia Novembri

Le carte dei vini sono spesso delle opere d'arte dei ristoranti stellati e non, una magnifica sfilata di produzioni enologiche che attraversano l'intero pianeta, cosa che per gli appassionati di vino, è terribilmente attraente!

La tradizione ha portato ad avere delle liste dei vini immobili per anni, come un vero e proprio museo ma le cose stanno cambiando: la nuova tendenza, anche nel nostro Paese, ha come indicatore la stagionalità del menù alla quale si affianca la stagionalità dei vini.

carte dei vini stagionali

Questo nuovo trend, già diffuso nei migliori ristoranti di New York e Londra, dà la possibilità di fare una scelta più informata, la rotazione della carte des vins tiene viva la curiosità e l'aspettativa.

tendenza carta vini londra newyork

Si parte dal cibo e dai suoi ingredienti e si propongono solo alcune etichette, questo porta ad uscire dalla propria comfort zone, fatta di scelte quasi abitudinarie, e crea un pubblico più attento e curioso, stuzzicando sul lungo tempo una domanda diversa, più consapevole e più aperta.

Si potranno così abbinare e degustare, accanto ai grandi produttori, anche produzioni minori che spesso non hanno una liquidità di bottiglie tale da poter coprire un intero anno e allo stesso tempo ampliare le personali conoscenze enologiche.

vino tendenze carta

Questo naturalmente stimola l'avventore ad un'analisi più critica e più attenta del vino scelto e porta ad un accrescimento della cultura enologica!

carte dei vini

CREDITS: - pixabay.com – yelp.com – aroundyou.com – refresher.sk – viagginewyork.it

Domenica, 18 Settembre 2016 08:52

Vino, rotte digitali per Vinitaly in Cina

Mantovani (VeronaFiere): Disponibili a realizzare con settore multipiattaforma per l'e-commerce e diffusione cultura del vino italiano.

Verona - Passa anche dal digitale la prossima sfida del vino italiano in Cina. «Con 688 milioni di naviganti in rete, di cui in gran parte nativi digitali e 659 milioni di utenti social, il web infatti è sempre più uno strumento fondamentale per colmare il gap che ci separa dagli altri Paesi competitor, Francia in primis. E Vinitaly, da 50 anni promotore dell'internazionalizzazione del sistema vino con azioni mirate di marketing mix, intende accettare questa sfida accanto e al servizio delle aziende vitivinicole made in Italy». Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere intervenendo oggi a Shanghai all'evento "E-commerce: the new gateway for italian wine in China", organizzato da Ice, Italian Trade Agency con l'Ambasciata d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero delle Politiche agricole per sostenere le aziende italiane già presenti sui canali online AliBaba e per avviare ulteriori campagne di sensibilizzazione destinate ai consumatori cinesi. «Oltre alla Vinitaly international Academy, che in Cina ha già formato dieci ambasciatori del vino italiano – ha proseguito Mantovani – Vinitaly è disponibile a realizzare, in partnership con i principali attori del settore vinicolo, la multipiattaforma Italian Wine Channel, per ampliare la commercializzazione online attraverso i canali più innovativi e diffondere una più puntuale conoscenza delle peculiarità dei vini e dei vitigni italiani».
Sul fronte del mercato, in attesa di perfezionare il proprio vitigno, fa passi da gigante la domanda mondiale di vino in Cina, oggi 4° principale buyer al mondo e secondo tra i Paesi extra-Ue, dietro solo agli Usa. Nei primi 4 mesi di quest'anno la domanda di vino in Cina ha segnato una crescita impressionante, con un +41,7% che equivale a quasi 10 volte più degli Usa (+4,5%). La Germania (-6,2%) è a un passo e tutto fa prevedere che a fine di quest'anno lo storico buyer europeo venga superato e lasciato sul posto dal sempre più enoappassionato Paese del Dragone. L'Italia è partita tardi rispetto alla Francia, di gran lunga Paese top exporter con il 43% di quote di mercato e oggi sta pagando anche gli accordi di sistema tra Camberra e Pechino che hanno favorito l'exploit nel 2015 (+111%) del prodotto australiano, secondo Paese fornitore, davanti a Cile, Spagna e Italia, ancora ferma a poco più del 5% del mercato. Ma la situazione sembra cambiare, nei primi mesi di quest'anno l'Italia tiene il passo degli altri competitor con performance che sfiorano una crescita del 30%, più di tutti gli altri in termini percentuali.
(Verona Fiere 7 settembre 2016)

