Mi è piaciuto così tanto che Gli ho chiesto di poterlo condividere con te e con i nostri lettori, pure come buon augurio per il nuovo anno 2022, quando ognuno di noi potrà valutare se fare (Covid permettendo) la stessa fantastica vacanza a Stromboli e nelle altre isole Eolie … ovvero il nostro mitico e piccolissimo mare Egeo a poche miglia nautiche dalla costa calabrese (del vibonese e del reggino, in particolare) e siciliana (specie messinese).
Tale libro offre una lettura assai gradevole pure perché ingemmato da ben 76 belle foto a colori (copertina esclusa) in appena 76 pagine. Un documento d’Amore verso il Bello e l’Assoluto, oltre che sulla nostra Terra (dal momento che le Eolie sono da considerarsi geograficamente calabro-sicule). Il viaggio è stato effettuato dal 26 agosto al primo settembre 2017 con la moglie Orsola Salvina Chiodo e con il figlio Niccolò che all’epoca aveva 14 anni e che, poche settimane fa, il 29 dicembre 2021 è diventato maggiorenne. << Auguri per una vita interessante e stupenda come questo viaggio, Niccolò! >> . Ecco qui di sèguito come Raffaele descrive in breve tale settimana di vacanza sulla quarta pagina di copertina del volumetto (quasi una guida turistica, delle emozioni e delle suggestioni evocative).
1 – L0 STROMBOLI DI CARDAMONE
Un viaggio in famiglia che diventa una piccola avventura grazie a una destinazione vagamente inconsueta e certamente straordinaria per la sua capacità di offrire a ogni passo occasioni di stupore puro. Un’isola e nello stesso tempo un vulcano: un’isola-vulcano com’è scritto nel sottotitolo di questo “diario di viaggio” e nel dna di ogni abitante storico di Stromboli. Un luogo dell’immaginario mediterraneo in cui a volte sembra di vivere su un altro pianeta o, tutt’al più, sul set di un film di fantascienza. Ma anche un luogo carico di tradizione ed evocatore di leggende antiche, a partire da quella che vede protagonista l’Ulisse di Omèro, nel suo viaggio quasi senza fine nel mare Mediterraneo e per le terre emerse che lo costeggiano o vi si intrufolano, tra le quali Stromboli non poteva certo mancare.
2 – L’ITINERARIO GEO-EMOTIVO
Caro Tito, per meglio fornirti elementi di orientamento su tale lettura (che farai sicuramente tutta d’un fiato), ti enumero, qui di sèguito, i titoli dei capitoletti che andrai a scoprire, man mano, con tanta curiosità ed interesse. 1- Omèro e le mie paure; 2- In rotta di avvicinamento; 3- Alla volta di Stromboli; 4 – A luci spente; 5 – Dal mare, un vulcano; 6 – Tra isolotti e battelli salgariani; 7 – La casa del capitano; 8 – Verso Lipari tra ricordi di cinema; 9 – Un arcipelago di cultura; 10 – Un viaggio nella storia; 11 – Le cose che mi sono perso; 12 – Nel ricordo di Ingrid; 13 – Nel mare di Stromboli; 14 – Il viaggio di ritorno; 15 – Post scriptum. Con questa altra bella Opera il nostro Raffaele Cardamone consolida la sua presenza nella “Letteratura di viaggio” che, come Lui scrive, ha origini remote: da Omèro con il viaggio emblematico di Ulisse fino all’aristocratico “Grand Tour” (da cui deriva l’attuale termine “turismo” – “turista”) … per comprendere quel “turismo spaziale” appena iniziato per pochi super-miliardari. L’umana voglia e curiosità di conoscere è irresistibile ed eterna!
3 – UN IMPORTANTE PASSAGGIO NEL TESTO
A pagina 49 Raffaele Cardamone, tra tanto altro, così scrive di questo viaggio nelle Eolie: << Ed è proprio una meraviglia! Un’immersione profonda nella storia del Mediterraneo: dagli antichissimi insediamenti preistorici fino ai greci e, poi, come sempre, ai romani, che a un certo punto arrivarono e spazzarono via il potere politico e bellico di tutti gli altri popoli preesistenti ma mai la loro cultura>>.
Ecco… MAI LA LORO CULTURA. Un concetto, una frase-chiave non solo per la Calabria, ma per tutto l’estremo Sud (Sicilia e Sardegna comprese). Le nostre terre del Sud sono state invase, dominate e depredate da oltre venti dominazioni straniere (non ultima la piemontese dal 1860) le quali, nonostante abbiano lasciato una loro traccia esteriore o formale, non sono riuscite in 35 secoli a spazzare via la più profonda cultura della nostra PRIMA ITALIA.
