Le terme in estate fanno bene e ci si rilassa. In più sono una valida alternativa alla classica giornata di mare. Ecco cinque buoni motivi per andare alle terme di Riccione in vacanza. 

Riccione non è solo spiaggia e mare, è anche benessere e cure termali. Le sue terme hanno origini antichissime e la sua acqua sulfurea poteri addirittura curativi. I Romani le conoscevano già nel 62 a.C. e ne hanno beneficiato anche l’Imperatore Diocleziano e la Regina Cristina di Svezia. 

Per molto tempo abbiamo creduto che andare alle terme in estate fosse da pazzi. Sai che caldo? Falso, le acque sono raffreddate in vasche senza per questo perdere le loro proprietà terapeutiche. Oppure che fosse un luogo noioso. Chi lo ha detto, tra bagni massaggi e aperitivi le cose sono ben diverse. Oppure, che si fa alle terme in estate? Idromassaggi, fanghi, trattamenti di bellezza, giochi, nuotate, percorsi curativi, sole e tanto-tanto relax.

5 buoni motivi per andare alle terme di Riccione in estate

Sono vicinissime al mare e immerse nel verde della pineta

Le acque hanno proprietà deossidanti, antisettiche e remineralizzanti

Ci sono cure inalatorie anche per i più piccoli 

Hanno un centro benessere con trattamenti termali

Fanno bene al corpo e all’anima, cosa non da poco

Per chi vuole coniugare salute e divertimento c’è Perle d’Acqua di Riccione, un parco acquatico con vasche idromassaggio, piscina termale di 800mq con getti d’acqua, cromoterapia e l’idropercorso più lungo d’Europa, ben 140mt. 

È un’isola del benessere con tanto di sabbia e area giochi per i piccoli. Le più ammirate restano però le 7 cascate arcobaleno, sette vasche termali di sette colori differenti. Ognuna con la sua emozione da vivere.

5 buoni motivi per andare alle Perle d’acqua di Riccione in estate

È un posto curato, colorato e giovanile 

Ha il percorso rivitalizzante più lungo d’Europa

C’è una bellissima area giochi con sabbia, castelli e scivoli

La zona solarium ha ombrelloni e lettini per prendere il sole

È un’ottima alternativa alla tradizionale giornata al mare 

L’Hotel Monica si trova in pieno centro storico a 500mt dalle Terme di Riccione. Fa parte del circuito Club Hotels Riccione Terme con speciali riduzioni e ingresso gratuito giornaliero al parco Perle d’Acqua Park per i propri ospiti. È circondato da aree verdi e zona pedonale. Ha servizio ristorante, camere per famiglie ed è ad 80mt dal Bagno Gianni 64 Riccione. Vicinissimo a viale Ceccarini e alla via dello shopping.

Hotel Monica Riccione

Viale Damiano Chiesa, 8 

Riccione

Offerte per Riccione Terme e Perle d'acqua Park:

https://www.hotelmonicariccione.it/riccione-terme/
https://www.hotelmonicariccione.it/perle-dacqua-park-riccione-ingresso-gratuito/

 

L’estate è tempo di vacanze e i bambini preferiscono il mare. Mini guida per vacanze economiche family friendly a Milano Marittima, città a misura di famiglia. Ecco cosa vedere e dove portare i più piccoli.

Quando lo scuole chiudono i genitori si domandano: dove portiamo in vacanza i bambini questa estate? Il mare è la scelta più giusta. Tanto sole, giochi, castelli di sabbia e amichetti. Eppure a pesare sulla decisione finale non sono solo le offerte low cost online, molto ricercate, ma anche i servizi offerti dalle strutture e la distanza da casa propria. 

Milano Marittima è la città balneare che meglio soddisfa le esigenze delle famiglie. È a misura di bambino. Le spiagge sono sabbiose e non ciottolose. La pineta è un’area verde pulita dove passeggiare o fare pic-nic. Ci sono aree pedonali, piste ciclabili ed eventi a cui possono partecipare le famiglie, comodamente. In più è vicina, cosa non da poco per viaggi coi piccoli a seguito.

Le 5 cose da vedere con i bambini a Milano Marittima

  1. Partiamo dal litorale, gli stabilimenti sono attrezzati con servizi per tutte le età. Danze, laboratori e attività creative. Per genitori stressati non c’è niente di meglio di un bagno che offra anche intrattenimento e baby dance. Le spiagge sono curate e pulite, da quelle libere alle private. 
  2. Visitare la Casa delle farfalle, i bimbi rimarranno ad occhi aperti per la bellezza di guardare centinaia di farfalle multicolore e piante tropicali in una serra grande più di 500mq. Ci sono anche laboratori didattici e visite guidate. Una gita fuori programma adatta alle famiglie . 
  3. Girovagare per Il Vialetto degli artisti,un mercato storico dove si trovano oggetti fatti a mano. Una passeggiata rilassante e piacevole dopo una giornata trascorsa al mare e sotto il sole. Ideale per fare shopping, gustare un buon gelato e mostrare ai più piccoli l’artigianato locale.
  4. Scoprire la Salina di Cervia, luogo unico nel suo genere per conoscere più da vicino il principale ingrediente delle nostre cucine, il sale. È doveroso portare con se la macchina fotografica perché l’ambiente è suggestivo. Ad agosto c’è la Festa della “cavadura” ossia la raccolta del sale. 
  5. Divertirsi al Parco di Mirabilandia. Giochi, scivoli, giostre, montagne russe. Eventi a tema e tanto tanto divertimento. Si trova a pochi minuti di distanza ed è raggiungibile coi mezzi pubblici facilmente. I vostri figli ve ne saranno grati, ci potete giurare.

Per vacanze low cost online a Milano Marittima

Il Garni Garten è un meublé nei pressi del Parco dell’Anello a Milano Marittima, con spiaggia privata a soli 80 metri. Propone vacanze low cost e sconti per famiglie con bambini. Si trova alle spalle della pineta e a pochi passi dal bagno Rosen Beach attrezzato con giostrine, spogliatoi, deposito giochi e ristorazione. Un bed and breakfast con mini appartamenti e servizio ristorante presso l’hotel Rosen Garden***S, a soli 10 metri e all’interno dello stesso giardino. Ha piscina privata riscaldata, zona solarium e vasca idromassaggio. Area giochi, giardino di 500mq e parcheggio. Ha camere comunicanti, bagni finestrati, servizio baby sitter, biciclette, passeggini, frigobar e reception 24 ore su 24. Wi-fi free in tutta la struttura.

Garni Garten

X-XI Traversa - Viale 2 Giugno, 160

48015 Milano Marittima

https://www.garnigarten.it/ 

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

Autovelox da ridere. Beccato dal radar che "flasha"  l'autovelox ma niente multa, era un treno. Ilarità sui social: è successo, e più volte, a Schiers in Svizzera. La polizia: "No, non dovrà pagare nessuna multa". In germania era stato un "Turbo piccione" a farsi un selfie con l'autovelox.

Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato. Perché ad essere immortalata da un radar semimobile in zona Schiers in Svizzera su una via lungo la Ferrovia Retica, non è stata una "pirata della strada" bensì della linea ferrata.

Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 50, ha infatti ripreso un treno che viaggiava sulla linea ferrata oltrepassando il limite di velocità di ben 40 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il macchinista ovviamente. Ha generato molta ilarità il video postato sui social diventato virale su Facebook da un macchinista della Ferrovia Retica che ogni giorno faceva scattare un radar semimobile in zona Schiers (GR). Contattata dai media, la polizia conferma che il rilevatore di velocità era rimasto posizionato in quella località dal 2 al 14 maggio.

"Purtroppo con questo tipo di dispositivo non si può impostare quando farlo scattare e quando no", conferma il portavoce della Cantonale Romann Rüegg. A venire immortalati dall'occhio elettronico, infatti, sono stati "parecchi treni ogni giorno" e tutti viaggiavano ad almeno 70 km/h. Ovviamente, le Ferrovie non dovranno pagare nessuna multa. Quindi, nessuna sanzione per chi guidava il treno, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa d'oltralpe ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica.

Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l'abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

(7 giugno 2019)

Ieri pomeriggio la cerimonia di riapertura con Rossi, Donini, Azzali, Stocchi, Bongiovanni. Rossi:"Grande soddisfazione per un lavoro importante per il territorio, portato a termine nei tempi prefissati." Il ponte è ora percorribile in entrambi i sensi di marcia, a 50 km orari, per mezzi fino a 44 tonnellate, dopo i 5 mesi di lavori, diretti dalla Provincia di Parma ed eseguiti dalla Primo Micheli - Consorzio Coimpa.

Parma, 6 giugno 2019 – Il Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore da ieri pomeriggio è di nuovo aperto al traffico dopo la conclusione dei lavori. Il ponte è transitabile nei due sensi di marcia, per vetture e mezzi con peso fino a 44 tonnellate, alla velocità massima di 50 km orari, con divieto di sorpasso e distanza minima tra i veicoli di 50 m.

Alla cerimonia ufficiale di riapertura hanno preso parte il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, l'Assessore Trasporti e Infrastrutture della Regione Emilia Romagna Raffaele Donini, il Vice Presidente della Provincia di Cremona Rosolino Azzali, il Sindaco di Colorno Cristian Stocchi, il Sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, un rappresentante della Regione Lombardia.

"Esprimo grande soddisfazione per la conclusione di questi lavori, così importanti per il nostro territorio, portati a termine nei tempi prefissati dal raggruppamento di imprese Primo Micheli - Consorzio Coimpa – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi- Il progetto di intervento è stato predisposto in tempi record, poi purtroppo, come abbiamo più volte segnalato pubblicamente, prima di arrivare ai 5 mesi di cantiere sono occorsi 7 mesi di procedure preventive, tempi non comprimibili a norma del nuovo Codice degli Appalti. Chi parla di ritardi e omissioni, non sta parlando di noi. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a questo grande lavoro di squadra, a partire dagli amministratori che mi hanno preceduto, il Presidente Fritelli e il Delegato Serpagli, che si sono adoperati per ottenere il finanziamento e l'allora Ministro Delrio che ha reperito i 6 milioni di euro e li ha stanziati velocemente con un apposito decreto. E poi il progettista ing. Scaroni, gli uffici della Provincia di Parma che hanno predisposto una gara a regola d'arte che ha superato il vaglio di tre sentenze del Tar e di una del Consiglio di Stato, la Provincia di Cremona. Infine le imprese tutte che hanno operato in un cantiere tecnicamente complesso, a grandi altezze sia in golena che sull'acqua, nel rispetto dei tempi ma con la massima attenzione alla sicurezza dei lavoratori e le maestranze che hanno lavorato a turni serrati, anche nei giorni festivi."

"La riapertura del ponte al transito dei veicoli è un risultato molto importante per questo territorio - ha affermato l'assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Raffaele Donini -. Come Regione ci siamo impegnati fin dal primo giorno per definire immediatamente interventi di mitigazione rispetto ai disagi a cui cittadini, automobilisti e autotrasportatori sono andati incontro a seguito della chiusura del ponte. Grazie alla collaborazione proficua con la Provincia di Parma, la Società per la mobilità e il trasporto pubblico (Smtp),l'Azienda dei trasporti pubblici di Parma e provincia (Tep) e Trenord in questi mesi abbiamo potenziato il servizio ferroviario Parma-Casalmaggiore e stanziato 400mila euro per il prolungamento e l'aggiunta di nuovi servizi su gomma realizzati da Tep"

Nella foto: Autorità alla riapertura del ponte, tra cui: il Presidente della Provincia di Parma Rossi e il Delegato Bertocchi, il Vice presidente della Provincia di Cremona Azzali, l'Assessore regionale Donini, i sindaci di Colorno, Casalmaggiore, Sorbolo.

 

(Foto e gallery di Francesca Bocchia)

 

INAUGURAZIONE_PONTE_CASALMAGGIORE_2019_027.jpg

 

 

Maltempo, maggio 2019, le foto delle frane dei giorni scorsi sulle Sp 54 (chiusa a Canossa), 64 e 98 (entrambe in comune di Carpineti). Segue gallery fotografica a cura della Amministrazione provinciale di Reggio Emilia.

 

RE-Frane-foto-31mag19-SP98Fornace_1.jpg

Un week end difficile a causa del maltempo ha rallentato la corsa solitaria di Jacopo Villani che però mantiene la testa della classifica generale CIV Minimoto. prossimo appuntamento in Mini GP.

di Redazione Guastalla 29 aprile 2019 -
E' stato un fine settimana difficile per Jacopo Villani, rientrato dopo l'infortunio delle prove dell'evento motoristico di Modena.

Il clima "bizzarro" di questo maggio ha condizionato le prove e le gare dell'ultimo appuntamento del campionato minimoto CIV disputato al kartdromo di Cervia (terzo e quarto round del campionato).

Infatti il meteo, che preannunciava pioggia per domenica, è stato clemente solo nella seconda parte della giornata dando la possibilità ai rider del Campionato Italiano Velocità Minimoto di provare strategie diverse.