Domenica, 11 Settembre 2016 09:30

Vino, l'Italia riconquista la leadership mondiale

Vendemmia abbondante e di qualità: 48,5 milioni di ettolitri. Sorpassate Spagna e Francia. Ministro Martina: "dobbiamo diventare leader anche per valore"

Roma, 6 settembre 2016 – "Una buona vendemmia che mantiene valori quantitativi da record superando le previsioni di Spagna (42,9 milioni di hl) e Francia (43 milioni di hl). Dopo un andamento primaverile non sempre favorevole l'estate si sta chiudendo con ottime condizioni. Il miglior battesimo per l'Osservatorio del Vino, promosso da UIV e ISMEA che, quest'anno per la prima volta, diffonde le previsioni vendemmiali raccogliendo l'eredità della ventennale collaborazione tra questi due soggetti. I dati rilevati, sono frutto di una ricognizione puntuale effettuata tra il mese di agosto e i primi di settembre in tutte le zone vitate del Paese, integrati, grazie all'Osservatorio, in un sistema organico e strutturato di monitoraggio della produzione e dei mercati interno ed internazionale che rappresenta un punto di svolta per il sistema vitivinicolo italiano".

Con queste parole Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini, commenta i risultati della ricognizione operata tra il mese di agosto e la prima decade di settembre sul territorio nazionale da Unione Italiana Vini e Ismea con la collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, presentati oggi in una conferenza stampa organizzata al Mipaaf. Sono intervenuti: Antonio Rallo, Presidente Unione Italiana Vini; Paolo Castelletti, Segretario Generale Unione Italiana Vini; Raffaele Borriello, Direttore Generale ISMEA. Il compito di chiudere l'incontro è stato affidato all'On. Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

"L'Italia si conferma primo produttore di vino al mondo per quantità – commenta il Ministro Maurizio Martina. Un dato importante, soprattutto tenendo conto della grande qualità che sappiamo sviluppare in tutti i territori delle nostre regioni. Ora dobbiamo diventare leader anche per valore. Una sfida alla nostra portata, che vogliamo e dobbiamo vincere insieme ai produttori, continuando a investire su qualità e innovazione. Il Governo fa la sua parte. Nel nostro piano di ricerca per le biotecnologie sostenibili c'è un Focus specifico dedicato alla vite, così come la viticoltura sarà protagonista nella crescita dell'agricoltura di precisione in Italia. Agiamo poi sulla semplificazione per le aziende e sul fronte della promozione e della tutela. Anche sul web. Proprio il 9 settembre il nostro Paese sarà protagonista sulla piattaforma di e-commerce Alibaba in occasione della giornata dedicata al vino. Un segnale importante che ci dimostra le potenzialità di questo settore e le occasioni da cogliere sui mercati internazionali. Abbiamo un sistema vitivinicolo da oltre 14 miliardi di euro, con un export che nel 2015 ha toccato il record dei 5,4 miliardi e che nei primi cinque mesi del 2016 ha registrato un trend in crescita. Non solo numeri – conclude Maurizio Martina - ma tradizione, legame con il territorio, eccellenza, una biodiversità che vanta oltre 500 vitigni coltivati. È questo che rende il sistema Italia unico al mondo. È su questo che dobbiamo costruire il successo dei prossimi anni".

