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Sabato, 20 Maggio 2017 10:10

Appuntamento a Parma con la Festa del Vino

Via Bixio si trasforma nellla strada del vino, Domenica 21 Maggio, per la sesta e attesissima edizione della Festa del Vino, un appuntamento enogastronomico impedibile volto a promuove la cultura del bere bene.

L'evento, che si svolgerà durante tutta la giornata, dalle 9 alle 23 circa, è promosso da Ascom Parma attraverso il marchio Parma Viva e organizzato da Edicta Eventi, con il patrocinio del Comune Di Parma.

Forte del successo riscontrato negli anni passati, la bevanda principe di tutte le nostre tavole torna ad animare l'Oltretorrente, da Piazzale Corridoni a Piazzale Barbieri, con lo scopo di coinvolgere appassionati e non in un tour dell'Italia attraverso i sapori e gli aromi dei vini. Gli enofili potranno scoprire alcuni tra i migliori vini sul territorio nazionale, e potranno, inoltre, conoscere diverse cantine locali e produttori vitivinicoli attivi sul territorio.
Per tutti sarà poi possibile acquistare un Kit degustazione, presso l'infopoint di Piazzale Corridoni, composto da un calice di vetro con una pratica tracolla, e che darà darà diritto a cinque assaggi negli stand delle cantine convenzionate.

La zona dedicata a stand ed espositori andrà Da Piazzale Corridoni a Via Benassi. Nell'area fino a via Piave, poi, sarà allestita un'area specifica per lo street food e la gastronomia, organizzata dai commercianti della via.
Infine, la zona tra via Piave e Piazzale Barbieri vedrà la presenza del ricco mercato Parma Viva, che proporrà diverse categorie merceologiche, dall'abbigliamento ai casalinghi, e altro ancora.
Tutta Via Bixio sarà poi animata da diversi punti musicali.
Non mancheranno stand di associanzioni di volontariato tra cui ParmaFotografica che devolverà il ricavato della vendita delle fotografie a della pro loco di Campi, l'Associazione volontari penitenziari "Per Ricominciare" e l'associazione de i Gatti del Parco Ducale.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.

SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 Cibus-17-2017-COP

 

Editoriale: Caccia agli evasori e equità sociale o quasi. - In Flessione i formaggi duri e il latte spot. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre- Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono. - Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura. - Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque - Grandine, si fa la conta dei danni - Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento. - Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi. - Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
SOMMARIO
Anno 16 - n° 16 23 aprile 2017
1.1 editoriale
Caccia agli evasori e equità sociale o quasi.
2.1 lattiero caseario
In Flessione i formaggi duri e il latte spot.
3.1 latte
In vigore le nuove norme in materia di etichettatura latte.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 vinitaly closing
Vinitaly, l'edizione 50+1 cresce ancora
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono.
6.1 pomodoro Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura.
6.2 siccità e bonifiche Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque
6.3 maltempo Grandine, si fa la conta dei danni
7.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento.
8.1 vinitaly Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.
9.1 etichettatura Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20170416-Cibus-15-COP

 

Domenica, 23 Aprile 2017 09:04

Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.

Vinitaly 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte Le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

di L'Equilibrista Verona 19 aprile 2017 -
Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E' ", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.

20170409-Mescita bollicine-ENNEVIProseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.
Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.
La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante.

Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.
In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN , altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon , rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare 20170410-Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi MG 1115 20170409prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

(Foto ENNEVI Verona fiere)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

VINITALY 2017, finalmente l'attesa di tutto un anno è finita ed oltre ai classici blasoni, alcune scoperte di tutto rispetto ci hanno accompagnato lungo tutte le giornate. Amici di vecchia data e nuovi emergenti hanno fatto sentire la loro verve in un evento che ormai abbraccia tutto il Mondo.

da L'Equilibrista

Sono sempre numeri da capogiro quelli che si vedono a Vinitaly facendo della manifestazione di Verona, ormai arrivata alla cinquantunesima edizione, un vero e proprio centro di scambio di opinione e di degustazioni a tutti i livelli e per tutti gli operatori.