Alla fine, un meritato terzo posto che consente a Jacopo di mantenere la testa della classifica del campionato italiano, in attesa di consolidare la posizione nei prossimi appuntamenti stagionali.

"E' stato un fine settimana difficile, ha commentato Jacopo a fine gara, che come sempre non manca mai di ringraziare il Team Giracing, i suoi sostenitori e i suoi familiari, qualsiasi sia il risultato acquisito. Sabato sole e buone temperature. Ho fatto una buona partenza, la moto era a posto così come pure il set tant'è che ho girato con buoni tempi. Domenica è cambiato tutto. Qualifiche bagnate e gara bagnata. Di conseguenza non sono riuscito a raggiungere un buon feeling con la pista durante le prove e ho corso con le gomme da pioggia in gara 1 e misto in Gara 2 (anteriore pioggia e posteriore slick).

Non posso ritenermi soddisfatto in pieno, però il terzo posto mi garantisce ancora la prima posizione in classifica generale e ... sempre affamato e sempre a gassss aperto mi cercherò di rifare la prossima volta".

Per il giovane centauro guastallese Il prossimo appuntamento sarà a Varano il week end del 15 e 16 giugno con la Mini GP.

#SUOMY Helmets #Giracing Minibike Technology

Mulino Formaggi srl

Doppio podio Mercedes con Hamilton primo e Bottas terzo. Vettel nega la doppietta alle frecce d'argento. Ma chi regala le emozioni più grandi è Leclerc. Pochi giorni dopo l'addio di Lauda, la Formula 1 omaggia degnamente il Grande Campione con una gara memorabile.

di Matteo Landi

Cappellino rosso per i primi classificati, vetture con foto, frasi o il suo semplice nome sulla carrozzeria. Niki Lauda non c'è più, ma rimarrà per sempre nei cuori degli appassionati e degli addetti ai lavori. A Monaco è stato per tutto il weekend una presenza costante. E rimarrà eternamente fonte di ispirazione per Hamilton e Vettel, che hanno ricordato il Gran Campione indossando caschi replica del tre volte campione del mondo. Le gare sul circuito del Principato, per le note caratteristiche della pista, possono tradursi in noiose processioni. Oggi, la tensione regalata dalla lotta al vertice e le azioni compiute da un giovane predestinato hanno animato una gara che i top drivers hanno giustamente dedicato al Grande Niki. Hamilton ha vinto ancora, ma stavolta l'esito non era scontato, nonostante la bella pole position conquistata con un giro da qualifica da urlo. Un monito al pur veloce e consistente Bottas che in Mercedes il pilota di riferimento resta ancora il cinque volte campione del mondo. Stavolta l'inglese ha dovuto sudarsela. Verstappen gli ha fiatato sul collo fino agli ultimi metri di gara. Una bella battaglia vissuta sui decimi di secondo, sfociata persino in un contatto che non ha privato Hamilton della vittoria.

Il box Mercedes sbaglia, Hamilton no

Il trionfo è arrivato nonostante un errore strategico, ammesso anche da Toto Wolff, che ha costretto il pilota n°44 ad un blando ritmo di gara per gran parte dei 78 giri. Avvenuto quando ad Hamilton, nel suo unico pit stop, sono state montate gomme medie. Sottoposto agli eventuali attacchi degli avversari, forti di pneumatici più duraturi, il pilota inglese è dovuto ricorrere a tutta la sua esperienza per non soccombere. Verstappen e Vettel hanno atteso a lungo l'eventuale errore del campione del mondo in carica. Negli ultimi giri l'olandese ha poi rotto gli indugi con un disperato attacco finale. Respinto dal pilota Mercedes. A Monaco stare davanti a vetture più veloci non è un compito impossibile. Nel 2001 Bernoldi riuscì con la modestissima Arrows a tenere dietro per ben 33 giri l'allora velocissima McLaren di Coulthard. Ma oggi, negare i meriti di un Hamilton capace di respingere un osso duro come Verstappen, sarebbe improprio. L'olandese, fra l'altro, non è neanche potuto salire sul podio, sanzionato per l'unsafe release ai danni di Bottas. I cinque secondi aggiuntivi assegnati al pilota Red Bull sono parsi una sanzione fin troppo blanda, se si considera che la sua condotta ha pesantemente danneggiato la gara del finlandese, costretto ad un pit stop aggiuntivo per la rottura del cerchio.

Leclerc: velocità e meravigliosa follia. Momenti che saranno ricordati più di una vittoria

Nel weekend del ricordo e delle emozioni forti, molte ne ha regalate Leclerc. Per il giovane pilota Ferrari questa gara poteva essere la svolta. Nelle prove libere aveva mostrato un passo superiore a quello del compagno di box. Peccato che in casa Ferrari, quest'anno, gli errori strategici siano una costante. Delle qualifiche gestite in modo quasi amatoriale dagli uomini di Mattia Binotto hanno relegato il monegasco alla 15esima posizione in griglia. Che sarebbe stata una 16esima senza la penalità ricevuta da Giovinazzi. Una disfatta totale che ha deluso Charles, ma non lo ha abbattuto. In gara è partito con il coltello fra i denti e su una pista dove il sorpasso è quasi impossibile ha compiuto due prodezze che saranno ricordate a lungo. Due sorpassi, il primo subito da Norris ed il secondo da Grosjean, che hanno animato la gara ed hanno confermato la classe cristallina del talento 21enne. Ha rischiato di regalarci persino una terza gemma, ma il tentativo di sorpasso su Hulkenberg è finito con il pilota Ferrari di traverso con una gomma forata. Il ritorno ai box, con lo pneumatico dilaniato ed il fondo vettura a brandelli, a qualcuno ha ricordato la stupenda follia ed il giro su tre ruote compiuto da Gilles Villeneuve nel Gp d'Olanda del 1979. Dopo il cambio gomme Leclerc, al volante di una vettura divenuta inguidabile, ha provato a proseguire la gara ma le condizioni della sua vettura erano veramente al limite. La safety car innescata dalla manovra del monegasco ha favorito la gara del compagno Vettel. Con l'entrata in pista della vettura di sicurezza i top driver si sono immediatamente catapultati nei box per l'unica sosta prevista. Da lì è sorto il contatto in pit lane fra Verstappen e Bottas che ha cambiato l'esito del podio. Al di là del involontario "favore" fatto a Vettel la gara di Leclerc sarà ricordata per quegli esempi di stupenda follia che non consegnano punti iridati ma emozioni d'altri tempi. In quanto alla gara di Vettel, senza guizzi ma concreta, è da salvare il risultato finale. Un secondo posto accolto dagli uomini del Cavallino come un trionfo, considerando quanto le Rosse si erano trovate in difficoltà nel tratto più lento della pista di Barcellona, sede della gara di due settimane fa.

McLaren e Toro Rosso: il podio degli altri

Detto dei tre top team che stanno monopolizzando le prime posizioni della classifica di questo campionato, è giusto rimarcare l'autorevole gara di Sainz, sesto con una McLaren che sta finalmente ritrovando il bandolo della matassa dopo anni bui. Da segnalare anche la bella gara dei due piloti Toro Rosso, con Kvyat settimo davanti ad Albon. Se il russo è definitivamente tornato a mostrare quella classe che gli permise di sovrastare persino Ricciardo nel suo primo anno in Red Bull, il debuttante Albon continua a stupire. A metà schieramento, nella combattutissima pancia del gruppo, il driver che corre con licenza thailandese si sta facendo rispettare. Fornendo prestazioni frutto di concretezza e velocità, senza regali altrui.

Dal tortuoso circuito monegasco alla veloce Montreal

Dopo il tortuoso tracciato del Principato la Formula 1 farà tappa, fra due settimane, a Montreal. Su una pista completamente diversa, dove la potenza e la stabilità in frenata la fanno da padrone la Ferrari potrebbe finalmente trovare quelle condizioni ideali che va cercando. Necessarie per fornire ai tifosi quell'urrà tanto sospirato. Le ambizioni iridate, al momento, è bene tenerle in un cassetto ma tornare alla vittoria di tappa sarebbe un atto che a Maranello devono a se stessi ed alla stessa storia Ferrari.

Le rilevazioni statistiche curate dal Segugio.it, noto portale web dedicato al mondo delle assicurazioni, consentono di conoscere i costi medi dei premi assicurativi in tutte le province italiane e di confrontarli con la media nazionale, la quale ammonta esattamente a 415,64 euro in riferimento al periodo gennaio-giugno 2019.

Il quadro nazionale e regionale relativo ai costi delle polizze RC Auto

A tal riguardo va sottolineato che i costi medi delle polizze RC Auto stanno diminuendo e questo non può che essere un dato positivo per i consumatori, anche se in molti ritengono che si sia ancora ben lontani da cifre eque dal momento che nel passato più recente i rialzi dei costi dei premi assicurativi sono stati davvero molto consistenti.
Al di là di questa riflessione, è un dato di fatto che permangano ancora oggi delle differenze davvero notevoli tra i vari territori italiani, basti pensare che nella provincia più cara d'Italia il costo medio di queste polizze è addirittura più che doppio rispetto a quello della provincia più economica.
La situazione relativa all'Emilia Romagna si rivela, nel suo complesso, piuttosto positiva per gli automobilisti: nelle 9 province presenti in regione, infatti, il costo medio dell'assicurazione auto è risultato superiore alla media nazionale solo in 3 casi.

Le province con costi superiori alla media nazionale

Il poco invidiabile primato di provincia dell'Emilia Romagna più cara nelle polizze assicurative auto appartiene a Rimini, dove il costo medio è risultato pari a 458,64 euro, dunque ben al di sopra della media nazionale.
Al secondo posto si colloca il capoluogo: a Bologna il costo medio di una polizza auto è risultato essere 453,25 euro, cifra leggermente inferiore rispetto a Rimini, ma comunque molto più alta in confronto alla media dell'intera Italia.

Probabilmente anche questo costo così esoso sta spingendo molti privati che risiedono a Bologna ad optare per dei servizi di noleggio a lungo termine come quelli disponibili sul web come https://www.trevirent.it/.

Il noleggio a lungo termine consente infatti di avere il mezzo noleggiato a propria totale disposizione proprio come se fosse di proprietà evitando qualsiasi costo di gestione, dalle manutenzioni tecniche al bollo, dall'assicurazione RC Auto fino alle coperture assicurative di tipo opzionale, senza ovviamente trascurare che in questo modo si può evitare l'esosa spesa iniziale necessaria per l'acquisto del mezzo; in questa formula di noleggio i soli costi che gravano sull'automobilista sono quelli del carburante e, ovviamente, il canone mensile da riconoscere all'azienda noleggiatrice.

La terza provincia più cara dell'Emilia Romagna, la quale completa così il trittico di province dove il prezzo delle polizze RC Auto supera la media nazionale, è Ravenna, con un costo di 427,35 euro; gli automobilisti di tutte le altre province della regione possono dirti soddisfatti.
Le province con costi inferiori alla media nazionale

Quanto alle province con costi inferiori alla media nazionale va menzionata anzitutto Modena, dove il prezzo medio delle polizze è di 406,48 euro, cifra quasi analoga a Parma, dove si attesta a 405,78 euro.

Le cifre sono ancor più basse a Reggio Emilia, con un costo medio di 382,54 euro, a Ferrara con 376,31 euro, a Piacenza con 366,98 euro.

La palma di provincia più economica dell'Emilia Romagna spetta Forlì-Cesena: in questa provincia infatti il costo medio di una simile polizza è risultato pari a soli 361,10 euro, ovvero oltre 50 euro in meno rispetto alla media nazionale.

Continua il viaggio di Valentina Carpin, alla scoperta dei luoghi e dei monumenti storici del territorio parmense.

Di Nicola Comparato 22 maggio 2019 -

La Pieve di San Biagio o Pieve di Talignano, è un luogo di culto situato nell' omonima località frazione del comune di Sala Baganza in provincia di Parma. La struttura dalle forme romaniche risale al 1200/1230 e deve il suo attuale aspetto a vari lavori di restauro eseguiti negli anni '30 e '40 del 1.900.
L'edificio, che si trova poco distante dal "Parco dei Boschi di Carrega", fa parte del gruppo delle storiche "Pievi Parmensi".

Il termine "Pieve", comparso formalmente nell'877 ad indicare le parrocchie rurali, deriva dal latino "plebs", che indica sia il popolo riunito in comunità, sia il luogo ove si riunisce.

Prerogativa della pieve è di impartire il battesimo, benedire le puerpere, somministrare l'olio santo, imporre le penitenze, ricevere le sepolture nel proprio cimitero e promuovere processioni e pellegrinaggi rogatori.
Oltre alle funzioni religiose, le pievi spesso si dotano di rifugi per pellegrini o viaggiatori mentre le cappelle, edifici sottoposti alla pieve, hanno esclusivamente la funzione di luoghi di preghiera (Fonte "Le antiche Pievi del Parmense" Comune di Parma - http://turismo.comune.parma.it/it/canali-tematici/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/chiese-pievi-battisteri/le-antiche-pievi-del-parmense).

