di Matteo Landi 14 novembre 2021 -
Prima della gara Hamilton sapeva di dover scontare cinque posizioni di penalità in griglia di partenza. Non un bel modo di iniziare uno degli ultimi weekend della stagione agonistica. In Brasile è tornata la gara di qualificazione, ultimo "esperimento" dell'anno, e venerdì al termine delle qualifiche l'inglese aveva in mano la pole position per la "garina" del sabato. Tutto si è ribaltato nel giro di circa 24 ore, il tempo che i commissari hanno impiegato per decidere in merito ad una sanzione che pareva scontata. Al termine delle prove del venerdì la vettura n°44 risultava non conforme al regolamento tecnico: l'apertura del flap, azionato dal sistema DRS (Drag Reduction System), andava oltre i limiti previsti. L'esito sembrava ovvio. Non per i commissari, che hanno impiegato un giorno intero per decidere se e quale sanzione comminare ad Hamilton. Nel frattempo veniva contestata, su pressione Mercedes, un'infrazione pure a Verstappen, reo di aver lievemente toccato la stessa ala posteriore della vettura di Hamilton in regime di parco chiuso, proprio al termine delle prove di qualificazione, quando le regole impongono il divieto di intervento sulle monoposto. Certo che arrivare a considerare come tale una mano che sfiora una superficie aerodinamica atta a sopportare e generare centinaia di kg di carico aerodinamico ce ne passa. 50.000 Euro è stata la sanzione comminata a Verstappen per il tocco: la carezza più cara nella storia dello sport. Per contro Hamilton è stato costretto a partire dal fondo della griglia della corsa del sabato. Gara che Verstappen ha chiuso in seconda posizione, assicurandosi due punti e la partenza dalla prima fila nell'evento domenicale, alle spalle di Bottas. Hamilton ha corso con il coltello tra i denti e con determinazione è risalito prepotentemente fino alla quinta piazza. Sapendo però che sarebbe scattato, oggi, solamente decimo a causa del cambio di motore endotermico e della conseguente penalità di cinque posizioni. Un propulsore che evidentemente ha messo le ali all'inglese, ben più di quanto possa fare Red Bull al rivale Verstappen.
Verstappen lotta ma trionfa Hamilton. Mercedes di nuovo imprendibile
Prima della gara principale i vertici Red Bull hanno continuato a sussurrare agli orecchi della Federazione, ritenendo il vantaggio di rapidità sul dritto registrato da Hamilton qualcosa di difficilmente acquisibile nel giro di poche settimane, per di più in regime di pressocchè totale congelamento regolamentare. Lo svolgimento della gara domenicale è stato vibrante, una lotta di nervi ed in pista. Hamilton ha recuperato con facilità lo svantaggio da Verstappen, quest'ultimo in testa dalla prima curva, incollandosi agli scarichi Honda del rivale. Verstappen ha respinto con cattiveria il primo affondo dell'inglese, entrambi i piloti sono addirittura finiti fuori pista, ma l'ampia via di fuga in asfalto ha impedito alle vetture di danneggiarsi. Il secondo attacco è stato invece senza possibilità di replica. Bella la manovra studiata da Hamilton, però ben coadiuvato da una vettura capace di una velocità di punta impressionante. Toccante è stato il giro di rientro dell'inglese (con cinture slacciate, motivo per cui si è trovato sotto investigazione nel post gara e per il quale probabilmente riceverà una reprimenda), che ha aizzato il pubblico facendo sventolare una bandiera brasiliana. Con la quale poi si è vestito durante la cerimonia del podio.
Da subire il colpo del KO ad assestare quello che riapre la lotta per titolo. Adesso i punti di distacco da Mad Max sono 14, a tre gare dal termine della stagione. Non è escluso però che la lotta vada oltre la pista, le parole degli esponenti Red Bull lo confermano, ed è probabile che nuovi reclami possano scuotere il campionato.
Ferrari sempre più terza forza
Alle spalle degli inarrivabili top team sono giunti Leclerc e Sainz. Il quinto ed il sesto posto assicurano un ottimo bottino di punti alla Ferrari che adesso prende il largo nel campionato costruttori, sempre più terza davanti ad una McLaren che dopo la vittoria di Monza ha progressivamente perso brio. Solo un punto oggi per Norris, ritiro per Ricciardo. Dopo un 2020 da incubo la squadra di Binotto si avvicina all'obiettivo stagionale, quello del podio fra i costruttori. Un risultato che, dopo le brutte figure della passata stagione, sembrava irraggiungibile.
Sconfitta tricolore
Se per certi aspetti i tifosi italiani possono gioire, per altri le prospettive non sembrano rosee. Si avvicina infatti una stagione senza piloti italiani nel Circus. In settimana è prevista la notizia che sancirà l'addio di Antonio Giovinazzi dall'Alfa Romeo Racing. La Sauber, ribrandizzata con il marchio italiano, gli ha infatti preferito i milioni che porterà in dote il cinese Guanyu Zhou. Il pilota asiatico sta ben figurando in F2, campionato che sta disputando però per la terza volta e che concluderà, molto probabilmente, alle spalle del rookie australiano Oscar Piastri. Sono quindi evidenti i motivi che portano il Team Principal Vasseur a propendere verso Zhou. Peccato che la Ferrari non abbia potuto influire nelle scelte della squadra italo-elvetica. Una vera sconfitta per tutto il movimento tricolore.
Adesso tocca al Qatar
Il prossimo weekend sarà ancora lotta al vertice, sulla nuova, per la F1, pista del Qatar. Un tracciato del quale le squadre non posseggono riferimenti, se non quelli scaturiti dalle simulazioni. Dopo l'infuocato fine settimana brasiliano prepariamoci: sarà un crescendo di emozioni!