Dopo i consueti saluti all'ingresso fra i colleghi e qualche operatore ed appassionato "gastronauta" che ritrovo sempre con piacere, entrando nel piazzale è facile notare subito la cura che contraddistingue sempre la rigogliosa ghirlanda di fiori che affianca il padiglione d'ingresso della nostra Emilia Romagna. Parto da qui quest'anno, perché ci sono un paio di chicche che sono curioso di sentire. Mi accoglie subito la Cantina OINOE di Traversetolo e nonostante siano le nove o come ricordiamo in gergo fra degustatori, "sono solo le nove", mi faccio consigliare e parto dal BOCANEGRA, che pur entrando appena abboccato al palato, conserva un bella tannicità e ruvidezza in bocca tanto da ricordare una velatura di erba dolce che gratifica il palato senza sferzarlo. Si sente che l'azienda lavora bene e che si vuole puntare su prodotti autoctoni del territorio ed infatti il successivo si chiama "UNA ROSA E'", una intrigante Barbera in purezza da uve pigiate e non pressata mantenendo quel bel sentore di rosa canina e di fresco agrume rosso. Ultimo prodotto che mi concedo prima di una pausa è il "MELOS", un Sauvignon 100% che sprigiona tutta la tipicità di questo vitigno, quindi abbiamo sentori di peperone verde croccante e legumi appena colti, regalando sul finale un chiaro sentore più morbido che chiude bene il palato.
Proseguo sempre in Emilia e saluto gli amici della cantina LUSVARDI con i loro vini, prima di entrare in Lazio, una regione che sta guadagnando terreno a dispetto delle male voci del passato.

Inizio da una delle eccellenze del territorio, la cantina Trappolini che mi convince a sentire il loro EST! EST!! EST!!! MONTEFIASCONE, nonostante la mia particolare resistenza verso questo vino devo ammettere che la sua gradevolezza sul finale può essere giudicata positivamente. Non mi devono invece convincere sul PATERNO, un Sangiovese in purezza che resta vigoroso e carnoso in bocca, elegante al naso con un variegato spettro olfattivo di frutti neri, sentori di terra matura al sole e ricco di note di terroir limoso. Una conferma viene ancora da DE SANTCTIS che con il suo cabernet Franc riesce a stupirmi sempre per grande equilibrio in bocca pur mantenendo il suo carattere distintivo di tabacco biondo e persistente nota vegetale di peperone al sole, vivo. La sua inconfondibile impronta carnosa e ricca, lo porta davvero ad alti livelli di personalità.

Ora dopo una pausa di riflessione, seguo le indicazioni del comitato di degustazione interno alla fiera che mi suggerivano un parere anche sulle nuove proposte, che da quest'anno si chiamano GIAPPONE ma anche UNGHERIA e CINA. Avendo una conoscenza abbastanza ampia su Cina e Giappone, scelgo la verdeggiante Ungheria per cercare di coglierne qualche spunto interessante.

La cantina SANDHAL ci offre un Gewurztraminer chiamato "BELLA SUNRISE 2015", che però non esalta molto i nostri palati, infatti dimostra evidenti limiti nella struttura, nel colore e i profumi ne restituiscono un bouquet appena evidente con note marine e fiori bianchi semplici. Voglio dare una seconda chance a questi ragazzi però e decido di provare cosa può regalare questo vitigno poderoso sulle annate più vecchie, ed infatti la scommessa è vinta perché già "STAMP" e sul finale il "LOUNDRY HUNGARY" specialmente, entrambi solo acciaio, mostrano evidenti segnali di buona evoluzione, note di pesca e frutta non più acerba e croccantezza all'olfattivo che gli permettono di arrivare ad una buona sufficienza, lasciando ancora una volta la prova tangibile che questo vitigno è davvero straordinario anche a latitudini non sempre vocate. Una menzione particolare per la cantina Signano che con la loro vernaccia di S. Geminiano, hanno dimostrato come poter addomesticare un vino molto stratificato e con note irruente in un prodotto bevibile e interessante. Stessa cosa sui vitigni più classici e rossi toscani come Merlot e Sangiovese, il loro Chianti Colli Senesi dimostra assenza di spigolature eccessive date da tannini sgraditi, grande bevibilità pur mantenendo vive le note di tipicità.

