Firmato il protocollo da Regione, Comune, Anci e Chef to Chef per sostenere la candidatura della città ducale. Tradizione e innovazione in rappresentanza del meglio della gastronomia emiliana. -
Parma, 8 luglio 2015 -
Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Salame di Felino, Fungo di Borgotaro e Malvasia di Candia. Sono solo alcune delle eccellenze enogastronomiche e dei prodotti tipici che può vantare Parma con il suo territorio.
La città ducale ha sicuramente tutte le carte in regola per essere ammessa nel network delle città creative Unesco per la gastronomia. Una candidatura a rappresentanza del meglio della gastronomia emiliana. L' Emilia-Romagna, detiene il record europeo di Prodotti Dop e Igp, quella tradizione che la rivista statunitense Forbes ha definito "Italy's greatest gastronomic treausure".
Produzioni tradizionali ma non solo, Parma possiede anche una spiccata capacità di innovazione nel campo della sicurezza alimentare e della ricerca, grazie a Efsa (European Food Safety Agency) e Ssica (la Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari). Realtà industriali come il Gruppo Barilla, leader mondiale nel mercato della pasta e Mutti, specializzata nelle conserve di pomodoro. Nel campo dell'haute cuisine Alma, la Scuola internazionale di cucina con sede a Colorno, di cui è rettore lo Chef Gualtiero Marchesi.
In questo panorama, ha un ruolo fondamentale la progettazione universitaria dedicata al tema del food, di cui è capofila il Dipartimento di scienze degli alimenti dell'Università di Parma con un corso di laurea in Scienze gastronomiche e il relativo Master Comet (Cultura, organizzazione e marketing dell'enogastronomia territoriale). E poi ancora: i Consorzi di tutela; i ristoranti e gli chef stellati; le rassegne e le manifestazioni fieristiche internazionali come Cibus, senza dimenticare le sagre e i mercati.
La Regione, nell'anno di Expo, ha quindi deciso di sostenere la candidatura di Parma a "città creativa dell'Unesco per la gastronomia" e di sottoscrivere un protocollo d'intesa con il Comune, l'Anci emilia-Romagna e l'associazione "Cheftochef Emilia-Romagna cuochi". A Bologna è stato firmato il protocollo d'intesa dall'assessore regionale Simona Caselli, dall'assessore comunale Cristiano Casa, dal presidente di "Chef to chef" Massimo Spigaroli e dal direttore ANCI regionale Gianni Melloni.
Il network "città creative" dell'Unesco ha come obiettivo la creazione di un legame tra città, in grado di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico in una prospettiva internazionale. Tutto è pronto quindi per presentare la candidatura di Parma a "Città creativa dell'Unesco per la gastronomia", che - come ha annunciato l'assessore Cristiano Casa - verrà presentata ufficialmente mercoledì 15 luglio presso la sede Unesco a Parigi.
Di Chiara Marando – Sabato 04 Luglio 2015
Che siate di Roma oppure semplicemente di passaggio nella Capitale come turisti, non potete esimervi da una sosta serale ad Ariccia, una delle località più conosciute e popolari dei Castelli Romani. Ciò che veramente ne caratterizza la cultura gastronomica sono le tante fraschette che si susseguono lungo il corso principale, dei piccoli mondi dove la romanità più pura cattura gli avventori e dove è possibile gustare la tradizionale porchetta, simbolo culinario per eccellenza del luogo.
Ogni locale ha le sue peculiarità e stravaganze che contribuiscono a creare un variegato pubblico di affezionati clienti. Qui l’allegria fa da padrona e non cercate la raffinatezza di un cibo curato, ma aspettatevi piuttosto la bontà di stuzzicherie tipiche e golose.
Questa è la filosofia di semplice accoglienza che attende chi decide di scegliere la “Fraschetta Guardie e Ladri”: tavolacci e sedie di legno, tovaglie di carta, fiaschi di vino, una vetrina piena di cibarie dove farsi venire l’acquolina e le immancabili voci allegre dei camerieri e dell’ormai famoso titolare Gianluca.
Se vi domandate con quale specialità iniziare, la risposta è l’antipasto della casa, ovvero un tagliere traboccante di porchetta, tortini salati, mozzarelline di bufala, carne salata, bruschette, mortadella cotta alla piastra, fagioli con le cotiche, provola con pancetta e verdure grigliate. Sarà un vero piacere farsi saziare da queste delizie bagnando il tutto con il vino della casa, che del vino ha ben poco ma aiuta comunque la digestione.
