Piloti e assistenti di volo di Croatia Airlines in sciopero. La protesta è in programma per l'8 agosto. Lo Sportello dei Diritti informa i passeggeri sui possibili disagi
Rischio caos voli nel mese più caldo dell'anno per e la Croazia. Lo annunciano i sindacati in Croazia chiedendo ai piloti, assistenti di volo e meccanici degli aerei di aderire a uno sciopero l'8 agosto che inizierà alla 6 del mattino, in sostegno alle loro richieste a seguito alla rottura dopo un incontro con il primo ministro Andrej Plenković del 6 luglio. Le due sigle sindacali Piloti (HSPP) e l'Organizzazione dei Lavoratori della Croatia Airlines (ORCA) chiedono al Governo le condizioni necessarie per la risoluzione di un contratto collettivo. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" avvisa i passeggeri delle grandi difficoltà che l'astensione causerà al regolare funzionamento del servizio di trasporto. Prima di mettersi in viaggio è, pertanto, consigliabile controllare lo stato del proprio volo sul sito della compagnia aerea per restare indenni.
Lo "Sportello dei Diritti" ricorda che il Regolamento CE n. 261/2004 all'art. 5, comma 3, pone una deroga al principio generale di responsabilità del vettore aereo stabilendo che "il vettore aereo operativo non è tenuto a pagare una compensazione pecuniaria a norma dell'art.7, se può dimostrare che la cancellazione del volo è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso" e che lo sciopero, in linea di principio, rappresenta una circostanza eccezionale. E' tuttavia diritto del passeggero ottenere assistenza ed il rimborso del biglietto se non gli viene offerto un volo alternativo o se lo stesso diviene inutile rispetto al suo programma di viaggio iniziale.
(3 agosto 2018)
Vettel e Raikkonen salgono sul podio ma Hamilton vince ancora. Adesso i punti che Vettel deve recuperare sono 24. Ancora troppi errori per gli uomini di Arrivabene ma il titolo non è un miraggio.
di Matteo Landi
Il Gran Premio d'Ungheria poteva essere l'occasione per cancellare la delusione dello scorso Gran Premio di Germania. L'impresa non è riuscita alla Ferrari, ancora frastornata dall'addio di Marchionne. Se ad Hockenheim gli uomini di Maranello potevano ascrivere la sconfitta ad un piccolo ma determinante errore di Vettel, sull'Hungaroring nessuno nel box Rosso ha reso al massimo, determinando un'altra sconfitta che brucia. Durante le prove libere, disputatesi sull'asciutto, le Ferrari erano indubbiamente le vetture più veloci. La pioggia, caduta sabato, ha però stravolto i piani di Vettel e Raikkonen, incapaci di battere sull'asfalto viscido il duo Mercedes. Risultato: Hamilton in pole position davanti a Bottas, con Raikkonen e Vettel qualificatisi rispettivamente terzo e quarto. Il weekend ha svoltato in quel momento. In gara, su pista non più bagnata, la Ferrari aveva tuttavia l'occasione di contendere la vittoria ad Hamilton. Al termine del primo giro la classifica recitava Hamilton, Bottas, Vettel, Raikkonen. La Ferrari aveva deciso di far partire il tedesco con gomme soft, andando controcorrente rispetto agli altri top driver, partiti con le più morbide ultrasoft. La strategia stava funzionando ma sono stati i meccanici del box Rosso a sbagliare. Vettel, durante la sua sosta, ha perso secondi preziosi e la sua gara si è scontrata con "il tappo" Bottas, abile a contenere il tedesco ed il rientrante Raikkonen. Dopo l'errore di Vettel in Germania, i pessimi pit stop compiuti dai meccanici Ferrari in terra ungherese indicano che la sosta estiva arriva nel momento migliore per gli uomini guidati da Arrivabene. Per continuare a sognare il titolo servirà un'inversione di tendenza significativa, ogni altro errore potrà segnare il punto di svolta definitivo, in negativo, per le ambizioni iridate di Vettel. Alla fine della gara i due piloti della Rossa sono riusciti a salire sul podio, dietro al vincitore Hamilton che adesso vanta 24 punti di vantaggio sul rivale tedesco. Quasi quanti ne assegna la vittoria: 25.
Bottas, azione deliberata o da incompetente?
La gara ungherese ha segnato definitivamente il destino di Bottas, ormai inequivocabilmente relegato a seconda guida Mercedes, gregario indiscusso del leader di box Hamilton. Il finlandese ha perso ulteriori punti mondiali a causa di una condotta di gara sconsiderata. Eravamo a Silverstone quando Allison, direttore tecnico Mercedes, scaricò tutta la sua frustazione su Raikkonen, reo di aver colpito Hamilton nelle prime concitate fasi di gara. Per usare le sue stesse parole: caro Allison, è stata un'azione deliberata o da incompetente quella compiuta da Bottas, che negli ultimi giri ha rischiato di eliminare Vettel dalla gara? Che dire poi della collisione Bottas-Ricciardo, avvenuta poco dopo, con il pilota Mercedes che è andato a colpire la pancia destra della Red Bull dell'australiano? Che pensare poi delle (mancate) decisioni dei commissari? Se a Silverstone il finlandese di casa Ferrari fu sanzionato con 10 secondi di penalità, in Ungheria quello di casa Mercedes è stato sanzionato solamente "a metà": 10 secondi aggiunti al suo tempo finale di gara per lo scontro con Ricciardo, che non cambiano alcunchè. Ignorato l'episodio con Vettel. Quest'anno gli uomini guidati da Charlie Whiting si stanno superando. In negativo. Tornando con la memoria al weekend del Gp d'Austria spiccano le 3 posizioni di penalità inferte in griglia a Vettel per presunto impedimento ai danni di Sainz durante le qualifiche. Stavolta neanche una ramanzina a Verstappen, colpevole dello stesso illecito durante le prove ufficiali del Gran Premio d'Ungheria. Pensare che esista una volontà dei poteri forti della Formula 1 di danneggiare la Ferrari è pura fantasia. E' molto più realistico affermare che chi prende le decisioni nel Grande Circus sia inadeguato: serve un'uniformità di giudizio oppure tutto si trasformerà in un baraccone senza senso.
Raikkonen, e sono 5 di fila!
In seguito alla sua doppia azione sconsiderata Bottas non è riuscito ad andare oltre il quinto posto finale. I tanti tifosi finlandesi accorsi in terra magiara hanno comunque potuto gioire per il terzo posto conquistato da Raikkonen, abile nel finale ad approfittare del già citato scontro Bottas-Vettel. Per la vettura n°7 il box Ferrari ha optato per le due soste. La strategia, messa in difficoltà dall'ennesimo pit stop particolarmente lento del box Rosso, ha dato a Raikkonen la possibilità di stare in pista con pneumatici sempre piuttosto freschi. Per contro, il pilota di Espoo, ha dovuto spingere costantemente per recuperare i circa 21 secondi persi a causa della sosta in più, non eseguita dal compagno Vettel e dal duo Mercedes. Il recupero è riuscito benissimo a Raikkonen che ha così potuto festeggiare il quinto podio consecutivo. Alla faccia di chi lo vedeva già senza sedile per il 2019 a vantaggio del giovane Leclerc.
Leclerc, gara no. Gasly, sesto: rivincita Honda
Non è stata una gara fortunata per il giovane monegasco pilota del Ferrari Driver Academy. Poco dopo il via si è ritrovato costretto al ritiro dopo qualche toccata subita alla prima curva. Stavolta la futura stella Ferrari non ha avuto modo di mostrare il proprio talento dopo che, per la verità, non aveva brillato neanche in qualifica. Chi ha spiccato è invece Gasly: costantemente in top ten, a suo agio sulla pioggia caduta durante le prove ufficiali che hanno decretato la sua terza fila in griglia di partenza. Grazie ad il suo sesto posto finale e gli 8 punti conquistati Toro Rosso rosicchia un pò dello svantaggio che subisce da chi la precede in classifica costruttori: la blasonata McLaren. Uno smacco per gli uomini del team inglese, fantasma di se stesso. Dopo anni a decantare la presunta superiorità del telaio McLaren, vanificata dalle scarse prestazioni della power unit Honda ecco che la piccola Toro Rosso, grazie alla stessa Honda, si fa beffa di McLaren-Renault.
Sosta estiva: chi ne gioverà?
Adesso il Grande Circus si ferma per circa un mese. I motori torneranno a rombare a fine agosto sul circuito di Spa, in Belgio. Nel 2017 fu la svolta della stagione. Il ritorno alle ostilità decretò la fine dei sogni di titolo per la Ferrari, afflitta da innumerevoli problemi tecnici nelle ultime gare stagionali. Con una terribile trasferta asiatica. Oggi a Maranello vanno in vacanza dopo giorni difficili, con il lutto di Marchionne che sovrasta qualsiasi risultato negativo ottenuto in pista. Nelle Ardenne, Vettel e soci, incontreranno un pista che potrebbe esaltare le qualità della SF71-H. Da non vanificare con gli errori-orrori visti in quest'ultima settimana di corse. La pausa servirà a ricaricare le energie. I 24 punti che separano Vettel da Hamilton possono non essere uno scoglio insormontabile.
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Oggi ci ha lasciati l'abile manager di Chieti, amante della Ferrari, che ha risollevato FIAT dalle ceneri. Addio, Sergio Marchionne.
di Matteo Landi
"Mi ha ricordato mio padre: anche nei momenti in cui era più duro lasciava trasparire, dietro quella facciata, una grande umanità". Piero Ferrari ricorda così Sergio Marchionne. L'ex Presidente che tanto si era ispirato al grande Enzo Ferrari: "un uomo con capacità di visione e di gestione di persone e delle risorse fuori dal comune". Nel 2014, l'uomo di Chieti, aveva detronizzato, con parole poco gentili, il Presidentissimo Luca Cordero di Montezemolo, colui che aveva portato a Maranello nei '90 le personalità giuste per vincere, anzi stravincere, per anni. Una bella fase d'oro che sfumò fino, appunto, al 2014. In Formula 1 la Scuderia Ferrari toccava uno dei suoi minimi storici. Neanche campioni del calibro di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen riuscivano a togliere il Cavallino dalle sabbie mobili. Marchionne colse l'occasione al volo. Si fece odiare da tanti tifosi della Rossa. Poi, dopo il clamore iniziale, Sergio si mise al lavoro, per una lunga fase di ammodernamento del team di Maranello. Oggi, gli stessi che non lo avevano in simpatia, lo piangono. Si era fatto amare a suon di risultati. Ottenuti, per altro, con una Scuderia sempre più italiana e priva di ingegneri super star.
