L’uomo e la donna si trovavano in macchina, quando sono stati bloccati da due scooter, presi a caldi e pugni e sfregiati con un coltello. Poi la donna è stata caricata a forza su uno dei mezzi e portata in una vigna, poi in un’abitazione, dove ha subito violenza.
Aggressione con una mazza da baseball in piazza San Francesco: eseguita dalla Polizia di Stato un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 48enne italiano
Alle primissime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Modena ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 17 ottobre 2020 dal G.I.P. del Tribunale di Modena, nei confronti di un 53enne italiano e dei suoi due figli, rispettivamente di 30 e 24 anni.
I tre sono ritenuti responsabili in concorso del tentato omicidio, aggravato dalla circostanza della finalità di discriminazione ed odio razziale, di un 22enne, originario del Burkina Faso, residente a Modena, in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno.
Nuova grave aggressione al personale di custodia avvenuta nel carcere di Reggio Emilia, proprio nella giornata che vedeva le forze dell'ordine manifestare a Roma per ottenere maggiori tutele in forza delle frequenti aggressioni ricevute. A seguire il comunicato della Segreteria Regionale del Sindacato Sinappe.
L’episodio in Piazza Roma, nel cuore del centro storico di Modena. Protagonisti due coetanei poco più che adolescenti, nei panni di vittima e malvivente. Il giovane tunisino è risultato essere clandestino e pregiudicato con obbligo di firma
Modena, rider preso a pugni da un cliente che non voleva pagare le pizze. E a Carpi un’anziana sventa un furto in un supermercato. Due episodi ieri nel modenese, che sono valsi ai protagonisti l’arresto e una denuncia. Il primo in via Rua Frati Minori, dove un fattorino si è recato per consegnare le pizze ed è stato malmenato dal cliente. Il secondo in un supermercato di Carpi, dove un’anziana si è accorta che una coppia stava nascondendo la merce sotto ai vestiti
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile hanno deferito in stato di libertà alla locale procura della Repubblica un cittadino senegalese classe 2000 residente a Parma incensurato.
Parma 20 dicembre 2019 - Nella notte tra il 4 ed il 5 maggio scorso, come già riportato dagli organi di stampa, un quarantenne parmigiano veniva brutalmente aggredito da tre uomini “con accento straniero” che gli portavano via l’orologio ed il borsello contenente il proprio portafogli con una piccola somma di denaro all’interno, il telefono cellulare e documenti.
L’uomo, uscito da un locale dove aveva trascorso la serata con degli amici, mentre si recava verso il parcheggio Toschi, giunto nei pressi della Pilotta, veniva avvicinato da un ragazzo che gli chiedeva l’ora e, dopo pochi secondi, quest’ultimo, insieme ad altri due uomini che si erano repentinamente avvicinati, lo aggredivano con violenti pugni al volto, facendolo rovinare a terra; con l’uomo in terra, i tre continuavano a colpirlo anche con calci al capo e, nel frattempo, gli sfilavano borsello ed orologio per poi far perdere le proprie tracce.
La vittima, a seguito dei fatti, riportava la frattura bilaterale della mandibola, la frattura scomposta dell’omero e di un dito e delle contusioni multiple su tutto il corpo. Il tutto avveniva in una zona che, in ragione dell’orario e della pioggia battente, era completamente deserta e, pertanto, non vi era alcun testimone che potesse orientare le prime indagini.
Gli investigatori della Squadra Mobile, attraverso l’esame delle immagini di tutte le telecamere presenti in zona, riuscivano ad individuare i tre responsabili della violenta rapina ed a documentarne gli spostamenti prima e dopo l’aggressione, tuttavia, i loro volti apparivano del tutto sconosciuti: i dati raccolti consentivano di ipotizzare che i tre rei fossero originari dell’Europa dellest, ma, nonostante l’impegno degli agenti della Polizia di Stato, non appariva possibile risalire all’identità dei tre soggetti.
Nel frattempo, su delega del PM titolare dell’indagine, dr.ssa Daniela NUNNO, venivano avviate le attività di intercettazione sul telefono della vittima - trafugato dai rapinatori - ma anche su questo versante non vi era alcun esito, in quanto i responsabili del fatto se ne erano probabilmente disfatti.
Una prima svolta alle indagini, però, è giunta dall’analisi dei tabulati dello stesso telefono, in quanto si accertava che i malfattori, poche ore dopo la rapina stessa, lo avevano utilizzato con una scheda sim rumena per inviare alcuni messaggi.
Anche l’intercettazione di questa utenza non ha sortito alcun risultato; e tuttavia il lavoro di analisi sul traffico telefonico generato dall’utenza stessa, ha consentito di individuare altre due utenze che con questa avevano avuto dei contatti nei giorni precedenti e successivi alla rapina e che, in particolare, avevano agganciato nella notte tra il 4 ed il 5 maggio le “celle telefoniche” del centro di Parma.
Appariva dunque che le tre utenze telefoniche fossero molto probabilmente quelle in uso ai tre rapinatori, ma la loro identità era ancora sconosciuta.
Un ulteriore dato emerso dall’analisi del traffico telefonico ha, però, aggiunto un altro tassello decisivo: le tre utenze, nel pomeriggio del 5 maggio, quindi poche ore dopo la rapina, avevano agganciato per varie ore le “celle telefoniche” nei pressi della stazione centrale di Milano.
Sulla scorta di questa informazione, attraverso la consultazione della Banca Dati in uso alle Forze di Polizia, si è proceduto ad una verifica dei cittadini rumeni controllati presso il capoluogo meneghino nei primi giorni di maggio e, da una cernita delle foto segnaletiche di questi, sono stati individuati 3 soggetti che erano stati controllati in corso Buenos Aires e condotti in Questura dagli Agenti del Commissariato “Lambrate” nel pomeriggio del 5 maggio.
