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Sabato, 19 Aprile 2014 11:12

Lago Maggiore: Scappiamo per il weekend?

Di Chiara Marando – Sabato 19 Aprile 2014

Inutile negarlo, quando arriva il sole e l’aria frizzante torna il desiderio di scappare per staccare la spina, due giorni che ci concediamo per allontanarci dai pensieri quotidiani. Ed ecco il dilemma…mare, montagna oppure lago?

Il paesaggio del Lago Maggiore è costellato di località meravigliose, paesini che si fondono con il panorama circostante quasi come fossero un dipinto. Luoghi pittoreschi come la cittadina di Cannobio, a pochi chilometri dal confine Svizzero, un borgo di tale fascino da essere stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco. Qui, potrete passeggiare sul romantico lungolago, arrivare fino al caratteristico porticciolo, rilassarvi seduti ad uno degli eleganti caffè o ristoranti che fiancheggiano la riva, ed ammirare gli splendidi palazzi medievali del centro storico. Gli amanti dello sport vi troveranno un’ oasi felice per praticare molteplici attività quali surf, kite-surf, vela, motoscafo e moto d'acqua, per non parlare dei campi attrezzati per il tennis ed il golf. E dato che vacanza significa anche riposo, gli appassionati della tintarella avranno la possibilità di distendersi al sole sulla splendida spiaggia libera, e concedersi un bagno rinfrescante nelle acque del lago.  Se ne avrete l’opportunità, non dimenticatevi di fare un giro tra le bancarelle del mercato domenicale, una vera e propria istituzione che richiama migliaia di visitatori ogni settimana, dove potrete assaggiare i prodotti tipici della zona, acquistare abiti alla moda spuntando ottimi prezzi e respirare la parte più genuina del luogo.

705930 Cannobio Italy

Proprio accanto alla piazza del mercato, in piena centro cittadino, si trova un angolo di pace che sembra totalmente avulso dal contesto che lo circonda: il Bed and Breakfast Villa Costantina. Una bellissima villa abbracciata da uno splendido giardino mediterraneo di 3000 metri quadrati completo di piscina ed alberi da frutto meticolosamente custoditi, dove gli unici rumori sono quelli melodici della natura. A gestire l’attività oggi  sono Federica con suo fratello Francesco che, con l’aiuto della famiglia, hanno saputo ristrutturare la vecchia casa del nonno rendendola elegante e raffinata senza snaturarne l’essenza originaria, in un mix tra antico e moderno estremamente accogliente.

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Sei appartamenti e due camere dall’aspetto confortevole e dal gusto ricercato, ulteriormente impreziositi da eleganti pavimenti in marmo. La vera coccola, poi, è la colazione che Federica prepara con cura ogni mattina: un ricco buffet dolce e salato, deliziose marmellate fatte in casa, prima fra tutte quella con i fichi provenienti dal frutteto del parco, crostate casalinghe e frutta fresca.

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Già dal mattino ci si sente avvolti dalla totale tranquillità, un piccolo angolo di paradiso dal quale non si vorrebbe mai uscire. Non è un caso se Federica vi è ritornata dopo una breve parentesi milanese, ed immergendosi nella magica atmosfera di Cannobio non è difficile capirne il perché.

 

Bed & Breakfast Villa Costantina

Via Luigi Meschio, 17

28822 Cannobio (VB) Lago Maggiore

Tel. 0323 70963 - 333 48 54 314

www.villacostantina.com

 

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Presentano un assortimento di altissima qualità e sono il riferimento dei foodies d’oltreoceano. Una ricerca MRA per Parma Alimentare e Camera di Commercio li individua come approdo elettivo delle produzioni parmensi, le cui imitazioni (italian sounding) genererebbero un fatturato stimato in 3,1 miliardi di dollari a fronte del miliardo scarso riconosciuto ai prodotti autentici. I risultati dello studio presentati oggi alla Camera di Commercio di Parma durante il convegno “Parma a stelle e strisce, vendere il food in USA: istruzioni per l’uso”.