Seduti su un guard rail
Adesso, lassù, Marchionne ha l'occasione di incontrare di persona quel manager che lo ha ispirato, il Grande Vecchio. Quel maglioncino nero traspare praticità e, perchè no, umanità. Seduti su un guard rail, si confrontano sulle strategie necessarie per fare grande una casa automobilistica. Sergio, in merito, aveva ormai esperienza da vendere. Ben prima di entrare a far parte della famiglia Ferrari prese per mano la FIAT, nel 2004, accompagnandola negli anni in un lungo cammino che l'ha trasformata nell'attuale FCA. Con risultati noti, sbalorditivi: dalla soglia del fallimento della fabbrica torinese, alla multinazionale Fiat Chrysler Automobiles, oggi il settimo gruppo automobilistico al mondo. Da ultimo si era lanciato nell'impresa di risollevare il marchio Alfa Romeo. Era un uomo che, quel che diceva, faceva. Se oggi in F1 corrono delle monoposto con il marchio del biscione il merito è suo. Operazione di maquillage, semplice sponsorizzazione? Chiamatela come volete, intanto aveva riportato attenzione su un marchio storico italiano. A modo suo. Pratico.
1952-2018
In questi giorni le borse hanno segnato indici pesantemente negativi per FCA e Ferrari. Un'attestazione postuma di stima nei confronti dell'ex Presidente. "Il giudizio su quello che una persona ha fatto nel corso della sua carriera non dipende da quello che ha raggiunto, ma da quello che lasciato". Diceva Marchionne nel 2008 agli studenti del Politecnico di Torino. Un buco enorme, gli rispondiamo adesso, e lui seduto su quel rail si volta un attimo, distogliendo lo sguardo dal suo grande maestro Enzo Ferrari. 25 luglio 2018, Sergio Marchionne ci ha lasciati. Da circa un mese stava molto male. L'avevamo visto l'ultima volta il 26 giugno scorso mentre, a Roma, consegnava una Jeep all'arma dei Carabinieri. Di cui suo padre aveva fatto parte. Per l'ex-presidente fu l'ultimo sforzo. Perchè se n'è andato? "Il rispetto per gli altri deve rimanere un valore essenziale". La risposta ce l'aveva suggerita lui stesso quel giorno del 2008, al Politecnico di Torino. In queste settimane la sua famiglia ha scelto il massimo riserbo. E noi, seguendo le parole del grande manager di Chieti, non ci addentriamo in ipotesi di decesso che tali rimarrebbero, irrispettose. Oggi, più della cronaca conta il ricordo. E noi ti ricorderemo per sempre, Sergio di Chieti. Riposa in pace, o seduto su un rail. Vedi tu.
Vettel getta al vento una vittoria certa nel weekend che cambia la storia della Ferrari. Marchionne perde il comando mentre, a Zurigo, lotta per la vita. Storia di un weekend che segna un'era.
di Matteo Landi
Weekend del Gp di Germania, sabato 21 luglio 2018, Vettel conquista una strepitosa pole position ma la gioia del box Ferrari è contenuta. Nel frattempo i vertici FCA sconvolgono la direzione del Gruppo, Ferrari compresa. Le condizioni di Sergio Marchionne, operato alla spalla destra, si sono complicate notevolmente negli ultimi giorni. Il top manager, ricoverato a Zurigo "non potrà tornare a lavorare", si legge in una nota della stessa FCA. Mentre Vettel pone le basi di una vittoria che lui stesso getterà al vento, Marchionne perde ogni carica presso Cnh Industrial, Fca e Ferrari. Il nuovo presidente del Cavallino diventa John Elkann, visibilmente addolorato per le condizioni di Marchionne, e amministratore delegato Louis Camilleri, quest'ultimo attualmente presidente del board di Philip Morris International. Ad Hockenheim la Ferrari può, nonostante tutto, rafforzare la leadership iridata. Di fronte al dramma dell'ormai ex Presidente tutto va in secondo piano, ma gli uomini di Arrivabene hanno il compito di portare avanti il sogno iridato che lo stesso Marchionne ha creato, prendendo per mano una Ferrari in profonda difficoltà agli albori dell'era power unit.
Hockenheim, la gara: dall'errore di Vettel alla rimonta di Hamilton
In Germania, invece, la vittoria che fino a due terzi di gara sembrava scontata, ed addirittura una sonora doppietta, si è trasformata in una bruciante sconfitta che non fa bene agli animi del box Rosso. E soprattutto a Vettel. Il Campione stavolta ha toppato. Di brutto. Con Hamilton penalizzato in qualifica da un problema tecnico, forse generato da un suo stesso errore, il tedesco di casa Ferrari aveva l'occasione per dare un sensibile strappo al mondiale. Ed invece è bastata un pò di pioggia, un piccolo errore e Vettel ha terminato anzitempo la sua gara contro le barriere. Uno sbaglio banale, quasi da debuttante. Succede anche ai migliori. "La Domenica di Vettel" di colpo si trasforma in "La Domenica di Hamilton". Partito con il coltello fra i denti l'inglese aveva rimontato bene fino alla quinta posizione, già sua al 14esimo giro. Senza il cambio di meteo non avrebbe assolutamente potuto competere per la vittoria, facilitata anche dalla safety car entrata in pista nel finale.
Hamilton fortissimo e vittorioso, con aiutino
La direzione gara ha ancora una volta dato una bella mano al pilota Mercedes, non penalizzato nonostante la brusca sterzata data da Hamilton alla sua Mercedes che gli ha permesso di tornare in pista quando aveva già imboccato la corsia di ingresso ai box. Nel 2016, a Baku, Kimi Raikkonen per molto meno fu sanzionato con 5 secondi di penalità. Uno dei lati oscuri della Formula 1, quello delle penalità affibbiate a casaccio, che sembra non possa schiarirsi mai. Detto questo non si può che applaudire la gara di Hamilton, tornato in testa al mondiale con ben 17 punti di vantaggio su Vettel.
Raikkonen: bella gara ma non è mai il suo giorno
Poteva essere la gara di Raikkonen ma l'ultimo campione del mondo Ferrari non riesce a farsi baciare dalla fortuna. Dopo il ritiro di Vettel è stato malamente ostacolato da un doppiato, perdendo la seconda posizione, conquistata da Bottas. Dalla terza piazza non è riuscito a schiodarsi visti anche i pochi giri a disposizione da lì alla bandiera a scacchi. In gara il finlandese è passato dalla leadership, al dover lasciar strada al compagno Vettel per ordine di Scuderia, alla terza posizione finale, appunto. Raikkonen aveva svolto il suo unico pit stop al 14esimo giro di gara. Ha tenuto un ottimo ritmo nonostante si trovasse in pista con gomme con cui sperava di concludere la gara senza doverle sostituire. Poi la pioggia e tutto il resto. Niente, per il buon vecchio Kimi non ce n'è!
Il weekend nero della Rossa
Quello che sta terminando è un weekend strano per Maranello. Dalla pole position ottenuta proprio mentre cambiavano le redini dell'azienda, alla botta di Vettel contro le protezioni. Molto più della sconfitta fanno male le condizioni in cui versa l'ex Presidente. Un uomo lontano dallo stile del Grande Vecchio, Enzo Ferrari. Distante dal modo di condurre la Ferrari che aveva Montezemolo. Si è fatto odiare dai fans della Rossa quando ha maltrattato a parole Luca Cordero. Si è fatto amare quando ha mostrato che, a modo suo, era possibile riportare alla competitività una squadra che nel 2014 aveva toccato uno dei suoi minimi storici in termini di risultati nella massima competizione automobilistica. La Ferrari adesso guarda al futuro con parziale incertezza. Da una parte ci sono i grandi numeri ottenuti dall'industria di automobili stradali ed il bel gruppo formato in epoca Marchionne per quanto riguarda la Scuderia. Dall'altra ci si domanda quale sarà la direzione che prenderà un manager del calibro di Camilleri. Potente uomo d'affari, fra il 2002 ed il 2007 presidente Kraft, ed attualmente -come detto- presidente Philip Morris. Si proseguirà lungo la via tracciata da Marchionne o si cambierà direzione? Il 22 luglio 2018 per la Ferrari non sarà ricordato per la brusca sconfitta subita in pista. Verrà ricordato come la domenica del weekend che bruscamente ha segnato un'era. In bocca al lupo Sergio.
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Ryanair cancellerà 600 voli in Europa la prossima settimana. Lo stop a causa di uno sciopero per 25 e 26 luglio dei piloti e degli assistenti di volo in Spagna, Portogallo e Belgio. Coinvolti circa 100mila passeggeri. Anche l'Italia potrebbe essere colpita.
Nel bel mezzo della stagione turistica estiva, la compagnia aerea low cost irlandese Ryanair ha annunciato di voler cancellare 600 voli in Europa programmati per il prossimo 25 e 26 luglio a causa di uno sciopero del personale in Spagna, Portogallo e Belgio. Queste cancellazioni, spiega la compagnia oggi, interesseranno un totale di circa 100.000 passeggeri considerando entrambi i giorni. "Fino a 200 voli giornalieri" saranno annullati da e per la Spagna, "50 da/per il Portogallo e 50 da/per il Belgio", ha chiarito Ryanair in una nota.
