Domenica, 01 Agosto 2021 19:46

F1, Ungheria: la favola Alpine In evidenza

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F1, Ungheria: la favola Alpine Fotografia "Alpine F1 Team" Facebook page

Trionfa inaspettatamente Ocon, anche grazie alla tenacia di Alonso che rallenta la rimonta di Hamilton. Secondo è Vettel, davanti all'inglese, nuovo leader del campionato. Giornataccia per Verstappen, decimo. Nella giornata del doppio oro olimpico la Ferrari è solamente quarta con Sainz, ma si avvicina alla terza piazza nel costruttori.

di Matteo Landi

Campione del mondo in MotoGP con la Suzuki, Davide Brivio è approdato quest'anno in F1, come direttore sportivo dell'ex Renault, ribattezzata Alpine. Portare in alto una squadra a secco di vittorie dall'Australia 2013, quando ancora il team si chiamava Lotus ed aveva come pilota di punta l'eterno Kimi Raikkonen, sembrava una mission impossible. Oggi la squadra francese mirava alla zona punti, consolidando l'ottava e la nona posizione conquistate in qualifica, rispettivamente con Esteban Ocon e Fernando Alonso. La loro domenica sportiva si è chiusa invece con un risultato assai più dolce. Merito di Ocon, Alonso e della squadra condotta da colui che ha il tocco magico, Davide Brivio, capace di azzeccare ogni mossa strategica al momento giusto.

Un inizio shock, anticamera di una gara spettacolare

La pista bagnata al via. Un doppio strike ad opera dell'imbarazzante Bottas e dello sconsiderato Stroll mette fuori causa Norris, Perez e Leclerc. E da cui esce con la vettura pesantemente danneggiata anche Verstappen. La direzione gara espone quindi la bandiera rossa, dando adito ad un secondo start. Il pomeriggio ungherese poteva trasformarsi nell'ennesima cavalcata vincente di Hamilton, solo davanti a tutti, con il rivale al titolo ancora in pista ma di fatto fuori dai giochi, alle prese con una vettura inguidabile. La sosta per rimettere la pista in condizioni di sicurezza diventa piuttosto lunga ed intanto l'asfalto sembra asciugarsi piuttosto velocemente. Quando le vetture tornano in pista a schierarsi sulla griglia è il solo Hamilton, che scatta solo soletto allo spegnersi dei semafori, con gomme intermedie. Tutti gli altri partono dai box, con gomme da asciutto. Tradito dalla sua strategia Hamilton si ferma al box al termine del primo giro e quando lascia la pit lane si ritrova ultimo.

Finalmente il "manico" prevale sul mezzo

Su una pista vecchia generazione, con pochi rettilinei e molte curve, si generano una serie di circostanze in grado di assegnare al GP di Ungheria la palma di gara più spettacolare dell'anno. Finalmente si esaltano le capacità di guida di piloti normalmente costretti alle retrovie a causa dell'inferiorità delle loro vetture. Mick Schumacher sembra tornato indietro di un anno, quando in F2 lottava con le unghie per le posizioni che contano. Resiste caparbiamente a Verstappen, ad Hamilton, crea un trenino di vetture che scalpitano dietro lui. Il tedesco fa le spalle larghe come può, poi con l'asfalto completamente asciutto piano piano scende in classifica fino alla tredicesima piazza finale. Intanto in testa c'è Ocon, abile al via a districarsi fra avversari e detriti, e Vettel, in un lampo di una seconda giovinezza. Hamilton rimonta, divenendo una furia nel finale quando monta gomme medie e viaggia ad un ritmo di quattro secondi al giro più rapido dei primi: Ocon, Vettel, Sainz e Alonso. Il ferrarista sembra poter lottare per la vittoria, dopo aver perso troppo tempo nella prima fase di gara dietro a Latifi (sì, il canadese della Williams qualificatosi 18esimo e 3 posizioni dietro a Sainz!) e Tsunoda. Poi con gomme stanche deve iniziare a guardarsi le spalle dalla Alpine di Alonso.

La favola Alpine

Lo spagnolo della ex-Renault si ritrova Hamilton negli scarichi, che lo attacca in ogni modo. Alonso resiste tenacemente e per alcuni giri i due sembrano tornati al 2007, anno in cui se le davano di santa ragione come compagni di squadra in McLaren. In testa alla corsa, Ocon intanto resiste a Vettel. Superato Alonso, Hamilton si divora Sainz, ma la lunga difesa di Fernando di fatto lo priva della vittoria. Sul traguardo transitano Ocon, Vettel, Hamilton, Sainz e Alonso, ed esplode la festa Alpine. Si concretizza la prima vittoria in F1 per il marchio francese. Un trionfo che è la sintesi perfetta di tre storie bellissime. Quella di Brivio, colui che trasforma in oro quel che tocca, quella di Ocon, alla primo successo in carriera, e quella di Alonso, il vecchio indomito campione tornato quest'anno in F1.

Ocon, l'ex eterna promessa

Anno 2014, campionato europeo di Formula 3. Esteban Ocon domina in modo netto, contenendo senza problemi Tom Blomqvist e Max Verstappen, una stagione che vede fra i piloti protagonisti anche i nostri Antonio Fuoco e Antonio Giovinazzi. Il francese classe 1996 è al centro delle attenzioni dei migliori manager. Lo appoggia la Mercedes che nel 2016 gli trova un sedile in F1, alla Manor, vettura di fondo classifica. Nel 2017 passa alla Force India, dove ben figura, ma non riesce a trovare un sedile nel team Mercedes, che gli preferisce il più esperto Bottas. Ocon diviene l'eterna promessa. Un fiore che non può sbocciare. Nel 2020 è in Renault, ma non sfonda. Poi il cambio di marchio del team, l'arrivo del veterano Alonso e Ocon cambia passo, tornando quello di un tempo. Oggi non ha commesso alcuna sbavatura, riuscendo a contenere il quattro volte campione del mondo Vettel. Terminata la gara Alonso lo applaude e lo indica: questa è la tua giornata Esteban!

Festeggiano anche Williams e AlphaTauri

Detto della giornata memorabile di Alpine non si può non rimarcare anche la bella domenica di un altro marchio leggendario. La Williams non prendeva punti dal GP di Germania del 2019, oggi ne ha artigliati ben 6, in un solo colpo! Ottavo Latifi, al primo arrivo in top ten in carriera, nono Russell. Le posizioni potevano essere invertite, senza lo strano ordine di squadra ricevuto dall'inglese nel primo segmento di corsa. Le due Williams hanno concluso alle spalle delle due AlphaTauri, condotte da Gasly e Tsunoda rispettivamente alla sesta e settima piazza finale.

Una pausa estiva con la Mercedes di nuovo in testa al mondiale

La F1 adesso va in ferie, le squadre torneranno in pista sul circuito di Spa a fine agosto. La mossa maldestra di Bottas ha di fatto consegnato la leadership iridata a Hamilton nella classifica piloti ed alla Mercedes nel costruttori. Alimentando una guerra che adesso si fa sempre più tesa. In Belgio la casa tedesca dovrà scontare con Bottas una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza, la classifica quindi potrebbe cambiare al riavvio della stagione. Nella giornata del doppio oro olimpico italiano, con Tamberi nel salto in alto e Jacobs nei cento metri, la Ferrari non riesce ad eccellere ma si avvicina al terzo posto occupato in classifica dalla McLaren, a secco di punti nella domenica per loro più storta.

Buone ferie F1!