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Giovedì, 12 Marzo 2015 11:19

L' Emilia Romagna "Mosaico di mafie e antimafia"

I numeri del radicamento delle mafie in Emilia-Romagna e l'impegno per la legalità: quarta regione in Italia per operazioni anti-droga al giorno ma sesta per beni sequestrati. "Mosaico di mafie e antimafia", il Dossier 2014-2015 realizzato dalla Fondazione Libera Informazione -

Parma, 12 marzo 2015 -

I numeri forniti dalla Regione sul radicamento delle mafie in Emilia-Romagna, sono tutto fuorché positivi: dalle 5 operazioni anti-droga al giorno - la nostra è la quarta regione in Italia, prima per segnalazioni di traffico di droghe sintetiche - ai 312 fatti estorsivi del 2013, cui associare 399 episodi di danneggiamenti seguiti a incendi, classica minaccia utilizzata dai boss nonché uno dei principali 'reati spia' sul tentativo di intimidire per poi mettere le mani su imprese e comparti economici.

Fino alla conferma della presenza della 'ndrangheta: in ambito di riciclaggio, infatti, sulle 161 segnalazioni arrivate alla Direzione nazionale antimafia dal luglio 2012 al giugno 2013 e relative all'organizzazione calabrese, 50 riguardano l'Emilia-Romagna, seconda solo alla Lombardia (55).

L'Emilia-Romagna 6° regione in Italia per beni sequestrati alle Mafie -

Ci sono anche le "buone prassi da parte delle Istituzioni", le "nuove leggi contro le presenze mafiose e gli affari delle cosche", che rappresentano il risultato di "una buona sensibilità politica, l'ottimo frutto di una unione di pratiche positive scaturite da una mobilitazione sociale" che assieme alle Istituzioni vede "i partiti nelle loro varie articolazioni sul territorio, le scuole e Università, le associazioni" - si legge nella nota stampa della Regione che fornisce i dati.

In questo caso i numeri, dal punto di vista dell'impegno per la legalità e del contrasto da parte delle forze dell'ordine, parlano chiaro: l'Emilia-Romagna è la sesta regione in Italia per numero di beni sequestrati o confiscati alle Mafie, con 448 beni tolti alla criminalità organizzata dall'agosto 2013 al luglio 2014 (4,2% sul totale nazionale), per un valore di 21 milioni di euro. Ma se si considera il solo Nord del Paese, il dato corrisponde al 41% delle operazioni concluse, ben al di sopra di Veneto (273 beni sequestrati, 25% del totale delle regioni settentrionali), Lombardia (192; 17,5%), Piemonte (86; 7,9%) e Liguria (68; 6,2%).

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                                    la presidente Saliera, Santo Della Volpe e Lorenzo Frigerio durante la conferenza stampa

"Mosaico di mafie e antimafia", il dossier della Fondazione Libera Informazione -

L'Emilia-Romagna si conferma quindi un "Mosaico di mafie e antimafia", il titolo del Dossier 2014-2015 realizzato dalla Fondazione Libera Informazione e voluto dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (in allegato scaricabile).
Un lavoro presentato ieri a Bologna, nella sede dell'Assemblea legislativa, dalla presidente Simonetta Saliera, da Santo Della Volpe, giornalista e presidente di Libera Informazione e della Federazione nazionale della stampa italiana (il sindacato dei cronisti), e da Lorenzo Frigerio, anche lui giornalista di Libera Informazione e curatore del Dossier insieme a Della Volpe e Gaetano Liardo. Il volume, giunto al terzo aggiornamento dal primo del 2012, quest'anno ha un sottotitolo legato alla stretta attualità: "Aemilia: un terremoto di nome 'ndrangheta". Un capitolo è infatti dedicato all'inchiesta sulle infiltrazioni 'ndranghetiste che nelle scorse settimane ha visto oltre 160 arresti nelle province emiliane.