"Anche quest'anno, il vino italiano conferma la propria leadership mondiale per quantità prodotta - aggiunge Raffaele Borriello, Direttore Generale ISMEA. I dati previsionali ISMEA-UIV indicano una produzione 2016 di 48,5 milioni di ettolitri, in contrazione del 2% rispetto al 2015. La qualità attesa si presenta buona in molte aree del Paese, grazie al favorevole decorso climatico. Ci sono quindi tutti i presupposti affinché, anche la nuova campagna prosegua gli ottimi risultati già raggiunti dal settore negli ultimi anni. Oltre al dato produttivo, ciò che appare determinante per le sorti del settore è il percorso di crescita sui mercati internazionali. Su questo fronte, dopo l'ennesimo record in valore del 2015, esistono margini per guardare con ottimismo anche all'anno in corso visto che i dati dei primi cinque mesi indicano una crescita dell'export sia in volume sia in valore, che lascia presagire il raggiungimento di un ulteriore record in chiusura d'anno dopo quello del 2015".

"Dalle basi spumante alle uve bianche che si stanno raccogliendo in questi giorni – precisa Antonio Rallo - tutti i valori fanno presagire un'ottima qualità del vino confermando prospettive eccellenti anche per le rosse, seppur l'ultima parola sarà data al momento della raccolta. Ora però dovremo essere bravi e capaci nel tradurre una buona annata, in vigna e in cantina, in una altrettanto eccellente stagione commerciale sui mercati interno e internazionale. La qualità della vendemmia è un'ottima premessa competitiva purché non rimanga da sola. Abbiamo le migliori condizioni per imprimere al nostro export un ulteriore salto in avanti".

"I dati sull'esportazione dei primi cinque mesi dell'anno (+3,8% a valore su gennaio) confermano il trend di crescita annua attorno al +5% - spiega il Presidente Rallo - ma dobbiamo fare di più per trasformare il rinnovato primato produttivo mondiale anche in un'eccellente performance commerciale, semplificando e razionalizzando l'offerta del prodotto secondo il modello seguito prima dal Prosecco e oggi dalla DOC Pinot Grigio delle Venezie, dove l'integrazione della filiera produttiva non ha sacrificato le specificità territoriali".

"Recuperano i volumi, aumentano i vini a DO e, questi, sono indubbiamente elementi positivi accanto però ad una crescita ancora inferiore rispetto ad altri competitor internazionali e realizzata in prevalenza grazie agli spumanti – conclude Antonio Rallo. Un successo, quello delle bollicine, che deve continuare ma non può, da solo, supportare la crescita delle nostre esportazioni. Poi dobbiamo guardare con nuova attenzione al mercato interno che, ricordiamolo, rappresenta ancora il primo mercato per il nostro vino assorbendo il 50% del prodotto. Le imprese devono tornare ad investire sul consumatore italiano".

Previsioni vendemmiali 2016 in sintesi
A livello territoriale si evidenzia una sostanziale disomogeneità di situazioni tra regioni confinanti e all'interno delle stesse. Tra le prime 4 grandi regioni produttrici la Sicilia mostra una flessione (-15%), mentre in lieve crescita si stimano le produzioni di Veneto (+2%), grazie all'entrata in produzione dei nuovi impianti (soprattutto del Prosecco), Puglia (+2%) ed Emilia Romagna (+5%). Al Nord, poi, si assiste ad un lieve recupero produttivo del Piemonte dopo due anni scarsi (+5%), a cui si affianca la decisa crescita della Valle d'Aosta (+17%) ed una stabilità della Liguria. Anche in Friuli Venezia Giulia i nuovi impianti fanno restare la produzione 2016 molto al di sopra della media degli ultimi 5 anni, sebbene con una lieve flessione sul precedente (-4%). Lombardia (-13%) e Trentino Alto Adige (-9%), invece, hanno sofferto maggiormente le incertezze climatiche. Scendendo lungo la Penisola si evidenzia l'arretramento di Toscana (-8%) ed Umbria (-8%) a fronte di segni lievemente positivi per Lazio, Abruzzo e Marche. Annata da dimenticare per i volumi della Campania (-20%), regione che ha sopportato molte avversità climatiche durante tutto l'arco dello sviluppo vegetativo. Buona la vendemmia anche in Molise, Calabria e Basilicata dove le prime stime si collocano su terreno positivo rispetto a quella dello scorso anno. Stabile la Sardegna.

Vino-produzioni-regione-vendemmia2016-ismea

Domenica, 04 Settembre 2016 11:00

Grandi vignaioli, per ogni stagione.

