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Mercoledì, 29 Gennaio 2020 07:22

Imprenditoria in Rosa, Intervista a Hilde Soliani

Creatrice di profumi, performer e artista del gusto e dell’olfatto anticonvenzionale.

di Francesca Caggiati Parma 28 gennaio 2020 - La rubrica “Imprenditoria in Rosa” prosegue con un’intervista a Hilde Soliani, 58 anni, nata a Parma, residente nel reggiano, ma cittadina del mondo, imprenditrice di sé stessa, creatrice di profumi, performer teatrale, artista del gusto e dell’olfatto e pittrice. Soprannome Miss Tranchant. Dire che è una donna poliedrica è forse riduttivo, Ilde, nome d’arte Hilde, è una sorpresa ogni volta che la si incontra. Una donna senza peli sulla lingua, che si ama o si odia senza mezze misure. A lei non importa comunque… e continua per la sua strada.

- Ci racconta la sua storia e quando ha iniziato a creare profumi?
“Avevo 4 anni a casa della nonna materna giocando con lei, a sua volta naso dell’alta borghesia Parmigiana. Poi a 40 anni durante un periodo di stacco dalla mia professione di consulente di marketing internazionale decisi di dedicarmi maggiormente al mondo della profumeria, così da convincere due grandi Maestri ad aiutarmi a diventare l’Imperatrice dei Profumi."

- Come è cambiato il settore della profumeria negli anni?
“La società d’oggi si basa sulla superficialità, dove tutti sanno tutto di tutto. Purtroppo anche la profumeria ne ha risentito e ogni giorno nascono nuovi brand basati solo sull’estetica e non sui contenuti. Ma io ed alcuni altri Marchi Internazionali lottiamo ogni giorno per divulgare il senso del Bello e del Gusto e della Cultura.”

- Quali sono le principali differenza tra l’Italia e l’estero nel mondo dei profumi?
“L’estero riconosce il Talento e ti conduce al Successo.”

- Qual è il suo target di riferimento e su cosa punta maggiormente per soddisfare la sua clientela?
“Creo profumi che creano vere emozioni, suscitano ricordi, ma soprattutto fanno sentire meglio le persone: questo grazie alla mia spiccata creatività, alla tecnica innovativa utilizzata nel mixare le materie prime di altissima qualità provenienti da qualsiasi parte del mondo. Quindi il mio target è il mondo e l’umanità.”

- Ha un sogno nel cassetto? O una pazzia che vorrebbe diventasse realtà?

“Diventare la Chanel del secolo: è cosi che mi definiscono i buyers spero abbiano ragione, perché lasciare il segno per sempre mi renderebbe felice.
Io credo che passerò alla storia per la prima profumiera Artista che ha assolutamente rivoluzionato il mondo globale della profumeria in quanto concentrandosi sulla essenza, cioè sul profumo abbia snobbato il lusso della confezione e del flacone inutile. I miei clienti comprano con il naso e non con gli occhi.“

- Come e dove si vede tra 10 anni?
“Su un tappeto volante che mi permette di raggiungere i luoghi dove saranno esposti i miei bimbi iniziando dai profumi, quadri, panettoni, drinks, foulards etc ma anche assistere ad una performance teatrale, abbracciare un amico dal altra parte del mondo decollando dalla mia casa di NYC.“

- Qual è il progetto di cui è più soddisfatta e di cui va più fiera?
“Quello che devo ancora realizzare: la fondazione dedicata a mio padre.”

- Qual è il profumo che le piace di più o la rappresenta maggiormente tra quelli che ha creato? E quale il profumo che ama di più in assoluto?
“Il tuo tulipano rosso che è il mio best seller, nato per caso in Sicilia. Infatti è un profumo concettuale in quanto è risaputo che il fiore del tulipano non profuma, ma ho inventato una nuova famiglia olfattiva fresco-dolce, una innovativa struttura che utilizza pochissimi ingredienti.”

- Che consigli si sente di dare alle giovani donne che vogliono diventare imprenditrici?
“Di ascoltare tutti, ma fare di testa propria, cioè di non guardare in faccia a nessuno, di rivolgersi ai maestri per poterli superare. Di andare sempre controcorrente perché si prendono sicuramente più porte in faccia, utili a crearsi un’impalcatura indistruttibile.“



Pubblicato in Economia Parma

Il mistero dello spread, questo cataclismatico indicatore economico e sociale che, solo per pura coincidenza, emerge e si riattiva in presenza di governi sgraditi.
 