In questi giorni di incontri serrati, ho anche avuto la possibilità di togliermi qualche soddisfazione personale e da qui infatti inizia quello che ho potuto sperimentare da FOFFANI, Azienda attiva addirittura fin dal 1600 e che mi ha colpito per il MERLOT chiamato MERLINO, e per il REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2012.
Mentre il primo entra gentile con un sentore di frutta poco matura, mentolato in bocca e limoso sul finale regalando note di fresca campagna e note terrose appena accennate, l'altro è un trionfo di potenza ma calibrata, tipicità della zona che sapientemente dosa irruenza e sobrietà che le note marine regalano a questi vini. Si distinguono sentori animali di terra lavorata che però non permangono in bocca malamente ma regalano un tannino levigato e ben integrato con il prodotto che risulta elegante e sobrio alla beva.

Lascio tutto sommato contento questa degustazione e mi accingo a provare alcune chicche che mi sono tenuto per i gran finale e quindi andiamo in Alto Adige a sentire i vitigni resistenti di LIEBESTEIN nel sud Tirolo, prodotto da pinot bianco e chardonnay che entra pulito, potente ed elegante nascondendo fino all'ultimo il passaggio in legno che si avverte solo sul finire di bocca e che ne denota ottima struttura. Bel prodotto devo dire. In aggiunta anche il suo alter ego il SOLARIS, direttamente dal parco naturale del Trodena, che lascia in bocca note evidenti di pesca e frutta gialla con finale che vira al frutto ricco da polpa al cucchiaio veramente interessante. OBERTSTEIN, altra interessante scoperta che però ha note più saline proponendo una loro interpretazione di Pinot Grigio e Sauvignon, rispettivamente il LAPIS ed il SALIS. Entrambi coltivati a 500 mt sul livello del mare, trovano libero sfogo nel proprio nel Salis con note di pomodoro a buccia selvatica, che libera ritorni tendenti al sulfureo con invidiabile eleganza e mai scadendo nella eccessiva standardizzazione.

Dopo queste nuove scoperte ho bisogno di tornare alle mie certezze e quindi risento con invidia e grande ammirazione il pas dosè 2009 metodo classico Franciacorta di Clarabella, mettendomi comodo e facendomi coccolare dalla versatilità che questo vino prodotto nell'Agriturismo Clarabella sa regalare. Chiudiamo queste giornate all'insegna delle scoperte e quindi riservo uno spazio ad una cantina che non mi tradisce, SOCIETA' AGRICOLA NATIV con il loro AGLIANICO IGT che mi conferma essere un vino polposo dall'inconfondibile peso e masticabilità in bocca come se si trattasse di inchiostro fresco e buona bevibilità pur mantenendo sfumature di terreno marino come la zona vuole.

Torno rinfrancato da questo VINITALY 2017 perché capisco sempre di più l'assoluta varietà del territorio italiano nel quale gli agricoltori credono ancora tanto, non smettendo mai di sperimentare e di portare prodotti nuovi dando la possibilità di provare e di inventare nuove strutture gustative e nuove direzioni.
L'organizzazione sempre adeguata all'evento, ne fa ancora oggi uno degli eventi di punta a livello europeo e mondiale a cui assistere con entusiasmo.

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Editoriale: Buona Pasqua - Flessione per i formaggi duri e per il latte spot. - Origo. Parma al centro dell'Europa. E domani inizia Cibus Connect. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre - A Parma inaugurato "Cibus Connect" - Cereali e dintorni. Stabilità oscillante. Consumi interni ridotti. - Pomodoro. Produzione in calo. - Ricerche idrocarburi. Agricoltori preoccupati - Export reggiano: nuova partnership tra CCIAA e Agenzia delle Dogan - Vinitaly da record. 128mila presenze da 142 paesi - Ismea, outlook vino conferma leadership -