Anche l'Italia potrebbe essere colpita. In totale, quindi, circa 300 voli al giorno e 600 nei due giorni di sciopero. "All'inizio di luglio cinque sindacati hanno lanciato una 'chiamata allo sciopero' rivolta al personale di cabina di Ryanair di Belgio, Spagna, Portogallo e Italia. La compagnia afferma di aver offerto ai 100.000 passeggeri interessati "l'opportunità di essere riassegnati su un volo alternativo operante entro sette giorni prima o dopo il 25 e il 26 luglio". I clienti "possono anche ricevere un rimborso completo dei loro biglietti".
I passeggeri sono stati informati tramite posta o messaggi di testo e sono stati offerti la riprenotazione o la sostituzione completa dei biglietti. Questi scioperi "non hanno alcuna giustificazione e nessun altro scopo se non quello di rovinare la vacanza in famiglia e avvantaggiare le altre società", ha dichiarato il direttore marketing di Ryanair, Kenny Jacobs. Come aveva anticipato in data 3 luglio lo "Sportello dei Diritti" e ripreso dai media nazionali, la motivazione della protesta è «la richiesta di migliori condizioni di lavoro, il rispetto dei diritti per gli assunti di ciascuno Stato in cui opera la compagnia aerea e l'avvio di un tavolo per la negoziazione di un accordo collettivo».
L'azienda respinge le critiche e spiega che «le condizioni di lavoro dei dipendenti sono già tra le migliori del settore». "Il personale di bordo di Ryanair ha un buon stipendio, fino a 40.000 euro l'anno", ha detto Jacobs, sottolineando che per quanto riguarda i giorni di riposo, l'azienda è "leader del settore" e gli equipaggi di cabina ricevono "buone commissioni sulla vendita" dei prodotti a bordo. Solo lo scorso anno Ryanair, dopo molte pressioni, aveva concordato in linea di principio di riconoscere i sindacati. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" una vera e propria dichiarazione di guerra Pertanto consigliamo ai passeggeri di controllare sui siti ufficiali degli aeroporti lo stato del volo per restare indenni.
(18 luglio 2018)
Rieti, circuito "Scintilla". Tutto ancora in gioco. Questo il principale verdetto emerso dal Round 7-8 del Campionato Italiano Minimoto 2018 andato in scena nel fine settimana del 14-15 luglio.
di Redazione Guastalla 17 luglio 2018 - A Contigliano (RI) il week end minimotociclistico di Jacopo#8 è iniziato con le prove di sabato dove il giovane centauro di Guastalla (RE) ha cercato di mettere a punto moto e motore per le qualifiche di Domenica mattina.
E finalmente si arriva alla Domenica con la qualifica uno dove, infine, i primi otto piloti sono racchiusi in un secondo ed è proprio Jacopo a aggiudicarsi l'ultimo posto dei diretti inseguitori.
Alle qualifiche 2 Jacopo parte con la determinazione di migliorare il tempo per partire più avanti possibile ma, disturbato da sorpassi e controsorpassi con un altro avversario, il tempo non migliora ma il passo gara è molto buono.
In gara 1 Jacopo Villani forza l'andatura da subito e riesce a guadagnare la sesta posizione.
Pronti per gara 2 ma, appena prima dello start, Jacopo si accorge di un problema al freno anteriore e comunque decide di partire ugualmente.
Con molte difficoltà ma altrettanta caparbietà riesce, nonostante il difetto ai freni, ad arrivare fino alla 5 posizione e, visti i tempi su giro, avrebbe potuto montare sino alla terza posizione. Purtroppo però, una volta superato il quarto concorrente quest'ultimo, dopo 2 curve va contro a Jacopo facendolo cadere insieme a lui.
Arrabbiato ma non abbattuto, Jacopo si rialza e torna all'inseguimento dei primi, rimontando sino alla 11esima posizione (su 19 concorrenti) e in più con una pedanina rotta.
Senza l'incidente sarebbe stato podio per Jacopo Villani che, ancora una volta, ha dimostrato una grande maturità e tenacia.
Per la cronaca, la gara di Jacopo#8 - il pupillo di Mulino Alimentare spa - chiude all'ottavo posto, mentre per forza e determinazione al primo assoluto.
Come sempre, Jacopo ha voluto, a fine gara, ringraziare tutti quelli che lo assistono e in particolare il Team Giracing per il quale corre.
A tutto Gas, per il prossimo appuntamento!
Porsche Panamera richiamata in officina. Si tratta di circa 700 modelli 2017-2016 Porsche Panamera 4S, Panamera Turbo e Panamera Turbo Executive, e modello 2018 Panamera Turbo S E-Hybrid, Panamera Turbo S E-Hybrid Executive, Panamera 4S Sport Turismo, Panamera Turbo Sport Turismo, Panamera Turbo S E-Hybrid Sport Turismo e Panamera 4S Auto di lusso executive.
Lo ha comunicato un portavoce della casa automobilistica. Il problema è legato ai collegamenti che possono staccarsi dalla barra antirollio dell'asse posteriore, danneggiando potenzialmente le parti circostanti della sospensione e compromettendo il comportamento del veicolo, aumentando il rischio di incidente. L'azione di richiamo è una delle più grandi operata nella storia di Porsche, non la più grande, ha detto il portavoce. La casa di Stoccarda fa parte del gruppo Volkswagen, coinvolto di recente nello scandalo della manipolazione dei motori diesel.
Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti" ancora una volta anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. Per il presidente Giovanni D'Agata dello "Sportello dei Diritti", anche se Porsche non ha sino ad oggi registrato incidenti a causa di questo problema, il rischio è sempre latente. Pertanto i consumatori e i proprietari di veicoli a motore interessati devono quindi prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Porsche nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione.
Gli uomini della rinomata casa automobilistica tedesca dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, che consiste nella sostituzione dei link di collegamento per la barra antirollio, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata che è ancora più rischiosa se si pensa alla potenza di accelerazione che hanno questi modelli. Porsche non ha immediatamente annunciato un programma di notifica. I proprietari possono chiamare la casa automobilistica al numero 800-767-7243 o visitare il suo sito Web per verificare il numero di identificazione del veicolo e saperne di più.
(12 luglio 2018)
Tre delle supercar, Ghibli, Quattroporte e Levante sono stata segnalate per un grave problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'.
L'avviso con "Livello di rischio serio" è inserito da Berlino nel bollettino del 13 luglio del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea.
Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa di Maranello riguarda le Ghibli, Quattroporte e Levante prodotte tra il 24.7.2017 e il 18.12.2017.: numero di omologazione: e3 * 2007/46 * 0224 * 10; Tipo: M156.
La segnalazione " A12 / 0944/18", nel bollettino Rapex pubblicato oggi si riferisce ad una "saldatura sul telaio dell'asse anteriore potrebbe essere difettosa. Ciò potrebbe causare una perdita di stabilità di guida.'. E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.
L'avviso è stato presentato dalla Germania e analoghe misure sono state prese anche in Polonia. Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti" - è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Maserati in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.
La difettosità segnalata è potenzialmente ancora più rischiosa se si pensa che le supercar in questione dispongono di un'accelerazione da 0 a 100 km/h che si può realizzare in pochi di secondi e che la velocità massima è di oltre 300 km/h. Maserati non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia.
(13 luglio 2018)
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Vettel e la Ferrari vincono nel fortino Mercedes. Hamilton, in testacoda al primo giro dopo un contatto con Raikkonen, viene battuto in patria da una grande Ferrari. Il finlandese è comunque gran terzo e va a completare la festa Ferrari.
di Matteo Landi
"A casa loro!" e ci aggiunge una lunga risata. A fine gara Vettel non sta nella pelle. Nonostante le famigerate gomme con battistrada ribassato, favorevoli alle Mercedes, nonostante un preoccupante problema al collo che lo ha costretto a saltare parte delle libere del sabato, la Ferrari vince a casa del nemico. Tedesco, di nome, ma inglese di fatto visto che ha sede a Brackley, nel Northamptonshire. Alla fine delle qualifiche Hamilton facevano lo sbruffone, forte della pole position conquistata. Come le star si faceva attendere da Vettel e Raikkonen, già posizionati davanti ai fotografi per le operazioni di rito. Vettel si era indispettito e gliel'aveva promessa, la vittoria. Il tedesco se la conquista nei primi metri di gara, scattando, dalla seconda posizione in griglia, meglio di Hamilton, superato anche da Bottas e quasi da Raikkonen. Quasi, perchè il pilota Ferrari nel primo giro tenta l'attacco all'idolo di casa inglese, non gli riesce, arriva lungo e lo tocca. Abbastanza da mandarlo in testacoda e spedirlo in ultima posizione. Da lì in poi per Hamilton sarà una lunga rimonta, aiutata dall'entrata in pista di ben due safety car, che culminerà nella seconda posizione finale, conquistata con un sorpasso su Bottas che sa di ordine di scuderia. Approccio differente rispetto a quanto fatto da Ferrari in Austria che ha lasciato Raikkonen e Vettel liberi di lottare in pista. Adesso veniteci ancora a raccontare che in Mercedes sono "sportivi" ed in Ferrari giocano "sporco" con le carriere dei propri piloti, non avrete credito.
Raikkonen penalizzato oltre misura va comunque sul podio. Hamilton, partenza da incubo e gran rimonta. Mercedes, strategia sbagliata?