I primi seguono la tradizione, quindi non fatevi mancare gli spaghetti cacio e pepe, alla carbonara oppure l’amatriciana, serviti in ampi vassoi, con porzioni più che generose e dal sapore intenso che soddisferà ampiamente il palato.
Ed ora i secondi, un tripudio di carne: grigliate miste, la classica ed immancabile porchetta, oppure i profumati arrosticini per chi ama i gusti decisi.
Per finire, dolci caserecci, biscotti da intingere nel vino rosso ed amari per concludere in bellezza.
Il prezzo? Dai €20 ai €25 per il menù completo a persona.
Fraschetta Guardie e Ladri
Via dell’Uccelliera, 22
Ariccia, (RM)
Tel. 347 016 6239
Presso le Fiere di Parma si è svolto un workshop che ha permesso a 38 aziende del settore "food" emiliano-romagnole di confrontarsi con 15 buyer provenienti da Europa, Canada e Vietnam. Oltre 300 incontri d'affari con operatori stranieri seguiti da educational tour. -
Parma, 1 luglio 2015 -
Una vetrina per le eccellenze enogastronomiche regionali grazie a un nuovo appuntamento del programma di Deliziando, il progetto sinergico di promozione sui mercati esteri dell'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e di Unioncamere regionale, in collaborazione con il sistema camerale.
Nel padiglione 4 delle Fiere di Parma si è svolto un workshop che ha permesso a 38 aziende del settore "food" emiliano-romagnole di confrontarsi con 15 buyer provenienti da Europa (Danimarca, Germania, Olanda, Finlandia, Regno Unito), Canada e Vietnam. In totale si sono svolti oltre 300 incontri d'affari.
Duplice l'obiettivo dell'evento: promuovere la domanda dei prodotti emiliano-romagnoli a qualità regolamentata e favorirne l'affermazione commerciale stabile nei mercati obiettivo di "Deliziando".
Fiere di Parma ha organizzato, assieme al sistema camerale regionale, la partecipazione degli operatori esteri selezionati.
Al termine si è svolta una degustazione guidata dei prodotti e vini regionali certificati, gestita dalla Regione Emilia-Romagna in partnership e collaborazione con i Consorzi di tutela e valorizzazione e l'Enoteca Regionale.
Il ricco programma ha coinvolto aziende del settore vitivinicolo e agroindustriale, a cura di Enoteca Regionale, Promec – azienda speciale della Camera di commercio di Modena - e Fiere di Parma, nell'ambito dei propri programmi annuali di attività, nello spirito di collaborazione che è tratto comune del progetto "Deliziando".
Per il settore vino, 35 imprese hanno incontrato 28 buyer stranieri per un totale di circa 320 incontri, curati da Enoteca Regionale ER.
Nel settore agroindustria, una trentina di imprese hanno incontrato 17 buyer stranieri in un evento organizzato da Fiere di Parma insieme allo Servizio Sportello Internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna e Promec.
I buyer esteri hanno poi partecipato a un educational tour nelle realtà produttive del territorio per approfondire la conoscenza delle eccellenze sia enogastronomiche che turistico culturali.
(Fonte: Unioncamere Emilia Romagna)
Seconda serata dei Venerdì Piacentini: oltre 50 eventi, tra concerti, spettacoli, arte e cultura.
Piacenza 27 giugno 2015 -
Continuano i “Venerdì Piacentini” con un programma ricco di eventi e concerti che si alterneranno tra le vie del centro storico di Piacenza. In occasione della seconda tappa, in programma per questa sera, tutti i negozi rimarranno aperti fino alle 24 e decine di eventi andranno in scena animando le piazze nel cuore della città con musica, spettacoli, eventi sportivi, artisti di strada e numerosi stand gastronomici.
Momento clou della serata sarà il ritorno a Piacenza della band nipponica Hanato Chiruran che si esibirà alle 22 in piazza Cavalli. La formazione è stata invitata in Italia dal direttore artistico della kermesse Nicola Bellotti, oltre ad aver preso parte ad una ospitata da Red Ronnie nel suo Roxy Bar all’interno di Expo 2015.
La tappa di stasera è caratterizzata anche dall'inclusione del festival "Dal Mississippi al Po", che porterà alcune tra le migliori formazioni blues ad esibirsi contemporaneamente in tutte le piazze principali (Cavalli, Duomo, S. Antonino e Plebiscito).