(Foto di Valentina Carpin)

 

PR_Pieve_Talignano-Valentina_Carpin-PHOTO-2019-05-21-11-45-30.jpg

 

Martedì, 21 Maggio 2019 21:44

Addio Niki

A 70 anni Lauda imbocca la corsia box e se ne va. Problemi ai reni e poi l'addio. Protagonista di mille battaglie, nelle corse e nella vita. Ci lascia un Uomo che tanto ha insegnato ed un Pilota che ha scritto pagine indelebili della massima Formula.

di Matteo Landi

Gran Premio del Giappone. Sul circuito del Fuji, quel 24 ottobre del 1976, pioveva a dirotto. Oggi assisteremmo ad una partenza in regime di safety car, con la vettura di sicurezza a menare le danze per chissà quanti giri. Al tempo la Formula 1 era diversa, la percezione del pericolo era diversa. Quel giorno, forse, cambiò per sempre. Lauda, con il volto sfigurato dal rogo del Nurburgring, percorse pochi km di gara, poi prese la via della corsia box. Il campione del mondo in carica ebbe il coraggio di avere paura. Gli uomini Ferrari avevano pronta la scusa più banale: un problema tecnico era l'alibi perfetto. Lauda non si sarebbe confermato iridato ma avrebbe salvato la sua immagine di campione inossidabile ed impavido, sopravvissuto alle fiamme e tornato alle corse un mese e mezzo dopo l'incidente che lo sfigurò per sempre. Capace di indossare il casco nonostante ferite sanguinanti non ancora rimarginate. Invece, quel giorno di ottobre, Niki decise che non avrebbe dovuto vergognarsi della sua scelta. Perse il titolo, ma la rivincita arrivò l'anno successivo. Quando nel 1977 vinse il secondo dei suoi tre titoli iridati. 177 gran premi disputati, 25 vittorie e 24 pole position in un'epoca in cui tanti piloti non poterono raggiungere il fine carriera per anzianità, sono le cifre del Lauda pilota. Ma Niki, al di là dei numeri, è stato qualcos'altro. Un inno al coraggio, una poesia che non finisce mai. Per molti cinico ed irriconoscente, quando dopo l'addio ad Enzo Ferrari ed alla Rossa non esitò a rimarcare tutto quello che non aveva funzionato nella sua permanenza a Maranello, anche più dei successi che l'accoppiata italo-austriaca aveva ottenuto. Nel 2009 ammise di aver sbagliato, se fosse rimasto con Ferrari avrebbe vinto ancora di più. Niki era così, prendere o lasciare. Mai politically correct, le sue interviste, le sue dichiarazioni, non erano mai banali. Lontane dalle solite frasi di circostanza dei giorni d'oggi. I suoi scontri con il Grande Enzo furono duri, ruvidi. Ma fra di loro ci fu sempre rispetto. Ferrari sapeva che senza l'austriaco gli anni 70 della Rossa avrebbero regalato meno gioie, Lauda sapeva che al Vecchio doveva tanto, quasi tutto. Ed oggi Luca Cordero di Montezemolo, durante l'epopea austro-italiana assistente di Enzo e Responsabile della Squadra Corse, lo ricorda con commozione. 20 maggio 2019, Niki Lauda se ne va. Come quel giorno di ottobre del 1976 imbocca la corsia box. Saluta tutti e raggiunge lo sfidante che quell'anno gli soffiò il titolo. Quel James Hunt avversario di tante battaglie salito in cielo nel 1993. Non si arrese, Lauda, neanche il 2 agosto scorso, quando fu ricoverato per un'infezione, subendo un trapianto di polmone. Continuò a combattere, con la stessa tempra che contraddistinse il suo recupero dopo il rogo del Ring. Fino ai recenti problemi ai reni, la dialisi presso una clinica privata di Zurigo e l'addio. Che non è e mai sarà una resa. Fra curve ad alta velocità e rettilinei infiniti è solo tornato a sfidare quell'inglese sulla quale rivalità Ron Howard, nel 2013, costruì persino un film. 70 anni di leggenda, durante i quali ha reso definitivamente popolare la Formula 1, colorando le domeniche pomeriggio dei tifosi ferraristi. Ha insegnato tanto. Ha mostrato cosa significa rialzarsi dopo un terribile schianto. Ha fatto scelte forti, per poi tornare sui suoi passi come quando rientrò alle corse dopo un addio che fu un arrivederci. Battendo, nel 1984, un certo Alain Prost. Perchè solo i poco intelligenti non cambiano mai idea. Ti ricorderemo sorridente Niki, ed anche un pò incazzato. Perchè nella vita è bello essere schietti e sinceri, come lo eri tu. La Leggenda dell'Uomo, ancor più del Pilota, non verrà mai dimenticata. Addio Niki. E grazie di tutto.

Di Nicola Comparato - Langhirano, 19 maggio 2019 - Oggi parliamo della "Chiesa di Santo Stefano Primo Martire", meglio conosciuta come "Chiesa di Tordenaso", situata appunto nell'omonima località, frazione del comune di Langhirano, e datata anno 1230.

Il piccolo luogo di culto fu chiuso nel 2008 a causa del sisma che colpì molti edifici del territorio parmense, ma venne riaperto nel 2018 dopo gli adeguati lavori di ristrutturazione, tornando a svolgere appieno le sue funzioni.
Oggi possiamo ammirarla in tutto il suo splendore grazie alle fotografie di Valentina Carpin.

 

PR_Tordenaso_Chiesa-valentina-Carpin-PHOTO-2019-05-19-19-13-37.jpg

La Mille Miglia regala sempre grandi emozioni. Sotto la pioggia ancor di più per la vicinanza a quel sapore eroico che accompagna da sempre la più bella Corsa del Mondo.

430 i bolidi d'epoca sul percorso dell'ultima tappa e Parma ancora una volta protagonista degli ultimi e decisivi chilometri della trentasettesima rievocazione storica della 1000 Miglia.

Gli equipaggi della Freccia Rossa non si sono fatti intimorire dalla pioggia e hanno attraversato prima le colline di Langhirano poi il cuore della nostra città per arrivare nell'affascinante cornice di Palazzo Ducale dove si è tenuto l'ultimo pranzo di gara negli storici saloni in cui ha vissuto Maria Luigia.
Dopo il pranzo, a base delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio, le vetture hanno ripreso la gara e si sono dirette verso Busseto, salutando l'Emilia Romagna per entrare nel cuore della Pianura Padana, attraversando Cremona, Carpenedolo, Montichiari e Travagliato, prima di tagliare il traguardo a Brescia.

A seguire la gallery fotografica a cura di Francesca Bocchia e Emiliano Zampella.

 

MILLEMIGLIA_2019_PARMA_FOTO_FRANCESCA_BOCCHIA_324.jpg

 

PR_1000miglia2019-Zampella-_1907179.jpg

 

Venerdì, 17 Maggio 2019 11:03

Il gran fascino del Castello di Torrechiara

Di Nicola Comparato Torrechiara 17 maggio 2019 - Percorrendo la Strada Massese, in provincia di Parma, è impossibile non notare il Castello di Torrechiara, situato nell'omonima località frazione del comune di Langhirano.

Secondo le informazioni più attendibili, la costruzione del castello è fatta risalire all' anno 1446/1460 per volere di Pier Maria Rossi. Degna di nota è, senza ombra di dubbio, la storia d'amore tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini.
La loro favola romantica viene narrata attraverso le opere presenti in ogni angolo del castello, prima fra tutte la "Camera d'oro".
Il fascino della fortezza medievale non lascia certo indifferenti i visitatori che restano letteralmente incantati dalla magia del luogo. Il Castello di Torrechiara ha anche ispirato numerosi artisti, registi e cantanti.
Tra i film girati in loco, merita di essere citato il grande capolavoro cinematografico "LadyHawke", diretto da "Richard Donner" e interpretato da "Rutger Hauer", "Michelle Pfeiffer" e "Matthew Broderick"

Valentina Carpin, da sempre appassionata di storia del territorio parmense, si è recata sul posto per farci rivivere la magia del Castello di Torrechiara con i suoi emozionanti scatti fotografici.

(Foto e Gallery di Valentina Carpin)

Domenica, 12 Maggio 2019 20:04

F1, Spagna: la quinta sinfonia Mercedes

Hamilton doma Bottas e torna leader nel mondiale. Ferrari, al passo del gambero, è giù dal podio. Adesso la squadra di Maranello subisce il ritorno della Red Bull.

di Matteo Landi

Gli ultimi giri del Gran Premio di Spagna riflettono perfettamente i valori in campo dell'attuale Formula 1. Quando la safety car è entrata in pista alla 46esima tornata, per permettere ai commissari la rimozione delle vetture incidentate di Norris e Stroll, la gara sembrava poter riprendere vitalità, vista la solitaria cavalcata in testa di Hamilton, seguito a distanza dal compagno di squadra Bottas. Al termine della fase di neutralizzazione, con le vetture distanziate tra loro di pochi metri, Hamilton ha invece ripreso da dove era rimasto. Con un giro "monstre" ha spento le speranze di successo di Bottas, che si è dovuto accontentare della seconda posizione finale nonostante la qualifica da urlo del giorno prima. Sabato il pilota n°77 aveva ottenuto una perentoria pole position. Annichilendo il penta-iridato Hamilton, staccato di ben 6 decimi. Un'enormità. Un distacco che non ha affatto demoralizzato il campione del mondo in carica: al via della gara gli sono bastati pochi metri per prendersi la leadership di corsa e campionato. Così la quinta gara della stagione 2019 va in archivio con l'ennesima doppietta Mercedes che fa all-in, battendo il record di doppiette da inizio di campionato che già deteneva. E se per Ferrari è notte fonda, in Red Bull possono guardare al prossimo Gp di Monaco con la consapevolezza che stavolta hanno perso, battute solo dal duo Mercedes, ma che nel Principato potranno contare su una vettura ottima nelle curve lente, quasi quanto la monoposto teutonica. Al contrario di quanto mostrato da Ferrari.

Ferrari, la malata è terminale: adesso dietro anche a Red Bull

A Maranello già si stavano leccando le ferite di un inizio di mondiale che avrebbe potuto regalare soddisfazioni ed invece è stato amaro. Adesso possiamo dire che la malata è grave e quasi terminale. Come le speranze di vedere finalmente un pilota di Rosso vestito finalmente iridato. La malata è la SF90, a Barcellona performante nei test invernali e deludente pochi mesi dopo. Che fine ha fatto la vettura quasi vincente e dominante del Bahrain? La sensazione è che la Scuderia italiana abbia avuto le carte buone ad inizio campionato, le abbia giocate male ed ora si ritrovi faccia a faccia con i soliti fantasmi del recente passato: l'incapacità di sviluppare la vettura allo stesso ritmo degli avversari. Arrivati in Europa, il momento in cui tradizionalmente tutti i top team sfoderano gli aggiornamenti necessari per affrontare al meglio la parte centrale della stagione, l'equipe di Mattia Binotto ha addirittura anticipato sviluppi previsti nei prossimi Gran Premi. La squadra ha prodotto uno sforzo notevole per assecondare quanto deciso dal Team Principal ma i risultati non sono stati quelli desiderati. In Spagna la Ferrari ha subito non solo la velocità Mercedes ma anche i progressi di una Red Bull che, adesso possiamo dirlo, aveva ragione sui dichiarati miglioramenti di un motore Honda che nel passato ha fatto tanto penare la McLaren ma che ora si rivela assolutamente adeguato per la lotta al vertice. Inoltre la squadra austriaca può contare su un pilota divenuto indiscutibilmente affidabile: Max Verstappen. A Barcellona l'olandese è salito sul podio dopo aver avuto la meglio sul duo ferrarista giunto al traguardo con Vettel di poco davanti a Leclerc. La gara delle due Rosse si è, di fatto, decisa alla partenza. Vettel ha tentato una manovra, seppur coraggiosa, quasi impossibile, quando ha attaccato all'esterno le due Mercedes in quel momento affiancate. Per percorrere la prima curva il tedesco ha spiattellato la ruota anteriore destra, spingendo persino leggermente fuori pista Leclerc. Risultato? Verstappen ha subito artigliato quella terza posizione che, nonostante le diverse strategie, ha conservato al traguardo. In questo periodo in Ferrari tutto risulta difficile. A partire dalla gestione dei piloti: prima Vettel ha ceduto la posizione ad un ben più veloce Leclerc poi, nella seconda parte di gara, è stato il monegasco a restituirla consapevole delle diverse strategie adottate. Leclerc sapeva che il quattro volte campione del mondo, a differenza sua, si sarebbe dovuto rifermare ai box. Ma in entrambe le situazioni si sono evidentemente rallentati a vicenda. La safety car entrata a fine gara ha poi costretto il pilota n°16 alla seconda sosta e l'ordine dei due si è definitivamente invertito. Vettel ha così concluso quarto, davanti a Leclerc. Prima dell'inizio della stagione vedere due Ferrari in lotta era il sogno di tanti, se le Rosse si fossero trovate indisturbate al comando.