La presidente dell'Assemblea legislativa Simonetta Saliera -

"Il Dossier annuale di Libera Informazione testimonia la volontà dell'Assemblea legislativa e della Regione Emilia-Romagna di non chiudere gli occhi, di non voltarsi dall'altra parte di fronte alla presenza delle Mafie nei nostri territori" - afferma nella nota la presidente Saliera. "Un impegno che non è di oggi, visti gli studi fatti già in passato sulla presenza delle cosche e le modalità di insediamento qui, diverse da quelle abituali: da 20 anni questa Regione si occupa di sicurezza e della situazione nei territori; poi gli interventi normativi, e penso alla legge regionale contro il crimine organizzato e per la promozione della cultura della legalità, del 2011, e alle leggi di settore, sempre nella logica della prevenzione e del contrasto, su edilizia, del 2010, e su logistica-facchinaggio, del 2014. Oltre alla rete, a quell'intreccio sociale fatto di istituzioni, enti locali, associazioni, scuole e università, che abbiamo contribuito a far nascere contro le Mafie, e all'attività di promozione della cittadinanza attiva che l'Assemblea legislativa porta avanti direttamente e che nella scorsa legislatura l'ha vista entrare in contatto con 173 mila soggetti: studenti e scuole, volontari, operatori, amministratori locali, esperti, docenti. Ribadisco il fatto che le Mafie vanno combattute e non taciute. Le Istituzioni devono rafforzare l'attenzione e il loro impegno per la legalità: parliamo di un dovere civile che ogni amministrazione e chiunque fa politica deve portare avanti con convinzione e determinazione. E penso che anche i partiti debbano svolgere una selezione molto più efficace del personale politico".

Santo Della Volpe sul 'Mosaico di mafie ed antimafia' -

"L'inchiesta Aemilia - sostiene Santo Della Volpe nella nota della Regione - è stata come un brusco risveglio ma ci ha fatto pensare a quel 'Mosaico di mafie ed antimafia' che da ormai tre anni proponiamo all'attenzione dei cittadini, delle Istituzioni e delle associazioni dell'Emilia-Romagna. L'ultimo Dossier, quello del 2013, non a caso era titolato "L'altra 'ndrangheta in Emilia-Romagna", e vi segnalavamo, con allarme, le penetrazione delle famiglie dei clan che dalla Calabria si erano insediati in Emilia-Romagna, i loro affari, le loro complicità. Ciò che registriamo ora è un consolidamento di presenze nei settori più tradizionali della criminalità organizzata e un avanzamento in settori economici nuovi e importanti; contemporaneamente, le risposte politiche e sociali si sono aggiornate, hanno assunto forza sia in campo istituzionale che culturale, ad esempio nelle scuole e nelle iniziative che hanno coinvolto professionisti e mondo del lavoro. È un percorso quanto mai importante e necessario nella formazione delle coscienze antimafia tra i giovani e nel mondo del lavoro: ma dalla denuncia e dagli incontri pubblici - chiude la nota del presidente di Libera Informazione - deve conseguentemente emergere uno scatto in avanti della risposta collettiva contro le Mafie".

 

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La soddisfazione del comitato Amici dell'Aeroporto per la decisione assunta dai soci della Sogeap e l'iniziativa di azionariato popolare rivolto a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello scalo parmigiano: "Il raggiungimento di una somma considerevole darà l'opportunità di partecipare attivamente alla ricapitalizzazione" -

Parma, 12 marzo 2015 -

Il comitato Amici dell'Aeroporto, promosso dall'associazione I Nostri Borghi, - si legge nella nota - ha appreso con grande soddisfazione la decisione assunta dai soci della Sogeap, riuniti martedì in assemblea, di accogliere la richiesta di allungare i tempi per salvare l'aeroporto.