- SOMMARIO Anno 16 - n° 15 16 aprile 2017
1.1 editoriale
Buona Pasqua!
2.1 lattiero caseario
Flessione per i formaggi duri e per il latte spot.
3.1 eventi DOP IGP
Origo. Parma al centro dell'Europa. E domani inizia Cibus Connect.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 Cibus Connect
A Parma inaugurato "Cibus Connect"
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità oscillante. Consumi interni ridotti.
6.1 pomodoro Pomodoro. Produzione in calo.
6.2 sisma e idrocarburi Ricerche idrocarburi. Agricoltori preoccupati
6.3 export Export reggiano: nuova partnership tra CCIAA e Agenzia delle Dogane
7.1 vinitaly Vinitaly da record. 128mila presenze da 142 paesi
8.1 outlook vino Ismea, outlook vino conferma leadership
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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 20170416-Cibus-15-COP

 

Domenica, 16 Aprile 2017 09:03

Vinitaly da record. 128mila presenze da 142 paesi

Vinitaly 2017, piattaforma per il business del vino sempre più internazionale. Oltre 30.000 i top buyer stranieri, in aumento dell'8%.

Operatori esteri in crescita rispetto al 2016 da Stati Uniti (+6%), Germania (+3%), Regno Unito (+4%), Cina (+12%), Russia (+42%), Giappone (+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda e Belgio (+6%) e Brasile (+29%). Debuttano buyer da Panama e Senegal. A Veronafiere per quattro giorni presenti 4.270 aziende espositrici da 30 paesi, aumentate nel complesso del 4%, in particolare quelle estere, del 74 per cento. A Vinitaly and the City 35mila wine lover tra il centro storico di Verona e il comune di Bardolino.

Verona, 12 aprile 2017 – Dopo quattro giorni di business e promozione per il mondo vitivinicolo, il 51°Vinitaly chiude oggi a Verona registrando 128mila presenze da 142 nazioni. In crescita l'internazionalità del salone che quest'anno ha visto aumentare i top buyer stranieri accreditati che toccano quota 30.200 (+8% sul 2016), sul totale dei 48mila visitatori esteri. Un risultato ottenuto grazie agli investimenti nell'incoming da parte di Veronafiere, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia.

«Vinitaly 2017, che abbiamo simbolicamente battezzato come edizione "50+1" – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –, rappresenta il primo e concreto passo del nuovo percorso di sviluppo che guarda al futuro dei prossimi 50 anni. I risultati premiamo la spinta verso una sempre più netta separazione tra il momento riservato al business in fiera e il fuori salone pensato per i wine lover in città. Proprio Vinitaly and the City quest'anno ha portato nel centro storico di Verona e nel comune di Bardolino oltre 35mila appassionati. L'obiettivo ora è continuare in questa direzione, forti dei nuovi strumenti messi a disposizione con la trasformazione in Spa di Veronafiere e dal piano industriale collegato da 100 milioni di euro, con investimenti mirati sulla filiera wine e sulla digital transformation».

«I numeri di questa edizione – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –testimoniano la crescita del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer sempre più qualificati da tutto il mondo. Basta guardare alla top ten delle presenze degli operatori stranieri che mostrano incrementi da quasi tutte le nazioni: Stati Uniti (+6%), Germania (+3%), Regno Unito (+4%), Cina (+12%), Francia e Canada (stabili), Russia (+42%), Giappone (+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda e Belgio (+6 per cento). A questa lista si aggiunge la buona performance del Brasile (+29%), senza dimenticare il debutto assoluto a Vinitaly di Panama e Senegal. Per quanto riguarda invece l'Italia, assistiamo ad un consolidamento degli arrivi da tutte le regioni del Paese».

20170412-Vinitaly-mescita-bianchiCon più di 4.270 aziende espositrici da 30 paesi (aumentate nel complesso del 4% sul 2016, in particolare quelle estere, del 74%) Vinitaly si conferma il più importante salone internazionale per il vino e i distillati ma anche momento di riflessione fondamentale per il settore vitivinicolo nazionale ed europeo, come hanno sottolineato la presenza del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, il commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan, i ministri dell'Agricoltura di Malta e Polonia e il viceministro all'Agricoltura russo. Nel corso della rassegna, i riflettori sono stati puntati sui mercati consolidati (ma non maturi) ed emergenti, con un'attenzione particolare agli sviluppi futuri della possibile svolta protezionista degli Stati Uniti e le ricadute della Brexit.