Magnussen, il migliore degli altri. Grosjean vivacizza la gara

Dietro alla top six, chiusa da Gasly, abbiamo assistito alle battaglie che hanno dato brio ad un Gran Premio altrimenti asettico e noioso. Il migliore degli altri è stato indiscutibilmente Magnussen. Al volante della sua Haas ha colto un positivo settimo posto, davanti ad un coriaceo Sainz, ad un concreto Kvyat ed al "confusionario" Grosjean. Si ringrazia il francese per averci svegliato dal sonno che altrimenti si sarebbe impossessato della nostra domenica pomeriggio ma possiamo immaginare che in Haas non siano totalmente entusiasti della sua condotta. Prima ha ingaggiato una lotta fratricida con il suo compagno di squadra, finita senza drammi per motivi ignoti, poi si è preso a ruotate con Sainz, perdendo la posizione. Alla fine il pilota della squadra americana ha chiuso la zona punti, in decima posizione. Considerando la velocità mostrata questo fine settimana dalle vetture nero-oro il bottino poteva essere più generoso.

Alfa Romeo: battuta d'arresto

Assolutamente nero è stato il weekend di Alfa Romeo. Stavolta le vetture guidate da Raikkonen e Giovinazzi non sono state competitive. In Spagna neanche l'esperienza del finlandese ha fatto la differenza, data la totale mancanza di prestazioni delle monoposto della squadra del Biscione. Tuttavia, a differenza di quanto avviene al vertice, le vetture di centro gruppo continuano ad avere prestazioni piuttosto analoghe e fra due settimane, a Monaco, Raikkonen potrebbe benissimo tornare in zona punti e Giovinazzi riscuotere le prime soddisfazioni in un mondiale, fino ad ora, per lui al di sotto delle aspettative.

Barcellona, addio?

Le squadre si fermeranno adesso sul tracciato spagnolo per due giorni di test. Quando il regolamento non limitava le prove private la Ferrari trovava spesso giovamento dalle prove su pista, anche nei momenti più difficili. Chissà che anche stavolta non possano rappresentare una svolta positiva per le Rosse. Su una pista che, pare, potrebbe non ospitare più Gran Premi di Formula 1. Il circuito catalano ha scritto pagine indelebili della storia di questo sport. Sarebbe un peccato doverne fare a meno. Ma si sa, le esigenze del business non sempre seguono quelle del cuore.

Le ricadute economiche e turistiche sul territorio regionale del Giro d'Italia: nelle città tappa, con la sola "Carovana Rosa" un indotto da oltre 1,5 milioni di euro e 16.400 presenze turistiche negli alberghi – Grande visibilità mediatica grazie alle azioni messe in campo in collaborazione con Rcs, dalla presentazione della Regione e delle sue eccellenze sul sito ufficiale del Giro (65 milioni di pagine web visualizzate) alle dirette quotidiane Rai (media giornaliera di oltre 2 milioni di spettatori) in cui verranno anche raccontati i territori che la corsa toccherà in Emilia Romagna, passando per la "brandizzazione" delle tappe – Sul sito www.emiliaromagnawelcome.com  proposte soggiorno dedicate al Giro

Una grande festa dello sport, un appuntamento che coinvolge ogni anno milioni di appassionati e sportivi, ma anche uno straordinario strumento di promozione del territorio, in Italia e all'estero. Questo è da sempre il Giro d'Italia. E l'edizione 2019, che vede l'Emilia-Romagna grande protagonista, con cinque città tappa - Bologna, sede della partenza, e poi Riccione, Ravenna, Modena e Carpi, oltre alla Repubblica di San Marino – non fa certo eccezione.

A partire dall'indotto totale, sui territori emiliano-romagnoli interessati dalla competizione, stimato in 1.580.000 euro, con 16.400 presenze turistiche complessive, considerando la sola Carovana del Giro nelle cinque città tappa: circa 2mila persone tra atleti, giornalisti, fornitori, organizzatori che dall'11 al 22 maggio pernotteranno e rimarranno in Emilia-Romagna. Dati elaborati da Trademark Italia per l'Osservatorio turistico regionale di Unioncamere Emilia-Romagna.

Un impatto economico destinato a crescere significativamente se si considerano le ricadute sul piano turistico, grazie alla visibilità assicurata a livello internazionale dalla Corsa Rosa. A partire da una copertura televisiva in 198 Paesi nei cinque continenti per un'audience potenziale superiore agli 800 milioni di persone.
Il punto sulle ricadute economiche della Corsa Rosa è stato fatto oggi a Fico Eataly World a Bologna, sede del Quartiere Generale del Giro d'Italia 2019, da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport, Davide Cassani, presidente di Apt Servizi Emilia-Romagna, e Massimo Gaudina, capo della rappresentanza italiana della Commissione europea a Milano.

Una grande vetrina per il territorio emiliano-romagnolo
Sessantacinque milioni di pagine web visualizzate sul portale del Giro, dove l'Emilia-Romagna, le sue bellezze e le sue eccellenze sono in primo piano in una sezione dedicata alle regioni della Corsa Rosa (http://www.giroditalia.it/it/regioni/  ); 48 milioni di visualizzazioni video sui social; 2.054 tra giornalisti e fotografi nazionali ed esteri, una social community da 2,8 milioni di utenti. Questi in estrema sintesi i numeri della copertura mediatica del Giro d'Italia 2018. Una gande competizione sportiva, ma anche allo stesso tempo un viaggio suggestivo attraverso il paesaggio, la storia, le eccellenze di un territorio. Che ha coinvolto oltre 10 milioni di spettatori dal vivo lungo il percorso, nelle partenze e negli arrivi.

Imponente in particolare la copertura televisiva del Giro 2018, che ha dunque interessato 198 Paesi collegati in tutto il mondo per un'audience potenziale di 818 milioni di persone. Sulla Rai - che produce e distribuisce le immagini del Giro d'Italia - la media giornaliera è stata di 2.020.000 utenti, nell'ultima ora di ogni tappa: dirette quotidiane che vedranno nelle parole dei telecronisti e degli inviati il racconto dei territori, dei borghi e delle città, delle località attraversate dalla corsa in Emilia-Romagna.

Una visibilità che quest'anno permetterà di accendere i riflettori sui tanti punti di forza dell'Emilia-Romagna: dalla Food Valley con i 44 prodotti Dop e Igp, record europeo; la Motor Valley e i suoi marchi famosi nel mondo, Ferrari, Lamborghini, Ducati, Maserati, in testa; la Wellness Valley e il circuito di stazioni termali. E ancora: la Riviera Romagnola, le città d'arte lungo la via Emilia, l'Appennino e la rete di parchi.
Un'opportunità unica per una regione che nel 2018 ha segnato il record di quasi 60 milioni di presenze e che è stata incoronata destinazione Best in Europe 2018 dalla Guida Lonely Planet. Tra i settori in crescita anche quello del cicloturismo: l'Emilia-Romagna è infatti seconda in Italia dopo il Trentino Alto Adige in questa speciale classifica, con 300mila arrivi all'anno di tourist bike, in prevalenza stranieri (85%).

Tante azioni per dare visibilità a tutto un territorio
Proprio per cogliere al meglio queste opportunità, la Regione ha messo in campo diverse azioni di promozione in occasione del Giro 2019 in collaborazione con Rcs. A partire dalle tante informazioni sul territorio emiliano-romagnolo - dalle testimonianze artistiche e architettoniche, ai prodotti tipici - presenti sulla Guida Tecnica del Giro, il cosiddetto "Garibaldi", che giornalisti e appassionati possono scaricare da giroditalia.it.
Anche lo speciale di Bell'Italia "Sulle Strade del Giro" distribuito in 100.000 copie, dedica un ampio approfondimento alle eccellenze dell'Emilia-Romagna. Mentre proposte di soggiorno legate all'evento sono sul sito www.emiliaromagnawelcome.com 
Nei villaggi partenza (aperti a tutto il pubblico) della tappa di Bologna, così come in quelle di Riccione e Ravenna, uno stand di Apt Servizi distribuirà materiale promozionale sulle vacanze attive e il cicloturismo in Emilia-Romagna.

Ma non solo: il logo della Regione Emilia-Romagna - più il logo #inEmiliaRomagna - sarà presente lungo il percorso, nei punti di partenza e di arrivo, sul podio delle premiazioni, nonché negli spazi dedicati alle interviste.

Motor Valley Fest è la manifestazione fortemente voluta da Motor Valley, Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena, BolognaFiere e ACI Modena; una grande festa en plein air delle due e quattro ruote di ieri, oggi e domani, che celebrerà il mito della velocità e della competizione.

Da giovedì 16 a domenica 19 maggio, la Motor Valley si racconta a Modena per la prima volta in un vero e proprio Festival dedicato al mondo del Motorsport, grazie anche alla presenza sull'Autodromo Marzaglia di Modena dell'evento Motor1Days.

Una formula che si traduce in un evento diffuso, capace di coinvolgere la città e il territorio con iniziative focalizzate su tre principali tematiche: Adrenalina, Innovation & Talents, EXPO.

L'intero evento è GRATUITO.

In allegato qui sotto il pdf con tutto il programma.

Mercoledì, 08 Maggio 2019 15:36

Mercedes GLS: il nuovo maxi SUV - VIDEO

Il nuovo maxi Suv di casa Mercedes sarà nelle concessionarie verso la fine dell’anno. Nel video tutte le caratteristiche della nuova GLS capace di ospitare sino 7 passeggeri, senza rinunciare al comfort.

 

Mercedes_GLS_maxi_SUV.jpg

Il turbo piccione tedesco. Un volatile fa scattare un radar a Bocholt: ma niente multa. Volava a bassa quota a 45 km/h sui 30.

La polizia di Bocholt, città sul confine tedesco-olandese, si sarà fatta una risata. Un piccione è stato fotografato da un autovelox, appena oltre il confine tedesco di Aalten, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. L'uccello volava a bassa quota a 45 km/h in un tratto di strada dove la velocità è limitata a 30 km/h. Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato.

Perché ad essere immortalata da un radar, non è stato una "pirata della strada" bensì dell'aria. Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 30, ha infatti ripreso un piccione che volava radente al suolo oltrepassando il limite di velocità di ben 12 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il volatile ovviamente.

Nessuna sanzione per il velocissimo pennuto, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa nordica ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica. Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l'abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

L'emittente tedesca WDR su Twitter da martedì pomeriggio sta condividendo la notizia che sta suscitando tanta ilarità: "Certo, sarà quantomeno problematico spedirgli la multa".

(7 maggio 2019)

Domenica, 28 Aprile 2019 19:07

F1, Azerbaijan: Bottas, unica speranza

Vince il finlandese della Mercedes, che tiene vivo un mondiale altrimenti monopolizzato da Hamilton. Vettel arriva terzo. Leclerc è quinto dopo l'errore compiuto in qualifica. La velocità c'è, a sprazzi, ma concretizzano gli altri.

di Matteo Landi

Pronti, via. E la Ferrari domina le prove libere. Mette tutti dietro con distacchi abissali. Sarà la volta buona? Sarà finalmente l'occasione per vederla vincere una gara in questo mondiale partito all'insegna del grigio Mercedes? Manco per sogno. Perchè quando si tratta di concretizzare in qualifica e gara la squadra di Maranello subisce la forza degli avversari oppure, quando avrebbe la possibilità di fare la voce grossa, qualcosa le va storto. E quando la Ferrari sbaglia sono gli uomini di Toto Wolff a raccolgliere quanto lasciato per strada. Succede così che durante le prove di qualificazione Leclerc, il giovane monegasco che sta scaldando gli animi dei tifosi, ad un passo da una pole position ampiamente alla sua portata commette un comprensibile errore di gioventù. In fotocopia a quanto fatto pochi minuti prima dal veterano rientrante Kubica. Le Mercedes si ritrovano così senza il loro avversario più ostico, con Vettel qualificatosi solo terzo alle spalle di Hamilton e del poleman Bottas. Per fortuna l'inglese campione del mondo in carica sta trovando nel compagno di squadra un avversario in grado di sfidarlo, altrimenti questo mondiale 2019 si sarebbe trasformato in un suo monologo, non un bello spot per questa Formula 1. Il mondiale in corso sta prendendo le somiglianze di quello 2016, con i due alfieri Mercedes, al tempo Hamilton e Rosberg, in grado di sfidarsi sugli stessi livelli ed una Ferrari che procede al passo del gambero come allora, quando ad una stagione con 3 rassicuranti vittorie ne seguì una a secco di podii alti. Oggi a Baku la Mercedes ha conquistato la quarta doppietta consecutiva, segnando un altro record assoluto in F1: mai nessuno aveva iniziato così un campionato. Una categoria che è indiscutibilmente tornata ad avere una squadra dominante. Con una Ferrari che sembra sempre lì, abbastanza veloce da far sperare i tifosi nel bottino grosso ma altrettanto rapida nel deluderli.