Di Lamberto Colla Parma 26 gennaio 2020 - Uno dei vantaggi di essere governati dal Centro-Sinistra è senza ombra di dubbio il mutismo, quasi assordante, di Bruxelles. Le quotidiane “ramanzine” di Angela Merkel, del simpatico Pierre Moscovici o da un qualsiasi sconosciuto commissario UE di turno, piuttosto che del FMI, per voce della impeccabile Christine Lagarde (oggi alla BCE al posto di Mario Draghi), sono magicamente scomparse.
E con il loro silenzio si è acchetato anche lo spred, il "cane da guardia" dei nostri conti pubblici e delle intenzioni del governo, di centro destra ovviamente.
 
Il Governo giallo verde, inquinato da Salvini, ebbe ben maggiori difficoltà a compilare il DEF (documento di economia e finanza), obbligati a rispettare, senza concessione di alcuna deroga, dei parametri bassissimi. E da quella soglia non ci si poté allontanare.

Tutti infuriati nella capitale Belga al solo tentativo di proporre una leggera quota di manovra a maggior debito per finanziare opere straordinarie. Alle sfuriate di Bruxelles fecero subito eco quelle di Berlino, Parigi, Madrid e lo spread, giorno dopo giorno, sempre più nervoso, riprese a salire siano a quando il Ministro dell'Economia e Finanze dovette cedere.

Quest'anno, con il buon Gentiloni commissario europeo, una compagine governativa giallo rossa, epurata perciò della quota di destra, ecco che il silenzio impera. Lo spread dorme sonni tranquilli, appena scosso dal solo rischio di una guerra nucleare tra USA e IRAN, ma niente di preoccupante, e soprattutto il via libera a una manovra di bilancio a debito (metà della manovra da 32 miliardi, dunque, viene finanziata in deficit - sino al 2,2% Debito/PIL) che ha consentito a rifinanziare il reddito di cittadinanza, a regalare un nuovo "Bonus" di circa 100€/mese ai lavoratori dipendenti (12 milioni di persone) facendolo passare per abbattimento del cuneo fiscale (sarebbe stata una operazione di ristrutturazione fiscale e invece nulla) mentre è solo una nuova regalia, compensato in parte dalla eliminazione della Flat Tax e da un ulteriore  inasprimento fiscale e burocratico per li piccoli artigiani e tutto quel mondo di partite iva, spesso aperte nel tentativo di sopravvivere alla crisi di lavoro.
 
Tutto nella norma e non ci si faccia illusioni. Dalle elezioni di oggi, comunque vadano le cose, nulla cambierà. La legislatura terminerà il suo percorso, le sardine continueranno a fare opposizione all'opposizione, il PD cambierà vestito per l'ennesima volta tra proclami rivoluzionari e impegni farciti di buonismo, il M5S pian piano abbandonerà la piattaforma della democrazia partecipativa per assumere quella ben più comoda della democrazia verticistica e la nostra economia imploderà sempre più e con essa anche la società civile.
 
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Spread 2011 - 2012

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Pubblicato in Politica Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 04 26 gennaio 2020 -
Editoriale:  -  A Bruxelles tutto tace e lo spread dov’è finito?- Lattiero caseario. Invariate le due principali DOP. - Cereali e dintorni. Cinesi attendisti: favoriscono la speculazione. - Torna il pericolo della processionaria, occhio a bambini nei parchi e cani. - Un Po d'AMare fa tappa a Parma con l'installazione di barriere anti rifiuti sul PO a Sacca. - Uova contaminate, aumenta il numero dei richiami - i lotti -

cibus_4_26gen2020_cop.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 04 26 gennaio 2020
1.1 editoriale
 A Bruxelles tutto tace e lo spread dov’è finito?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Invariate le due principali DOP.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati: fatti, non date!
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cinesi attendisti: favoriscono la speculazione.
7.1 sicurezza sanitaria Torna il pericolo della processionaria, occhio a bambini nei parchi e cani.
7.2 No Fake Food #EmiliaRomagna2030, 4° Open Day di Opera2030
8.1 ambiente e rifiuti  Un Po d'AMare fa tappa a Parma con l'installazione di barriere anti rifiuti sul PO a Sacca.
9.1 salute e sicurezza alimentare Uova contaminate, aumenta il numero dei richiami - i lotti
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Nonostante il rallentamento della crescita della produzione manifatturiera per tre trimestri consecutivi, il valore aggiunto prodotto nel 2019 in provincia di Reggio Emilia si conferma in crescita dello 0,1%.