L'assemblea Sogeap ha infatti deciso di ricapitalizzare la società di 2,5 milioni di euro, aumento da sottoscrivere entro il mese di maggio, prendendosi così ulteriore tempo per cercare un nuovo socio per la salvezza definitiva del Verdi di Parma. La società che ha in gestione l'aeroporto ha voluto compiere un ulteriore sforzo economico, per dare un futuro allo scalo.

L'iniziativa di azionariato popolare

"Come comitato Amici dell'Aeroporto - continua la nota - avremo modo di continuare a sviluppare l'iniziativa di azionariato popolare, avendo così l'opportunità di contribuire alla gestione dello scalo stesso, in attesa di ricercare un nuovo azionista. Stanno già arrivando le prime concrete adesioni sul conto corrente del comitato, appoggiato alla Cassa di Risparmio Sede 2, che fanno bene sperare sull'andamento della raccolta. Il raggiungimento di una somma considerevole darà l'opportunità di partecipare attivamente alla ricapitalizzazione."

"L'invito è rivolto soprattutto alle forze industriali, commerciali, artigianali, ai liberi professionisti, alle associazioni, ma anche ai singoli cittadini, a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello scalo parmigiano. Confidiamo d'altro canto che tutte le istituzioni, in particolare Comune di Parma e Comuni del territorio, Provincia, Camera di Commercio, facciano quadrato, contribuendo in modo concreto e fattivo, pur nelle ristrettezze del momento, al sostegno economico dell'aeroporto. Solo così si potrà realizzare la salvezza del Verdi. Parma non può permettere di lasciar chiudere una struttura così importante per il futuro di tutto il territorio."

Si può versare sul conto corrente "Amici dell'Aeroporto" con Iban IT 34 Q 06230 12780 0000 6886 -

Altre informazioni allo 339 232 55 95. Oltre al bonifico bancario è stata predisposta anche la modalità di contributo tramite "PayPal".

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L' AIGA - Associazione Italiana Giovani Avvocati - Sezione di Parma contro l'abolizione della sede di Parma del Tar prevista dalla riforma del sistema giuridico amministrativo: "Non è una soluzione. Si tradurrà in un aggravio di costi, disagi e tempo a carico dei cittadini e delle imprese". Questa mattina la manifestazione in p.le Santafiora -

Parma, 12 marzo 2015 -

"L'attuazione del decreto Renzi-Madia 90/2014 convertito dalla L. 114/14 relativa alla soppressione delle sedi distaccate dei Tribunali Amministrativi Regionali toglie cittadini un esempio di efficiente Giustizia Amministrativa." - così la nota stampa di AIGA sez. di Parma esprime forti perplessità sulla volontà di rivedere la geografia del sistema giuridico amministrativo che - continua la nota - "si tradurrà in un aggravio di costi, disagi e tempo a carico dei cittadini e delle imprese."

"Nel breve periodo si assisterà ad un inevitabile rallentamento dell'iter decisionale di migliaia di cause e successivamente, quando la riunione delle sezioni nell'unica sede di Bologna sarà completata, si assisterà ad un'irrazionale distribuzione delle risorse. Questo si contrappone all'attuale efficienza, rapidità ed produttività dalla locale sezione del Tribunale Amministrativo.
L'auspicata economicità dell'operazione risulta sproporzionata rispetto all'effettivo risparmio di spesa: è stato dimostrato, infatti, che la Sezione di Parma è in grado di autosostenere i costi di locazione e gestione attraverso le entrate provenienti dai contributi unificati. Di contro rimarranno inalterate le spese per il personale da ricollocare, a cui dovranno aggiungersi i costi del trasferimento e quelli per reperire archivi, non essendo sufficiente lo spazio già limitato negli uffici bolognesi. Risulta pertanto prematuro ed antieconomico il trasferimento a partire dal 1 luglio."

"È evidenze come una efficace riforma della giustizia amministrativa dovrebbe essere orientata alla razionalizzazione, alla semplificazione ed al contenimento di tempi e costi così da rendere più adeguato ed efficace il servizio reso ai cittadini.
Nell'ottica di riorganizzazione della giustizia amministrativa e di razionalizzazione della spesa pubblica sarebbe, invece, auspicabile l'estensione della competenza del TAR di Parma alle controversie della provincia di Modena, alleggerendosi così il carico di lavoro dell'ufficio di Bologna."