Vendemmia 2016 e condizioni climatiche. Come affrontare questa delicata fase di trasformazione delle uve. Viaggio nelle cantine di Emilio Coloretti (La Reggiana), Matteo Vingione (Puianello) e Mario Pojer (Pojer e Sandri).

di L'Equilibrista - Reggio Emilia 30 agosto 2016 - Si potrebbe dire che la vendemmia sia una vera e propria scommessa. Sono infatti molteplici le condizioni che devono essere ottimizzate per garantire un risultato di qualità e, in vigna più di ogni altro prodotto agricolo, l'andamento climatico influisce in modo determinante sul risultato finale.

Solo la sapiente abilità dei vignaioli, frutto di esperienza, tecnica e sensibilità enologica, è in grado di governare il complesso sistema bio-climatico che sovrintende la maturazione dell'uva.
E, si sa, la vendemmia è un momento particolarmente delicato in grado di condizionare le seguenti operazioni di cantina.
Ogni anno quindi l'enologo si trova ad affrontare una nuova sfida, che fa di questo mestiere uno dei più affascinanti e "magici".

E' opinione comune che la vendemmia 2016 darà frutti di grande qualità e le produzioni d'uva stimate indicano un aumento del 5% rispetto all'anno precedente.

Per tastare il polso della situazione a operazioni di vendemmia già avviate abbiamo deciso di incontrare tre realtà in rappresentanza della collina, della pianura e della montagna.

Il denominatore comune delle giornate trascorse con gli enologi, hanno confermato come il clima delle ultime annate sia stato particolarmente influente e, più in generale, le vendemmie tendono a anticipare sempre di più, nell'agostamento, il soleggiamento "ogni dieci giorni fa progredire di un grado Babo le uve, portando a rischi altissimi con produzioni che già a Settembre potrebbe essere prossime ai 13 gradi di alcol potenziale e che in un Lambrusco" come commenta l'enologo Matteo Vingione di cantina Puianello, "toglierebbe acidità al mosto, caratteristica che questo straordinario vitigno autoctono non può perdere a scapito di caratteristiche proprie di vini ben più strutturati, radicati in ben diverse zone italiane".

Senza contare che il dilavamento degli acini può contribuire per contro ad un abbassamento del grado zuccherino e potrebbe dare inizio a muffe o ristagni pericolosi al piede della pianta. Si inizia quindi a pensare all'utilizzo di "pareti vegetative anche fino ai 2,50 mt utili a riparare dal sole e facendo iniziare le vendemmie meccanica alle 6.30 e cercando di ultimarle intorno alle 10 del mattino e altri 7-8 gradi riusciamo a risparmiarli" come testimonia l'enologo Emilio Coloretti di Cantina Reggiana, che ci ricorda anche che una prossima strategia di difesa sarà quella di iniziare ad utilizzare Lambrusco Marani grazie alla sua base di forte acidità oppure il Lambrusco Montericco anche lui dotato di buona acidità e maggiore freschezza.

I rischi sono sempre piuttosto elevati perché se si decidesse per una raccolta anticipata, la fase fenolica non sarebbe completata ed in collina, con l'ulteriore limite dell'irrigamento che condiziona maggiormente le tecniche colturali rispetto le più comode vigne di pianura, i rischi aumentano e con essi la probabilità di una irregolarità della raccolta. Le piante infatti, non producendo più foglie giovani per fare la fotosintesi e con queste temperature, stentano a portare a termine la piena maturazione.

Entrambe le cantine della provincia reggiana quindi rilevano il problema che sta toccando anche il mercato dei vini sfusi che, senza l'adeguata acidità, non spumano debitamente generando una mancata o cattiva rifermentazione dovuta essenzialmente alla shock termico. Temperature così alte, infine, costringono la pianta a utilizzare le sostanze azotate per contrastare il caldo eccessivo a scapito della produzione e con un gran dispendio energetico destinato alla "sopravvivenza" piuttosto che alla produzione.