Leclerc rabbioso, Vettel prova a tenere il loro passo: le Mercedes sono ancora imbattibili

Alla partenza della gara le posizioni dei primi tre sono rimaste invariate. Con il passare dei giri Vettel ha perso a poco a poco contatto con il vertice mentre Leclerc, scattato dall'ottava posizione in griglia, stupiva e riusciva in una rimonta che lo issava al terzo posto a pochi secondi dai primi due, partiti a differenza del monegasco con gomme morbide, come Vettel. Approfittando della sosta degli altri Leclerc ha così guadagnato la prima posizione tenendo un ritmo impressionante con le sue gomme medie. Poi per il box Ferrari è arrivato il momento di scegliere il da farsi, decidendo di lasciare in pista il più tempo possibile Leclerc. Il quale ha però visto erodersi il suo vantaggio di circa 14 secondi fino a subire i sorpassi del duo Mercedes e di Vettel. Al 35esimo giro, più di venti giri dopo i rivali, la Ferrari decide così di far rientrare il suo giovane pilota ai box. Il quale una volta in pista con le gomme più morbide ha poi incontrato le stesse difficoltà riscontrate dai colleghi ad inizio gara. Con Leclerc quinto e Vettel terzo l'attenzione si è spostata sulla lotta al vertice fra Bottas e Hamilton, conclusasi con la vittoria del finlandese, nuovo leader della classifica iridata.

Leclerc sbaglia e reagisce da campione. Vettel, serve di più

A fine gara John Elkann non ha potuto fare a meno di rimarcare la superiorità Mercedes. Appena rinfrancato dal podio di Vettel e dal giro più veloce realizzato da Leclerc a fine gara, dopo aver montato gomme nuove alla ricerca del tempone che con le regole 2019 gli vale un punto. Il Presidente ha mostrato un sorriso di facciata, tradito ampiamente dalle smorfie di disapprovazione che hanno segnato il suo volto durante un weekend che doveva dare molto di più alla squadra di Maranello. Lo schianto a bordo pista di Leclerc durante la qualifica è stato un brutto colpo per le ambizioni Ferrari. Fa strano pensare che queste siano affidate gran parte alle prestazioni di un giovane 21enne, quasi dimenticando che le speranze sarebbero dovute convogliare sul compagno di box quattro volte campione del mondo. Considerando anche quando accaduto in Bahrain, quando la mancanza di affidabilità Ferrari privò la sua giovane guida di un successo sacrosanto, la piccola debacle azera di Leclerc preoccupa comunque meno della brillantezza non ancora trovata da quello che doveva essere lo sfidante di Hamilton, Sebastian Vettel. A fine gara il tedesco sembrava piuttosto soddisfatto per un podio che rappresenta un misero bottino per chi, a Marzo, dichiarava ambizioni di titolo. Al contrario di Leclerc, serioso e scocciato per un weekend in cui avrebbe raccolto soddisfazione solo con una vittoria. Dopo l'errore della qualifica il pilota n°16 era arrabbiato con se stesso, non cercando giustificazioni mentre si scusava con la sua squadra ed i suoi tifosi. Un atteggiamento maturo per un ragazzo che, come mostrato dalla sua gara rabbiosa, è uscito fortificato dallo sbaglio di sabato pomeriggio.

La gara degli altri, da Perez a Raikkonen: punti meritati

Al di là delle vicende che animano i box Mercedes e Ferrari il Gran Premio azero ha portato alla luce il solito Verstappen, punta di diamante Red Bull quarto al traguardo, e gli altri piloti terminati in zona punti. Un mai domo Perez ha artigliato un'ottima sesta posizione finale con la Racing Point, squadra in top ten anche con Stroll, nono. Hanno mostrato una nuova giovinezza le due McLaren, con Sainz settimo davanti al rookie Norris. Ha chiuso la zona punti Raikkonen, sanzionato pesantemente dai commissari dopo una buona qualifica. Il weekend avrebbe potuto regalare soddisfazioni più grandi ai due piloti Alfa Romeo: Giovinazzi ha subito un arretramento di dieci posizioni in griglia di partenza per aver effettuato la terza sostituzione stagionale della centralina e Raikkonen è stato costretto a partire dalla pit lane dopo che i commissari gli hanno azzerato i tempi del sabato a causa di un'ala anteriore che in sede di verifiche ha manifestato troppa flessibilità. Peccato, ma resta il fatto che il pilota forse più amato del Circus ha trovato la forza di raccogliere ancora punti. Dopo quattro gare il 100% dello score Alfa Romeo porta la firma del veterano finlandese.

Renault: Ricciardo leader mancato, e prestazioni sotto le aspettative

Chi ha veramente deluso è invece il team Renault. A Nico Hulkenberg quest'anno hanno affiancato un pilota come Ricciardo, capace di mostrare meraviglie negli anni scorsi tali da porlo nell'immaginario collettivo allo stesso livello dei quotatissimi Hamilton e Vettel. Doveva essere l'anno della riscossa per la squadra diretta da Abiteboul ed invece dopo quattro gare si ritrova settima in classifica costruttori con soli 12 punti. La gara di Baku ha affossato in modo netto le ambizioni dei francesi: Hulkenberg solo 14esimo, Ricciardo ritirato. E preoccupa ancora di più l'atteggiamento del driver australiano, sempre incline all'errore, anche pacchiano. Come quando dopo un tentativo di sorpasso andato male, che lo ha visto finire nella via di fuga distruggendo la gara di Kvyat, Ricciardo è franato, in retromarcia, sopra la Toro Rosso del russo, nel goffo tentativo di riguadagnare velocemente la pista. Voto zero, quindi, per la squadra con sede ad Enstone.

Williams: la nobile decaduta. Troppo

Come e più di Renault continua a deludere la Williams. La sfortuna, se così possiamo chiamarla, continua ad accanirsi sul team inglese. Non bastassero le prestazioni obbrobriose messe in mostra dalle loro vetture, sul loro weekend hanno inciso tutte le mancanze organizzative del circuito di Baku. Venerdì un tombino si è sollevato al passaggio della vettura di Russell, distruggendola. In qualifica Kubica ha spinto oltre il limite compiendo lo stesso errore che poco dopo ha fatto il giovane Leclerc. In gara, il polacco, si è poi beccato un drive though per non aver rispettato la corretta procedura di partenza dalla pit lane. Durante il weekend il volto di Claire Williams ha più volte evidenziato il disastro in cui versa la squadra del padre fondatore. Urge un'inversione di tendenza per il team di Grove altrimenti le conseguenze potrebbero essere, per loro, catastrofiche.

Si torna in Europa

Fra due settimane la Formula 1 tornerà in Europa, con le vetture che calcheranno la pista di Barcellona protagonista dei pre-season test invernali. Sul tracciato spagnolo la Ferrari aveva evidenziato un passo impressionante, poi replicato solo in Bahrain. Al momento conviene che a Maranello accantonino le ambizioni di successo iridato, scrollandosi di dosso quella pressione nociva che sta probabilmente minando i risultati di Vettel e Leclerc. Dopo quattro vittorie Mercedes la squadra diretta da Mattia Binotto deve concentrarsi sulla massimizzazione dei risultati parziali: solo così, ponendo un mattone alla volta, potranno tornare a guardare in alto. Lassù dove, al momento, Bottas ed Hamilton sembrano irraggiungibili. Barcellona potrà e dovrà essere il nuovo punto di partenza della Ferrari.

Proseguono i lavori per la delicata operazione di smontaggio di quel che rimane del Ponte Polcevera. Dopo la scoperta di amianto, che non ha consentito l'abbattimento del pilone 8 con le cariche esplosive, il progetto di demolizione è proseguito secondo procedure "convenzionali" seppure anch'esse particolarmente complesse.

E' dei giorni scorsi l'operazione di taglio e messa a terra della Pila 5 del troncone ovest del Ponte Morandi, ripresa con l'ausilio di drone (vedi Video).

 

Mercoledì, 17 Aprile 2019 22:55

Formula Roma

Il campionato mondiale di Formula E torna a fare tappa sulle strade della Capitale. Un evento, ancora una volta, di successo. Spettacolo, tecnologia e sostenibilità. La vittoria va a Mitch Evans su Jaguar dopo una memorabile battaglia con Lotterer.

di Matteo Landi - Fotografie Benedetta De Marchi

Migliaia di persone sotto al podio, un palco da concerti che ospita i primi tre classificati Mitch Evans (Jaguar), Andre Lotterer (DS) e Stoffel Vandoorne (Venturi). Il primo è un giovane neozelandese di belle speranze, già campione GP3 2012 ed al primo successo nella categoria full electric. Il secondo è tedesco, classe 1981, plurivincitore a Le Mans e campione del mondo endurance nel 2012. Vandoorne, belga, viene da una breve esperienza in F1, sfortunato conduttore di una McLaren raccapricciante, vincitore del campionato GP2 (poi rinominato F2) nel 2015. Ha solo 27 anni ed una carriera davanti. Mentre festeggiano sul podio, immersi in una nube di coriandoli tricolori, il pubblico è lì, a due passi. Parte integrante di una celebrazione che va oltre l'ambito sportivo-competitivo. Fra Colosseo Quadrato ed Obelisco, nel quartiere EUR di Roma. Questa è la Formula E. Al di là della tecnica, non trascurabile visto che parliamo di bolidi completamente elettrici che raggiungono e passano i 200 km/h su strade normalmente aperte al traffico, al di là delle rivalità fra piloti di diverso background, la forza della Formula che si sta facendo spazio nel panorama automobilistico sportivo è il contatto con il pubblico. Un circo che va fra la gente, in città e che lo scorso sabato ha avuto Roma come palcoscenico per il secondo anno consecutivo. Tanti puristi storceranno la bocca ed altri si tapperanno il naso, ma la categoria invenzione di Alejandro Agag è un toccasana per tutto il motorsport. In un periodo (ormai lungo) in cui la Formula 1 risulta inaccessibile e lontana dai tifosi, castello dorato da osservare e contemplare da lontano, la categoria che fa correre vetture completamente elettriche grazie al suo particolare format colma un vuoto, più di quanto fanno categorie endurance come la ELMS. Prove libere, qualifiche, gara e premiazione in un solo giorno. Stand marchiati Jaguar, Porsche, DS, BMW, e chi più ne ha più ne metta, intrattengono il pubblico nei momenti in cui le monoposto di Formula E non sfrecciano sull'asfalto cittadino. E chi non è interessato agli ultimi modelli stradali delle più importanti case automobilistiche può godere di un pò di live music o rimanere seduto comodamente sugli spalti o sul prato mentre le vetture del monomarca elettrico Jaguar si scannano in pista. Tuttavia sarebbe inopportuno considerare un appuntamento di Formula E come un mero evento di intrattenimento. Come dimostrato anche a Roma, è anche e soprattutto una competizione automobilistica fra grandi piloti ed illustri costruttori.

Roma FE 2019-39

Una gara...elettrizzante: la vince Evans che batte un coriaceo Lotterer

La generazione di monoposto che ha debuttato quest'anno porta con se un buon aumento di potenza, a fronte di un considerevole incremento di autonomia delle batterie delle vetture. Si è passati dai 200 kw (180 kw in gara) agli attuali 250 kw (in gara 200 kw). Il che consente alle attuali vetture di accelerare da 0 a 100 in meno di 3 secondi. Tutto questo senza la necessità di cambiare auto in corsa, come accadeva fino allo scorso anno, quando la durata delle batterie non consentiva ai piloti di completare una gara. Su una pista con una doppia faccia come quella dell'EUR, in parte veloce in parte terribilmente tortuosa, i piloti hanno regalato spettacolo. Compreso un imbottigliamento stile tangenziale che ha costretto la direzione corsa ad interrompere la gara pochi km dopo il via. Poco male, si è solo "allungato" lo show, reso indimenticabile dal sorpasso decisivo che ha consegnato la leadership a Evans dopo una battaglia intensa con Lotterer. Una sfida di nervi, sul filo dei decimi di secondo. Giro dopo giro fino all'assalto finale di Evans. Le due vetture si sono persino toccate ma la robustezza delle Dallara-Spark, il telaio è uguale per tutti, ha permesso ad entrambi i piloti di continuare la corsa. Il podio è stato completato da Vandoorne, al primo nella categoria. Peccato per Felipe Massa, beniamino della folla: l'ex pilota di Formula 1, 11 volte race winner con la Ferrari, si è dovuto arrendere a problemi di affidabilità che hanno afflitto anche il compagno di team Edoardo Mortara, uno dei sette vincitori di tappa di questa stagione di Formula E che non riesce a trovare un leader.

Roma FE 2019-56

Adesso tocca ad altri importanti palcoscenici, da Parigi a New York. Il prossimo anno Roma ci sarà ancora

Sette gare disputate e, come detto, altrettanti vincitori. Dopo Roma toccherà alle città di Parigi, Monaco, Berlino, Berna e New York ospitare le rimanenti gare del calendario e chissà quale pilota riuscirà ad imporsi al termine della stagione. Se nella massima Formula, che resta comunque l'apice dell'automobilismo, si vive spesso di dualismi o domini asfissianti, la categoria per monoposto elettriche garantisce quell'incertezza che mantiene accesi gli entusiasmi. A Roma 35.000 spettatori hanno assistito dal vivo ad un evento che si ripeterà il prossimo anno. Sostenibilità, spettacolo e tecnologia. Un consiglio: merita di essere vissuto.

