I molisani amano Vasto. Molti hanno casa per trascorrere la stagione estiva o qualche fine-settimana anche invernale. Tanti si recano per lo shopping, così come per motivi sanitari, ma pure per una rilassante passeggiata sulla sua lunga balconata da dove è possibile intravedere le isole Tremiti. Non farebbe certo loro piacere vedere deturpato uno dei migliori panorami sul mare di tutta la costa adriatica se venisse costruito il gigantesco viadotto come variante della statale 16.
Giorgio Di Domenico è da molti anni direttore del mensile “Vastodomani” e da sempre si batte per l’integrità del paesaggio contro il costante pericolo di un tale “viadotto della discordia”. Gli abbiamo chiesto di darci una sua testimonianza e di farci capire come è la situazione. Ecco cosa ci ha risposto, inviandoci pure un fotomontaggio con l’ipotesi del lungo ponte su Vasto Marina.
<< Di variante alla strada statale 16 che taglia in due per diversi chilometri l’intero abitato di Vasto Marina se ne parla almeno da 35 anni. Fanno fede a tal proposito gli articoli pubblicati da “Vasto domani” già a metà degli anni ’80. Questo è di fatto il nocciolo della questione. Non si può parlare di concreto sviluppo turistico con una strada statale che fa convivere il traffico pesante (camions, autoarticolati, bisarche, cisterne, trasporti eccezionali) in mezzo ai turisti che attraversano la statale per raggiungere la spiaggia. Vasto è rimasta – tra le cittadine di medie dimensioni – l’unica lungo il percorso della statale 16 a non avere una circonvallazione dove far scorrere il traffico pesante. Termoli, Ortona, Francavilla, Pescara – per citarne alcune – hanno da tempo risolto il problema, ovviamente alle spalle dell’abitato. Mentre a Vasto l’Anas vorrebbe realizzare la variante facendola correre a mezza costa tra le case del suggestivo Centro Storico ed il meraviglioso Golfo lunato. E all’insaputa dei cittadini (e parrebbe anche degli uffici comunali) alcuni operai di una ditta specializzata in carotaggi del terreno, incaricata dall’Anas, un paio di settimane fa, si sono presentati con i loro macchinari per procedere ai sondaggi. Increduli ma anche spaventati alcuni proprietari di terreni sotto la Loggia Amblingh si sono rivolti prima al Comune e poi ad alcuni giornalisti di testate locali per denunciare quello che stava succedendo. In questo modo si è riacceso (finalmente) il dibattito in città e sono sorte spontanee anche altre iniziative come la raccolta firme online sulla piattaforma CHANGE.ORG lanciata da me. Ad oggi, dopo circa dieci giorni dall’inizio, sono già mille le persone che con la loro firma hanno manifestato il proprio dissenso ad un progetto estremamente impattante. Molte risiedono fuori Vasto a conferma di quanto sia conosciuto ed amato il nostro meraviglioso panorama. Alternative possibili e decisamente non impattanti esistono alle spalle della città, ma per l’Anas non sarebbero alternative valide in quanto più lunghe e dunque più costose rispetto agli 87 milioni di euro disponibili. La partita è ancora tutta da giocare e staremo a vedere se questa volta i cittadini, residenti e non, informati in modo corretto dalla stampa che fa il suo dovere, saranno ascoltati e tenuti in debita considerazione! >>.