Presentata la nuova vettura con cui Vettel e Raikkonen disputeranno il mondiale 2018. Bella, nonostante Halo, rossa e cattiva. Ed i tifosi sognano già.
di Matteo Landi
L'attesa è finita. Un mondiale sfumato, un inverno di duro lavoro nel silenzio più assoluto. A Maranello oggi si respirava un'aria diversa. La SF71H, nuova creatura realizzata dagli uomini Ferrari, è uscita allo scoperto. Doveva essere una delle Ferrari più brutte di sempre, a causa di Halo, il nuovo dispositivo posto a protezione della testa dei piloti obbligatorio per regolamento. Ed invece tolti i veli la nuova arma del Cavallino Rampante è sembrata la solita bellissima donna, con quel piccolo difetto che accentua ancora di più le sue caratteristiche migliori. Ne accentua il fascino, è lo strabismo di Venere. Marc Genè, con il suo inglese un pò maccheronico, un pò macchiettistico, ha introdotto l'evento tanto atteso dai milioni di fans sparsi nel globo. Rossa, tanto, più della vettura che l'ha preceduta. Meno bianco ed un pizzico di grigio. La vettura con cui Vettel e Raikkonen proveranno a riportare a Maranello un mondiale che manca ormai dal 2007 (2008 per il costruttori) è un concentrato di novità.
SF71H: lavoro maniacale sul versante aerodinamico alla ricerca della massima prestazione
Non si può non notare il lavoro di fino effettuato dalla squadra di Mattia Binotto sulle diverse aree della monoposto: la bocca delle pance laterali è assai complessa, un'evoluzione estrema del concetto introdotto proprio dalla Ferrari lo scorso anno sulla SF70H. Il retrotreno è stato miniaturizzato ed unitamente alle varie appendici aerodinamiche sparse sulla vettura si cerca una minore resistenza all'avanzamento, puntando sull'efficienza, in altre parole alla prestazione pura. Specialmente in qualifica, come rimarcato dal direttore tecnico Mattia Binotto. La velocità sul giro secco è stata la vera spina nel fianco della monoposto 2017 insieme ad un'affidabilità non eccellente: quest'anno saranno solamente 3 le power unit a disposizione per ogni vettura, nell'arco dei 21 gran premi previsti dal calendario 2018. Sarà una sfida incredibile per monoposto che sono chiamate ad esprimere le massime prestazioni a fronte di percorrenze superiori persino a quelle richieste ai prototipi che corrono nel mondiale endurance.
A Maranello c'è entusiasmo. Il motto è però sempre lo stesso: "piedi per terra e testa bassa"
Una sfida che non spaventa gli uomini di Maranello. Arrivabene in parte raffredda gli animi "fino a quando non vedi la vettura scendere in pista non si sa mai quanto possa andare" in parte lascia coltivare il sogno:"i tifosi voglioni i titoli? anche noi". Giusto così, perchè la sconfitta è ammessa ma per la Ferrari l'obbligo è, e sempre sarà, provare a vincere. 22 febbraio 2018, la mente è andata ad una ventina d'anni fa quando la Ferrari usciva da anni difficili e da un mondiale, quello 1997, perso per un'inerzia in quella stregata Jerez. Era il 1998, Montezemolo non poteva più nascondersi dietro le parole e puntava deciso al mondiale dopo un digiuno che durava dal lontano 1979. Tante analogie con quel passato che poi divenne glorioso dopo due ulteriori annate sfortunate. Allora al timone della Rossa c'era un tedesco, tale Michael Schumacher, che scrisse la storia rendendo ancor più ricco il palmares Ferrari. Adesso i tifosi sperano che Vettel possa replicare anche solamente in parte il successo ottenuto dal pilota più titolato della storia. Ma sei poi sarà l'amatissimo Raikkonen, sullo sfumare della sua lunga carriera, a riportare il sorriso a Maranello, beh...ben venga.
Anche Mercedes svela la sua nuova arma
La Ferrari dovrà fare i conti con una Mercedes più agguerrita che mai. La vettura che oggi stesso hanno presentato i tedeschi si presenta apparentemente come la logica evoluzione della titolata monoposto 2017. Spaventano le forme che sono riusciti a realizzare l'ex Ferrari Aldo Costa e compagni: un posteriore così rastremato che quasi scompare nella vista dall'alto. Unitamente ad una power unit ancor più potente potrebbero assicurare ad Hamilton e Bottas prestazioni spaventose, almeno per la concorrenza. A Maranello dichiarano di aver guadagnato anche loro qualche cavallo, ma questa resta pur sempre una Formula Hybrid in cui la cavalleria la fa da padrona e gli sviluppi aerodinamici apportati a Maranello potrebbero non bastare. A Melbourne, il prossimo 25 marzo, ne sapremo di più. E chissà se la nuova Alfa Romeo Sauber motorizzata Ferrari, presentata pochi giorni fa, accompagnerà il Cavallino Rampante nelle zone nobili della classifica. Il supporto di una power unit aggiornata e la classe del debuttante Leclerc, prodotto del Ferrari Driver Academy, saranno un importante valore aggiunto per la squadra svizzera largamente finanziata da Alfa Romeo. Le prove pre-stagionali che inizieranno il 26 febbraio a Barcellona potrebbero essere l'antipasto di un mondiale da sogno.