Per questi motivi la sezione di Parma dell'AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati sostiene la protesta del personale dipendente del TAR di Parma partecipando alla manifestazione di oggi, giovedì 12 marzo 2015 in Piazzale Santafiora.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

12 furti fra Nord e Centro Italia, soprattutto ai danni di esercizi della grande distribuzione di materiale elettronico. Tutti gli appartenenti della banda sono di etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena. -

Parma, 11 marzo 2015 -

I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali degli altri territori, hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cremona su richiesta della locale Procura della Repubblica nelle province di Brescia, Mantova, Parma, Reggio Emilia e Modena.

In manette sono finite 13 persone, 10 uomini e 3 donne, tutti di origine moldava e facenti parte di una radicata organizzazione criminale dedita a furti di ingente valore, principalmente ai danni di gradi catene di elettronica come Mediaworld e Trony. La banda prendeva di mira catene di distribuzione di elettrodomestici e prodotti elettronici con due modus operandi ben delineati: calarsi dal soffitto, dopo averlo forato o sfondare muri ed inferriate di magazzini con SUV e furgoni rubati. Tra i reati contestati, l' associazione per delinquere, il furto aggravato e la ricettazione.

Le indagini

La banda è responsabile di oltre dodici furti, commessi in varie località del nord e centro Italia, tra cui due episodi nella provincia di Cremona, cagionando danni che, tra il valore della merce trafugata ed i danneggiamenti alle strutture, ammontano ad oltre 1.000.000 di euro.

L'indagine svolta ha riguardato l'individuazione ed identificazione di un sodalizio criminale, consolidato e strutturato, dedito al furto sistematico con decine di colpi in tutto il territorio del nord Italia e ricavi milionari.

Al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Cremona è apparso subito evidente la meticolosità e l'efficienza nel compiere i furti. La banda aveva pianificato in ogni dettaglio le azioni, evidentemente reiterate nel tempo, con ruoli e compiti ben definiti, organizzati e strutturati. Centinaia le utenze telefoniche utilizzate e dismesse anche dopo solo un colpo realizzato o tentato, così come numerose le autovetture rubate e tenute occultate. 

A dare il via alle indagini, il furto avvenuto durante la notte tra il 25 ed il 26 settembre 2013, all'interno del supermercato "Mediaworld", nel centro commerciale di Gadesco Pieve Delmona in provincia di Cremona. Il bottino: smartphones, tablets, computer portatili ed altra merce per un valore di circa 100.000,00 euro.
Dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere di quel centro commerciale, si notava che uno dei malviventi, durante il furto, rimaneva costantemente al telefono con un complice e sulla base di questo elemento, i carabinieri sono riusciti a individuare il numero telefonico utilizzato, in seguito oggetto di intercettazione telefonica.

L'organizzazione della banda

Nel corso delle indagini preliminari, lunghe, articolate e molto impegnative, i militari hanno identificato i vari ruoli dei soggetti (dal leader indiscusso, ai gregari, sino agli occasionali fiancheggiatori), loro singole mansioni, nonché l'esistenza di una cassa comune in cui far confluire i proventi dell'attività. Tutti gli appartenenti risultavano appartenere all'etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena.

 

 

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Mercoledì, 11 Marzo 2015 15:50

Caccia illegale ai tassi: due denunce a Casina

Sorpresi a Casina dalla Polizia provinciale due uomini con lacci, tagliole e altre trappole vietate: denunciati due ultrasettantenni -

Reggio Emilia, 11 marzo 2015 -

L'altra mattina in un campo di Casina, a seguito di una segnalazione che indicava la carcassa di un tasso morto vittima di un laccio, la Polizia provinciale ha eseguito un appostamento di controllo. Due ultrasettantenni sono stati individuati quali responsabili della predisposizione di mezzi illeciti di cattura e l' ispezione più approfondita della zona ha portato anche al sequestro di altri strumenti di cattura illeciti: altri lacci, ma anche tagliole e trappole a cassetta.