 

Martedì, 16 Aprile 2019 11:01

Jacopo#8 ottimo debutto in MiniGP

Debutto positivo per Jacopo Villani nel Campionato CIV Junior. Debutto bagnato debutto fortunato? Powwer On sempre e pronti per 12 maggio nel circuito modenese.

di Redazione Guastalla 17 aprile 2019 -

Debutto con nuova moto nel Campionato Italiano velocità Junior (CIV Junior) per Jacopo Villani nel circuito di Tazio Nuvolari di Cervesina.

Un week end impegnativo dove al sabato i giovani centauri sono stati sottoposti a 4 turni di qualificazioni e alla domenica a altri due turni di qualificazioni e due gare.

Jacopo Villani, con il suo ormai inseparabile n. 8, inanella giri sempre più veloci prendendo confidenza con la nuova moto e migliorando di volta in volta il tempo sul giro.

A ogni turno di qualificazione il giovane centauro di Guastalla pur migliorando i tempi non è completamente soddisfatto delle sue prestazioni deciso a sfondare i tempi nei turni domenicali.

Ma si sà, il diavolo ci mette spesso la coda e nel primo turno di qualifica domenicale, dopo una partenza asciutta ecco, appena presa confidenza con la moto, arrivare le prime gocce di pioggia che relegano in 14esima posizione il pupillo della Mulino Formaggi. Medesima posizione a fine gara 1 combattuta sino in fondo con gomme "rain" .

Con il passare dei giri Jacopo#8 ha preso sempre maggiore confidenza con la nuova pista, la nuova moto e le coperture da bagnato, riuscendo alla fine a competere con gli avversari e più competitivi.

Insomma alla fine è stato un buon allenamento per presentarsi in miglior forma per il secondo turno di qualifiche e gara 2.
E infatti, in gara 2, dopo vari sorpassi riesce a portarsi in 11esima posizione registrando tempi più che buoni ma non abbastanza soddisfacenti per gli obiettivi che Jacopo si era posto per questa nuova avventura in CIV Junior.

"Quindi come dice mio Papà - afferma Jacopo a fine gara, su le maniche e lavorare io invece dico Power on sempre e non mollare mai. Un ringraziamento speciale a Cigolini Cristian, Marco Gilberti e al mitico Enrico Ganzerla. Prossima gara di questo Campionato il 12 Maggio a Modena e vi voglio in tanti a tifare per me visto che sono vicino a casa."

(nel Video la gara del 7 aprile 2019 che ha visto il trionfo di Jacopo Villani in Franciacorta - Campionato Minimoto - intervista)

 

Jacopo8-miniGP-15apr19-IMG_20190415_212743_243_1.jpg

Jacopo8-miniGP-15apr19-IMG_20190415_212743_248_1.jpg

#SUOMY Helmets #Giracing Minibike Technology #RMU Moto #Falegnameria Cavazzoni #Samuele Ferretti #La Pinta #Valentina Ruggieri @Slem @Ciemme #Mirko Brasu #Mulino Alimentare #Matteo Rocky @MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan

Lunedì, 15 Aprile 2019 10:39

Vacanze in Sardegna, come arrivarci?

La Sardegna è una delle mete più richieste per una vacanza estiva. Per chi ha già prenotato il proprio soggiorno, qui di seguito potrà trovare tutte le informazioni necessarie per raggiungere quest'isola immersa nella bellezza del Mare Mediterraneo.

Trascorrere una vacanza estiva in Sardegna è una delle cose che tutti sognano di fare almeno una volta nella propria vita. Visto che si tratta di una isola, i metodi per raggiungerla sono via aerea o per mare. In entrambi i casi ci sono dei punti positivi e negativi nella scelta. In questa giuda, vi illustreremo quali sono e perché entrambi possono essere un'ottima scelta per chi vuole raggiungere quest'isola.

Raggiungere la Sardegna in traghetto

Il traghetto Sardegna è da sempre il mezzo di collegamento più utilizzato per chi vuole raggiungere questa isola italiana. Muoversi in Sardegna senza auto può essere un problema, per chi ama partire alla scoperta di una località senza avere molti vincoli.

Sono molte le compagnie che forniscono il collegamento dai principali porti italiani. In base alla propria città di partenza e di arrivo, le opzioni a propria disposizione sono diverse.

Per chi non ha ancora preso informazioni su quali città può raggiungere dal proprio porto di partenza, ecco le scelte che si possono fare per raggiungere la Sardegna in nave.

- Olbia si può raggiungere partendo da Civitavecchia, Livorno, Genova, Piombino e Napoli.

- Porto Torres può essere raggiunta con un collegamento diretto da Genova.

- Golfo Aranci ha collegamenti diretti con Civitavecchia, Fiumicino, Piombino e Livorno.

- La città di Cagliari si può raggiungere con un collegamento diretto da Civitavecchia, Napoli, Palermo e Trapani.

Come è facile vedere, sono molteplici le possibilità che permettono di raggiungere la Sardegna con una traversata in nave. I pregi di questo mezzo di viaggio sono molto, ma ha anche un lato negativo. Quello di muoversi lentamente e quindi impiegare molto tempo per raggiungere le coste della Sardegna.

Per contro parte, arrivare con la propria macchina in Sardegna è ottimo. Poiché permette al turista di muoversi in maniera più libera e di non dipendere dai mezzi di comunicazione pubblici presenti sull'isola.

Raggiungere la Sardegna in aereo

Il secondo metodo per raggiungere la Sardegna è utilizzare l'aereo. Gli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia sono collegati con l'Italia e tutte le maggiori città in Europa. Questa forma di collegamento è la più scelta dai turisti internazionali.

Infatti, raggiungere uno dei porti di partenza da fuori Italia potrebbe essere un viaggio lungo e costoso per chi vive in Inghilterra ad esempio. Proprio per questo, sono sempre di più i turisti stranieri che scelgono di raggiungere la Sardegna con un volo aereo.

Raggiungere le coste della Sardegna in aereo è molto veloce, ma "purtroppo" mette il turista davanti alla necessità di noleggiare una vettura. Se si vogliono visitare i vari borghi presenti in Sardegna, senza avere l'obbligo di muoversi con i mezzi pubblici, noleggiare una macchina è l'unica soluzione che si ha a disposizione.

Come è facile comprendere, in entrambi i casi i punti a favore e sfavore di una scelta possono rendere difficile scegliere quale soluzione adottare. Raggiungere la Sardegna in traghetto semplifica di molto i successivi giorni di vacanza. Quindi ci sentiamo di consigliare a ogni persona che ha prenotato una vacanza in Sardegna di acquistare il proprio biglietto per raggiungere la Sardegna con un traghetto.

Domenica, 14 Aprile 2019 19:17

F1, Cina: Hamilton, Re dei 1000

La Mercedes domina ed Hamilton vince il millesimo Gran Premio della storia della F1. Ferrari gambero rosso: che fine ha fatto la velocità vista in Bahrain? Pasticcia con le strategie e costringe Leclerc alla quinta posizione. Vettel è terzo. A Maranello serve un'inversione di passo.

di Matteo Landi

Congratulazioni Formula 1! Con quello cinese la massima Formula taglia il traguardo dei 1000 Gran Premi. Tanti se ne sono disputati dal 13 maggio 1950, data della prima gara che si svolse a Silverstone. Una categoria che negli anni ha cambiato pelle più volte. Tecnica e sviluppo tecnologico sono sempre stati i motori trainanti dell'eccellenza automobilistica che ancora oggi la Formula 1 rappresenta: dai freni a tamburo a quelli a disco, dal telaio a traliccio in tubi d'acciaio a quello in materiali compositi, dal semplice concetto di motore a quello complesso di power unit. Per questo Gp di Cina ci si aspettava una riscossa Ferrari, bisognosa di un'iniezione di fiducia dopo la vittoria gettata al vento in Bahrain, ed invece è arrivata l'ennesima doppietta Mercedes. Una delusione per Leclerc, vincitore morale della gara di due settimane fa, un brutto risveglio per i tifosi che stamani si sono alzati presto per assistere a quella vittoria Rossa che ancora non arriva. Ha vinto Hamilton, di nuovo, al volante di una Mercedes dominante e considerando l'importante, simbolica, tappa che rappresentava questa gara nella storia della Formula 1, forse, è giusto così.

Hamilton e Mercedes, i dominatori dell'era turbo-ibrida

Il millesimo Gran Premio della storia sarà ricordato all'interno di un'era precisa, quella turbo-ibrida, i cui migliori interpreti sono stati, sono e con ogni probabilità saranno, Mercedes e Lewis Hamilton. Con una squadra così preparata e competitiva l'inglese ha fino ad ora incontrato solo un compagno di squadra capace di rubargli la scena. Quel Nico Rosberg che una volta ritirato ha lasciato il sedile a Bottas, veloce ma ancora oggi non al livello del pentacampione Hamilton. Dopo la vittoria della gara inaugurale del mondiale 2019 il finladese aveva subito la forza di Hamilton in Bahrain. Arrivati in Cina il n°77 ha però rifilato un altro scherzetto al titolato compagno di squadra, strappandogli la pole position. La metamorfosi del finnico da pilota accondiscendente e servizievole a protagonista capace di mettere in difficoltà Hamilton sembrava compiuta. Giunti al giorno decisivo, quello della gara, il campione del mondo in carica ha invece riportato ordine all'interno del box anglo-teutonico: alla partenza ha fulminato il compagno, involandosi solitario al comando. Con una Mercedes tornata sui livelli di Melbourne ed un Bottas incapace di infastidire il compagno di squadra le lotte si sono viste solo dalla terza posizione in giù. Certo, dal millesimo Gran Premio della storia della massima competizione automobilistica avremmo voluto di più. Merito di Mercedes e demerito di Ferrari, tornata anch'essa sui livelli, nel suo caso poco confortanti, mostrati a Melbourne.

Ferrari, un preoccupante passo indietro e scelte opinabili

Dopo la velocità mostrata nel secondo appuntamento del mondiale era lecito aspettarsi una Ferrari forte e competitiva. La gara d'inizio campionato si era disputata su un circuito cittadino, atipico, come quello di Melbourne ed a Maranello scommettevano che su una pista vera, come quella che avrebbero incontrato in Bahrain, le vetture italiane si sarebbero mostrate competitive. Così è stato. Ma già al terzo appuntamento le cose si sono nuovamente ribaltate. Un motivo dello stravolgimento dei valori in campo potremmo individuarlo nel cambio della centralina di controllo della power unit (in Ferrari hanno montato già la seconda delle due disponibili all'anno per regolamento!), necessario per garantire l'affidabilità delle vetture di Maranello, e nel miglioramento prestazionale Mercedes scaturito dalle novità tecniche portate in pista. A Maranello sono dovuti tornare indietro con certe soluzioni tecniche vista la tenuta della power unit Ferrari che ha mostrato segnali preoccupanti anche sulle vetture clienti. Fatto sta che in Cina Vettel e Leclerc non hanno potuto contendere la vittoria al duo d'argento, dovendosi difendere addirittura dalla Red Bull di Verstappen. Poteva essere un "facile" terzo e quarto posto ed invece la Scuderia ha perso altri punti importanti: al traguardo Verstappen ha preceduto un Leclerc arrabbiato con la propria squadra. Per tutta la gara il leitmotiv del box Ferrari è sembrato concentrato sullo stabilire le gerarchie dei propri piloti. Il giovane monegasco, dalla quarta posizione in griglia, era scattato meglio del titolato compagno di squadra, issandosi al terzo posto. Vettel, quarto, ha iniziato a scalpitare. Al box devono aver creduto che, con pista libera, il tedesco sarebbe potuto andare a prendere almeno Bottas. Leclerc si è così rassegnato agli ordini ricevuti lasciandosi sfilare dal compagno di squadra. Risultato: nonostante l'ordine dei piloti invertito la velocità di entrambi i ferraristi non è cambiata, la Ferrari ha pasticciato con la strategia di Leclerc e Verstappen ne ha approfittato. Dopo tre gare la classifica del mondiale vede Verstappen in terza posizione ad inseguire, da lontano, il duo Mercedes, davanti proprio a Vettel e Leclerc. Dopo la disfatta totale australiana, la vittoria sfumata in Bahrain ed il mezzo passo falso cinese in Ferrari dovranno ritrovare presto quella serenità traducibile in costanza prestazionale ed affidabilità (ancora non "certificata") che necessitano per poter quantomeno sperare nel sogno iridato. Lo devono ai tanti tifosi della Rossa ed all'intera Formula 1, a rischio dell'ennesimo asfissiante monologo Mercedes.