Reggio Emilia 22 gennaio 2020 - Le ultime stime contenute negli “Scenari per le economie locali” di gennaio elaborati da Prometeia e analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia ipotizzano, poi, una ripresa che, per l’anno in corso, dovrebbe attestarsi a +0,7%.
Il trend registrato a Reggio Emilia lo scorso anno, intanto, è in linea con le precedenti previsioni, ma appare lontano da quello dell’Emilia-Romagna, che con un +0,6% registra una crescita percentuale doppia rispetto al dato nazionale.

La diversa fase ciclica tra i settori del manifatturiero e dei servizi registrata nel 2019 nella nostra provincia ha portato, come si è detto, al calo della produzione industriale, alla quale è invece corrisposta una maggiore vivacità dei servizi. Il valore aggiunto del terziario, infatti, è stimato in crescita dello 0,7%, leggermente al di sopra delle previsioni formulate a fine ottobre (+0,4%).
Sostenuta, poi, la ripresa registrata dal settore delle costruzioni, per il quale si parla di un incremento del valore aggiunto del 5,5% rispetto all’anno precedente (era previsto un +5,2% nelle stime di ottobre).
Sempre in crescita, ma più contenuto rispetto alle valutazioni passate, il valore aggiunto dell’agricoltura, che dovrebbe aver chiuso il 2019 con un aumento dello 0,4%.
L’unico settore con il segno “meno”, dunque, resta l’industria. Il valore aggiunto del manifatturiero reggiano, che nelle valutazioni di ottobre registrava una flessione dell’1,3%, nelle elaborazioni macroeconomiche di gennaio appare in maggior calo, chiudendo a -1,5%.

L’andamento osservato per l’industria appare condizionato dal trend del commercio internazionale, che registra una temporanea inversione di tendenza rispetto all’ultimo decennio. Nel 2019, è ipotizzata una flessione dello 0,8% per le esportazioni e, contemporaneamente, un calo del 2% per le importazioni.

Un calo, come si è detto, di natura temporanea, tanto che una tendenza decisamente più positiva è prevista per il 2020, con un aumento del 4,2% delle vendite oltre frontiera del “made in Reggio Emilia”.

Per il 2020 le stime parlano di una ripresa del manifatturiero con il ritorno in positivo del valore aggiunto (+0,3%), mentre dovrebbero nuovamente crescere dello 0,7% i servizi.
In rallentamento rispetto al 2019, ma comunque in crescita, è poi previsto l’andamento del comparto edilizio, che dovrebbe registrare un aumento del 2,7% del valore aggiunto. Per l’agricoltura, infine, l’incremento stimato per il 2020 dovrebbe raggiungere lo 0,8%.

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La rivoluzione del web ha permesso a molti settori di beneficiare di una decisa accelerata, dal momento che è riuscita a semplificare una serie di operazioni chiave spesso farraginose. C’è un passaggio davvero cruciale per la vita di qualsiasi azienda e riguarda il vasto pianeta della contabilità: un momento topico per affrontare il quale è richiesta grande precisione, poiché sono in ballo responsabilità importanti. Il miglior programma di contabilità è quello che sa intercettare la necessità sempre crescente, che hanno aziende piccole o grandi ma anche professionisti, di ricorrere a strumenti capaci di assicurare un’integrazione tra i vari contenuti specifici e l’aspetto della funzionalità. Questo, naturalmente, con un obiettivo dichiarato che è quello di permettere una più semplice e intuitiva gestione (automatizzata e al tempo stesso sicura) dei molti adempimenti che caratterizzano il panorama burocratico nel mondo del lavoro. Il ruolo della contabilità è centrale nella vita di un’azienda, in relazione ad aspetti sia di tipo fiscale che amministrativo.