Per i due anziani, entrambi di Casina, è quindi scattata la denuncia all'Autorità giudiziaria per le infrazioni riscontrate, a partire dalla caccia con utilizzo di mezzi vietati.

La Polizia provinciale ha ulteriormente intensificato, negli ultimi giorni, i servizi di vigilanza finalizzati alla repressione di attività illecite in ambito venatorio. E sono già ben 18, dall'inizio dell'anno, le violazioni di carattere amministrativo accertate relativamente alla caccia agli ungulati: quella in forma organizzata al cinghiale e quella di selezione a cervo, capriolo e daino. Nella maggior parte dei casi, gli agenti hanno contestato il mancato rispetto da parte dei cacciatori delle necessarie distanze rispetto a strade e abitazioni.

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L'assemblea dei soci di Sogeap, società che gestisce l'aeroporto "Giuseppe Verdi", ha annunciato l'intenzione di procedere con un aumento di capitale. L' operazione consentirà di guadagnare tempo utile da dedicare alla ricerca di un nuovo socio operativo -

Parma, 11 Marzo 2015 -

La questione Aeroporto per Parma non è ancora risolta, dopo vari tentativi andati in fumo e l'appello del Sindaco Federico Pizzarotti ai colleghi reggiani, arriva un'altra notizia. Una novità che lascia spazio ad uno sguardo verso il futuro.
Ieri pomeriggio, l'assemblea dei soci di Sogeap, ovvero la società che gestisce l'aeroporto "Giuseppe Verdi", ha annunciato l'intenzione di procedere con un aumento di capitale fino a 2,5 milioni di euro, da sottoscrivere entro la fine di maggio.

Una decisione importante presa durante una lunga assemblea incentrata sulle sorti della struttura. I prossimi passaggi prevedono che il capitale venga sottoscritto per buona parte dalla Meinl Bank, istituto di credito con sede in Austria, insieme ad alcuni industriali di Parma.
Questa operazione consentirà di guadagnare tempo utile da dedicare alla ricerca di un nuovo socio operativo, oppure per individuare una soluzione che possa risultare definitiva per l'aeroporto cittadino.

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Progetto di legge approvato all'unanimità dall'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna: ridotte le indennità, abolita quella di fine mandato e azzerati i fondi ai gruppi per un risparmio complessivo sui costi della politica di 7,5 milioni di euro -

Parma, 11 marzo 2015 -

Sì unanime da parte di tutti i Gruppi assembleari: Pd, Sel, Ln, M5S, Fi, Fdi, AltraER,  - che peraltro hanno condiviso emendamenti al testo - sui tagli ai costi della politica previsti dal progetto di legge approvato dall'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna.

L'indennità mensile dei consiglieri regionali fissata a 5 mila euro lordi, dagli attuali 6.104; l'abolizione dell'indennità di fine mandato e l'azzeramento dei fondi ai Gruppi per il funzionamento, per un risparmio complessivo sui costi della politica, considerati tutti gli interventi, di 7,5 milioni di euro nell'arco dei cinque anni della legislatura cominciata dopo le elezioni regionali del novembre scorso. Fondi che, per decisione condivisa da maggioranza e opposizione, verranno destinati a finanziare politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, il sostegno al microcredito per lo sviluppo dell'imprenditorialità, il reinserimento lavorativo e l'inclusione sociale

Il provvedimento, presentato da Pd e Sel (i capigruppo, rispettivamente Paolo Calvano e Igor Taruffi,primi firmatari) razionalizza anche le modalità di assunzione del personale delle strutture speciali e modifica più leggi regionali - spiega la nota. 