Lo sostengo fin dalla primavera del 1982, trattando della CALABRIA PRIMA ITALIA legata al fatto che il nome ITALIA sia nato nell’Istmo tra i golfi di Squillace e di Lamezia attorno a 3500 anni fa, durante il regno di re Italo per poi gradualmente diffondersi fino alle Alpi. A troppi sfugge come e quanto sia importante il nome ITALIA per la civiltà del Mediterraneo (e non solo). Sfugge pure allo Stato che ne porta il nome, pure perché ogni anno (il 7 gennaio) festeggia pomposamente la nascita della bandiera tricolore a Reggio Emilia, ma non considera e non festeggia la nascita del nome ITALIA !!!… Sono i nostri consueti paradossi (e ignoranze) nazionali ed istituzionali! Eppure dal 1982 non faccio altro che subissare di sollecitazioni ed appelli le Istituzioni (dalla Presidenza della Repubblica ai Governi, dai Ministri alle Regioni, dal Comune di Reggio Emilia a quello di Catanzaro, ecc.). Ma, almeno, vogliono chiedersi perché in giro da 35 secoli c’è questo nome ITALIA ???…
Inoltre, c’è un altro aspetto di particolare importanza per tutto il mondo: re Italo (pure con i “sissizi”) ha inventato la “democrazia partecipativa” diffusasi in tutto il Mediterraneo (lo attesta pure Aristotele) e che poi nell’antica Grecia, in Atene (dopo mille anni, con le riforme di Clìstene del 508-507 a.C.), ha trovato una teorizzazione con cui abbiamo ancora a che fare, cioè la “democrazia tribale” poi divenuta “democrazia mercantile” che ancora ci caratterizza. Un’utile traccia di questo mio discorso puoi trovare nel mio libro “Prima del Silenzio” (giugno 1995) da pagina 152 alla pagina 156.
4 – IL MIO STROMBOLI
In particolare, alla pagina 156, così ho concluso il paragrafo “Il mite popolo del sole e dei vitelli” descrivendo la CALABRIA PRIMA ITALIA: << … questa terra (cioè la Calabria) è ancora abitata dal sole e, nonostante tutte le razzìe subìte, ha conservato il suo fascino, la sua magìa, la sua mitezza, la sua serena luminosità … proprio perché terra del sole, dei vitelli e del vino. Ed ancora oggi coloro che sono miti e buoni appartengono agli eredi del popolo dei vitelli e coloro che continuano ad insanguinare la casa del sole sono gli eredi di tutti quei popoli dei cavalli e delle navi che posero fine alla tranquillità e alla pace assoluta della terra dei due mari, dove sul vulcano Stromboli ha ancora il suo caldo letto il sole >>.
Infatti, in alcuni periodi dell’anno (specialmente verso la fine di agosto) il sole, nel tramontare, sembra entrare proprio dentro al vulcano Stromboli. Forse per tale motivo Stromboli ha dentro di sé tutto quel fuoco! … Perché è una parte del Sole che lì va a dormire per poi, all’alba, riprendere il suo percorso quotidiano per riscaldare ed illuminare il mondo. Lo Stromboli è, quindi, il letto su cui dorme il Sole quando cede il turno del cielo alla Notte.
Questo del tramonto del Sole “ingoiato” proprio dal vulcano è un fenomeno meraviglioso che io ho visto da Tropea più volte fin dai primi anni ottanta, proprio da quando dalla primavera del 1982 conducevo le mie ricerche sulla PRIMA ITALIA. Quel Sole che si lasciava ingoiare dalla bocca dello Stromboli ha acceso la mia fantasia, così ho cominciato a scrivere i concetti poi definiti meglio alle predette pagine 152 – 156. Ecco, lo Stromboli era proprio la casa dove il Sole andava a dormire! E la terra del Sole era proprio LA PRIMA ITALIA là dove gli scrittori antichi avevano notato ci fosse un vero Eden, un Paradiso Terrestre. Una fertilità ricca e perenne, tutto l’anno. Unica, così, nel Mediterraneo!
5 – STROMBOLI TRAMONTO UNESCO
Per valorizzare al massimo possibile l’unicità, l’irripetibilità, l’universalità, l’insostituibilità del meraviglioso effetto ottico del tramonto del Sole proprio dentro lo Stromboli, qualche anno fa è nato un apposito Comitato con lo scopo di far dichiarare tale fenomeno “Patrimonio Unesco dell’Umanità”. Ed è iniziata già la pratica burocratica per ottenere (tramite il Ministero italiano della Cultura) tale riconoscimento mondiale per la meritoria iniziativa di alcuni giovani che fanno capo all’apposito “Network Mediterraneo”: Francesca Agostino, Marzia Matalone, Edoardo Zannoli, cui si sono affiancate le Associazioni “Roubiklon” di Lubrichi (Santa Cristina d’Aspromonte) e “CulturalMente” di Amato di Taurianova (entrambe in provincia di Reggio Calabria), rispettivamente presiedute dal giornalista e scrittore Rocco Polistena e da Maria Fedele (vedi <<https://kalanea.it/calabria-tramonto-stromboli-unesco/>>). In questi ultimi tempi la stampa (cartacea, radio-tv e specialmente web) ne sta parlando e scritto parecchio.
