Sabato, 25 Febbraio 2017 14:30

70 sfumature di Rosso In evidenza

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70 sfumature di Rosso Fotografie Ferrari.com

La Ferrari accende la passione con la SF70H. La Scuderia svela la vettura che ha il compito di cancellare i brutti ricordi di un 2016 avaro di soddisfazioni in un contesto regolamentare radicalmente cambiato

di Matteo Landi

Si chiama SF70H, a ricordare i 70 anni dalla fondazione di Auto Costruzioni Ferrari. Un video introduce la nuova nata e ricorda in pochi secondi la storia della Casa di Maranello. 70 sfumature di Rosso, la tinta della passione, il colore dell'Italia che corre in Formula 1 e che tanto ha vinto, nonostante un 2016 da incubo e zero vittorie. La "H" del nome ricorda che la Ferrari è tradizione che abbraccia l'era moderna, quella della Formula Hybrid, in cui la squadra di Maranello ha fino ad ora conquistato ben poco e faticato tanto. La nuova nata dovrà essere la sterzata vincente per una squadra che negli ultimi anni ha vissuto di guerre politiche intestine e poca stabilità. Partorita dalla nuova struttura orizzontale voluta da Sergio Marchionne - il quale dopo l'addio di James Allison, ora Direttore Tecnico Mercedes, ha dichiarato che alla Ferrari non servono superstars - è il frutto di un gruppo di lavoro capitanato da Mattia Binotto e supportato dalla super consulenza di Rory Byrne, 73enne realizzatore di tutte le vetture vincenti di Michael Schumacher.

La Ferrari del cambiamento

Un aiuto necessario vista la scarsa esperienza da direttore tecnico di Binotto, da sempre impegnato nell'area motori ma solo da pochi mesi nelle nuove vesti. Una mano indispensabile viste le pesanti novità regolamentari che hanno obbligatoriamente definito l'aspetto estetico della nuova vettura: alettone posteriore più largo e basso, ala anteriore a freccia, vettura più larga, diffusore posteriore più generoso e gomme Pirelli più larghe del 25% rispetto agli pneumatici 2016. Queste le caratteristiche di tutte le vetture 2017 intorno alle quali ogni progettista ha messo del suo alla ricerca di un differenziale di competitività. Andando ad analizzare la SF70H si nota subito all'anteriore la presenza dell'S-Duct, un condotto che serve a portare aria dalla parte inferiore della vettura a quella superiore, utile ad alleviare l'alta pressione presente sotto il muso e pulire i flussi aerodinamici. Subito davanti le pance laterali il gruppo di lavoro di Maranello si è sbizzarrito con deviatori di flusso articolati che danno all'entrata delle pance un aspetto particolarmente aggressivo. Non si può non notare l'enorme pinna posta sul cofano motore, coperta da una vernice bianca che in tempi recenti non ha portato particolarmente bene alla Scuderia: la Ferrari bianco-rossa 2016 ricordava cromaticamente la vettura del 1993, due anni particolarmente avari di soddisfazioni per la casa di Maranello, conditi da zero vittorie.

 

Ferrari Team

 

Mercedes e Red Bull da battere? Tutto è possibile

Tuttavia non è la cabala a dover preoccupare Arrivabene e compagni quanto le capacità degli avversari: Mercedes è ormai un'armata quasi imbattibile e Red Bull può contare su Adrian Newey, un genio che nei momenti di grandi cambiamenti regolamentari che interessano più l'aerodinamica del veicolo che la parte propulsiva è in grado di spiazzare la concorrenza con qualche intuizione impensabile per gli altri. Vedremo se l'organizzazione orizzontale del Presidente Marchionne, molto più cauto nelle dichiazioni dopo la brutta figura rimediata lo scorso anno, sarà in grado di contrastare gli avversari. Tenendo presente anche che fra i competitors diretti della Rossa potrebbero essercene altri. Il passato insegna: il 2009, anno di grandi cambiamenti, ci consegnò una Brawn, nata dalle ceneri della Honda ed a corto di budget, al top grazie soprattutto alla geniale intuizione del "diffusore con il buco" che spiazzò la concorrenza. Guai quindi a sottovalutare. Ad esempio McLaren, rivoluzionata dopo lo storico allontanamento di Ron Dennis. O Renault, che dopo un 2016 da record negativo vuole vedere i primi frutti del suo investimento. E un occhio alla Williams, squadra che tuttavia dovrà affidarsi al debuttante Stroll ed al rientrante dalla pensione più breve della storia, Massa. Non sarà facile per la Scuderia tornare al vertice, ma come ci ricorda il nome della nuova creatura la Ferrari è una signora di 70 anni sulle spalle, si è saputa ringiovanire e come le grandi attrici ha tanta grinta per aggiudicarsi un altro Oscar. A Maranello la determinazione non manca, i prossimi test in pista e soprattutto la gara inaugurale di Melbourne, domenica 26 marzo, ci daranno i primi responsi. Vettel e Raikkonen sono chiamati ad un'altra sfida: il primo a tornare a mostrare tutte le sue qualità di campione assoluto dopo un 2016 di alti e bassi ed il secondo ad un ultimo anno di carriera (?) da raccontare un giorno ai suoi nipoti. A dargli man forte ci sarà il collaudatore, nuovo arrivato, Antonio Giovinazzi, vice campione Gp2, un italiano che ha saputo stupire gli addetti ai lavori e che adesso aspetta la sua grande chance.

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