Raikkonen, la certezza Alfa. Albon, il nuovo che avanza

Detto delle primissime posizioni non si può non rimarcare l'ennesima prestazione positiva di due piloti all'antitesi della loro carriera, ovvero Raikkonen ed Albon. L'espertissimo pilota finlandese, lontano dalle tensioni che vivono in Ferrari, sta regalando ad Alfa Romeo il meglio del suo repertorio. Concreto, quando la lotta con un avversario più veloce si fa controproducente non perde tempo in sterili resistenze. Combattivo, ad armi pari non si tira indietro e da lezioni di traiettoria ai colleghi meno esperti. In Cina ha artigliato l'ennesimo arrivo a punti, con una buona nona posizione finale, davanti alla Toro Rosso di Albon. Il pilota che corre con licenza thailandese ha strappato la decima piazza che garantisce un punto iridato. Ossigeno per la Toro Rosso. Durante le prove libere il debuttante aveva distrutto la sua monoposto. Dopo aver saltato la qualifica ha rimontato con classe dall'ultimissima posizione. Per adesso sta complessivamente convincendo più dell'esperto compagno di squadra Kvyat, che se non cambia passo rischia l'ennesima dolorosa esclusione dai programmi Red Bull. Fra i meno esperti fatica anche il nostro Antonio Giovinazzi. Nel suo caso le attenuati sono reali e concrete. Per adesso la sua monoposto ha sofferto svariati problemi di affidabilità. Le prove della gara asiatica le ha vissute per lo più in attesa all'interno del suo box. Prima di un giudizio sul nostro portacolori attendiamo possa percorrere qualche km in più. Fra due settimane il Circus sbarcherà sulla pista di Baku. Nel 2016 proprio sulla pista azera sbocciò il talento dell'italiano capace di due vittorie dominanti dopo un inizio di campionato deludente. Chissà che la città caucasica non porti ancora una volta fortuna al giovane abruzzese. Per la gioia dei tanti tifosi italiani che, con la sua, attendono pure la maturazione di una Ferrari ancora acerba.

Domenica, 14 Aprile 2019 09:26

Sì alla Torino Lione

Vi è incredulità per come il governo sta gestendo la delicata questione della Tav, la tanto dibattuta Torino-Lione. E' un'opera strategica per lo sviluppo del Paese con ricadute occupazionali molto importanti, e inoltre è in gioco la credibilità internazionale del nostro paese, con gli inevitabili costi economici che comporterebbe lo stop. Si metterebbe in dubbio la capacità di attrarre investimenti produttivi utili all'occupazione e allo sviluppo. Si tralascia l'importanza di trasferire il trasporto merci dalla 'gomma al ferro' e le opportunità per lo sviluppo delle attività di logistica del porto di Genova e degli interporti della pianura Padana, oltre al rischio di pagare all'Unione Europea penali pesanti.

Mentre ci si prepara a richiedere fortemente la sua realizzazione, circolano voci sulla possibile bocciatura dell'opera da parte del Ministero delle Infrastrutture. Ci sono migliaia di lavoratori che aspettano l'inizio del cantiere per poter riprendere il lavoro, fermare quest'opera sarebbe un danno non solo per i lavoratori ma significherebbe isolare il nostro territorio e danneggiarne l'economia.

La Tav è un'infrastruttura che serve al territorio e al Paese e riguarda soprattutto il futuro delle nuove generazioni.

Rino Basili
Segretario Intesa San Martino

1 e 2 e il gioco è fatto. In una pista particolarmente amata dal suo diretto avversario, Jacopo Villani è riuscito a averla vinta in entrambe le gare grazie a una straordinaria concentrazione mentale.

di Redazione Guastalla 9 aprile 2019 - Frizzante come un ottimo "Franciacorta" e energetizzato con il "Parmigiano Reggiano" ovviamente di Mulino Formaggi srl, Jacopo Villani ha dato la "paga a tutti" sul circuito di Castrezzato (BS).

Ormai la vittoria era nell'aria sin dalla fine della scorsa stagione agonistica ma stentava a arrivare per una sequela di ragioni che sembravano non aver fine.

Invece, nello scorso weekend, Jacopo è riuscito a partire forte sin dalle prime battute delle prove libere.

La Domenica mattina si piazza a 1/100 dalla pole,  così come nel secondo turno di qualifiche dove conferma la seconda posizione con il medesimo irrisorio distacco.

Finalmente si parte per Gara 1 e Jacopo parte a manetta conquistando la prima posizione ma, dopo 8 giri, il suo avversario diretto lo supera però commettendo una infrazione che, non avendo ottemperato al fatto di riconsegnare la posizione al mini centauro di Guastalla, gli vale una penalizzazione e la posizione di vertice passa a Jacopo.

L'inizio di Gara 2 sembra la replica della prima. Jacopo subito in testa ma superato, questa volta correttamente, dal suo avversario principale.

Jacopo non molla e spinge alla ruota del suo antagonista sino a metterlo talmente sotto pressione da indurlo all'errore e quindi riconquistando la posizione che aveva conquistato alle prime battute della gara.

A fine giornata il vincitore assoluto è risultato Jacopo Villani da Guastalla.

Purtroppo avrà poco tempo per festeggiare perché domenica prossima 14 aprile avrà il primo appuntamento con il Campionato Italiano di Mini GP a Cervesina, mentre il terzo appuntamento per la Minimoto sarà a Cervia.

La soddisfazione di Jacopo scaturiva da tutti i pori e nel commento alla gara ha avuto parole d'elogio anche per il suo avversario e amico,  con il quale ha avuto una bellissima battaglia. Ovviamente, come di consueto, non ha dimenticato di ringraziare i suoi genitori e tutti gli sponsor e i partner che lo stanno sostenendo e accompagnando in questa impegnativa avventura, a partire dal Team Giracing per la moto perfetta che gli è stata consegnata, CS-Engine per il motore e il suo compagno di squadra Enrico Ganzerla e infine, ma non da ultimo, un grazie a Suomy Helmets per aver creduto in lui.

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

La Ferrari tradisce Leclerc. Il monegasco domina tutto il weekend ma si deve arrendere alla débâcle tecnica della Rossa. Vince Hamilton davanti a Bottas. I riflettori, però, sono tutti per il giovane ferrarista. Vettel, battuto ed abbattuto, vede i fantasmi del recente passato ed è solo quinto.

di Matteo Landi

Pole position, giro più veloce e quasi vittoria. Se la gara appena disputata in medio oriente fosse durata qualche giro in meno adesso staremo festeggiando il primo trionfo in F1 di Charles Leclerc. Al termine di un gran premio ricco di sorpassi e colpi di scena siamo invece a celebrare l'ennesimo primo posto di Hamilton, sul podio davanti a Bottas, con una doppietta che da Rossa si è fatta, in pochi attimi, Grigia. Fortuna e sfortuna non esistono e Leclerc si trova a cogliere un primo podio nella massima formula che più amaro non sarebbe potuto essere: un problema alla power unit lo priva della sua prima vittoria, costringendolo a fine gara a stringere i denti dopo aver dominato tutto il weekend. Battendo sul campo sia il plurititolato compagno di team, che il pentacampione Hamilton ed il vincitore del Gp d'Australia Bottas. Prima dell'inizio del mondiale tanti erano convinti delle potenzialità del giovane monegasco nuovo acquisto Ferrari. Altrettanti si chiedevano se avrebbe retto la pressione che grava sulle spalle di chi corre per la Casa di Maranello. Pochi, forse nessuno, avrebbe potuto pensare che già alla seconda gara si sarebbe messo nelle condizioni di vincere, nel giorno dell'ennesima giornata storta di Vettel. Quest'ultimo ancora alle prese con i fantasmi del recente passato ed i preoccupanti testacoda che puntualmente si verificano quando subisce gli attacchi di Hamilton.

Ferrari: prestazioni al top, affidabilità drammatica

Se a Melbourne la Ferrari aveva remato con difficoltà, passando sotto la bandiera a scacchi un minuto dopo il vincente Bottas, in Bahrain l'equipe guidata da Mattia Binotto ha ribaltato la situazione. Da animale ferito a lepre in fuga. Imprendibile per tutti. Le risposte che tutti i tifosi del Cavallino attendevano sono arrivate sabato, con una prima fila annichilente per gli avversari. Uno status confermato lungamente in gara. Nonostante gli errori e la velocità sconstante di Vettel, Leclerc, nell'incredibile ruolo di prima guida Ferrari, aveva messo un margine di tutta sicurezza fra sé e l'inseguitore Hamilton. Con circa dieci secondi di margine solo un problema tecnico avrebbe potuto fermarlo. Problema che purtroppo si è concretizzato quando il recupero di energia della sua SF90 ha iniziato a fare le bizze. Gli ultimi dieci giri sono stati un calvario per il pilota Ferrari, superato prima da Hamilton e poi da Bottas. La safety car finale, provocata da un incredibile contemporaneo ritiro delle due Renault, afflitte da problemi tecnici, gli ha salvato il podio. Se a Melbourne sembrava svanita la competitività mostrata dalle Rosse nei test di Barcellona, in Bahrain questa si è nuovamente manifestata. E come accaduto durante le prove invernali, le vetture di Maranello hanno evidenziato preoccupanti problemi di affidabilità. Da quello occorso alla vettura di Leclerc, allo strano cedimento dell'ala anteriore subito dalla SF90 di Vettel, subito dopo il testacoda del tedesco. Il medio oriente conferma quindi i responsi dei test invernali: se a Maranello possono gioire per la velocità ritrovata, dovranno invece riflettere sui mancati progressi in termini di affidabilità del mezzo.

Leclerc: una nuova Stella si è accesa

Ci spiace per Hamilton ma oggi i riflettori devono essere puntati su Charles Leclerc. Dopo la pole position con cui ha regolato "nientepopodimeno" che il compagno quattro volte campione del mondo, divenendo il poleman più giovane della storia Ferrari, il giovane talento ha continuato a brillare in gara. In partenza ha commesso l'unica, piccola, sbavatura del weekend, facendo slittare le ruote. Sopravanzato da Vettel e Bottas il pilota n°16 si è difeso da campione su Hamilton, andando già al secondo giro ad attaccare con successo il finlandese della Mercedes. Con il solo Vettel davanti avrebbe potuto deporre momentaneamente le armi, in attesa che le strategie decidessero le gerarchie. Leclerc ha invece annullato il distacco dal suo team mate ed al sesto giro lo ha infilato con una manovra da campione consumato. Il monegasco ha poi scavato un profondo solco fra sè ed il suo compagno, impegnato in una infruttifera lotta con Hamilton. Nel weekend che segna l'ennesima doppietta Mercedes, la Formula 1 vede nascere una Stella. Che ha brillato più del Rosso Ferrari, opaco come in Australia, seppur per motivi diversi.

Vettel, che succede?

Se a Maranello possono gioire per le prestazioni del nuovo arrivato Leclerc, oltre a preoccuparsi dei problemi di affidabilità che hanno afflitto la sua quasi vincente SF90, dovranno riflettere su quanto accaduto a Vettel. Che fine ha fatto il pilota dominante degli anni d'oro Red Bull? Ennesimo testacoda a parte il baffuto Vettel ha subito per tutto il weekend la velocità del nuovo compagno di squadra. In qualifica si è preso tre decimi ed in gara, dopo un'ottima partenza che lo aveva issato in testa, il tedesco ha patito la grinta del compagno subendo prima il sorpasso e poi un ritmo per Vettel ineguagliabile. La classe del campione di Heppenheim non può essersi dissolta negli ultimi mesi ma le domande adesso superano di gran lunga quelle certezze che la Ferrari cerca e pretende da lui.

Norris, Raikkonen ed Albon illuminano il centro gruppo

Al di là di quanto avvenuto al vertice, ci sono da rimarcare le ottime prestazioni ottenute dai piloti delle squadre che ambiscono alla quarta piazza nel mondiale costruttori. Il debuttante Lando Norris ha fatto splendere la McLaren ed è giunto sesto, dietro al dispersivo Vettel e davanti all'ultimo campione del mondo Ferrari Kimi Raikkonen, come noto ora punta di lancia di Alfa Romeo Racing. Mentre attendono la maturazione di Giovinazzi, 11esimo al traguardo, alla ex-Sauber possono godersi l'arcigno e concreto finlandese. Bella gara anche per Alexander Albon, il debuttante di Toro Rosso: per la prima volta a punti e nono al traguardo. Nuovi volti si affacciano nelle posizioni che contano della massima Formula. Leclerc, con poco più di un anno di F1 alle spalle, batte Vettel e vince moralmente la sua prima gara. Mai classifica finale di gara fu più bugiarda. La Formula 1 sta cambiando e fra due settimane in Cina ci saranno conti da regolare.

Al Trofeo Simoncelli, disputato in Franciacota nello scorso fine settimana, il giovane centauro di Guastalla è partito col manico giusto per affrontare una stagione lunga e impegnativa.

Franciacorta 17 marzo 2019 - A dire il vero il week end non era iniziato secondo i migliori auspici. Una scivolata domenica mattina, durante le prove libere, ha arrecato notevoli danni alla moto di Jacopo Villani. Il pronto intervento, come al solito professionale e tempestivo, del Team Giiracing è riuscito a scongiurare la mancata partecipazione e a mettere nelle condizioni Jacopo di competere per la prima qualifica.