E' questa una delle ragioni che sta portando a un mutamento delle tecniche colturali sempre più orientate a limitare la defogliazione per consentire alle foglie più piccole di progredire e alle più grandi di proteggere i grappoli dal sole, "si ricorre anche alla confusione sessuale per confondere il maschio ed evitando una massiccia produzione con le femmine tenendo sotto controllo la loro proliferazione" come indicato da Mario Pojer di cantina Pojer e Sandri, che punta sulla qualità assoluta grazie a pigiature naturali e numero di bottiglie limitate per tenere sotto controllo la qualità e limitare i rischi di errore in vigna.
Grande impegno e onerosi investimenti che hanno portato questo produttore a spostare gli allevamenti del suo pregiato pinot nero verso zone più fresche e meno calde per garantire un prodotto di struttura senza perdere freschezza e vigore.

uva Poyer-Sandri

Strategie e futuro
Pojer e Sandri è una cantina con vigneti posizionati sulla collina di S. Michele-Faedo, su un substrato limoso di derivazione calcareo ad una altitudine variabile dai 250 ai 750 mt. s.l.m. e i recenti rialzi interessano anche coltivazione di uve rosse nella parte più bassa e varietà a frutto bianco in quota. I Cabernet con Merlot e Lagrein vanno a costituire infatti il loro "Rosso Faye", il vino di alta gamma dell'Azienda e a testimonianza della ricerca di qualità e intuito per i tempi che cambiano, sempre più in quota si coltivano Chardonnay e Pinot Nero con il preciso intento di produrre "bollicine"metodo classico in versione Extra Brut e Rosè Brut.

Anche i laboriosi enologi emiliani non stanno a guardare e coltivando uve diverse, spumanti a metodo classico, malvasia , metodo charmat e i già citati lambruschi nelle versioni in purezza grasparossa, barghi e montericco, vanno a diversificare la produzione.
E ancora, la cantina Reggiana sta promuovendo la riscoperta del vitigno spergola con l'omonima "Compagnia della Spergola" per incentivare un prodotto locale fresco e di tradizione che possa fronteggiare il rialzo termico e offrire un prodotto dalle spiccate doti di freschezza e acidità.
La ricerca di una adeguata acidità resta fondamentale per la longevità e la freschezza del vino e come ricorda ancora Matteo Vingione di cantina Puianello, "questa vendemmia si prevede di una buona produzione evidenziandosi più o meno in linea con l'anno scorso nonostante una vendemmia di sette giorni in ritardo e questo perché abbiamo preservato la connotazione di freschezza e di sana acidità dei nostri prodotti". "Già dai primi giorni di Settembre, anticipando i tempi, avremo un' ottima raccolta di Malvasia ed intorno al 20 Settembre quella dei Lambruschi sarò completata, cosa che prima, quaranta anni fa", ricorda da bambino l'enologo Vingione, "passavano tranquillamente a Ottobre".

Cambiamenti radicali e scelte in vigna che obbligano queste grandi cantine a scelte decisive e di carattere, sacrifici e investimenti in tempi non facili e per questo, come dal cuore dell'Emilia fino all'alto del Trentino, i vignaioli continuano a lavorare incessantemente per garantire prodotti buoni contribuendo perciò a mantenere la produzione vinicola italiana ai vertici mondiali per qualità.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Un altro alloro per Cantina Valtidone al concorso delle Città del Vino.  Una medaglia d'argento il Gutturnio 50 Vendemmie della cooperativa borgonovese.

In un'estate ricca di riconoscimenti per i vini doc della Cantina Valtidone nei più importanti concorsi enologici in Italia e all'estero, non poteva mancare l'alloro proveniente dal prestigioso concorso Selezione del Sindaco, promosso dall'associazione Città del Vino in collaborazione con Recevin, che ha premiato con una medaglia d'argento il Gutturnio 50 Vendemmie della cooperativa borgonovese.

Oltre 1.100 le etichette partecipanti alla XV edizione del concorso internazionale, che unisce i vini al territorio di riferimento, valutate da un centinaio di Commissari provenienti da tutto il mondo (dai paesi dell'Estremo Oriente alla Russia, dai paesi europei agli Stati Uniti), a testimoniare il grande valore della manifestazione promossa da Città del Vino, un'associazione che ha raggiunto ormai gli oltre 450 territori aderenti e che in Val Tidone vede l'adesione di Pianello e Ziano. La cerimonia di premiazione si è tenuta nelle scorse settimane a L'Aquila presso il prestigioso Auditorium del Parco, realizzato da Renzo Piano.