La convenienza per piccole e grandi aziende
Sapere di poter contare su un programma che, come un perfetto assistente tuttofare, riesce ad automatizzare le singole procedure di registrazione e al tempo stesso consente di evitare troppo complicati passaggi, rappresenta un valore aggiunto e un aiuto nell’ottimizzazione dei tempi di lavoro aziendali. Un buon programma contabilità saprà fare da spartiacque rispetto ai sistemi del passato, offrendo vantaggi sia a piccole realtà che ad aziende più grandi e strutturate. Le prime - anche in mancanza di un ragioniere - potranno tenere in autonomia la contabilità, nel nome del risparmio e di un controllo capillare. Le seconde, magari già dotate al loro interno di un ufficio contabile o di un impiegato dedicato, potranno guadagnare in efficienza, sicurezza e velocità di esecuzione. In generale sarà semplice tenere sotto controllo le singole fatture che occorre versare o incassare, comprese tutte le altre scadenze di tipo contabile. Attraverso grafici precisi e puntuali si potranno verificare e monitorare i flussi di andamento, assieme a statistiche da aggiornare live (senza che si renda necessario affidarsi a dei consulenti esterni).

Velocità e accessibilità sono le armi vincenti
La contabilità online saprà configurare sia un risparmio di tempo che di denaro. Il miglior programma dovrà essere in grado di offrire due distinte tipologie di velocità, quella di apprendimento e quella di esecuzione. La velocità di apprendimento è intesa in rapporto al personale amministrativo: più sarà facile imparare a gestire il sistema, più sarà semplice organizzare il turnover aziendale. Quanto invece alla velocità di esecuzione, questa rappresenta il livello di semplificazione dei procedimenti che agevolano l’accessibilità degli operatori. Il programma di contabilità consente all’azienda di rendersi autonoma dal commercialista, al quale vengono assegnate soltanto le scritture di tipo più complicato (come la chiusura del bilancio). Ciò consente di fare economia sulla spesa che il commercialista richiede per inserire la contabilità, inoltre è anche un modo per non frammentare le singole e diverse operazioni che si rendono necessarie. Infine, uno sguardo al pianeta della sicurezza dati, partendo dal presupposto che quelli contabili sono super importanti: servono precauzioni ad hoc che li difendano da eventuali guasti, attacchi di virus e persino calamità naturali.

(Emilia, 21 gennaio 2020)

Pubblicato in Economia Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020 -
Editoriale:  - Reggio Emilia: Angeli o Demoni? - Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano. - Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto. - Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova - Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020
1.1 editoriale
Reggio Emilia: Angeli o Demoni?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 DAZI e Vini Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova
7.2 biologico e alleanze inteRnazionali Agroalimentare bio e benessere naturale, nasce l’alleanza internazionale delle fiere b2b
8.1 ambiente e educazione  SFIDE, contest-scuole: ANBI in prima linea per la miglior conoscenza della risorsa acqua e del cibo
9.1 Pomodoro, crisi azienda Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Il dato emerge dall’Osservatorio economico del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti. L’osservatorio ha analizzato anche lo scenario futuro. Quest’anno la legge di bilancio - attraverso la riduzione del cuneo dei lavoratori dipendenti - avrà un impatto positivo sulla pressione fiscale delle famiglie sebbene in maniera contenuta, pari allo 0,17% del Pil che salirà a 0,28 punti nel 2021. Anche ipotizzando la trasformazione in detrazione fiscale del bonus 80 euro del 2015, equivalente a 0,5 punti di Pil, non si rientrerebbe del tutto dallo shock fiscale del 2012. Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti: “Ora priorità a interventi mirati a chi è stato sino ad oggi più trascurato, in primo luogo le famiglie”