Non ha giocato sporco Raikkonen, a fine gara felice per un terzo posto conquistato nonostante una penalità di 10 secondi che, ultime sanzioni alla mano, non ci stava. Per niente. Qual'è il metro di giudizio dei commissari? Normalmente per un errore del genere - perchè di errore si tratta - un pilota viene sanzionato con 5 secondi di penalità. In questo caso va raddoppiato perchè il pilota che ha subito il danno è l'uomo Mercedes Hamilton acclamato dalla folla? Restano tanti dubbi su certi giudizi dei commissari, pochi, pochissimi sul rendimento della Ferrari. Oggi faceva l'ultima apparizione la gomma con battistrada ribassato di 0,4 mm. Pneumatico che nelle altre due partecipazioni stagionali aveva dato una grossa mano alle prestazioni Mercedes. Stavolta neanche questo ha aiutato l'armata teutonica con sede in Inghilterra. La pole position conquistata sabato era farina del sacco di Hamilton, autentico specialista del giro veloce, il quale ha però malamente sbagliato la partenza ed è per questo che, viste le prestazioni Ferrari, non era affatto scontato che potesse vincere. Vettel ha gestito molto bene le gomme nella prima parte di gara, approfittando della safety car, entrata in pista al 33esimo giro per rimuovere la vettura incidentata di Ericsson, per cambiare una seconda volta le gomme così da averle fresche per la parte finale della corsa. Strategia non copiata dal duo Mercedes: si rafforza la teoria che gli uomini di Toto Wolff, abituati a vincere indisturbati, non siano pronti a lottare con gli altri. Al contrario, ad esempio, di Raikkonen, a quasi 39 anni ancora voglioso di lottare: nonostante i 10 secondi di penalità scontati durante la gara il pilota finlandese ha rimontato, lottato con piloti come Verstappen, che potrebbe essere suo figlio, e nel finale ha superato il connazionale Bottas cogliendo un insperato podio. Il sorpasso della giornata resta comunque quello inferto a Bottas, sempre lui, da Vettel, che ha permesso al tedesco di tornare in testa dopo la seconda safety car, entrata in pista in seguito all'incidente fra Grosjean e Sainz.
Silverstone: quante emozioni!
Silverstone ha offerto emozioni nella lotta al vertice come a centro gruppo, fra sorpassi, errori, ruotate ed incidenti. Una gara "vecchio stile" su un circuito che ha fatto la storia della Formula 1. A dimostrazione che la ricerca ossessiva dei sorpassi, tradotta nei nuovi tracciati progettati da Tilke, è futile e fine a se stessa. A ben guardare gli ingredienti che assicurano spettacolo sono sempre gli stessi: prestazioni vicine fra i top, uno dei "grandi" costretto alla rimonta e presenza di giovani vogliosi di farsi notare ed eccellere. Peccato per Leclerc: il monegasco prodotto del Ferrari Driver Academy si trovava agilmente in zona punti prima di effettuare il suo pit stop. Al rientro in pista ha percorso pochi metri prima di dover parcheggiare la sua Alfa Romeo-Sauber a bordo pista per problemi tecnici. Oggi la squadra svizzera con motore e finanziamenti italiani poteva brillare ma ha collezionato un doppio ritiro, visto anche il già citato incidente di Ericsson. La lotta fra le vetture di centro gruppo è stata vinta da Hulkenberg, gran sesto con la sua Renault, dietro a Ricciardo su Red Bull.
Ricciardo, quinto, tiene su la baracca Red Bull
La squadra austriaca stavolta non ha messo in pista due vetture veloci come in altre occasioni. Solo la penalità subita da Raikkonen e la rimonta obbligata di Hamilton hanno permesso alle vetture del marchio austriaco di lottare con Ferrari e Mercedes. Verstappen ha ancora una volta mostrato le unghie, resistendo in ogni modo agli avversari, prima di incappare nell'ennesimo errore che, prima del ritiro per problemi tecnici, lo aveva portato nella via di fuga. L'olandese, fresco vincitore in Austria, non riesce ad essere costante ma verrà ancora una volta esaltato dalla sua squadra e dai media appena tornerà alla vittoria. Dimenticando che i trofei importanti si vincono con i punti e non con le vittorie sporadiche a sensazione.
Vettel e Ferrari: leadership rafforzata
Al termine del Gran Premio di Gran Bretagna la classifica recita Vettel 171, Hamilton 163. Otto punti di vantaggio per il tedesco dopo 10 gare. La Ferrari ne ha venti di margine sulla Mercedes nel costruttori. Una doppia leadership rafforzata dopo il weekend austriaco. Adesso il grande Circus si prende due settimane di pausa e rivedremo i piloti in pista per le prove libere del Gp di Germania venerdì 20 luglio. A Maranello dopo aver vinto nella tana del nemico proveranno a fare la voce grossa anche nella patria del leader del mondiale Vettel. "Testa bassa e piedi per terra" è lo storico motto di Arrivabene. Stavolta Maurizio lasciali prima festeggiare, ne hanno ben donde.
Assiste il conducente in fase di sterzata, accelerazione e frenata. Il sistema ProPilot introdotto da Nissan su Qashqai è in grado di basarsi sulle condizioni del traffico e della strada, rilevate dalla telecamera posta nel parabrezza e dal radar installato dietro il logo Nissan, nella griglia frontale.
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Ryanair, piloti in sciopero: a rischio i voli il 12 luglio. Attenzione lo sciopero è di quelli che hanno messo in ginocchio il traffico aereo a livello continentale. Il sindacato Forsa ha convocato 24 ore di astensione dal lavoro per la giornata di giovedì 12.
Sciopero in vista per i piloti Ryanair. Per il trasporto aereo in Europa, e quindi in parte anche nel resto del mondo, giovedì 12 luglio migliaia di turisti potrebbero avere problemi a raggiungere la loro destinazione per le vacanze.
I piloti irlandesi, affiliati al sindacato Forsa che include il sindacato dei piloti IALPA, hanno deciso di scioperare per 24 ore il 12 luglio.
Il 12 luglio è il primo giorno di vacanze estive in Irlanda del Nord. I piloti hanno deciso quasi all'unanimità di compiere azioni, compresi possibili scioperi. I sindacati dicono che Ryanair non sta "prendendo sul serio" le richieste dei piloti.
Altre minacce di azioni sociali sono sospese a Rynaair. In effetti, diversi sindacati europei Ryanair si incontreranno giovedì a Bruxelles per decidere cosa fare se la società si rifiuta di rispettare le leggi nazionali sul lavoro. Ryanair ha iniziato un processo di riconoscimento dei sindacati dei pilota lo scorso dicembre, ma non intende riconoscere le varie leggi nazionali sul lavoro, ha dichiarato il mese scorso il direttore marketing di Ryanair, Kenny Jacobs. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" una vera e propria dichiarazione di guerra.
Pertanto vi consigliamo di controllare sui siti ufficiali degli aeroporti lo stato del vostro volo per restare indenni
(3 luglio 2018)
Vince Verstappen, Raikkonen secondo davanti a Vettel. Per la Ferrari è un doppio podio veramente dolce che la proietta in testa alle due classifiche mondiali. Debacle Mercedes: problemi tecnici appiedano Hamilton e Bottas.
di Matteo Landi
Alla fine del primo giro il campionato della Ferrari sembrava irrimediabilmente compromesso. Vettel sprofondato nella pancia del gruppo, Raikkonen - dopo uno spunto fenomenale allo start - passato in pochi km dall'attacco della prima posizione di Hamilton alla quarta, grazie anche ad una divagazione nella via di fuga ed una piccola ruotata subita da Verstappen. Inutile invocare una sanzione per l'olandese, quelle vengono comminate con facilità alla Ferrari e con difficoltà ad altri, vedi le tre posizioni di penalità rimediate da Vettel dopo le qualifiche per un presunto impedimento a Sainz. Basta riavvolgere il nastro della memoria alla qualifica del Gp di Silverstone 2017 per notare come un impedimento di Hamilton ai danni di Grojean non venne sanzionato dai commissari. Gli esempi di lecite penalità non affibbiate a Verstappen si sprecherebbero e per la verità oggi merita risalto ben altro. Come la grande gara dello stesso giovane olandese, rude nel sorpasso su Raikkonen ma docile quanto basta con gomme che hanno avuto un rendimento disastroso sulla Red Bull gemella di Ricciardo, costretto ad un pit stop aggiuntivo prima della resa per problemi tecnici. Quest'oggi Verstappen è stato fra i migliori protagonisti della gara che ha avuto la svolta decisiva al 14esimo giro. Quando le facce degli uomini Mercedes, gioiosi per la doppietta che sembrava profilarsi, hanno iniziato a scurirsi: succede anche ai migliori di fare flop ogni tanto ed ecco che Bottas è costretto a ritirarsi a causa di un problema idraulico.
Bottas si ferma e cambia tutto
La direzione gara decide di intervenire con una virtual safety car, Red Bull e Ferrari giocano la carta del cambio gomme in un momento in cui l'andatura è obbligatoriamente lenta. Hamilton non lo fa e nel momento in cui viene esposta la green flag in Mercedes sono convinti che il campione del mondo possa allungare sugli inseguitori, abbastanza da poter rientrare, dopo la sosta ai box, ancora leader. Così facendo i tedeschi compiono il primo grande errore di valutazione del campionato: Hamilton dopo la sosta si ritrova quarto. Subisce poi il sorpasso del rimontante Vettel: il tedesco mostra il suo lato più aggressivo e prevaricatore e, con due ruote sull'erba, realizza uno dei più bei sorpassi della stagione. Con Verstappen in testa davanti ad un grintoso Raikkonen, per Vettel sembra avvicinarsi un podio positivo per come era partita la gara, ma non esaltante: con Hamilton alle sue spalle la sua classifica mondiale ne avrebbe giovato poco. A pochi giri dalla fine si ammutolisce anche la Mercedes di Hamilton ed ecco che per la Ferrari la trasferta austriaca si trasforma nella sconfitta meno amara della sua storia recente: Raikkonen secondo, Vettel terzo e la squadra di Maranello torna in testa al mondiale costruttori oltre a quello piloti con il quattro volte iridato tedesco.
Arrivabene: "Uno può portare un pacchetto interessante ma se scalda troppo ti fermi a destra"
A fine gara Arrivabene gongolava come mai aveva fatto per un doppio podio non concretizzato con una vittoria. Ne aveva ben donde. Sei motori Ferrari nelle prime dieci posizioni grazie anche al 4° e 5° posto conquistato dalle Haas ed al 9° e 10° dai due alfieri della Sauber tinta Alfa Romeo. Sabato la Ferrari aveva subito una brutta batosta, impossibilitata a contrastare le prestazioni monstre del duo Mercedes, nonostante le più, per Ferrari, congeniali gomme "tradizionali" in luogo degli pneumatici con battistrada ribassato che torneranno per l'ultima volta nella prossima gara di Silverstone. Domenica la doccia fredda è diventata decisamente più tiepida: con l'andare avanti della gara, le Ferrari di Raikkonen e Vettel sono riuscite a tenere il passo della concorrenza gestendo meglio gli pneumatici. E sfiorando la vittoria. La tanto decantata superiorità del nuovo pacchetto di sviluppi portato in pista dall'armata teutonica condotta da Toto Wolff è di colpo divenuta quanto mai fragile, ed a questo punto diventano chiari i motivi che avevano obbligato i tedeschi a posticipare il più possibile il debutto della power unit versione 2.1. Per la prima volta dall'avvento dell'era turbo ibrida la Mercedes è spalle al muro: hanno fra le mani la monoposto più veloce del lotto ma qualcosa si è inceppato. Un problema che, con sole tre power unit a stagione a disposizione, si fa esponenziale per Hamilton e Bottas. L'inglese ha adesso un solo punto di svantaggio in classifica nei confronti di Vettel, in Mercedes hanno tutte le risorse necessarie per risolvere qualsivoglia problema ma quanto tempo ci impiegheranno? A Maranello sapranno sfruttare l'inatteso momento difficile degli uomini di Wolff? Ci attende un campionato incredibilmente incerto che, alla fine del primo giro del Gp d'Austria sembrava già chiuso.
Raikkonen sbaglia, delude, esalta: le mille sfaccettature di un latino Iceman
In una classifica piloti rivoluzionata, che vede Vettel davanti ad Hamilton di un soffio, balza agli occhi il terzo posto adesso occupato da Raikkonen. "Bollito", "ha fatto il suo tempo", dicono. Eppure eccolo lì, terzo e con 101 punti che proiettano la Ferrari in testa alla classifica costruttori. In Austria ha mostrato tutto il suo repertorio: partenza monstre, errori inattesi da un veterano come lui, grinta a pacchi quando nella seconda parte di gara si mette a rimontare dopo un bel sorpasso su Ricciardo. Negli ultimi giri Vettel è terzo, in Ferrari potrebbero dare il team order che regalerebbe al tedesco altri tre punti su Hamilton. Ma Arrivabene stavolta non se la sente di rovinare la festa al finlandese. Il tempo di Raikkonen alla Ferrari finirà. Leclerc sarà il degno sostituto ma siamo sicuri che adesso la Ferrari con un altro pilota sarebbe in testa al mondiale riservato ai costruttori?
Leclerc, ancora a punti, non sorprende più
Detto della gara dei top team non si può non rimarcare l'ennesima bella prova del giovane monegasco Leclerc. Stavolta ha faticato, subito il sorpasso del campione Alonso, ma ancora una volta ha centrato la zona punti. Fanno 13 dall'inizio di questo campionato, quasi il doppio di quanto conquistato dall'intero team Sauber fra il 2016 ed il 2017. Non male per un debuttante. Il suo futuro sarà in Ferrari, ma sapranno Arrivabene e soci attendere la sua maturazione prima di portarlo a Maranello?
McLaren e Williams: come eravamo
Il Gran Premio d'Austria ci ha consegnato una McLaren capace di riaffacciarsi in zona punti con Alonso ottavo. Un risultato che quasi fa gioire gli uomini di Woking e proprio questo rende bene l'idea del baratro in cui è finita la gloriosa squadra fondata da Bruce McLaren. Incredibilmente peggio va alla Williams: squadra capace di vincere ben 9 campionati costruttori ed ora fanalino di coda della classifica. In Austria Stroll e Sirotkin hanno concluso in fondo al gruppo, in 13esima e 14esima posizione. Un risultato che non è frutto di una gara sfortunata ma riflette il livello prestazionale della vettura inglese, pur dotata del potente motore Mercedes. In Williams più dei rubli russi portati in dote da Sirotkin avrebbe fatto comodo l'esperienza di un pilota che può dare una direzione allo sviluppo. Questo 2018 rischia di diventare l'annus horribilis della storia della prestigiosa squadra inglese, in attesa di vedere anche di peggio se, come ventilato, importanti sponsor se ne andranno.
Silverstone chiude il rush di 3 gran premi consecutivi
Neanche una settimana ed il Circus torna in pista sullo storico tracciato di Silverstone. Ci si attende un dominio Mercedes, grazie anche al ritorno delle famigerate gomme con battistrada ridotto di 0,4 mm. In Austria la Ferrari ha giovato dei problemi di affidabilità patiti dai rivali ma a Maranello urge una reazione "prestazionale": in qualifica, su una pista teoricamente favorevole alla Ferrari, Vettel e Raikkonen hanno subito il progresso dagli ultimi sviluppi Mercedes. Se in Mercedes è arrivato un preoccupante allarme affidabilità gli uomini di Maranello non possono cullarsi sugli allori. Guardare il mondo dall'alto della prima posizione in classifica, però, dev'essere un bell'effetto.
Il design di una coupé, la sportività di un SUV con trazione quattro e tutta la tecnologia Audi. La Q8 arriverà sul mercato entro la fine dell'anno.
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Senso unico alternato con semaforo sulla SP 73 a Casaltone - Dal 27 al 29 giugno, per lavori di ripristino della scarpata in corrispondenza del Cavo Botte.
Parma, 27 giugno 2018 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che viene istituito il senso unico alternato regolamentato da impianto semaforico sulla strada provinciale 73 di Casaltone al km.2+900 a parte dalle 7 del 27 giugno fino alle 18 del 29 giugno 2018, e comunque fino a fine lavori.
La misura si è resa necessaria per permettere di eseguire il ripristino della scarpata a lato della SP.73 di Casaltone al km.2+900 lato sinistro, in corrispondenza dell'immissione del Cavo Botte di Casaltone nel Cavo Gambalone Diversivo in Comune di Sorbolo.
Il cedimento della scarpata era infatti in progressivo peggioramento.
L'intervento verrà eseguito dal Consorzio di Bonifica con propri mezzi.
L'esecuzione di tali lavori rende necessario l'istituzione di senso unico alternato per la sicurezza degli utenti della strada
L'ordinanza avrà validità dall'installazione in loco dei segnali.
Hamilton domina, Vettel inciampa. Il tedesco arriva quinto dopo una partenza da incubo ed una rimonta da favola. Raikkonen terzo, tiene alto l'onore Ferrari. Ma è un mondiale deciso anche dalle scelte Pirelli.
di Matteo Landi
Appena sceso dalla sua Mercedes Hamilton indica la stella a 3 punte stampata sul cofano motore della vettura. In Francia i tedeschi hanno finalmente portato l'evoluzione della power unit che, salvo problemi di affidabilità riscontrati in fase di collaudo, avrebbe dovuto debuttare in Canada. Il nuovo leader del campionato si è tuttavia dimenticato di indicare anche il marchio Pirelli in evidenza sugli pneumatici. Al circuito Paul Ricard l'azienda italiana ha portato le gomme con battistrada ribassato di 0,4 mm ed ecco che, come d'incanto, le frecce d'argento tornano a sfrecciare più veloci di tutti. Hamilton fa bene a sorridere dopo la sua roboante vittoria ma la prima fila tutta grigia conquistata sabato davanti alla Ferrari, dominatrice in Canada ma qui sofferente sul giro veloce, fa pensare. Poteva essere una cavalcata solitaria delle due Mercedes, con Vettel intento a tenere il loro passo ed invece il tedesco della Ferrari ha abboccato all'amo lanciato da Hamilton e Bottas: allo start Vettel, qualificatosi terzo, si è ritrovato chiuso nella morsa dei due avversari ed invece di accontentarsi della terza piazza ha colpito la gomma posteriore sinistra di Bottas. Il finlandese aveva lasciato veramente poco spazio all'interno curva, occupato da Vettel, ma se dobbiamo trovare un colpevole del patatrack che ha condizionato pesantemente la gara di Bottas e dello stesso Vettel, quello è proprio il tedesco di casa Ferrari. Il quale ha scontato durante la gara un'ininfluente penalità di 5 secondi. Il bello della giornata Vettel l'ha prodotto nella sua rimonta che ha animato il Gran Premio di Francia. Ritrovatosi penultimo al termine del primo giro, a causa della sosta ai box per sostituire l'ala anteriore della sua vettura, con alle spalle il solo Bottas, anch'egli costretto al pit-stop dopo la foratura conseguente allo scontro iniziale, Vettel è velocemente risalito fino alla quinta posizione.
Vettel, partenza da incubo e grande rimonta. Pirelli, due indizi ancora non fanno una prova ma...
I quasi 20 secondi finali che separano la quinta piazza del tedesco dalla settima di Bottas testimoniano la cattiveria agonistica che Vettel ha messo in mostra durante la sua furiosa rimonta. Come sarebbe andata senza il contatto iniziale? Non lo sapremo mai ma la terza posizione finale di Raikkonen lascia pensare che Vettel avrebbe sicuramente conquistato il podio, obiettivo realistico per Ferrari quando in pista tornano le ormai famose Pirelli "modificate". Fortunatamente le rivedremo ancora una volta soltanto, in Gran Bretagna, perchè di gare falsate da pneumatici creati ad hoc per un costruttore, Mercedes, che più di tutti aveva palesato in pre-stagione problemi con le gomme previste per la stagione 2018, ne abbiamo le scatole piene. In un campionato in cui competono i migliori piloti del mondo, al volante di vetture su cui i costruttori investono ingenti capitali, non è corretto che a modificare i valori in campo siano le gomme portate in pista dall'unico costruttore, Pirelli, che non compete con nessuno in quanto unico fornitore del Circus. Detto questo la gara di Vettel vale appena la sufficienza in quanto il valore della sua bellissima rimonta cozza pesantemente con una partenza da incubo. Adesso il tedesco è secondo nel mondiale, a 14 punti dal leader Hamilton, poteva andare molto peggio visto lo scontro del primo giro, poco meglio considerando che oggi le due Mercedes sarebbero state difficili da battere.
Red Bull e Verstappen, gara concreta e podio
Degli screzi Mercedes-Ferrari ne ha approfittato una velocissima Red Bull. Verstappen ha corso in modo impeccabile e la seconda posizione finale è più che meritata. Ricciardo gli si era avvicinato prima di accusare, negli ultimi giri di gara, imprecisati problemi tecnici che l'hanno costretto a lasciare il podio ad un Raikkonen velocissimo solo a tratti. Il weekend del finlandese merita una sufficienza abbondante ma non basterà per allontanare le voci che indicano un Leclerc pronto a soffiargli il posto in Rosso nel 2019.
Leclerc: attento Raikkonen, questo è da Ferrari
Il giovane monegasco ancora una volta ha svolto un fine settimana da urlo. Se il decimo posto finale, che gli assicura l'11esimo punto in campionato, può sembrare un risultato modesto, basta pensare a quel poco che combina l'esperto compagno di squadra Ericsson, solo 13esimo sul Paul Ricard, fermo a 2 punti come bottino stagionale, per cambiare opinione. La Sauber del 2018 è una vettura da fondo griglia, come lo sono state le vetture svizzere degli anni scorsi, ma Leclerc riesce a trascinarla a livelli per lei "inappropriati". La sponsorizzazione/collaborazione tecnica con Alfa Romeo sta portando i suoi frutti, vedi i costanti sviluppi a stagione in corso, assenti negli scorsi anni a causa di una mancanza di solidità economica che adesso la squadra (italo)elvetica non ha più. Se Leclerc continua così ad Hinwil, nel 2019, dovranno far a meno di lui nell'ipotesi che il ritiro di Raikkonen dovesse concretizzarsi.
Il ritorno del Gp di Francia. Bello, ma adesso torniamo alle piste vere
In F1 si è davvero concretizzato il ritorno del Gp di Francia, assente dal 2008, anno della doppietta Ferrari con Massa davanti a Raikkonen. All'ora si correva a Magny Cours, oggi sul circuito di Le Castellet intitolato a Paul Ricard, noto imprenditore francese nel settore degli alcolici. A Le Castellet non si disputava un Gran Premio dal lontano 1990, anno del trionfo della Ferrari e di Prost, su una pista molto diversa rispetto a quella odierna. Oggi è un tracciato nato per i test, utilizzabile in più di 160 configurazioni visto che, di fatto, non è altro che una distesa di asfalto su cui vengono verniciati i limiti della careggiata. Le vie di fuga sono riconoscibili per le grandi strisce colorate che evidenziano i diversi gradi di grip del fondo che "ospita" le vie di fuga. Se la gara che si è corsa oggi è stata divertente il merito è delle rincorse di Vettel e Bottas, non certamente di una pista, sì fenomenale per i test di sviluppo di qualsiasi tipologia di vettura, ma inadatta alla competizione: errori continuamente perdonati dalla mancanza di vie di fuga in ghiaia, tagli di tracciato tradotti in guadagni di tempo ed un tracciato difficile da "comprendere" per gli stessi piloti. Addirittura durante le prove c'è chi, come Vettel, ha rischiato di imboccare la curva sbagliata. Se questo è il motorsport del 2018, beh, teniamoci strette Montecarlo, Montreal ed i tracciati "tradizionali". Buon per noi che adesso il grande Circus non si ferma e si ripresenta questo venerdì con le prove libere del Gp d'Austria. Subito dopo, dal 6 all'8 luglio avremo il weekend del Gp di Gran Bretagna. Considerando la gara odierna un trittico micidiale che potrebbe dare un indirizzo deciso a questo mondiale.
Cremona quinto nel Mondiale O 350, dominato dai piacentini: trionfa Fanzini.
Quinto posto per Alessandro Cremona nel mondiale O 350 vinto dal piacentino Claudio Fanzini dell'Effeci Racing, vincitore di tre delle quattro prove che hanno assegnato il titolo tra sabato e domenica al lago di Barcis (Pordenone).
I piloti piacentini hanno dominato la classifica finale, conquistando quattro delle prime cinque posizioni: alle spalle dello statunitense K. Nydahl, al secondo posto, si sono infatti classificati Marco Malaspina del Circolo Chiavenna di Caorso, Matteo Gandolfi dell'Effeci Racing Team e appunto il campione mondiale uscente Alessandro Cremona, alfiere della Motonautica San Nazzaro.
L'iridato 2017 di categoria ha sportivamente fatto i complimenti al neo campione Fanzini, che proprio in Valcellina aveva conquistato lo scorso anno il titolo O 250, spiegando che "Claudio ha trovato subito l'assetto giusto, è andato forte fin dall'inizio e ha meritato di vincere", ma non ha nascosto l'amaro in bocca per l'esito del weekend: "Il potenziale per far bene c'era, ma sapevamo che il campo di gara del lago di Barcis rende sempre complicato trovare la giusta messa a punto".
Dopo una sfortunatissima prima manche, con il distacco del silenziatore della marmitta e l'inevitabile squalifica, Cremona e il suo staff hanno tentato il tutto per tutto cambiando il motore per le manches successive, ma il quinto posto nella seconda prova e i quarti posti nella terza e nella quarta non sono comunque bastati a Cremona per difendere il titolo.
Da pluricampione del mondo qual è, però, Cremona rilancia iniziando già a pensare alle gare che verranno: "Cercheremo di far meglio nei prossimi appuntamenti: la prima prova del mondiale O 250, in agosto in Ucraina, l'Europeo O 350 in Repubblica Ceca e, via via, la seconda prova del mondiale O 250 e il campionato italiano 250 che si correrà a Cremona".
Un weekend avvincente che vede i più forti protagonisti distaccati di pochi centesimi. A San Mauro Mare Jacopo Villani, dopo delle qualifiche difficili riesce a portare a casa un onorevole quinto posto assoluto.
di Redazione Guastalla 13 giugno 2018 -
La cronaca del week end di San Mauro Pascoli vede Jacopo Villani partire subito forte e alla fine delle prove libere di sabato conquistare il secondo miglior tempo.
Arriva la Domenica mattina, giorno di qualifiche. Nella sessione di "Qualifica 1" ben 11 mini piloti entro un secondo e Jacopo ha il quarto posto. La giovane promessa di Guastalla, sostenuta anche da "Mulino Alimentare Spa", in "Qualifica 2" gira veloce sino a quando una scivolata lo mette fuori gioco.
Dopo un ottimo lavoro del Team Giracing la moto è stata rimessa in sesto per la gara 1 anche se, in griglia di partenza, Jacopo deve accontentarsi della settima posizione.
La bagarre che si era vista in qualifica si ripropone anche in gara dove i primi 7 viaggiano attaccati come fossero un trenino. Poi, col passare dei giri, tra cadute e sorpassi, Jacopo Villani taglia il traguardo conquistando un ottimo quarto posto.
In Gara 2 sembra si assistere a una replica della prima, con un trenino di testa di giovani centauri che segna il passo della gara.
Sorpassi e controsorpassi contraddistinguono una gara particolarmente difficile che vede, a causa dell'asfalto scivoloso, anche diverse cadute, per fortuna senza conseguenze per i piloti, Jacopo#8 chiudere con un onorevole sesto posto e quinto assoluto di giornata.
Una gara molto difficile quella disputata a San Mauro che proprio per questa ragione ha potuto dimostrare la validità del giovane centauro emiliano, capace di cadere e riprendersi tornando nella bagarre della gara senza alcun scoramento, come solo i grandi campioni sono in grado di fare.
Il Team Giracing ha fatto benissimo la sua parte, sostenendo il pilota nei momenti di maggiore difficoltà e soprattutto quando sono riusciti a rimettere la moto in sesto dopo la rovinosa caduta in qualifica.
"E' una categoria molto difficile, ha commentato Jacopo Villani a fine gara, perché in classifica generale i primi sono tutti molto vicini. Dal secondo al quinto posto ci sono soli 10 punti di distacco. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che mi sostengono, a partire dal Team Giracing, gli sponsor, papà, mamma e sorella e infine i grandi Carlo e Ivan Goi che, anche se non presenti per altri impegni, è come se ci fossero per i consigli e i preziosi insegnamenti che mi hanno dato finora"
Prossimo appuntamento è per il week del 14 e 15 luglio a Rieti al Circuito La Scintilla dove Jacopo promette di fare ancora faville.
(a destra Jacopo Villani)
A Montreal la Ferrari è un fiume in piena che abbatte qualsiasi avversario. Vettel domina, Hamilton è solo quinto. Raikkonen, sesto, non partecipa alla festa Ferrari ma Vettel, adesso, è primo nel mondiale.
di Matteo Landi
Durante l'inno italiano Vettel si improvvisa direttore d'orchesta, scandisce il ritmo ai suoi meccanici che, ai piedi del podio, cantano a squarciagola. Era una bella abitudine del grande Schumacher, portata avanti durante la sua permanenza in Ferrari fino a quando, ingiustamente, fu bacchettato dai politici italiani. Al termine del Gp del Canada Vettel fa bene ad essere felice. Un dominio totale il suo, iniziato con la pole position conquistata sabato. Tutti i giri al comando, altra analogia con le gare della Ferrari dei tempi d'oro del sette volte iridato che ha fatto la storia della Formula 1. Una noia mortale per qualcuno, bellissima per i tifosi Ferrari sparsi in tutto il mondo. Come le tribune di Montreal, tinte di rosso, ricordano. "Non c'è due senza tre" recita il detto che i fan del Cavallino attendevano si traducesse in fatti da più di due mesi. Dopo le due vittorie consecutive di inizio mondiale il campionato degli uomini di Maranello aveva preso una strana piega: incidenti, calo di rendimento dovuto alle ormai famose gomme con battistrada dallo spessore ridotto impiegate in Spagna, il ritorno alla competitività della Red Bull. In Canada la Ferrari torna a festeggiare, interrompendo un digiuno di vittorie che sulla pista intitolata a Gilles Villeneuve durava dall'ormai lontano 2004 quando a trionfare fu, manco a dirlo, Michael Schumacher. Se la cavalcata vincente di Vettel è sembrata fin troppo facile il merito è proprio del tedesco, ben coadiuvato dagli ultimi sviluppi della power unit Ferrari. Dopo essersi conquistato una combattutissima pole position al via non ha lasciato alcuna speranza a Bottas e Verstappen, partiti rispettivamente dalla seconda e terza posizione. L'avvio fulmineo di Vettel è stato tuttavia subito stoppato dall'ingresso in pista della safety car, necessaria affinchè i commissari potessero rimuovere le vetture incidentate di Hartley e Stroll. Al rientro ai box della vettura di sicurezza, avvenuto al termine del quarto giro, Vettel ha ben gestito la ripartenza e, da quel momento, Bottas non ha mai costituito una reale minaccia per le ambizioni di successo del tedesco. Il quale lascia il Nord America in testa alla classifica mondiale, con un punto di vantaggio su Hamilton.
Hamilton: nella "sua" Montreal dalle stelle alle stalle
L'inglese attendeva con impazienza la pista canadese, sulla quale aveva già trionfato ben sei volte. Una pista che avrebbe dovuto favorire il suo stile di guida e la potenza della power unit Mercedes. La prima delusione di Hamilton è arrivata addirittura prima del weekend, quando Mercedes ha deciso di non portare in pista una nuova power unit dotata degli ultimi sviluppi: affidabilità non certa per il motorone tedesco e tutto rimandato al Gran Premio di Francia. Per Hamilton l'inerzia negativa è poi proseguita sabato, quando non è riuscito a far meglio di una mediocre quarta posizione. In gara gli è andata anche peggio: verso il decimo giro ha accusato una presunta perdita di potenza ed a fine gara non è riuscito ad avere la meglio su un Ricciardo azzoppato da un motore stanco e dall'affidabilità ballerina trascinatasi dallo scorso Gran Premio di Monaco. Al termine la classifica di gara recita: Vettel, Bottas, Verstappen, Ricciardo, Hamilton e Raikkonen. Quasi una battuta d'arresto, quindi, per l'inglese campione del mondo in carica che adesso, come detto, si vede sopravanzato nel mondiale dal rivale Vettel.
Che Bottas! Raikkonen opaco
Detto dei "grandi" di Ferrari e Mercedes è bene rimarcare il superlativo weekend di Bottas, per una volta indiscusso leader all'interno del box grigio. Un solo errore ha macchiato la gara del finlandese: al 56esimo giro ha intraversato la sua vettura pagando 1,5 secondi circa al leader ma, ad onor del vero, quanto successo non ha inficiato sul risultato finale. Prestazione incolore invece per il connazionale Raikkonen. Il ferrarista ha corso con la power unit priva degli aggiornamenti che hanno dato una spinta in più a Vettel ma il sesto posto finale e soprattutto il suo passo gara altalenante non convincono.
Leclerc: il futuro che avanza
Tralasciando la gara dei tre top team merita risalto la gara di Leclerc. Il monegasco ha condotto ancora una volta a punti l'Alfa Romeo-Sauber grazie alla sua decima posizione finale. Il pilota del Ferrari Driver Academy ormai non stupisce più e conferma le doti mostrate durante questo scorcio di campionato e soprattutto nelle formule propedeutiche. Con le sue gesta il giovane Leclerc fa navigare la Sauber dipinta Alfa Romeo in posizioni che, per prestazioni, non le competono. Vedere i risultati del più esperto compagno Ericsson per credere. Un altro motivo di gioia per gli uomini di Marchionne che attendono il prossimo gran premio per confermare le ottime prestazioni della SF71-H: in Francia la Pirelli porterà le gomme con spessore del battistrada ridotto di 0,4 mm, la prova del fuoco per Vettel e Raikkonen. Sarà l'occasione per scacciare certi fantasmi o per confermare che, comunque vada, sarà dura fino alla fine.
Due nuovi modelli di casa Ford a confronto: Ford Fiesta Active e Ford Fiesta ST. Crossover adatto anche a percorsi sterrati e disagevoli la prima, super sportiva l'altra che arriva fino a 200 cavalli.
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In collaborazone con Videomotori
A Lecce rifanno il look alle strade ma sbagliano e rendono pericoloso un incrocio. La linea dello "Stop" dopo le "zebre" ed il semaforo. Mentre le strisce sulla parte più a rischio rimangono un miraggio
Se non fosse pericolosa ci sarebbe da ridere. Per fortuna che i cittadini più attenti continuano a contattare lo "Sportello dei Diritti" per segnalare anche le anomalie che si verificano sulle nostre strade. Questa volta accade a Lecce dove è stata rifatta la segnaletica orizzontale dell'intersezione fra via Alcide De Gasperi e via F. Poli, ma sono stati commessi gravi errori che possono costituire anche pericolo per pedoni e qualunque mezzo circoli su quell'incrocio.
Come si può constatare dalle fotografie trasmesseci da un tecnico che ha chiesto l'anonimato, la linea d'arresto del segnale di "Stop" è stata posta non solo ben oltre il semaforo ma anche a valle rispetto l'attraversamento pedonale e ciò in palese violazione dell'articolo 145 del regolamento d'attuazione del Codice della Strada che prescrive testualmente al comma 3 che "In presenza del segnale fermarsi e dare precedenza l'attraversamento pedonale, se esiste, deve essere tracciato a monte della linea di arresto, lasciando uno spazio libero di almeno 5 m; in tal caso i pedoni devono essere incanalati verso l'attraversamento pedonale mediante opportuni sistemi di protezione (fig. II.435).".
La conseguenza evidente è il pericolo per i pedoni che si trovano ad attraversare quella porzione d'incrocio, mentre per la parte più rischiosa, quella di via Alcide De Gasperi, le strisce continuano a rimanere un miraggio. Non ci resta che invocare - rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" – un immediato intervento correttivo degli uffici competenti dell'amministrazione comunale per evitare qualsiasi conseguenza a carico di coloro che attraversano queste strade.
Lecce, 07 giugno 2018
Turismo Parma. Sequestro Camping "I Pianelli" di Berceto, Cardinali (Pd): "Scongiurare la chiusura nel periodo estivo".Per il consigliere Dem il complesso sarebbe un'irrinunciabile risorsa attrattiva per il territorio
Il sequestro da parte dell'autorità giudiziaria del Camping "I Pianelli" di Berceto per presunta lottizzazione abusiva è al centro di un'interrogazione del consigliere regionale del Partito democratico Alessandro Cardinali, che chiede alla Giunta se sia possibile attivarsi per scongiurarne la chiusura nel periodo estivo. "Il complesso costituisce un'irrinunciabile risorsa attrattiva ed economica per tutto il territorio bercetese, caratterizzato da fragilità del sistema produttivo- sottolinea il consigliere Dem- non solo per i posti di lavoro che offre agli abitanti della zona, ma anche per l'indotto che genera".
Secondo l'esponente del Pd, infatti, il camping sarebbe situato in posizione strategica sulla strada nazionale della Cisa e farebbe registrare presenze costanti tutto l'anno, con un picco di presenze giornaliere di circa un migliaio di persone nel periodo estivo, turisti che poi visitano anche i centri medievali circostanti. Lo scorso novembre, però, il Camping "I Pianelli" è stato posto sotto sequestro cautelativo per una presunta lottizzazione abusiva a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri. "L'attività investigativa- rimarca Cardinali- è uno strumento indispensabile per garantire che tutto venga svolto nella legalità, nell'interesse della comunità e, nello stesso tempo, degli stessi gestori della struttura. Ma la sua chiusura, soprattutto in vista dell'imminente stagione estiva, produce danni cospicui a tutta l'economia della zona".
In vista di questa affluenza massiccia di persone, infatti, sarebbero numerosi gli artigiani e i commercianti locali che avrebbero fatto investimenti per soddisfare le richieste di un pubblico variegato e internazionale.
Il consigliere, pertanto, evidenzia la necessità di una revisione della vigente disciplina regionale, almeno per le zone montane turisticamente disagiate, e chiede alla Giunta "se sia a conoscenza del sequestro della struttura e del fatto che l'udienza sia stata fissata per il prossimo novembre".
Cardinali, infine, chiede all'esecutivo regionale "se intenda, nel pieno rispetto delle norme vigenti e della legalità, valutare se sussistano eventuali condizioni che permettano l'apertura estiva del complesso, scongiurando le gravi ricadute economiche e sociali che altrimenti potrebbero verificarsi". (Giulia Paltrinieri)
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Troppa puzza in aereo: pilota costretto ad atterraggio di emergenza. Un volo partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna è atterrato in Portogallo a causa del cattivo odore emanato da un passeggero
Con buone probabilità si è trattato dell'aereo più puzzolente del mondo. Potrebbe intitolarsi così l'avventura, finita bene, di un volo Transavia partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna. Destinazione che l'aereo non ha mai raggiunto. Perché a bordo c'era troppa puzza. Un passeggero ha infatti emanato odori quantomeno sgradevoli tanto da causare vomiti e svenimenti dei presenti.
Un disagio che ha suscitato le proteste dei passeggeri e che ha convinto il pilota a richiedere un atterraggio di emergenza alla torre di controllo dello scalo di Faro, nel sud del Portogallo.
Come riferito dal portavoce della Transavia la puzza proveniente dal passeggero aveva invaso la cabina di pilotaggio e tutto il velivolo in maniera talmente forte da non lasciare scelta. L'unica possibilità di continuare il volo e portare tranquillamente destinazione tutti i viaggiatori era provvedere a un'igienizzazione immediata.
Secondo quanto riferito, il personale a bordo del servizio Transavia ha cercato di metterlo in quarantena in un bagno del Boeing 737 prima che i piloti fossero costretti a deviare il volo. Così dopo aver chiesto e ottenuto senza indugio l'autorizzazione alla discesa, il pilota è atterrato nell'aeroporto di Faro. E qui il wc e la cabina sono stati puliti e ventilati dopodichè l'aereo è ripartito verso la sua destinazione finale. Stranamente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non è stato il primo incidente maleodorante su un volo della Transavia quest'anno. A febbraio, un aereo Transavia da Dubai ad Amsterdam è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza nella capitale austriaca di Vienna, dopo che un passeggero non riusciva a smettere di scoreggiare , causando una rissa tra diversi passeggeri. Tutto è bene quel che finisce bene.
(31 maggio 2018)
L'icona sportiva del marchio Suzuki è tornata: nuova Swift Sport.
Interamente rinnovata avendo in mente due unici obiettivi: le prestazioni e il piacere di guida. Il risultato è una vettura che riassume il suo potenziale in 3 numeri:
975 kg di peso
230 Nm di coppia
140 HP di potenza
Scopri tutto nel video!
In collaborazone con Videomotori
L'australiano domina tutto il weekend. In gara resiste a Vettel andando oltre i problemi tecnici che ne limitano l'andatura. Oggi il Principe di Monaco è lui! Vettel è secondo: dopo la sciagurata Barcellona la Ferrari torna sul podio. Un Verstappen da incubo rovina la festa Red Bull.
di Matteo Landi
La Red Bull torna in alto. Lo fa su un tracciato cittadino che premia la guida dei piloti ed il carico aerodinamico. In regime di monopolio gomme, a Monaco, pista in un cui la potenza del motore trova un'importanza limitata, Ricciardo domina in un lungo ed in largo l'intero weekend. Una gara che ha consacrato fra i grandi della categoria un pilota troppo spesso sottovalutato, anche dalla stessa Red Bull. Gli austriaci hanno sempre creduto in lui ma, appena il presunto campione del futuro baby Verstappen ha fatto capolino nella massima Formula, le priorità del loro management sono cambiate. E mentre l'australiano macinava punti e chilometri dall'alto della sua affidabilità condita da una brillantezza mai accompagnata dall'irruenza, tallone d'Achille del compagno Verstappen, quest'ultimo firmava un rinnovo plurimilionario con il team fondato da Dietrich Mateschitz. Ricciardo è stato alla finestra, ad osservare i tanti errori compiuti quest'anno dal compagno di squadra, ed a Monaco ha piazzato la mazzata al morale del figlio d'arte Verstappen, il quale nel frattempo sprecava ogni chance di doppietta, altamente probabile viste le prestazioni delle vetture Red Bull sul budello di Montecarlo, andandosi a schiantare in prova.
Verstappen, quando cresci? Red Bull, ci pensa Ricciardo.
Costretto a partire ultimo, Verstappen è risalito fino al nono posto finale, con sorpassi puliti e mai fuori dalle righe. Una domenica positiva per il processo di maturazione del giovane olandese (che ricordiamo avere in F1 già 65 gare sulle spalle), negativa dal punto di vista del risultato perchè con una Red Bull così, per qualsiasi pilota, l'obiettivo minimo deve essere il podio. Ricciardo invece non ha sbagliato niente, domando un problema alla power unit che lo ha costretto, dopo solo un terzo di gara, ad un ritmo blando dettato anche dall'esigenza di dover effettuare l'intero Gp con un solo cambio gomme. Vettel, partito secondo, è stato l'ombra dell'australiano per l'intera gara. A Monaco difendersi è molto più semplice di attaccare. Lo sa Vettel, che ha sperato nella sbavatura che Ricciardo non ha mai fatto.
Una Mercedes altalenante soffre Monaco e le ritrovate Pirelli "tradizionali"
E Hamilton? Dopo la gara spagnola Pirelli è tornata alla versione "standard" delle gomme, il battistrada ridotto tornerà per il GP di Francia e quello di Gran Bretagna, e la Mercedes è tornata a soffrire, più della vetture concorrenti, di un graining che ha limitato non poco le performance di Hamilton. L'inglese, nonostante il problema occorso a Ricciardo che limitava il ritmo dei primi due, non ha mai costituito una seria minaccia per Vettel ed alla fine della corsa ha dovuto difendere il podio dal rientrante Raikkonen e da Bottas. I finlandesi sono giunti al traguardo in quarta e quinta posizione, con l'alfiere Ferrari davanti al pilota Mercedes.
Leclerc sfortunato. Ocon, vergogna!
In generale è stata una gara a tratti soporifera per gli spettatori, svegliati solo dal botto terrificante che Leclerc, in crisi con i freni, ha inflitto al posteriore della Toro Rosso di Hartley. Il monegasco di casa Alfa Romeo-Sauber è stato autore di una gara convincente, seppur sfortunata. Un bel voto zero va a Esteban Ocon. Il sesto posto finale ottenuto dal francese è un ottimo risultato per la Force India che tuttavia avrebbe potuto conquistare qualche prezioso punto in più. Il pilota francese, che corre con "cartellino" Mercedes, durante la gara è stato tutto tranne che un ostacolo per Hamilton e Bottas. Quando l'inglese ed il finlandese hanno avuto la necessità di sopravanzarlo, nonostante le note difficoltà di sorpasso che l'angusto tracciato cittadino del Principato offre ai piloti, Ocon si è smaterializzato. Che brutta immagine! Se si pensa a tutte le critiche che Ferrari ha dovuto sopportare per i "giochi di squadra" di cui ha beneficiato in alcune occasioni il suo pilota leader, beh, allora che dire della poco "trasparente" situazione creatasi nel Gran Premio di Monaco fra i piloti Mercedes ed il pupillo Force India, fra l'altro motorizzata proprio dal costruttore tedesco?
Gasly regala ossigeno a Toro Rosso
Oltre a Daniel Ricciardo, eroe di giornata, ha brillato Pierre Gasly. Il francese ha conquistato una settima posizione che rappresenta oro per la classifica del team Toro Rosso, adesso 7imo nel mondiale costruttori al pari di Haas, quest'ultima impalpabile a Monaco. Nell'universo Red Bull, mentre tengono banco le vicende contrattuali di Ricciardo e le vicissitudini di Verstappen, si sta facendo spazio a suon di sprazzi prestazionali molto convincenti il 22enne di Rouen. Se Verstappen non dovesse fare pace con se stesso, e con il mondo,gli uomini di Horner hanno già la soluzione pronta. Intanto in Toro Rosso si godono lui ed una power unit Honda clamorosamente affidabile alla faccia di una McLaren che, nonostante il cambio di fornitura, continua ad accusare problemi di tenuta. Ma non era Honda l'origine di tutti i mali?
Dopo la claustrofobica Montecarlo si va in Nord America
Con Monaco già alle spalle la classifica piloti recita Hamilton a quota 110 punti, davanti a Vettel, secondo con 96 punti e Ricciardo terzo a 72. Il campionato è ancora lunghissimo e parlare di lotta per il mondiale, reduci da quanto successo nella passata stagione, è prematuro. Il campionato 2018 era iniziato con due vittorie consecutive della Rossa e di Vettel. Il tedesco è poi rimasto a secco per 4 gare di fila, lasciando spazio a Ricciardo ed Hamilton. I tre leader del mondiale hanno ottenuto 2 vittorie ciascuno. Se il campionato sarà una lotta a tre prepariamoci ad una calda estate. Fra due settimane il Circus sbarcherà in Canada, su un tracciato in cui conterà trazione e potenza. Un ottimo banco di prova per capire il reale potenziale di Ferrari e Mercedes e se Red Bull è uscita definitivamente dal ruolo di outsider di lusso.
Gli ultimi scatti di una meravigliosa festa dei motori. La Mille Miglia alla prova dei tornanti di Piantonia e l'arrivo a Salsomaggiore Terme. Le foto di Paolo Gandolfi.
Per le reti urbane di Modena, Carpi e Sassuolo il servizio sarà garantito dalle ore 6,30 alle ore 8,30 e dalle ore 12 alle 16; servizio extraurbano garantito dalle ore 6 alle ore 8,30 e dalle ore 12,30 alle 16.
MODENA, 19 MAGGIO 2018 - SETA S.p.A. comunica che per lunedì 21 maggio è stato indetto da parte delle Organizzazioni Sindacali Fit-Cisl, Uil Trasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna uno sciopero provinciale di 24 ore. Inoltre, l'Organizzazione Sindacale USB Lavoro Privato ha proclamato per la stessa data uno sciopero di 4 ore. L'adesione allo sciopero da parte del personale SETA potrebbe dar luogo a disagi, pregiudicando la regolarità del servizio nel bacino provinciale di Modena con le modalità di seguito elencate.
Servizi urbani di Modena, Carpi, Sassuolo: servizio garantito dalle ore 06,30 alle ore 8,30 e dalle ore 12,00 alle ore 16,00. Possibili astensioni dal lavoro nelle restanti fasce orarie.
Servizio extraurbano: servizio garantito dalle ore 06,00 alle ore 8,30 e dalle ore 12,30 alle ore 16,00. Possibili astensioni dal lavoro nelle restanti fasce orarie.
Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro. Informazioni in tempo reale sull'effettivo passaggio dei bus sono disponibili direttamente sul proprio smartphone/tablet, scaricando l'applicazione gratuita "Seta", disponibile negli store online delle piattaforme Apple, Android e Nokia/Windows. Il servizio è accessibile anche attraverso la sezione "Quanto manca?" del sito internet di Seta www.setaweb.it.
Per ogni ulteriore informazione è a disposizione degli utenti il servizio telefonico di SETA al numero 840 000 216.
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