Ma si è guardato molto ad Oriente, con Verona e Vinitaly punto di partenza di una nuova Via della seta per il vino italiano diretto in Cina che viaggia su e-commerce ed educational. A Vinitaly, 1919, il gigante cinese della distribuzione online to offline di wine&spirit, ha stretto un accordo con la Vinitaly International Academy e il fondatore Robert Yang ha promesso di aumentare entro il 2020 le vendite italiane nel Paese del dragone di oltre 2 milioni di bottiglie per almeno 68milioni di euro di fatturato.

La Cina ha scelto Vinitaly come riferimento europeo per il vino, come ha ribadito l'arrivo a Verona anche degli altri colossi commerciali come Alibaba, Cofco, Winehoo e Suning.

Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti quasi 400 convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come sempre, il calendario delle degustazioni: più di 250 soltanto quelle organizzate direttamente da Vinitaly e dai consorzi delle Regioni, che hanno visto, tra le altre, una esclusiva per celebrare i 50 anni del Sassicaia.

Ad integrare e ampliare l'offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull'agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola che ha tagliato il traguardo delle 20 edizioni.

La 52ª edizione di Vinitaly è in programma dal 15 al 18 aprile 2018.

(Fonte Verona Fiere - Foto ENNEVI Verona Fiere)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 16 Aprile 2017 08:43

Ismea, outlook vino conferma leadership

Ismea, Outlook vino 2020: per l'Italia consolidamento in leadership produttiva e crescita valore export

Una prospettiva importante quella presentata oggi al Vinitaly da Ismea nell'ambito del convegno 'Il mercato mondiale del vino, Outlook 2020', tenutosi oggi al Vinitaly di Verona e organizzato da Ismea e Vinitaly.

Verona 10 aprile 2017 - Il Direttore Generale di Ismea Raffaele Borriello ha infatti illustrato le risultanze dell'Outlook 2020 per il settore del vino, elaborato dall'Ismea: "Abbiamo proiettato al 2020 le analisi degli ultimi 15 anni. Il mercato sta completamente cambiando, con USA e Cina che stanno incrementando rapidamente i consumi. Ebbene, in questo scenario l'Italia raggiungerà i 6,5 mld di euro sull'export del vino, allargandosi in questi mercati e consolidando la sua leadership produttiva. Questo accadrà anche grazie al rafforzamento dell'offerta premium in contesti pronti a recepirla"

Spicca - nell'ambito del modello previsionali - l'incremento nei consumi della Cina (+21,6%) che raggiungerà i livelli della Germania. La produzione mondiale crescerà complessivamente del 2,4%: anche qui per la Cina si prevede un +10%, che la porterà fino ai livelli australiani.
(Fonte ismea 10 aprile 2017)

Domenica 9 aprile, con il consueto bagno di folla, si è aperta l'edizione 2017 del Vinitaly di Verona (in svolgimento fino al 12) e il Padiglione 1 dell'Emilia Romagna ha registrato un afflusso di pubblico da "tutto esaurito" con la presenza di alcuni illustri ospiti, tra i quali il giornalista Bruno Vespa che ha ricevuto il Premio Internazionale Enogà.

Verona, 10 aprile 2017

La giornata dei vini emiliano romagnoli si era già aperta sotto i migliori auspici, grazie allo speciale Vinitaly uscito sulla Gazzetta dello Sport, a firma di Luca Gardini, che riporta a commento della lista dei 50 migliori vini italiani sotto i 15 euro: "L'Emilia Romagna di Lambrusco e Sangiovese batte il Veneto del Prosecco".