Roma, 15 gennaio 2020 - La pressione fiscale delle famiglie italiane, pari al 17,82% del PIL, risulta sostanzialmente stabile (+0,04%) nell’ultimo anno, ma non ha ancora assorbito lo shock fiscale del 2012. In particolare, permangono ancora 1,63 punti da recuperare rispetto all’incremento dovuto alla crisi del debito verificatasi nel 2011. Da allora il recupero è stato solo di 0,18 punti. Una situazione differente rispetto al dato della pressione fiscale generale che, nello stesso periodo ha lasciato un avanzo più contenuto pari a 0,66 punti nel 2019. Le famiglie, dunque, rispetto agli altri settori istituzionali dell’economia, in particolare imprese e istituzioni finanziarie, hanno subito quasi interamente sulle proprie spalle il peso dell’aggiustamento fiscale dell’inizio dello scorso decennio. Il dato emerge dall’osservatorio economico del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha rielaborato la pressione fiscale delle famiglie sulla base di dati Istat di Contabilità Nazionale e Mef sulle entrate tributarie mensili attraverso l’analisi dettagliata del gettito delle singole imposte con una proiezione dei dati al 2019.

A differenza della pressione fiscale generale, che risulta in calo costante dal 2014, la pressione fiscale sulle famiglie, stabile nel 2013 (-0,08 punti di Pil), si è incrementata ulteriormente nel 2014 (+0,22%) e nel 2015 (+0,30%), per poi riprendere a ridursi nel 2016 (-0,46 punti) e nel 2017 (-0,17 punti di Pil) fino a stabilizzarsi nel 2018 e nel 2019. L’andamento differente rispetto a quella generale è dovuto dall’incremento del gettito Imu/Tasi, delle addizionali Irpef e dei contributi sociali a carico delle famiglie, controbilanciato dal calo del gettito Ires e Irap e dalla stazionarietà dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro.
L’osservatorio ha analizzato anche lo scenario futuro. Quest’anno la legge di bilancio - attraverso la riduzione del cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti - avrà un impatto positivo sulla pressione fiscale delle famiglie sebbene in maniera contenuta pari allo 0,17% del Pil che salirà a 0,28 punti nel 2021. Anche ipotizzando la trasformazione in detrazione fiscale del bonus di 80 euro mensili introdotto dal governo Renzi nel 2015, equivalente a 0,5 punti di Pil, non si rientrerebbe del tutto dallo shock fiscale del 2012.

Il documento dei commercialisti fa poi il punto anche sui redditi medi familiari, evidenziandone una crescita continua dal 2015. In particolare, nel 2017, il reddito medio netto familiare è risultato pari a 31.393 euro, superando per la prima volta il livello pre-crisi di 30.502 euro del 2009. Permangono, invece, significative differenze territoriali con il livello più basso al Sud (25.415 euro) e il più alto nel Nord-ovest (35.386 euro). Il Sud presenta un gap del 19% rispetto alla media nazionale e del 28% rispetto al livello più alto del Nord-ovest.
Infine, rispetto alla composizione del nucleo familiare, la ripresa manifestatasi nel triennio 2015-2017 ha favorito i nuclei più piccoli, mentre quelli più numerosi, in particolare quelli con cinque e più componenti, hanno fatto registrare addirittura un calo.

“La riduzione della pressione fiscale registratasi negli anni successivi al picco del 2012 – commenta il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani - ha prodotto risultati asimmetrici rispetto alle diverse platee di contribuenti. C’è stato un saldo positivo per le imprese con una buona base occupazionale, per le quali è stato possibile fruire a pieno dei positivi interventi su IRAP, IRES e contributi sociali. Per i lavoratori dipendenti a basso reddito, che hanno potuto bilanciare l’inasprimento della tassazione locale con il “bonus 80 euro”, il saldo è invece più o meno in pareggio. Saldo tendenzialmente negativo, infine, per pensionati, lavoratori autonomi e ceto medio in generale che ha subito l’inasprimento della tassazione locale senza alcuna apprezzabile contropartita, al netto della esenzione della prima casa dall’IMU”.

Secondo Miani, “si tratta ora di insistere nello sforzo di riduzione del carico fiscale, dando però la giusta priorità a interventi mirati verso chi è stato sino ad oggi più trascurato, in primo luogo le famiglie”. “Fermo restando che, come il bonus degli 80 euro, anche la riduzione del cuneo fiscale è un intervento a favore delle famiglie che produce effetti positivi sebbene limitati sulla crescita economica – conclude il presidente dei commercialisti - l'auspicio è che il Governo possa ampliare l'intervento agendo direttamente sulle aliquote Irpef, così da estenderne il beneficio a tutte le famiglie italiane e non solo a quelle il cui reddito proviene prevalentemente da lavoro dipendente”.