Purtroppo, nel momento di entrare in pista il tenace centauro di Guastalla si accorge che la moto non frena e conseguentemente la prima qualifica non venne disputata.

Sistemato il freno, adesso, per la seconda qualifica, tutto è nelle mani, o meglio nel polso e nella testa, di Jacopo che è obbligato a fare un tempone per poter accedere alla gara.

Jacopo, come è normale, entra teso sapendo che inizialmente non potrà tirare in quanto dovrà verificare che la moto sia a posto in ogni bullone. Nonostante tutto riesce a qualificarsi col quinto tempo.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E infatti in gara 1 Jacopo sfodera una serie notevole di sorpassi per terminare al terzo posto.

Non male e intanto il morale di Jacopo8 si solleva nella consapevolezza di essere competitivo.

Nell'intervallo tra le due gare Jacopo discute con i tecnici del Giracing Team e decidono di fare alcune modifiche anche nella carburazione e il miglioramento si avverte subito.

In gara 2 Jacopo parte molto forte e rimane alla ruota dei primi, sino a quando inizia a inanellare una serie di sorpassi spettacolari che lo conducono a secondo posto del podio di gara e assoluto!.

A fine giornata Jacopo torna a Guastalla (RE) con un secondo posto assoluto, tanta determinazione e altrettanta convinzione di esser tra i favoriti, grazie al suo manico ma anche grazie al suo Team Giracing e ai suoi supporters che non dimentica mai di ringraziare.

 

1-franciacorta-17mar19-IMG-20190319-WA0001.jpg

 

Verona-Londra Gatwick: atterraggio di emergenza  per problema tecnico. Il "Mayday" era stata dichiarata per un problema tecnico sul velivolo British Airways, atterrato comunque regolarmente. Incolumi tutti i passeggeri

Paura a bordo di un volo partito da Verona alle ore 11:08. Un aereo della British Airways è stato costretto a un atterraggio di emergenza domenica 17 marzo all'aeroporto Londra Gatwick. L'Airbus è atterrato alle 12.24 a Londra ed è stato circondato dai mezzi dei vigili del fuoco sull'asfalto, costringendo la chiusura della pista. Il comandante del volo BA 2597, ha richiesto un'emergenza a mezz'aria dopo l'ingresso nello spazio aereo britannico. Incolumi, paura a parte, i passeggeri. Sull'incidente è stata aperta un'indagine da parte dell'autorità dei trasporti.

E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" che troppi sono gli incidenti anche a causa delle omessa revisione degli aeromobili.

(17 marzo 2019)

 

 

volo.png

Domenica, 17 Marzo 2019 12:51

F1, Australia: Ferrari, che Bottas!

Ferrari tradisce le aspettative. Il risveglio dal letargo invernale consegna a Maranello solo un quarto ed un quinto posto. Mercedes domina. Non con Hamilton, insidiato da Verstappen, ma grazie a Bottas. Fra due settimane, in Bahrain, tutto potrebbe cambiare. "Piedi per terra e testa bassa" diceva Arrivabene...

di Matteo Landi

Bentornata Formula 1! Dove eravamo rimasti? Abu Dhabi, una sera di fine novembre 2018, Hamilton campione del mondo ed una Ferrari sconfitta a cui non rimaneva che leccarsi le ferite, con davanti un lungo inverno per riflettere su quel che poteva essere e non è stato, su errori commessi da non ripetere. Dopo le sole due sessioni di test svolte a Barcellona nel paddock era opinione diffusa che il ruolo di lepre sarebbe finalmente toccato ai piloti della Scuderia di Maranello. Un Vettel dominante nella sua vecchia "versione Red Bull", un Leclerc scudiero da lasciar crescere, con aspirazioni da futura prima guida. Questa mattina per i fan del Cavallino il risveglio, invece, è stato tutt'altro che dolce.

Ferrari: "campione d'inverno" stecca a Melbourne. Mercedes scopre le sue carte

Che per la Ferrari si potesse trattare di una domenica poco allegra lo si era capito già dagli esiti delle qualifiche: Vettel terzo a ben 7 decimi dal poleman Hamilton, Leclerc quinto. Il risultato avrebbe potuto non rispecchiare i reali valori in campo ed un piccolo colpo di fortuna avrebbe potuto rivoluzionare le carte, come successo lo scorso anno quando Vettel, in prova con distacco analogo a quello subito quest'anno, riuscì grazie all'intervento della virtual safety car a far sua una gara che sembrava persa. Evidentemente la Ferrari ha giocato il suo jolly proprio lo scorso anno. Stavolta niente avrebbe potuto aiutare la Rossa. Neanche una debacle tecnica del duo Mercedes avrebbe consegnato la gara a Vettel, battuto anche da Verstappen, al volante della sua Red Bull. La squadra austriaca ha debuttato con la power unit Honda, e quel motore, che in passato tanto ha fatto penare Alonso, ha permesso al giovane olandese di sverniciare la Ferrari n. 5 di Vettel. Così, dai toni trionfalistici del dolce inverno all'amara Melbourne passa un'eternità, come il distacco di quasi un minuto (!!!) subito da Vettel, quarto, dal vincitore Bottas. Già, Valtteri, il finlandese che lo scorso anno ha regalato svariati punti al team leader Hamilton, sbeffeggiato sui social, definito lo "zerbino Mercedes". Pochi avevano pensato a lui come contender di Hamilton.

La rivincita di Bottas

Doveva essere l'ennesima sfida Hamilton-Vettel, con Verstappen pronto a sgambettare gli aspiranti iridati. In Australia invece Bottas non ha solo vinto, addirittura ha dominato, assicurandosi anche il punto addizionale quest'anno riservato a chi registra il giro più veloce. Dalla seconda posizione in griglia è partito a fionda, ha scavalcato Hamilton ed ha impostato un ritmo di gara inavvicinabile per tutti. Compreso per il cinque volte campione del mondo compagno di squadra. Una lezione del genere il pentairidato non l'aveva forse subita neanche da Rosberg. Questa domenica si è vista una copia sbiadita di "The Hammer", attaccato nel finale anche da Verstappen e passato sul traguardo 20 secondi abbondanti dopo il suo compagno di team. Senza Bottas oggi avremmo parlato di lotta mondiale Mercedes-Red Bull, con Ferrari bisognosa di cure intense. Ma rimaniamo in attesa dei responsi più probanti che presumibilmente arriveranno fra due settimane in Bahrain, su una pista più "tradizionale" e meno atipica di quella australiana. Oggi è stata la gara del finlandese della Mercedes a dare un'idea diversa dello status quo dell'attuale F1: il team anglo-teutonico rimane là davanti. Ed a Maranello, battuti anche da Red Bull, non è tempo di proclami ma di duro lavoro. Torna in mente quel "testa bassa e piedi per terra" in passato scandito e ripetuto come un mantra dall'ex Team Principal Maurizio Arrivabene (chissà oggi cosa avrà pensato...).

Leclerc: bene ma non benissimo

Prestazioni di Vettel ed Hamilton a parte, questa domenica gli occhi di tanti erano puntati anche sul debutto in Rosso di Leclerc. Il giovane monegasco ha condotto una buona gara, non mancando in agressività fin da via. Allo start, dalla quinta posizione, è arrivato persino a contendere la terza piazza di Vettel ma ha diligentemente evitato il contatto con la vettura del compagno. Un'azione che ha salvato la Ferrari da un terribile patatrack ma ha retrocesso Leclerc alle spalle di Verstappen. Se nel primo stint il ritmo del nuovo titolare Ferrari è stato al di sotto delle aspettative, non si può dire altrettanto della sua seconda parte di gara. In cui è arrivato a mettere pepe sulla coda della monoposto del compagno Vettel. A quel punto la squadra ha ordinato il congelamento delle posizioni e sul traguardo Vettel e Leclerc sono transitati rispettivamente quarto e quinto. Lontani dal podio. Una Ferrari più opaca della vernice che porta. A proposito, sulle vetture di Maranello in Bahrain tornerà lo sponsor "Mission Winnow". Speriamo che lo slogan si traduca in prestazioni...

Alfa Romeo Racing: in attesa del vero Giovinazzi ci pensa Raikkonen

Detto di Ferrari, meritano di essere citate le prestazione tra luci ed ombre di Alfa Romeo Racing. Tutto sommato chi dopo i test pre-stagionali attribuiva alla squadra italo-svizzera il ruolo di "prima degli altri" non è andato troppo lontano dal vero. Dopo le qualifiche Raikkonen non era felice. Il nono posto non era male ma, a suo dire, avrebbero potuto ottenere di più. E qualcosa di meglio ha infatti realizzato in gara: l'ottava posizione finale rappresenta un discreto bottino di punti per la rientrante Alfa, ben 4. E sul traguardo il finlandese è giunto poco distante dalla sesta piazza. Ha invece deluso Giovinazzi: non bene in qualifica, solo 14esimo, da insufficienza piena in gara, addirittura 15esimo. Il suo team avrebbe forse potuto optare per una strategia migliore ed un'ala rotta hanno condizionato il suo ritmo ma il pilota di Martina Franca è parso ancora a corto di esperienza. La sua stagione è appena iniziata. Avrà tutto il tempo di rifarsi e più avanti arriveranno piste a lui più congeniali. Tempo al tempo.

Ricciardo, anno nuovo vita vecchia. McLaren, che rabbia: Honda va sul podio ed il loro Renault in fumo

Parlando degli altri ha ben figurato Stroll, nono al volante della sua (in tutti i sensi...) Racing Point ed il rientrante Kvyat, il quale si è preso la soddisfazione di battere Gasly, alla sua prima gara in Red Bull, togliendoli il punto della decima posizione. Non meritano la sufficienza Renault, Haas e McLaren. La prima ha colto con Hulkenberg una settima posizione che non sarebbe malvagia se fossimo nel 2018, ma quest'anno in Francia aspirano a qualcosa di più e farsi battere da Haas, sesta con Magnussen, per loro non può essere soddisfaciente. In più il nuovo acquisto Ricciardo è al suo primo (e speriamo ultimo, vista la sfortunatissima stagione scorsa) zero in casella: al via l'australiano ha osato troppo ed una piccola digressione sull'erba (comunque apparentemente ben meno innoqua di quanto fatto in gara da altri come Verstappen e Leclerc...) gli ha tarpato le ali. In tutti i sensi visto che un dosso gli ha estirpato l'alettone anteriore. "Gives you wings" recita lo slogan Red Bull, sua ex squadra: speriamo che dopo il divorzio con la forte scuderia austriaca il simpatico e veloce australiano non le abbia perse definitivamente. La Haas, come detto, ha colto un buonissimo sesto posto ma ha perso punti con il ritiro di Grosjean, giunto nella via di fuga con una ruota anteriore ballerina. Ancora un problema con le pistole pneumatiche dei box? Così fosse sarebbe inaccettabile per un team di F1. In McLaren invece possono essere ben felici per le prestazioni espresse dal rookie Lando Norris, addirittura ottavo in qualifica, ma ancora una volta la loro gara è stata inconcludente: il debuttante fuori dai punti, Sainz con vettura in fumo. Chissà che rabbia per il team principal Brown: mentre il loro Renault palesava evidenti problemi di affidabilità, "la ex" Honda correva al vertice grazie a Red Bull e Verstappen.

Williams, nobile decaduta

Se a Maranello sono tempi difficili che dire allora di quanto accade in Williams? Stiamo parlando della storica squadra che vanta ben 9 titoli costruttori in palmares ed ora fanalino di coda del Circus. Peggior ritorno in F1 Kubica non poteva immaginarlo. Il compagno di squadra Russell, invece, chissà se avrebbe optato per il debutto in F1 se avesse saputo che avrebbe "combattuto" solamente per le ultime due posizioni. Per la squadra condotta in modo non impeccabile da Claire Williams, figlia del grande Frank, la strada è terribilmente in salita. Una vettura a corto di preparazione, una situazione economica tutt'altro che florida minano il futuro di un team da cui la F1 non deve prescindere.

Melbourne, primi bilanci ed un vuoto incolmabile

Melbourne, tempo di primi bilanci. Per qualcuno decisamente in utile, vedi Mercedes e Red Bull, per altri in rosso, da Ferrari a Williams. La stagione è lunga e terminerà addirittura il primo dicembre. E come insegna il campionato 2018, un inizio scoppiettante come fu quello Ferrari non assicura il titolo mondiale. Fra due settimane in Bahrain tutto potrebbe cambiare. Quel che è certo è che l'intera F1 sentirà per sempre la mancanza di un figura importante che ci ha lasciato giovedì scorso, poco prima dell'inizio del primo weekend di gara 2019: Charlie Whiting, portato via a 66 anni da un'embolia polmonare mentre si trovava a Melbourne. Lo storico direttore di gara e responsabile della sicurezza della Federazione aveva lavorato nella massima formula per Hesketh e Brabham, divenendo nel 1988 delegato tecnico FIA. "Figura inconfondibile e inimitabile", sono le parole di Jean Todt, lascia un vuoto incolmabile in una F1 che sta cambiando radicalmente volto. Addio Charlie.

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"