Presentato dalla maggioranza e scelto come testo base, è composto da 15 articoli ed è finalizzato a ridurre le spese dell'Assemblea legislativa in ordine al trattamento economico dei consiglieri e al funzionamento dei Gruppi. Il progetto di legge è arrivato in Aula dopo che in commissione Bilancio, affari istituzionali e generali sono stati accolti numerosi emendamenti presentati sia dai proponenti sia dai consiglieri di opposizione.

Nel dettaglio, le misure più rilevanti -

L'indennità mensile di carica lorda dei consiglieri regionali è fissata a 5 mila euro (rispetto a 6.104,47), con un risparmio annuo di 662.682 euro per un totale di 3.313.410 euro nell'arco della legislatura. A questo risparmio va sommato quello derivante dalla diminuzione delle indennità di funzione, calcolate in percentuale sull'indennità di carica, per un totale di altri 346.582,69 euro per legislatura. Contestualmente, diminuiscono le indennità di funzione anche di assessori, presidente e vicepresidente di Giunta. Il rimborso forfetario mensile delle spese per l'esercizio del mandato riconosciuto ai consiglieri viene fissato a 2.258.65 euro. Viene eliminata l'indennità di fine mandato dei consiglieri, misura che genera un risparmio totale per la legislatura di 1.526.117,5 euro. Infine, l'eliminazione del fondo per le spese di funzionamento dei Gruppi garantisce un risparmio pari a 472.962,3 euro annui, che diventano 2.364.811,5 nella legislatura.

In totale, i risparmi conseguiti per questa legislatura ammontano a 7.550.921,69, equivalenti a 1.510.184,338 euro all'anno.

Sulla materia erano stati presentati altri due disegni di legge, abbinati al testo della maggioranza: uno del Gruppo M5s, intitolato "Norme per l'eliminazione dei privilegi e l'abolizione definitiva dei vitalizi, legati alla carica di consigliere regionale dell'Emilia-Romagna", e quello di iniziativa popolare, su "Modifiche alla legge regionale 14 aprile 1995, n.42 'Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale".

La destinazione delle cifre risparmiate 

In Aula sono stati approvati alcuni emendamenti, il più significativo dei quali definisce la destinazione delle cifre che verranno risparmiate grazie a questa legge: la Regione adotterà provvedimenti finalizzati a finanziare politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell'imprenditorialità, il reinserimento lavorativo e l'inclusione sociale. Si è previsto di incentivare la forma del tirocinio formativo fra quelle a cui potranno aderire i Gruppi assembleari, e si è sottolineata l'esigenza di garantire appropriate postazioni lavorative alle persone con disabilità. Infine, è stata estesa l'esclusione dell'erogazione dei vitalizi ai consiglieri condannati in via definitiva per delitti a sfondo mafioso.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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L'arrivo di un agente della Municipale ha messo in fuga il truffatore ma di lui si sono perse le tracce. -

Modena, 10 marzo 2015 -

E' scappato all'arrivo della Municipale senza riuscire a portare a termine la truffa. Il raggiro dello specchietto non è andato a buon fine grazie ad un agente della Polizia municipale, che nel corso di un servizio di vigilanza generale, ha visto due auto ferme che intralciavano la circolazione ed è intervenuto. E' successo ieri, in via Gherbella. Alla guida, un 62enne residente a Vignola che stava per pagare 70 euro, a un conducente di una Punto che lo accusava di avergli urtato il veicolo.

Alla vista dell'agente l'autista della Punto si è dileguato. Compreso che si trattava di un tentativo di raggiro, la Municipale ha cercato di inseguire la vettura, ma ormai era troppo tardi e anche con l'aiuto fornito dalla sala operativa le ricerche hanno dato esito negativo.

Questo tipo di raggiri sono molto frequenti e spesso le vittime sono persone anziane. Se si ha il dubbio di trovarsi in una situazione simile, si possono chiamare le Forze dell'ordine. I numeri telefonici da tenere in memoria sul telefonino ed eventualmente selezionare sono: Polizia municipale (059 20314), Polizia di Stato (113), Carabinieri (112).