Al tema della pressione fiscale familiare la Fondazione Nazionale dei Commercialisti dedicherà nei prossimi mesi un incontro in collaborazione con il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari nel quale verranno illustrate le possibili soluzioni per risolvere le difficoltà economiche che quotidianamente vivono i nuclei familiari del nostro paese.

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Pubblicato in Economia Emilia
Giovedì, 16 Gennaio 2020 10:34

Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”

Tavolo di crisi “Columbus”: tutti al lavoro per garantire la continuità aziendale. Incontro a Palazzo Giordani di tutte le parti coinvolte

Si è riunito nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, il tavolo di crisi relativo all'azienda “Columbus”, convocato dalla Regione Emilia Romagna.

Presenti l'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli, con tecnici regionali, il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, il Capo di Gabinetto del Sindaco di Parma Francesco Cirillo, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, i delegati dei lavoratori e la proprietà dell'azienda.

L'incontro ha confermato la rilevanza produttiva e lavorativa dell'azienda, che impiega circa 300 lavoratori , tra stagionali e a tempo indeterminato, nel settore agro-alimentare a Parma. Da qui, l'impegno di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle Istituzioni del territorio, passando per le rappresentanze sindacali, con la fattiva collaborazione della proprietà aziendale, per avviare un percorso finalizzato a garantire la continuità aziendale.

Il tavolo, coordinato dalla Regione Emilia Romagna, si è impegnato ad avviare azioni di confronto su più fronti ed a riunirsi nuovamente in tempi ristretti per condividere l'evoluzione del percorso.

 

 

Editoriale:  - Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera” - Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020. - Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra. - Ostriche contaminate, sale allerta UE - Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 02 12 gennaio 2020
1.1 editoriale
Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera”
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. inizio d’anno difficile.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 sicurezza alimentare Ostriche contaminate, sale allerta UE
7.2 biologico emilia romagna Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
8.1 cannabis  Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.
9.1 asta record per tonno rosso Alla faccia del sushi!
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Sono apparsi ancora in decisa flessione i protesti cambiari in provincia di Reggio Emilia nei primi nove mesi del 2019.

Tra gennaio e settembre dello scorso anno, infatti, i titoli esecutivi (assegni, cambiali e tratte accettate) riguardanti imprese e famiglie sono scesi dai 1.813 dello stesso periodo del 2018 a 1.291, con una flessione del 29%.
Il valore degli insoluti, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati del Registro informatico dei protesti, ammonta a poco più di 1,72 milioni di euro rispetto ai 2,13 milioni del 2018 (-19,2%). La diminuzione registrata dal valore dei protesti è da attribuire alla forte riduzione degli assegni non coperti, che vedono praticamente dimezzato l’ammontare complessivo: da 1,2 milioni dei primi nove mesi del 2018 a poco più di 638 mila nello stesso periodo del 2019.

Di segno opposto, invece, l’andamento delle cambiali il cui valore registra un +20,5% passando da 899 mila a quasi 1,1 milioni del gennaio-settembre 2019. Tale andamento è imputabile al trend in crescita osservato nel terzo trimestre dell’anno passato, nel corso del quale sono aumentati gli importi dei titoli di valore maggiore: per le cambiali il cui valore è superiore ai 5.000 euro, infatti, l’ammontare è quasi triplicato, salendo da 244 mila a 646 mila euro.

I pagherò, pur registrando un calo del 16,3% rispetto all’anno precedente, si confermano i titoli di credito più protestati in provincia di Reggio Emilia. Numericamente, con 1.218 effetti, rappresentano più del 94% degli insoluti e il loro valore medio ha raggiunto, nei primi nove mesi del 2019, gli 890 euro dai 618 dell’analogo periodo del 2018.
Si fermano invece a 73 - con una flessione del 79,6% - gli assegni scoperti. Il più consistente calo del numero degli assegni rispetto alla riduzione dell’importo (-48,2%) oltre alla diminuzione più consistente degli assegni di importo minore rispetto a quelli più elevati evidenzia, ovviamente, l’aumento del valore medio di ciascun titolo, che passa da 3.448 a 8.740 euro.

 

 

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Pubblicato in Economia Reggio Emilia
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