Il Gutturnio, insieme al Malvasia 50 Vendemmie, è frutto di un progetto che ha visto selezionare le uve provenienti da vigne di mezzo secolo in occasione dei 50 anni di attività della Cantina Valtidone. I due vini hanno saputo conquistare in questi primi mesi il favore della critica e del pubblico, risultando veri protagonisti sia al Vinitaly di Verona, sia al Cibus di Parma, sia nei più importanti concorsi enologici nazionali ed internazionali.

Domenica, 14 Agosto 2016 08:43

Wine Fest, fotografa la tua Valtidone

La rassegna settembrina del vino lancia un contest fotografico. Il 28 agosto sarà pubblicato, sulla pagina Facebook del Valtidone Wine Fest, l'album con tutte le fotografie fino ad allora pervenute, che saranno sottoposte al giudizio del pubblico tramite i classici like.

Borgonovo V.T. (PC), 10 agosto 2016 – Nell'attesa della settima edizione della più importante rassegna del vino piacentino, che si terrà nei quattro fine settimana di settembre a Borgonovo, Ziano, Nibbiano e Pianello, il comitato promotore del Valtidone Wine Fest ha lanciato il primo contest fotografico "Valtidone nel bicchiere", con lo scopo di promuovere il territorio e le sue bellezze tramite scatti fotografici.

Il contest, aperto il 1° agosto, richiede l'invio tramite mail ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) o la condivisione sui social network del festival (facebook o twitter con hastag #valtidonenelbicchiere o #vwf2016contest) di una foto che interpreti e rappresenti la Val Tidone e le sue bellezze tramite il vino, l'uva, le viti e le vigne.

Il 28 agosto sarà pubblicato, sulla pagina Facebook del Valtidone Wine Fest ( https://www.facebook.com/valtidone.winefest ), l'album con tutte le fotografie fino ad allora pervenute, che saranno sottoposte al giudizio del pubblico tramite i classici like Mi Piace. La foto che otterrà più apprezzamenti social sarà premiata durante la prima tappa della rassegna, a Borgonovo, il 4 settembre.
Nel frattempo, l'album potrà essere implementato di nuove foto, che concorreranno ai premi in palio nelle successive tappe del Valtidone Wine Fest (la stessa foto non potrà essere premiata più volte).

Il regolamento completo del contest è consultabile all'indirizzo web: http://www.valtidonewinefest.it/contest/ .

"L'obiettivo – fanno sapere dalla segreteria del Valtidone Wine Fest – è di permettere a tutti gli amanti della Val Tidone, sia gli abitanti che i tanti villeggianti che l'affollano durante l'estate, a condividere pubblicamente la loro "visione" di questo fantastico territorio, che non può prescindere dal vino, dalla sua cultura e dalla coltivazione delle vigne. Ci auguriamo, inoltre, che possa essere un modo per attrarre ancora più visitatori e ospiti negli appuntamenti settembrini del nostro festival".

Nel frattempo, dopo la presentazione tenutasi a fine luglio a Milano con l'organizzazione di ARGA Lombardia-Liguria alla presenza dell'Assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, la più importante rassegna del vino piacentino muove i suoi passi anche in Val Tidone.

Sabato sera, infatti, 13 agosto, nel corso dell'edizione 2016 di Calici di Stelle che si tiene a Pianello, verranno presentati i principali appuntamenti del Valtidone Wine Fest, alla presenza degli amministratori dei 4 comuni promotori della rassegna, Borgonovo, Ziano, Nibbiano e lo stesso Pianello.

Produrre meno Lambrusco e aumentarne ulteriormente la qualità. È la proposta lanciata da sei cantine cooperative (tre modenesi e tre reggiane) per reagire al crollo dei prezzi del Lambrusco.

Modena, 8 agosto 2016

Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi. Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.

«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».

Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.
Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».

Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.
«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».

(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

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