 

Parma, 16 aprile 2014 -

C’era una volta in America il semplice supermercato. Ma oggi non c’è più. O meglio, il semplice supermercato è solo una tessera del complesso mosaico che è diventato il sistema della distribuzione statunitense. Chi vuole affrontare il mercato al dettaglio dei generi alimentari è dunque avvisato: i tempi sono cambiati, ci sono 40 milioni di americani benestanti (reddito annuale oltre i 75mila dollari) e grandi appassionati di enogastronomia, i cosiddetti foodies, che non vedono l’ora di provare cibi e preparazioni autenticamente italiani e con la garanzia di alti livelli qualitativi. E che per questo si rivolgono a insegne della distribuzione a metà tra la drogheria di quartiere e il supermarket, i cosiddetti ‘specialty stores’, format di negozio focalizzato su un assortimento di alto livello e in cui i commessi, in alcuni casi, sono dei veri e propri consulenti di prelibatezze. Ci sono poi alcuni ‘wholesales clubs’, punti vendita in cui è possibile acquistare le specialità in quantità maggiori e a un prezzo più conveniente, ma soltanto corrispondendo prima un abbonamento (‘fee’) annuale, come un vero e proprio circolo cui ci si iscrive. Agli specialty stores e ai wholesales club si rivolgono anche i consumatori statunitensi più attenti agli aspetti salutistici della loro alimentazione e quindi maniacali nella lettura delle informazioni sulle etichette e sulle tabelle nutrizionali.

E’ a queste catene quindi che il Made in Italy, e il Made in Parma, si dovrebbe rivolgere per raggiungere i sofisticati golosi e gli scrupolosi consumatori salutisti che vivono in USA, secondo lo studio MRA presentato oggi dal presidente Carlo Bertozzi, e dal direttore della divisione consulenze Giovanni Grimaldi, alla Camera di Commercio di Parma in un convegno organizzato da Parma Alimentare. 

Realizzata attraverso l’analisi di 2.500 punti vendita, la ricerca parte da una rassegna sulla regolamentazione statunitense nel campo del commercio alimentare (retail e food service): dalla spedizione del prodotto all’etichettatura, dalla registrazione degli impianti ai dazi e alle tariffe, con specifiche su una selezione di prodotti agroalimentari del territorio. Si prosegue con la definizione dei foodies e dei consumatori ‘health conscious’ e con l’individuazione delle loro insegne preferite, accomunate dall’offerta di un’esperienza di acquisto piacevole e sofisticata e dalla scelta di referenze di alta qualità ed autentiche. Le catene individuate dallo studio (come Costco, 429 punti vendita, Trader Joe’s, 362 e Whole Foods, 303) possiedono inoltre dimensioni notevoli e quindi garantirebbero alla produzione agroalimentare buoni volumi di vendita.

Ma cosa portare sulla tavola degli americani? La ricerca si è focalizzata sul segmento specialità per numerose categorie di prodotto più rappresentative dell’area di Parma quindi, sughi per pasta a base di pomodoro, pomodori in scatola, olio d’oliva, paste fresche ripiene, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, salami e altri salumi e prodotti ittici. Per ciascuna categoria, sono stati messi in luce brand e peso delle private label, prezzi, caratteristiche del prodotto in termini di ricettazione e ingredienti ed è stata stimata la diffusione del prodotto autenticamente italiano rispetto a quello imitativo. 

Si scopre così che negli Usa il segmento specialità/premium, in cui competono i prodotti made-in-Parma, esprime una grande vitalità. E che il fenomeno dell’Italian sounding è estremamente radicato, anche nella categoria dei trend setting retailer. Rispetto alle categorie di prodotto elencate prima, il valore del mercato dell’Italian sounding è stimato in oltre 3 miliardi di dollari al consumo, a fronte di un valore delle importazioni dall’Italia che non supera il miliardo di dollari (al consumo). 

Consideriamo l’Italian sounding, non solo come una minaccia, ma anche come opportunità. C’è stata un’evoluzione dei prodotti imitativi che hanno registrato un deciso incremento qualitativo rispetto al passato, presentandosi anche in modo migliore e più curato, con prezzi paragonabili a quelli del nostro prodotto importato. Il prodotto italianeggiante agisce da ponte e prepara il terreno alla produzione made-in-Parma, contribuendo a stabilire una relazione forte tra una determinata categoria di prodotto e il nostro Paese. Quello che dobbiamo fare è sottrarre quote di mercato a questi prodotti imitativi di ‘seconda generazione’ puntando a elevare ulteriormente la qualità del nostro prodotto esportato” ha spiegato Carlo Alberto Bertozzi, presidente di MRA.

La ricerca che presentiamo oggi vuole offrire risposte concrete agli imprenditori agroalimentari del territorio interessati ad acquisire e consolidare quote di mercato negli USA. Oltre a fornire una panoramica sulle regole e sulle procedure che è necessario osservare per esportare oltreoceano, offriamo un supporto tecnico commerciale di base alle aziende parmensi. Il progetto prevede inoltre una fase conclusiva di natura promo-commerciale con partner del mercato statunitense” dichiara Cesare Azzali, amministratore delegato di Parma Alimentare. 

Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio, ricorda che “Il sistema Parma si pone come piattaforma ideale per valorizzare le produzioni alimentari tipiche del nostro territorio nei mercati esteri e in particolare in quelli dove maggiore è la sensibilità verso la qualità e quindi maggiori sono i margini per concludere affari proficui. Tra questi mercati ci sono gli USA, dove conoscevamo già, grazie a precedenti ricerche da noi svolte, le potenzialità nel canale food service. Oggi abbiamo una fotografia delle opportunità presenti nel retail, dove scopriamo di poter arrivare direttamente al consumatore più attento alla qualità e agli aspetti salutistici del cibo. A Parma, attraverso la collaborazione con la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, Fiere di Parma e Alma, Scuola internazionale di Cucina Italiana, abbiamo tutte le competenze e le professionalità per promuovere e caratterizzare i nostri prodotti in modo idoneo e vincente. Le aziende di Parma si trovano quindi in una situazione di grande vantaggio da poter sfruttare per ottenere risultati importanti sul mercato degli USA”.

Completano la ricerca informazioni utili per comprendere le dinamiche commerciali presenti in USA e quindi i consigli per affrontare le negoziazione con i buyer in modo efficace. Non mancano spunti ed esempi per impostare correttamente campagne di promozione di prodotto.

L’evento ha visto la partecipazione di una cinquantina di aziende del settore alimentare parmense. Presenti anche diversi esponenti delle istituzioni, del mondo bancario e consulenziale, e i Consorzi dei prodotti del territorio. 

 

(Fonte: Ufficio stampa Parma Alimentare)

 

 

Di Chiara Marando  - Parma 13 Aprile 2014

Tre libri, tre scrittori e nove opere, il tutto gustando una cena appositamente preparata per l’occasione. Questo è “Mangia come scrivi” , formula ormai collaudata che sta riscuotendo un grande successo. Ad ospitare l’ultimo appuntamento, che si è svolto venerdì 11 Aprile,  è stato il Ristorante I 12 Monaci di Fontevivo, suggestivo locale ricavato all’interno di un’abbazia del 1142 e perfetta location per una serata dedicata al romanzo storico. Un viaggio nel tempo, tra mercanti di reliquie, Papi ed imperatori, del quale sono stati protagonisti gli autori ed il pubblico presente.

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Giulio Leoni, maestro del thriller storico, è arrivato da Roma con la sua ultima fatica, “Il testamento del Papa” (Nord), ambientata nella capitale tra il 999 ed il 1928. Il ferrarese Marcello Simoni  ha orgogliosamente chiuso la sua trilogia del mercante di reliquie Ignazio da Toledo descrivendo le vicende che si susseguono nella Napoli del 1229 ne “Il labirinto ai confini del mondo” (Newton Compton). Infine, Maurizio Marcialis, romano trapiantato a Reggio Emilia, ha scelto la particolarità della serata per presentare  il suo nuovo romanzo “Il Falco Nero – Federico II, il destino di un imperatore” (Rizzoli), una storia che parte dalla Palermo del 1208 per raccontare le gesta e l’amore impossibile di “colui che stupì il mondo”.

Una scenografia d’eccezione ha arricchito l’appuntamento, nove opere selezionate dalla collezione “Castelli” dell’artista Bruno Barani.

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 Per conciliare la lettura, prima di ogni “assaggio” culturale, il pubblico ha potuto gustare una succulenta cena ad opera dello chef Andrea Nizzi, quattro portate abbinate a grandi vini della Valle d’Aosta prodotti dall’Azienda Les Crêtes di Aymavilles e selezionati da Il Bere Alto di Claudio Ricci.

Qualche esempio? Sformatino di Verdure con Mazzetto di Asparagi, perfetti con il “Petite Arvine” Valle d’Aosta DOP, oppure i Tagliolini Rossi ai Carciofi ed ancora il Capretto alle Erbe con patate al forno esaltato dal “Fumin” DOC, per finire con il Gelato al Lambrusco in Cialda e crema al Mascarpone servito con “Les Abeilles” Moscato Passito Valle d’Aosta DOP.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Mangia come scrivi” è previsto per il 16 Maggio sempre a Fontevivo con la serata “Parma Gialla e Nera”.