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Unione d'intenti al fine di contrastare le infiltrazioni nel campo delle videolottery -

- di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 10 marzo 2015 –

Non si ferma l'impegno della provincia e dei sindaci reggiani sul fronte della legalità e del contrasto alle infiltrazioni malavitose. A seguito dell'assemblea dei sindaci e l'incontro tra il prefetto Ruberto, il presidente della Provincia Manghi e sindaco di Reggio Emilia Vecchi successivi all'Operazione Aemilia, si è intavolato un nuovo vertice tra primi cittadini per dare concretezza agli impegni assunti.
Se da un lato la creazione di nuovo protocollo di legalità, più restrittivo in termini di assegnazioni di lavori, appalti e controlli sull'edilizia è in fase di ultimazione, i sindaci e la provincia hanno approfondito il tema di sale scommesse e videolottery (VLT), le quali, a volte, possono favorire nuove forme di insediamento della criminalità organizzata.

"Oltre a una piena collaborazione con le forze dell'ordine per quanto riguarda i controlli di queste attività, anche attraverso un tavolo di confronto per concordare le scelte urbanistiche promosse dagli Enti Locali e promuovere congiuntamente una politica di informazione e controllo in materia di gioco d'azzardo, l'obiettivo è quello di condividere con tutto il territorio provinciale l'iniziativa intrapresa dal Comune di Reggio tra il 2013 e il 2014, attraverso varianti al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) e al Piano strutturale comunale (Psc), finalizzata a introdurre un uso specifico per le sale scommesse da pianificare sul territorio solo attraverso il Piano operativo comunale (Poc) ovvero dopo l'approvazione del Consiglio comunale".

Spiegano così lo scopo della congiunta collaborazione il presidente della Provincia e il sindaco del Comune di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Luca Vecchi, i quali nei prossimi giorni invieranno sul tema anche una formale richiesta alla Regione Emilia-Romagna. "Chiederemo misure sanzionatorie più efficaci, che oggi non abbiamo, intervenendo sulla normativa in materia, in particolare la Legge regionale 23 /2004, per rafforzare gli strumenti a disposizioni dei Comuni in caso di non ottemperanza da parte dei responsabili degli abusi, prevedendo ad esempio il ripristino o l'eventuale demolizione delle opere realizzate difformemente alle previsioni urbanistiche ed edilizie", aggiungono ancora Manghi e Vecchi, sottolineando come "l'incontro avvenuto rappresenta l'avvio di un lavoro comune tra tutti i sindaci per adottare azioni concrete di contrasto alle possibili infiltrazioni malavitose, così come previsto dal documento approvato il 31 gennaio scorso dall'Assemblea dei sindaci".

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Diminuiscono i decessi e il "costo sociale". I dati sono stati resi noti alla presenza del Delegato alla Viabilità della Provincia Serpagli, il Prefetto Forlani e gli esponenti delle Forze dell'Ordine del territorio.

Parma, 10 marzo 2015 –

Ieri mattina l'Ufficio Statistica della Provincia ha reso noto i dati riguardanti gli incidenti stradali nel parmense avvenuti nel 2014. Nonostante vi sia stata una diminuzione del numero di deceduti per incidenti stradali, che sono scesi a 28, cioè 9 in meno dell'anno precedente, il minimo storico dal 1995, sono aumentati i casi di pedoni vittime di incidenti. Rispetto all'anno precedente infatti i dati sono fortemente in aumento poiché le vittime nel 2014 sono state 6 contro le 2 del 2013. I dati rivelano poi un positivo minimo storico di decessi fra i motociclisti, restando però alto il livello di feriti.