«È la diversità e la complessità dei vini che accompagnano la via Emilia la forza che presentiamo anche quest'anno al Vinitaly e che sempre di più ci viene riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Sottolineano il presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna, Pierluigi Sciolette, e il Direttore Ambrogio Manzi - Lo facciamo proponendo un racconto basato sulla grande varietà dei suoli che permettono ai differenti vitigni di poter offrire vini di assoluto spessore qualitativo con personalità eterogenee che da Piacenza, con il Gutturnio, arrivano al Sangiovese di Romagna. Differenze che sono la forza della nostra enologia e che raccontano un'antica, ma insieme contemporanea, cultura enologica e legame delle aziende produttrici con il proprio territorio».

«All'edizione di quest'anno del Vinitaly - afferma l'Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli intervenuta al convegno inaugurale del Padiglione 1 - dimostriamo come la nostra enologia stia andando nella direzione giusta. Ci sono i contenuti, c'è la qualità ma ci sono anche le testimonianze concrete del saper innovare un settore antico ma ancora così preponderante nella cultura e nell'economia nazionale. La scelta di puntare sul tema della diversità dei terreni e dei territori, con i conseguenti riflessi nei vini proposti sul mercato, presenta al grande pubblico un simbolo di come l'agricoltura emiliano romagnola ha saputo e sappia ancora tutelare e valorizzare bene il territorio».

La prima giornata del Padiglione 1 Emilia Romagna è dunque stata caratterizzata dall'incontro "PROFUMI DALLA TERRA, in viaggio lungo la via Emilia". «La via Emilia "dal 187 A.C. un viaggio nel buon gusto" è quella linea che dà continuità e unità a tutta la regione, abbracciando al contempo le peculiarità dei diversi territori che, man mano, attraversa: cultura, gastronomia, paesaggi, tradizioni e naturalmente i vini», prosegue il Presidente Sciolette. Per meglio spiegare da dove nasce questa unicità primordiale, i visitatori del Vinitaly possono osservare su un grande pannello all'interno del Padiglione 1 (circa 6x4 metri) delle originali "sculture di terra", realizzate da I.TER di Bologna.

Vinitaly2017-SculturediTerra

 

Si tratta di rappresentazioni artistico-scientifiche dei principali suoli che ospitano la pianta della vite in Emilia Romagna e che si trovano percorrendo la via Emilia da Sud a Nord, partendo quindi dalla provincia di Rimini per arrivare fino a quella di Piacenza (con una sola piccola deviazione nel territorio ferrarese). Diversi tipi di terreno che corrispondono ai 7 vitigni principali della regione, da dove nascono i nostri vini a denominazione: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino. Per ogni vitigno c'è poi la rappresentazione grafica dei profumi e dei sapori principali che connotano i vari vini (attraverso immagini di fiori, frutti, ecc.) per aiutare i visitatori nella ricerca di quelle determinate caratteristiche anche nel momento della degustazione.

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Inaugurata la 51ª edizione di Vinitaly, in programma fino a mercoledì 12, insieme a Enolitech e Sol&Agrifood. Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: "Il modello Vinitaly è unico al mondo" e Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, annuncia: "Entro fine luglio codice agricolo unico".

Verona, 10 aprile 2017

«Vinitaly ha segnato l'agenda di governo sull'agricoltura del Paese e continuerà a farlo. E come avevo fatto in passato proprio qui, da dove insieme ai vertici di Veronafiere e al mondo agricolo e del vino ci ponemmo il tema del Testo Unico del Vino, della dematerializzazione dei registri digitali, del piano sull'internazionalizzazione e dell'agenda digitale, oggi mi prendo l'impegno, annunciando che entro la fine di luglio avremo la prima bozza del testo del Codice agricolo unico».
Così annuncia il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, inaugurando Vinitaly 2017, alla presenza del presidente di Veronafiere Maurizio Danese, del commissario europeo all'Agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan, del sindaco di Verona Flavio Tosi, del presidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello, del presidente della Regione Luca Zaia e del presidente di ICE-Agenzia Michele Scannavini e Robert Yang, presidente e ad di 1919, il più grande operatore cinese della distribuzione online e offline in Cina.
Vinitaly si conferma così un appuntamento che va oltre la manifestazione fieristica, che pure è la prima al mondo per superficie espositiva e numero di visitatori, per essere uno dei momenti in cui si discute del futuro del vino e dell'agricoltura in ottica europea (ieri a OperaWine si sono celebrati i 60 anni dell'Europa Unita e la presenza del commissario Ue Hogan anche oggi va letta in questa direzione), di internazionalizzazione dei mercati, di innovazione e di crescita della qualità.

Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi8

Sarebbe la 51ª edizione per Vinitaly, ma Veronafiere la considera, come spiega il presidente Danese, «l'edizione 50+1; per noi, infatti, questo è il primo dei prossimi 50, durante i quali vogliamo progettare il nuovo inizio, quindi i futuri cinquant'anni». Il salone si svolge in contemporanea a Sol&Agrifood, manifestazione sull'olio extravergine di oliva e l'agroalimentare di qualità (che sarà inaugurata domani dal ministro Maurizio Martina, dal presidente del Fooi David Granieri, dal direttore generale di ICE-Agenzia Piergiorgio Borgogelli, e dal presidente di Veronafiere Maurizio Danese alle ore 11 al Padiglione C – Sala Polifunzionale) e a Enolitech, rassegna sulle tecnologie per cantina e frantoio.
La sfida è quella dell'internazionalizzazione, dell'innovazione e della Digital Trasformation. «Abbiamo inventato una fiera e dei servizi che sono stati unici al mondo – prosegue Danese -. Già nel 1998 siamo andati in Cina e nel 2001 negli Stati Uniti, per promuovere il vino italiano e creare una rete di contatti. E abbiamo realizzato rapporti che nel tempo ci hanno permesso di portare un numero di buyer sempre più importante a Verona da entrambi questi mercati».

Il filo conduttore rimane la qualità, anche per la Politica agricola comune (Pac) post-2020, sulla quale nelle scorse settimane si è aperto il dialogo fra i Paesi comunitari. «Ho avuto modo di parlare con il ministro Martina – dice il commissario Ue all'Agricoltura, Phil Hogan - e sulla Pac continueremo a porre la qualità del cibo e del vino al centro delle politiche future».
Vinitaly ha anche l'obiettivo di formare esperti che, di fatto, rappresentano una comunità di ambasciatori del vino made in Italy. E questo grazie a Vinitaly International Academy e a format originali come OperaWine, Wine2Wine, Enolitech, Vinitaly&TheCity, Vinitaly Wine Club, 5 star Wines "The Book", Sol & Agrifood.

Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi9

«Il risultato è un modello originale di fiera basato su tre dimensioni: internazionalizzazione, formazione, innovazione – specifica Danese -. Elementi determinanti per assecondare il trend di crescita del vino italiano sui mercati internazionali». Solo nel 2016, come ricorda il presidente di ICE-Agenzia, Michele Scannavini, «le esportazioni hanno raggiunto i 5,6 miliardi di euro, con un incremento del 4,4% sul 2015».
Quest'anno, gli obiettivi principali dell'internazionalizzazione si concentrano su Stati Uniti e Cina, nell'ambito comunque di un incoming che nel 2016 ha visto a Vinitaly la presenza di buyer da 140 Paesi.

All'inaugurazione i produttori incassano una promessa da Robert Yang, presidente e ad di 1919: «Puntiamo a raggiungere grazie al commercio online e offline almeno 500 milioni di renmimbi per il vino italiano, con non meno di 2 milioni di bottiglie vendute, delle quali almeno un milione di vino di alta gamma».
Nel 2016 Vinitaly aveva accreditato 50mila buyer esteri e quest'anno, grazie all'attività di incoming condotta insieme a ICE-Agenzia c'è stato un incremento sensibile di nuovi operatori esteri, per la prima volta presenti al Salone internazionale del vino e dei distillati di Verona.
Vinitaly, Sol&Agrifood e Enolitech quest'anno vedono la presenza di 4.768 aziende. Vinitaly, da solo, conta 4.272 espositori da 30 Paesi, con un incremento del 4% sull'anno precedente e una crescente importanza di presenze estere.

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