I tre erano stati identificati in HOANCA Laurentiu Valentin classe ‘85, MIHALCEA Daniel Ionut classe ‘91 e TOADER Ninel Georgel classe ’91.
Il confronto tra le foto dei tre soggetti controllati dai poliziotti milanesi ed i fotogrammi estratti dalle registrazioni che immortalavano i tre responsabili della rapina, costituiva ulteriore conforto alla ricostruzione che si stava delineando.
Il tassello definitivo veniva inserito grazie all’individuazione fotografica effettuata dalla vittima, la quale riconosceva in TOADER colui che per primo lo aveva aggredito con una gragnuola di pugni ed in MIHALCEA colui che gli aveva materialmente sottratto il borsello e l’orologio, mentre non riconosceva l’HOANCA che, probabilmente, per la concitazione, non aveva visto bene in volto.
Alla completezza della ricostruzione hanno contribuito anche i plurimi controlli subiti dai tre, insieme, in varie città di Italia.
Nei confronti dei tre rapinatori è stata dunque emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere e, stante la loro irreperibilità sul territorio nazionale, il PM titolare dr.ssa Daniela NUNNO ha chiesto ed ottenuto l’emissione di Mandato d’Arresto Europeo.
Attraverso il pronto coinvolgimento del Servizio Centrale di Cooperazione Internazionale di Polizia, è stata immediatamente attivata la Polizia rumena che, nel breve volgere di pochi giorni, ha comunicato l’avvenuto arresto di MIHALCEA Daniel Ionut, TOADER Ninel Georgel ed HOANCA Laurentiu Valentin, in esecuzione del provvedimento dell’AG Italiana: mentre i primi due sono stati raggiunti dal provvedimento all’interno di una Casa di reclusione rumena, dove sono reclusi in espiazione di delitti commessi in Romania, l’HOANCA, in data 1 dicembre, è stato rintracciato e tratto in arresto dalla Polizia Rumena e sono state avviate le procedure per la consegna all’Italia.
Due misure cautelari nei confronti di due cittadini gambiani domiciliati presso le ex Reggiane.
Reggio Emilia 4 dicembre 2019 - La Squadra Mobile ha dato esecuzione a due misure cautelari emesse dal GIP di Reggio Emilia a carico di due cittadini gambiani domiciliati presso l’area Ex Reggiane.
Il primo, ventinovenne, è stato individuato quale presunto autore di un gravissimo episodio di lesioni occorso presso l’area delle Ex Reggiane il 3 ottobre scorso.
Grazie all’approfondita conoscenza dei luoghi, le indagini si concentravano sul giovane che, al termine di un litigio per futili motivi attinenti la scomparsa di un cellulare, aveva colpito al petto con un coltello un connazionale cagionandogli “lesioni multiple da arma da taglio all’emitorace destro, alla coscia sinistra ed agli avambracci destri e sinistri, pneumotorace destro”.
Le indagini in ordine al grave fatto di sangue, evidenziavano inoltre a carico del soggetto un episodio di rapina consumata nell’area di Piazzale Europa il 29 settembre.
Quel giorno un cittadino della Guinea Bissau, dietro la minaccia di bottiglie rotte, era infatti stato rapinato di cellulare e 40 euro.
Gli autori di quella rapina venivano individuati nel citato ventinovenne e in un connazionale ventisettenne.
Nel pomeriggio del 22/10/2019, presso gli II.PP. di Reggio Emilia, si sarebbe verificata una rissa tra più detenuti, uno dei quali risulterebbe essere il solito recluso con problemi psichiatrici che ha aggredito una serie impressionante di Poliziotti Penitenziari, anche di recente, che fortunatamente, dopo le nostre svariate segnalazioni e richieste, è stato, in data odierna (23/10/2019), trasferito ad altro carcere.
Tornando alla rissa, ci è stato riferito che l’agente di sezione, una volta accortosi di quanto stava accadendo, avrebbe immediatamente azionato l'allarme, anche in considerazione del fatto che la rissa sarebbe continuata all’interno dell’infermeria di sezione ed avrebbe coinvolto anche il medico di reparto e la terapista della riabilitazione psichiatrica, aggrediti dai detenuti, nonché alla devastazione del locale infermeria, degli arredi, dei farmaci, degli estintori e di quant’altro ivi presente.
L’intervento di ulteriore personale di Polizia Penitenziaria avrebbe, quindi, evitato che l’episodio potesse avere conseguenze ancora più gravi per l’ordine e la sicurezza dell’Istituto, oltre che per l’incolumità dei detenuti coinvolti e degli operatori del comparto sanitario.
L’agente di reparto (10 giorni di prognosi per contusioni multiple) e la suddetta terapista sarebbero stati quindi costretti a recarsi al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino, per le cure del caso.
La Dirigenza dell’Istituto ed il Provveditorato Regionale devono farsi carico delle problematiche sottese all’esponenziale aumento di tali eventi critici ed apportare, con urgenza, i dovuti correttivi al fine di ripristinare la serenità lavorativa, soprattutto all’interno delle sezioni detentive, affinché il personale in divisa sia messo in condizione di adempiere i propri compiti istituzionali in maniera sicura ed ineccepibile.
Sarebbe, inoltre, necessario fissare un incontro con i rappresentanti dei lavoratori al fine di riferire quali modifiche sarebbe utile apportare all’organizzazione del lavoro per evitare il ripetersi di tali episodi.
Riteniamo, infine, sia urgente disporre il trasferimento di tutti i detenuti responsabili dei fatti descritti, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti