Domenica, 21 Luglio 2024 19:09

Budafest McLaren, con polemiche In evidenza

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Budafest McLaren, con polemiche Fotografia “McLaren” Facebook page
Piastri vince la sua prima gara di F1 in carriera, davanti a Norris obbligato a cedergli la posizione nel finale. Sul podio sale Hamilton. Ungheria amara per Verstappen. Ferrari ancora fuori dal podio.
 
 di Matteo Landi 21luglio 2024 -
 

Alla fine il più felice è Hamilton. Terzo al traguardo, reduce dall’ennesimo scontro in pista con Verstappen, ed al 200esimo podio in carriera. Lewis sorride, ringrazia il pubblico, come fa sempre nelle sue giornate migliori. La sua Mercedes è definitivamente tornata così competitiva da permettergli di stare con i migliori su qualsiasi tipo di pista. Stavolta si è dovuto inchinare alla McLaren. Quest’ultima ha finalmente concretizzato quella lieve ma evidente supremazia prestazionale che spesso non è riuscita a tradurre in risultati. Le vetture papaya non sono le grigie (o nere) Mercedes “pigliatutto” dell’Era 2014-2020, e neanche la Red Bull dominante fino al 2023, ma adesso appare evidente che la cura Andrea Stella (ex-Ferrari, ricordiamolo…) abbia prodotto il team capace di sfornare la migliore vettura del lotto. Avanti ovunque di pochi decimi in termini di velocità pura, ma avanti. La squadra però non si dimostra abituata a vincere. Ed è abbastanza imbarazzante, per loro, che questo campionato registri fino a prima di questa gara una sola vittoria McLaren. Oggi è arrivata una roboante doppietta maturata grazie alla velocità della loro monoposto ed alla bravura dei loro piloti. Non in circostanze fortunose come nel 2021 a Monza, ad esempio. Eppure le polemiche si sono sprecate in una giornata così trionfale. E non si placheranno a breve all’interno del team inglese. Piastri ha festeggiato la sua prima vittoria in F1 con un sorriso troppo stretto e Norris ha preso il secondo posto finale come un calcio nelle parti basse. Probabilmente non
è così che Stella credeva di festeggiare la prima doppietta dell’anno. 

McLaren, gioia frenata 
 
Dopo la bella pole position di ieri Norris ha subito sprecato il vantaggio allo spegnimento dei semafori, con Piastri abile a bruciarlo nello spunto da fermo e ad involarsi nei primi giri di gara. L’australiano si è così costruito una vittoria che pareva scontata fino all’ultima sosta ai box, avvenuta successivamente a quella del team mate, e subendo quindi la strategia peggiore nonostante fosse il leader. Tutto questo per proteggere il secondo posto di Norris (divenuto quasi per magia primo) da un attacco di Hamilton. A quel punto è partito un divertente, per gli altri, teatrino fra il box che invitava Norris a cedere la posizione a Piastri ed il pilota inglese, che per diversi giri ha provato a convincere il team a cambiare idea. Alla fine ha ceduto e l’australiano ha artigliato il primo successo nella massima Formula. Considerando però la forza di questa McLaren ed il momento (solo un momento?) di debolezza di questa Red Bull, ancora leader in entrambi i campionati, un recupero della squadra con sede a Woking non è un’ipotesi irreale. Speriamo per l’inglese che non debba recriminare proprio i sette punti persi quest’oggi. 
 
Verstappen perde la calma
 
La Red Bull di questa fase della stagione non è più, come detto, la squadra imbattibile degli ultimi anni. In Ungheria il team condotto da Horner ha portato importanti sviluppi sulle loro vetture, specialmente su quella di Verstappen. La più appariscente riguarda la differente forma del cofano motore, più “convenzionale” ma comunque estrema per quanto risulta aderente alle componenti meccaniche. Eppure il salto prestazionale in avanti non c’è stato. Verstappen si è ritrovato ancora una volta a dover fare i salti mortali per combattere con McLaren e Mercedes, ma questo weekend è parso molto nervoso. In qualifica ha sbattuto i pugni contro il volante quando ha capito di essersi piazzato “solamente” terzo. In gara ha sprecato un probabile podio impostando un sorpasso alquanto coraggioso e ottimistico su Hamilton. Le due vetture si sono toccate e ad averne la peggio è stato Verstappen, finito (volando) nella via di fuga e quinto al traguardo dietro anche a Leclerc, appena davanti a Sainz. Nell’arco di poche gare sembra esser tornati a quel Mad Max che aveva lasciato spazio al Super Max che le tribune inneggiano. 

Ferrari, ancora niente podio 
 
E la Rossa? Dopo la gara fa specie sentire Vasseur quasi gioire per un doppio piazzamento a punti, giù dal podio. Dal tuffo in mare di Monaco per Charles Leclerc sembra passata un eternità. Su una pista più lenta, dove i saltellamenti nel veloce non possono verificarsi, la Ferrari ha tratto giovamento dagli ultimi sviluppi. Con le gomme dure Leclerc è stato per diversi giri il più veloce in pista. Non è stato però abbastanza rapido ad inizio gara e neanche alla fine, con le gomme medie. Soprattutto continua, la SF-24, ad essere lenta in qualifica. In passato Spa, teatro della prossima gara, è stata in grado di regalare gioie anche a vetture certamente nate peggio della Ferrari attuale. Torna in mente l’edizione 1996, quella di un immenso Schumacher capace con la scarsa F310 addirittura di vincere, o quella del 2009, con un grande Raikkonen abile a portare all’unica vittoria stagionale una recalcitrante F60. Vediamo se finalmente questa Ferrari riuscirà a ritrovare almeno il podio sulla leggendaria pista belga fra una settimana. 
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