La Ferrari torna alla vittoria dominando una delle gare più belle degli ultimi anni. Mercedes battuta e nel panico. -
Parma, 27 luglio 2014 - di Matteo Landi -
Nel nome di Jules. Tagliato il traguardo, il pensiero è andato a Bianchi. Via radio, Vettel ha dedicato il successo al pilota francese che recentemente si è arreso dopo nove mesi di coma. Gli ha dedicato una gara perfetta, condotta con la freddezza del campione. Mentre gli altri si scannavano alle sue spalle, perdendo alettoni, forando pneumatici, incorrendo in innumerevoli penalità, Vettel non si è scomposto. Ha mostrato le unghie alla partenza infilando le due Mercedes, ha guidato in maniera impeccabile guadagnando costantemente sugli avversari e dopo l'uscita della safety car, entrata in pista al 44o dei 69 giri previsti per rimuovere i detriti lasciati in pista dalla vettura incidentata da Hulkenberg, ha mantenuto il comando senza problemi andando a vincere. Dopo 8 Gran Premi torna così alla vittoria la Ferrari. Un successo inaspettato se si pensa alle scarse prestazioni recentemente offerte dalle vetture del cavallino: l'arrivo delle corse europee in concomitanza con i primi importanti aggiornamenti tecnici aveva visto la Ferrari arrancare sul piano prestazionale ritrovandosi terza forza del mondiale dietro alla Williams ed avvicinata da Red Bull. In Ungheria si sono però verificate le condizioni ideali per la squadra di Maranello: gomme morbide e medie, asfalto sopra i 40 gradi ed un tracciato che privilegia le qualità telaistiche mettendo in secondo piano la prestazione della power unit.
Raikkonen e la sfortuna: un binomio ancora forte
Peccato che proprio l'elemento meno importante abbia tradito Kimi Raikkonen. Il finlandese, secondo dopo una perfetta partenza dalla quinta posizione in griglia, avrebbe senz'altro completato una stupenda doppietta Ferrari ed ottenuto il suo secondo podio stagionale senza i problemi tecnici occorsi alla sua power unit che lo hanno costretto prima a rallentare poi alla resa definitiva. Raikkonen, al centro di voci di mercato che lo vogliono fuori dalla Ferrari nella prossima stagione ed aspramente criticato dal team principal Arrivabene, avrebbe stavolta meritato le scuse di quest'ultimo.
Mercedes: dalle stelle alle stalle. A centro gruppo si fa dura
Si è scusato invece con la sua squadra Lewis Hamilton. L'inglese ha disputato una delle peggiori gare della sua carriera. Scattato malissimo dalla pole position, al primo giro ha rischiato di tamponare il compagno di squadra finendo nella ghiaia e ritrovandosi a centro gruppo, per poi tagliare il traguardo sesto a seguito di una penalizzazione subita per un contatto con Ricciardo. Il suo compagno di squadra e rivale al titolo Rosberg, tuttavia, non ne ha potuto approfittare, giungendo al traguardo ottavo: in lotta con Ricciardo per la seconda posizione è rimasto vittima di una foratura. L'australiano, con la vettura danneggiata, è poi giunto terzo ed alle spalle del giovane compagno di marca Kvyat. Era dall'ultima gara del 2013 che non si vedeva neanche un pilota Mercedes sul podio.
McLaren-Honda: meglio del solito. Ma la strada è ancora lunga
Alla rinascita Red Bull è coincisa la buona prestazione McLaren: due vetture al traguardo ed entrambe a punti, con Alonso ottimamente quinto e Button nono. E' tuttavia imbarazzante pensare che si tratti del migliore risultato dell'accoppiata McLaren Honda dal rientro del motorista nipponico nei gran premi, ottenuto fra l'altro in maniera fortunosa viste le vicende di gara.
Gp d'Ungheria: la tradizione vince
Il Gp d'Ungheria è stato spesso teatro di gare noiose vista la tortuosità del tracciato che unita ad una sede stradale stretta lo fa sembrare un grosso kartodromo. Stavolta un circuito "vecchio stile" ha regalato agli appassionati una gara ricca di sorpassi e colpi di scena, forse la più spettacolare degli ultimi anni. Alla ricerca dello show, la Formula 1 si è inventata i più artificiosi stratagemmi diventando quasi finzione: piste con carreggiate larghissime, gare in notturna ospitate in paesi senza tradizioni automobilistiche, alettoni mobili, gomme quando dure come il marmo, quando usa e getta. Stavolta la lotta vera ha vinto sul wrestling.
Con la vittoria di Vettel il grande Circus si prende una pausa. Tornerà il weekend del 23 agosto in Belgio, sullo storico tracciato di Spa. Vedremo se la Ferrari saprà ripetersi sulla pista che tante volte ha visto vittorioso Kimi Raikkonen. Sarebbe il teatro perfetto per la riscossa del finlandese. Intanto l'obiettivo minimo delle due vittorie stagionali promesso da Arrivabene e soci è già stato raggiunto. Alla faccia di chi, come Lauda, reputa gli italiani capaci di fare solo gli spaghetti.