"Il lavoro di prevenzione degli anni scorsi è stato fondamentale, ma non possiamo fermarci qui – ha affermato il Delegato alla Viabilità della Provincia Gianpaolo Serpagli – La raccolta e l'elaborazione dei dati ci aiuta a capire come ridurre gli incidenti sugli oltre 1400 km di strade provinciali. I buoni risultati di quest'anno sono dovuti alla manutenzione che ancora stiamo garantendo, anche se con le note difficoltà economiche, e al lavoro delle Forze dell'Ordine."

Anche l'aggiornamento del parco auto, con gli incentivi alla rottamazione, ha avuto un effetto positivo secondo il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani, che ha annunciato un maggiore impegno sulla comunicazione del numero e delle conseguenze dei controlli. "Poiché la maggior parte degli incidenti riguarda la fascia d'età superiore ai 40 anni, dobbiamo puntare l'educazione maggiormente in quella direzione – ha spiegato Forlani – rendendo note ad esempio quante sono le sanzioni per guida in stato di ebbrezza o uso di stupefacenti e quante le sospensioni di patente. I giovani appaiono allineati sui comportamenti dei loro coetanei europei: sempre più spesso chi guida non beve. Ma bisogna far sapere a tutti, ad esempio, che i picchi di incidenti corrispondono ai picchi di stanchezza, tra le 3 e le 5 del mattino e le 16- 17 del pomeriggio."

All'incontro in Piazza della Pace hanno partecipato anche i rappresentanti del Comando provinciale dei Carabinieri, Polizia stradale, Polizia provinciale, Polizie municipali dei Comuni del territorio. I dati dei sinistri avvenuti sulle strade del nostro territorio vengono rilevati da tutte le Forze dell'Ordine e sono raccolti dalla Provincia per conto dell'ISTAT e della Regione Emilia-Romagna. Questi dati, rilevati secondo i parametri internazionali, vanno ad alimentare la banca dati Eurostat, e diventano poi quelli ufficiali sull'incidentalità, permettendo un confronto omogeneo tra i vari Paesi.

Ed ecco i dati

Rispetto al 1995 (primo anno rilevato), le vittime sulle strade parmensi sono 75 in meno (erano 103 nel 1995), e nel periodo 2005-2014 il numero di coloro che hanno perso la vita per incidenti stradali si è esattamente dimezzato.
Significativa la diminuzione di morti fra i ciclisti, scesi a 3 dai 5 del 2013, resta però alto il livello dei feriti (263 contro i 275 del 2013).
Da sottolineare anche il minimo storico di decessi fra i motociclisti. I 3 rilevati nel 2014 costituiscono un dato estremamente incoraggiante specialmente se raffrontati ai 15 del 2008. Dati fortemente in aumento, invece, per i pedoni, poiché le vittime nel 2014 sono state 6 contro le 2 del 2013.

Nel 2014 gli incidenti stradali sulle strade del nostro territorio aumentano leggermente: 20 unità (+1,3%) rispetto al 2013, toccando così quota 1.495 (che è comunque il secondo miglior dato dal 1995).

Sulle strade provinciali (cioè di proprietà della Provincia di Parma), si rileva una diminuzione di 4 vittime rispetto all'anno precedente, che raggiungono il minimo storico di 9. Il numero di incidenti su strade provinciali è sostanzialmente stabile rispetto all'anno scorso (343 contro i 339 del 2013).

Nel 2014 sì è verificato anche un significativo calo del costo sociale, un parametro recentemente calcolato dal MIT, che quantifica tutte le conseguenze negative prodotte dai sinistri con morti e feriti.
Il costo sociale registra nel 2014 il minimo storico mai rilevato, con una diminuzione del -38,2% rispetto al 2005 sulle strade provinciali e del -32,6% su tutte le strade parmensi.
Rispetto al 2013 la collettività ha "risparmiato" circa 3,9 milioni di euro per le sole strade provinciali e oltre 10,7 per il complesso delle strade del territorio.

(Fonte: Ufficio stampa Provincia di Parma)

Pubblicato in Cronaca Parma
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