 

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Sabato, 12 Aprile 2014 11:13

Il Lambrusco secondo Stralvè

 

Di Chiara Marando – Parma 12 Aprile 2014

Lavorare non deve per forza essere noioso, a volte le passioni possono diventare un vero e proprio mestiere che ci rende soddisfatti e ci porta ad investire tanta energia positiva in quello che facciamo. Non sempre è possibile, anche questo è vero, ma quando accade il risultato fa la differenza.

Per i ragazzi del Bar Stralvè  Food and Coffee, a pochi passi dal centro storico di Parma, la passione è come l’aria, ogni giorno rappresenta una continua novità, un mettersi alla prova per inventare, sperimentare e coinvolgere la clientela. E non è un caso che la schiera di affezionati avventori sia ormai numerosa, una piccola famiglia allargata…molto allargata. Loro sono Giacomo, Massimo e Matteo, una triade dalla vitalità contagiosa, perfetti intrattenitori meticolosamente attenti ad ogni minimo dettaglio. Il filo conduttore di ogni proposta è quello di ricordare i sapori del passato, quelli legati al territorio, e fonderli con i nuovi, nella consapevolezza che solo conoscendo le origini si può andare avanti e creare qualcosa di originale, anche in cucina. Insomma, non un semplice bar, ma una piccola torrefazione artigianale dove poter assaporare un caffè da veri intenditori, fermarsi per mangiare qualcosa, gustare gli ottimi salumi della zona  e sorseggiare profumati vini e sfiziosi aperitivi. Il tutto con il sorriso.

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Su queste basi, e grazie ad una notevole intraprendenza, è nato un cocktail firmato Stralvè che, per la sua forza innovativa e piacevolezza, ha vinto al Salone di Torino 2010 il Premio Speciale della Critica come Miglior Aperitivo d’Italia della FIEPET (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici): il Lambarone o per meglio dire la Spuma di Lambrusco, un mix tra dolce ed amaro fresco ed estremamente gradevole al palato.

Per coloro che amano cimentarsi in esperimenti da veri barman a casa, Giacomo ci ha svelato la sua ricetta e mostrato come prepararlo.

Ingredienti per la Spuma di Lambrusco:

350cl di Lambrusco

200 ml di panna vegetale oppure soia

Ingredienti per il cocktail:

¼ di Campari

¼ di Martini Rosso

¼ di succo d’arancia

¼ di Spuma di Lambrusco

Per chi desidera un drink più alcolico le proporzioni sono 1/3 per tutti gli ingredienti e solo una spruzzata di succo di arancia alla fine.

Preparazione:

Si inizia con la Spuma versando all’interno di un sifone d’acciaio il lambrusco e la panna vegetale. Si chiude, si agita energicamente per amalgamare gli ingredienti e si manda a pressione. Il tutto deve essere a freddo.

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In uno shaker si uniscono poi il Campari, il Martini, il succo d’arancia ed il ghiaccio. Anche in questo caso servirà energia per shakerare  e creare un composto omogeneo.

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Eliminate il ghiaccio e distribuite il liquido nei bicchieri. Infine completate con la spuma ed una scorza di arancia per guarnire.

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Stralvè Food and Coffee

Via Emilia Est, 35, 43100 Parma

Tel. 0521 469037

www.stralve.com

 

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 Di Chiara Marando – Sabato 05 Aprile 2014

Stimolante, godereccio, capace di stuzzicare i sensi e la mente. Il legame tra eros e cibo si perde nella notte dei tempi, il suo potere afrodisiaco è noto e venerato sin dall'antichità quando determinati alimenti erano visti come potenti antidoti per favorire la fertilità e la libido. Crostacei, ostriche, spezie, cioccolata, vino, frutta come fragole e fichi, oppure verdura apparentemente insignificante come il sedano, pare possiedano una segreta forza lussuriosa. Una connessione, quella tra tavola e talamo, che ha continuato a prosperare nel corso dei secoli e che, anche oggi, mantiene un alone di intrigante mistero.

Ma qual è il confine tra realtà ed immaginazione?

Argomento certamente complesso ma affrontato con la giusta leggerezza e creatività tra le pagine del libroSessanta sfumature di gola” di Michele Cogni ( Damster Edizioniwww.damster.it). Non un semplice elenco di cibi dal potere più o meno eccitante, ma un racconto che parte dai greci per arrivare fino a noi, con spiegazioni, aneddoti, etimologie, il tutto condito da ricette che prendono spunto da questi “miracolosi” ingredienti. Già, perché il loro vero segreto è quello di saper stimolare tutti i sensi contemporaneamente: la Vista deve essere stupita, l'Udito va coccolato con un'atmosfera ovattata ed intima, il Gusto trova la sua soddisfazione nell'assaporare le pietanze, l'Olfatto viene conquistato dal profumo dei piatti, e per quanto riguarda il Tatto, non dimentichiamoci che usare le mani per mangiare risulta estremamente erotico.

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Ad ogni capitolo corrisponde un alimento con altrettante proposte culinarie. Ci sono i Crostacei, deliziosi ed invitanti soprattutto se utilizzati in preparazioni come Aragosta alla Catalana, Linguine di Granchio oppure Paccheri ai Gamberi Rossi. Lo Champagne, poi, è ideale per una serata romantica e come tocco in più in un Risotto con gli Scampi o per Budino allo Champagne in salsa di frutti di bosco. Il Sedano, pianta ricca di aromi, è perfetto per cucinare un Potage alla Pompadour ed accompagnare le Seppie per un secondo appetitoso. E cosa dire dell'immancabile Peperoncino? Spezia energizzante che regala sapore ai Totani Ripieni e ad una raffinata Tartarre di Pescatrice. Questi però sono solo alcuni esempi delle idee curiose che troverete all'interno del libro, tutte da sperimentare a casa per rendere una cena piacevolmente “hot”.

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Se la magia di questi cibi sia reale chimica oppure semplice immaginazione non è dato sapere con certezza, si può dire invece che a rendere speciale una serata contribuisca l'insieme di emozioni che stimolano i nostri sensi accendendo il desiderio. Lo scrittore Michele Cogni è stato capace di descrivere questo processo in maniera molto convincete, ed io posso dire che anche in questo caso vale il detto “tentar non nuoce”...anzi.

Per info:

www.damster.it

 

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Di Chiara Marando – Parma 29 Marzo 2014

Spesso bastano pochi chilometri per spostarsi dalla città e raggiungere delle oasi naturali in cui trascorrere una piacevole giornata lontano dal caos e dallo stress di tutti i giorni. Uno schiocco di dita e ci si ritrova catapultati in un universo fatto di natura, aria pulita, silenzio ed animali che vivono liberamente il loro ambiente.

A meno di un’ora da Parma, raggiungendo il paese di Scurano, nel Comune di Neviano degli Arduini, è situato l'incantevole Parco Provinciale del Monte Fuso, un’area montagnosa-collinare fatta di boschi, prati, itinerari e spazi attrezzati dove sostare con il camper e rilassarsi magari con un tranquillo pic-nic, il tutto avvolti in una dimensione come sospesa, per godere appieno del potere distensivo del paesaggio. Come per magia potrete ritrovarvi ad ammirare cervi, daini e mufloni che si riposano al sole o brucano l'erba, protetti da recinti faunistici appositamente studiati per preservare la loro integrità e quella dell'habitat naturale in cui prosperano.

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Qui si può decidere di organizzare un’escursione seguendo la ricca rete di percorsi che si snodano lungo la montagna, andare in bicicletta lungo le piste ciclabili e praticare il tiro con l’arco, perché il Parco è dotato di tutto il necessario per potersi divertire, sia per i più esperti che per i principianti che vogliono testare la loro mira per la prima volta. Inoltre, la location è perfetta per essere visitata a cavallo ed intraprendere attività di Orienteering, ovvero lo “sport dei boschi e dei parchi”, dove il campo sportivo è la natura stessa, con le sue difficoltà ed i suoi tracciati da scoprire. Fare tanto movimento e stare all’aria aperta stimola l’appetito quindi, quando la vostra pancia reclamerà attenzioni, dirigetevi senza timore verso il ristorante del Parco, una costruzione dal sapore rustico e dall’atmosfera accogliente dove potrete gustare le specialità della zona con un occhio attento alla cucina tipica dell’Appennino emiliano ed i suoi prodotti a “km zero”.

 

 

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Che si voglia fare una breve pausa o un pasto completo, le proposte del menù soddisfano ogni gusto: dai golosi crostini caldi, alle profumate bruschette fino agli ottimi salumi del territorio accompagnati dalla stuzzicante Torta Fritta. E ancora piatti della tradizione come i Cappelletti in brodo ed i Tortelli di erbetta con sugo ai funghi, oppure secondi di carne estremamente saporiti ed invitanti come i buonissimi Fusi di Pollo speziati serviti con patate al forno.

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Un menù che segue le stagioni senza rinunciare ai grandi classici che non possono mai mancare in tavola. Inutile dire che starà a voi preparavi ad essere delle “buone forchette”.