L’iniziativa per il riconoscimento Unesco ha ricevuto finora l’adesione di decine e decine di Comuni, enti, associazioni e privati in gran parte situati sulla costa calabrese da dove tale “tramonto” è maggiormente e meglio visibile. Piano piano si sta avviando una piccola industria turistica (in particolare di “photowatch”) attorno a tale stupendo fenomeno, davvero unico al mondo. Possiamo immaginare che ci saranno altre ed importanti adesioni anche internazionali, una volta che il “tramonto del Sole su Stromboli” avrà (quasi sicuramente) il timbro Unesco. “Comunque andrà, sarà un successo” come esclamava Piero Chiambretti al Festival della Canzone Italiana di Sanremo nel 1997 (ben sintetizzando un proverbiale concetto, davvero “patrimonio dell’Umanità” da millenni).
Ad appoggiare tale iniziativa ci sono pure scienziati, come l’astrofisico Massimo Cecconi, il quale ha fornito le esatte coordinate del punto preciso di entrata del Sole nel cratere dello Stromboli <<Latitudine 38 31 44.8N e Longitudine 15 55 43.1E>> al fotoreporter Fabrizio Villa. Costui ha fissato indelebilmente tale fenomeno alle ore 20.07 del 25 luglio 2019 in una stupenda foto poi pubblicata dal Correre della Sera il 21 agosto 2019 (come si può vedere nella riproduzione qui a fianco, ripresa da <<https://kalanea.it>> dell’08 maggio 2020). Non è un’impresa facile, comunque, fotografare il momento esatto in cui il Sole sembra entrare in quella che io definisco <<Stromboli, la casa dove il Sole va a dormire>>.
6 – NICCOLO’ CARDAMONE E’ NEO-MAGGIORENNE
Caro Tito, c’è un altro viaggio di cui ti voglio dire. E’ quello esistenziale di Niccolò Cardamone, il figlio di Raffaele e di Orsola Salvina Chiodo, i componenti della “Triade turistica” protagonista di “STROMBOLI” il volumetto che ti sto presentando. Nato il 29 dicembre 2003, Niccolò ha vissuto assieme ai genitori (vedi foto a fianco) il suo diciottesimo compleanno lo scorso 29 dicembre 2021, ovvero il giorno della sua entrata nella maggiore età. Una tappa molto molto importante nel viaggio della vita. Allo scoccare della mezzanotte dei fatidici 18 anni (grazie alla Legge n. 39 dell’8 marzo 1975, pubblicata nella G.U.R.I. del 10 marzo 1975 n. 67 edizione straordinaria) i giovani italiani come Niccolò, nati dopo quella data, diventano maggiorenni; mentre tutti noi, nati prima di quello spartiacque, abbiamo ottenuto la maggiore età legale a 21 anni.
Come buon augurio, ho inviato a Niccolò le immagini-simbolo della prima festa nazionale dei neo-maggiorenni che ho organizzato (dopo aver pubblicato sulla stampa nazionale il “Manifesto dei Neo-Maggiorenni”) in Agnone del Molise per il 10 dicembre 1983. Tra le immagini-simbolo (il numero 8 di 18 scritto a cuori e a margherite) è compresa la cartolina del momento in cui la “Campana dei Diciottenni” (realizzata dalla locale Pontificia Fonderia Marinelli) veniva consegnata all’allora Sindaco di New York Edward Irving Koch (1924-2013) nel corso della trasmissione in diretta “Italia Sera” condotta da Mino Damato ed Enrica Bonaccorti, pochi mesi dopo che una delegazione di diciottenni agnonesi era stata ospite (assieme a me e al Sindaco on.le Bruno Vecchiarelli) nel salotto di quella popolare rubrica serale venerdì 18 novembre 1983 (33° compleanno della stessa Bonaccorti). E non a caso era il “18” novembre.
7 – SALUTISSIMI
Dopo i dovuti e magnifici auguri al neo-maggiorenne Niccolò Cardamone di BUONA WITA (scritta con la doppia V) e di BUON VIAGGIO esistenziale per le vie del mondo e dentro sé stesso, passiamo ai nostri saluti e al mio GRAZIE pure per questa prima lettera del nuovo anno 2022. Che sia veramente di buon auspicio per tutto e per tutti. Cerchiamo di non abbandonare mai lo spirito e l’entusiasmo, la purezza e lo slancio dei nostri 18 anni!!! …
In attesa di inviarti la “Lettera n. 381” torno ad augurare a te, alla tua famiglia (principalmente al nipotino Leonardo che in questa ultima settimana ti ha “sequestrato” a Roma con tutto il suo affetto) e ai nostri gentili Lettori UN NUOVO ANNO SECONDO I MIGLIORI (E PIU’ ETICI) DESIDERI DI OGNUNO.
Con tanta cordialità,
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, lunedì 10 gennaio 2022 ore 10.10 – Dal settembre 1967 il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. – Le foto sono state prese dal web, tranne le due fornitemi da Raffaele Cardamone.
Allegati:
ALLEGATO a Lettera a Tito n. 380 – Raffaele Cardamone – STROMBOLI – Edizione 2020
https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-380-in-omaggio-il-racconto-di-raffaele-cardamone-sul-suo-viaggio-a-stromboli/