 

Per info:

www.montefuso.it

 

Bar-Ristorante Parco del Monte Fuso

Tel. 0521.840151

Cell. 347.5267602

 

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Sabato, 22 Marzo 2014 11:15

Un bignè tira l'altro? Cucinare per credere

 

Di Chiara Marando - Parma 22 Marzo 2014

Vi sarà capitato, almeno una volta, di tentare qualche esperimento casalingo per riproporre quei meravigliosi dolci che siamo abituati ad ammirare nelle vetrine delle pasticcerie con, ahimè, risultati non proprio soddisfacenti. Creazioni dall'aspetto goloso e dal sapore irresistibile, piccoli mignon ripieni di morbida crema, crostatine di frutta fresca, cannoncini e delizie opera di veri artisti della cucina.

Il laboratorio di un pasticcere, ancora oggi nell'immaginario comune, è un universo quasi magico del quale è difficile scoprire i segreti capaci di dar corpo a così tanta bontà.

Quindi che ne dite se proviamo a dare una “sbirciatina”?

A raccontarsi ed aprire le porte del suo regno è Alessandro Battistini, della Pasticceria Battistini, un punto di riferimento culinario per i parmigiani, che da ormai 8 anni sforna piccole opere del gusto. Abbandonata la carriera informatica decide di seguire le orme del nonno maestro pasticcere e di aprire la sua attività. Una lunga gavetta fatta di corsi tenuti dai migliori esperti del settore, tanto studio e la preziosa esperienza di un grande maestro, Ubaldo Artoni, da cui ha imparato questo antico mestiere e la corretta metodologia di lavoro. Con lui ci sono la moglie Enrica ed i figli, un'unione vincente, dove tutti si impegnano senza risparmiarsi perché la parola d'ordine è “soddisfare e sorprendere il cliente”. Inutile dire che la vetrina è un regalo per gli occhi dove risulta tutt'altro che semplice scegliere tra le molteplici varietà di dolci a disposizione, insomma prima o poi dovrete provare tutto.

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Mentre Alessandro ci parla della sua passione per questo lavoro sta preparando i classici e intramontabili Bignè. Come si dice in questi casi bisogna “cogliere l'attimo” così, approfittando della sua disponibilità, ecco la ricetta perfetta per provare a rifarli a casa ed il segreto per un risultato da veri chef.

Ingredienti:

200 gr. di burro

200 gr. di acqua

10 gr. di sale

200 gr. di farina per sfoglia

300 gr. di uova (più o meno 6 uova)

Preparazione:

Per prima cosa sciogliere il burro con l'acqua ed il sale. Quando il tutto starà bollendo aggiungere la farina continuando a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere poi le uova una ad una mescolando delicatamente per amalgamare fino a quando la consistenza arriverà ad essere cremosa e densa.

Quando l'impasto sarà pronto inserirlo nel Sac à poche e “dressarlo”, ovvero suddividerlo ordinatamente in piccole porzioni su una teglia rivestita con carta da forno.

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Scaldare il forno a 190° ed infornare i bignè per circa 15 minuti. Ma ecco il trucco in più: quando saranno dorati e cresciuti di volume, inserire un cucchiaio di legno per tenere socchiusa l'anta del forno e permettere all'aria di uscire e terminare correttamente la cottura.

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Sono ottimi sia dolci che salati, quindi potrete lasciare libera la fantasia per farcirli a seconda dei gusti e delle occasioni. Il risultato sarà comunque godereccio.

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Pasticceria Battistini

Via Montebello, 84, 43100 Parma

Tel. 0521 487752

www.pasticceriabattistini.it

 

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Venerdì, 01 Gennaio 2016 15:27

Goji “Bacche di lunga vita”

Conoscete le proprietà benefiche delle Bacche di Goji? Piccole perle rosse ricche di sostanze importantissime per l'equilibrio e l'armonia del nostro organismo. Ecco quali effetti positivi possono garantire, come utilizzarle e sfruttarne tutte le eccezionali proprietà.

Di Chiara Marando –

Venerdì 1 Gennaio 2016 -

La stagione invernale sta mettendo a dura prova le nostre difese immunitarie e spesso ci facciamo cogliere da stanchezza e torpore. In questi casi i consigli e le soluzioni si sprecano, ciclicamente le mode del momento propongono “mitologici” elisir di benessere e bellezza non sempre portatori di grandi risultati, così diventa sempre più complesso trovare un equilibrio corretto da cui farci ispirare.

E se invece di tentare miracolose soluzioni ci limitassimo a provare quei preziosi rimedi che la natura ci mette a disposizione?

Ormai è da qualche tempo che anche da noi si sente parlare delle Bacche di Goji, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratti. Bene, sappiate che queste bacche rosse sono dei piccoli scrigni di sostanze importantissime per il benessere del nostro organismo.

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Ma andiamo con ordine. Il Goji è una pianta che ha origine negli altopiani asiatici di Cina, Tibet e Mongolia e tra le varietà esistenti la più ricercata è quella “Xing Dal” che, crescendo in terreni incontaminati e coltivati con metodi ancora artigianali, riesce a mantenere intatte le proprietà nutritive dei suoi frutti. Ricche di vitamine, minerali e amminoacidi, sono una fonte di proteine, lipidi (compresi gli ormai noti Omega 3 e 6), carboidrati, zuccheri, calcio, rame, sodio, fosforo, ferro, potassio, magnesio, e luteina.

Quali benefici possono portare al nostro organismo?

Gli Omega 3 e 6 sono ottimi per regolare la pressione sanguigna, il colesterolo ed i trigliceridi. Ferro, fosforo e rame aiutano il corretto funzionamento del metabolismo, mentre il calcio, come ci è stato detto fin da bambini, è importante per le ossa e per i denti. Tutti gli sportivi sanno bene che per aiutare lo sviluppo dei loro muscoli ed aumentare la resistenza devono fare scorta di potassio e magnesio.

Inutile dire che le vitamine proteggono dai radicali liberi ed hanno proprietà antiossidanti, infine non dimentichiamoci della luteina, essenziale per gli occhi.

Tutto questo concentrato in semplici bacche dal gusto dolce che si possono consumare quotidianamente, quasi fossero uno snack: si trovano essiccate ed hanno l'aspetto simile a quello dell'uva sultanina, sono gustose sia mangiate sole che unite a yogurt, gelato, insalate o come tocco in più in cucina per preparazioni sfiziose.

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Come sempre, anche in questo caso non bisogna abusarne, quindi evitate di superare la quantità giornaliera consigliata che si aggira intorno ai 30 grammi (per gli adulti).Anche se totalmente naturali sono comunquecontroindicateper persone che soffrono di determinate patologie, per saperne di più cliccate qui

Sono difficili da reperire?

Tutt'altro, ormai trovarle in commercio è molto semplice, basta andare in erboristeria o in negozi specializzati in prodotti naturali rigorosamente, biologici così da essere certi della provenienza e della salubrità.

 

Per info:

www.bacchegoji.net

 

Sabato, 15 Marzo 2014 10:59

L’Hamburger è DOC

 

Di Chiara Marando – Sabato 15 Marzo 2014

Mettiamo un po’ di fantasia e intraprendenza, aggiungiamo una selezione accurata di materie prime e carne di ottima qualità, uniamo la freschezza di una location accattivante e la simpatia di chi ha reso il proprio lavoro un divertimento, shakeriamo il tutto et voilà…il DOC -The Burger House è servito.  Non una semplice hamburgeria, ma un vero e proprio punto di ritrovo nel cuore storico di Parma che in soli tre mesi di attività è stato in grado di attirare una  nutrita clientela di affezionati.

Tutto nasce da un’idea di Matteo, mente e anima del “DOC”, grande amante dei viaggi, copywriter e una vita trascorsa a contatto col frenetico mondo della pubblicità, che un giorno decide di voltare pagina e realizzare qualcosa di diverso, un sogno: aprire un locale in stile americano dove le persone possano mangiare bene, ritrovarsi e passare del tempo insieme, un luogo semplicemente accogliente e facile da vivere.

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Al DOC -The Burger House si cerca di accontentare tutti i palati e le esigenze, per chi desidera un pranzo veloce senza rinunciare al gusto, per un aperitivo sfizioso accompagnato da un buon bicchiere di vino o una birra fresca, e ancora per una cena in compagnia dove qualche  “sgarro” in più è permesso. La formula è semplice, si combinano  gli ingredienti come più piace e ci si prepara ad addentare una succulenta delizia. In cucina ci sono lo chef Diego e l’insostituibile Simone, mentre Matteo si occupa della sala e del banco.  Il tocco da veri intenditori è la scelta dei tagli di carne, macinata al momento, come quella di Fassona, Chianina e Kobe, un must del locale da assaporare anche alla griglia o battute al coltello. Ovviamente non mancano i grandi classici come il Manzo, nelle prelibate varianti di Picanha ed Entrana , il Pollo, il Cavallo e la rivisitazione vegetariana preparata con ceci e trito di verdura

Dato che l’appetito non viene solo mangiando ma anche leggendo, passiamo a qualche esempio tentatore:  Hamburger di Chianina con bacon arrostito, salsa piccante e pomodoro, oppure di Manzo con uova all’occhio di bue, salsa al radicchio rosso, pomodoro e insalata, e ancora il più leggero di Pollo e verdura. Impossibile non accompagnare il tutto con le golose patatine, una vera specialità di Diego ottenuta con una doppia frittura che ne garantisce la croccantezza, oppure i ghiotti anelli di cipolla in pastella.

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Chi opterà per una grigliata o una tagliata, potrà abbinare il sapore intenso delle portate con il vino giusto perché Matteo ha selezionato molte rinomate etichette per arricchire la carta dei vini, una piccola “chicca” dedicata agli amanti del buon bere.

 

DOC -The Burger House

Borgo piccinini 7/a,  43121 Parma

Tel. 0521 231192

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Sabato, 08 Marzo 2014 11:04

Quando la Buona Tavola chiama…

Di Chiara Marando – Sabato 08 Marzo 2014

La bontà spesso viene dalle cose semplici, preparate con cura ed attenzione. Servono materie prime di alta qualità, esperienza e tanta passione per ottenere dei risultati d’eccellenza, inutile snaturare i sapori con tentativi più o meno sofisticati che solo dal nome fanno paura. Il legame con il territorio è uno dei capisaldi vincenti su cui si basa una cucina gustosa, dalla sapidità e dagli aromi intensi, una cucina che appaga i sensi e rassicura rievocando piacevoli sensazioni di benessere. Impossibile non pensare a quei luoghi dove ci rechiamo certi di stare bene, dove riusciamo a mangiare piatti genuini che appagano il palato, luoghi come il Ristorante La Vecchia Fucina, a Bannone di Traversetolo in provincia di Parma, dove il calore dell’ospitalità ed il gusto della tradizione creano un mix che si fa ricordare.

Dal 2002 la Famiglia Tamani gestisce questo angolo di pura parmigianità considerato una tappa fissa dai molti clienti affezionati, un posto dove “si va sul sicuro”. La parola d’ordine è soddisfare i desideri mangerecci degli avventori, farli sentire come a casa, coccolati dal sorriso e dalla giovialità di Nico, anima del locale e vero e proprio oste alla vecchia maniera, dai manicaretti di mamma Valeria, regina dei fornelli, e da un ambiente curato e rilassante.

Cattura

Qui trionfano gli ottimi salumi della zona, meticolosamente selezionati da papà Mirco, una gioia per gli occhi e per il palato, dalla dolcezza e dal profumo invitanti, un antipasto da veri intenditori. Estremamente saporiti anche lo Strudel di carciofi e mozzarella al pesto d’erbe o i bocconcini di Polenta fritta con lardo di Colonnata, una delizia che si scioglie in bocca.

Se passiamo ai Primi, allora vanno citati gli irresistibili Tortelli fatti in casa, rigorosamente preparati al momento, nelle varianti di erbetta, zucca, ortica, patate e, quando la stagione lo permette, castagne. Poi ci sono i “galleggianti”, ovvero gli ormai famosi anolini in brodo, e ancora le profumate Caramelle ripiene di cappone al timo, i Pizzicotti ai funghi porcini, ed i piatti a base di Tartufo nero di Fragno come il Savarin di tagliatelle con tartufo nero e Prosciutto Crudo di Parma, da leccarsi i baffi. 

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Se ancora non siete sazi allora largo ai secondi della tradizione come la Punta di Vitello, i Guanciali di Chianina brasati al Barolo, la Coscia di coniglio al forno e la sfiziosa Tartarre di Fassona battuta al coltello con Tartufo e scaglie di Parmigiano.

Il Re dei dolci è Nico, che ama riproporre i grandi classici, arricchendoli con il suo tocco personale, ed accostare i vari ingredienti per dare vita a golosità deliziose: la fragrante Sbrisolona, la cremosa Cheescake con frutti di bosco, la nutriente Cioccolatina, e ancora il Tiramisù classico e quello Rovesciato con savoiardi al cocco, crema di cioccolato bianco e Grand Marnier. 

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Inoltre chi ama il buon vino sarà lieto di trovare una carta fornita di rinomate etichette che ripercorrono tutto lo Stivale con un occhio attento alle Aziende del territorio.

 

 

Ristorante La Vecchia Fucina

Via Pedemontana, 63, Loc.Bannone

43029 Traversetolo Parma

Tel. 0521 842523

 

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