Di Chiara Marando – Sabato 27 Giugno 2015
New York, ovvero la città cosmopolita per eccellenza, la Grande Mela che fa sognare, che incanta e stordisce. Le sue bellezze monumentali e la sua intensità architettonica sono ormai ben note, un tripudio di attrazioni che lascia senza fiato, il ritrovarsi increduli davanti a quei simboli di libertà tanto ostentati dalla cinematografia.
Ma quanto si sa della cultura gastronomica newyorkese? Quanto si conosce dell’identità culinaria di un luogo che ha fatto della multiculturalità il suo vessillo?
In realtà, anche in questo caso, non si può parlare di una vera e propria tradizione, ma più che altro di contaminazioni che nel corso del tempo si sono stabilizzate ed hanno portato ad una commistione vincente di sapori e profumi internazionali.
Bene, proviamo quindi a fare un breve excursus per scoprire alcune bontà e ristoranti che proprio non possono mancare in un diario di viaggio newyorkese, tenendo presente che non ci sono orari, si mangia liberamente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questo significa che potrà capitare di ritrovarsi seduti ad una “Bakery” alle 10 del mattino, intenti a gustare un muffin gigante con l’irrinunciabile caffè americano, e di imbattersi in qualcuno che ha scelto di mangiare un’insalata oppure un hamburger con patatine fritte. Nessuna stranezza, ma solo una parte del fascino di questa città.
Quindi, cominciamo proprio dalla colazione, forse il pasto principale perché completo di tutto e quando si dice tutto si intende un piatto come la classica torretta di pancakes con sciroppo d’acero, salsa ai mirtilli, frutta e burro, oppure uova fritte con bacon croccante e patate, ed ancora i già citati muffin…veramente spettacolari. Il ristorante Ruby Tuesday, a pochi passi da Time Square, saprà darvi il buongiorno al meglio (85 7th Ave, New York, NY 10036).
Un'altra piacevole abitudine è quella di passeggiare sorseggiando uno Smoothie alla frutta, oppure lasciandosi tentare dal Pretzel gigante o da un delizioso hot dog acquistato in uno dei tanti chioschi che animano le strade. E’ bene ricordare che lo street food a New York è ormai diventato una filosofia di vita, questo significa che sarà molto difficile non cadere in tentazione.
Sempre parlando di leccornie tipiche è impossibile non citare le golose Donuts, ciambelle fritte ricoperte di glassa, oppure i fragranti Bagel, ovvero sempre ciambelle ma questa volta di pane fragrante da imbottire con burro o salumi. Da provare il Murray’s Bagel(500 Avenue of the Americas, New York, NY 10011).
Ed ora passiamo alla carne. Che sia buona non c’è alcun dubbio, l’unico problema è che la maggior parte delle volte risulta sparire sotto uno spesso strato di salsa BBQ che ne nasconde il sapore. Se questo non spaventa ma anzi attira, allora il paradiso per gli amanti di Costine, hamburger, bistecche di manzo e maiale è il Dallas BBQ , nei pressi di Time Square: porzioni estremamente abbondanti e prezzi contenuti (241 West 42nd Street, NY).
Nel pieno centro di Time Square, invece, c’è un altro ristorante molto curioso che merita una visita: il Bubba Gamp, un locale ispirato al famoso film “Forrest Gump” dove poter mangiare sfiziosi gamberetti cucinati nei modi più disparati (1501 Broadway, New York, NY 10036).
Infine, una menzione particolare va al P.J Clarcks, vicino a Lincoln Square, uno dei locali più antichi della città che ha aperto i battenti nel lontano 1884 ed ha attraversato i grandi momenti della storia cittadina. Da qui sono passati artisti, intellettuali e personaggi noti come Jakie O, Nat King Cole, Jhonny Depp e tanti altri.Un luogo dall’anima retrò nel quale poter assaporare delle vere prelibatezze, dalla carne al pesce fresco, cucinate in modo raffinato ma al contempo semplice. Non fatevi scappare il Tortino di granchio, l’hamburger al pepe verde con salsa a parte ed un’altra specialità newyorkese, ovvero la ricca Cheesecake (44 West 63rd Street, New York, NY 10023).
L’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense nel Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato
Parma 23 Giugno 2015 -
Luogo di grande interesse e curiosità, lo spettacolare Labirinto/Museo di Franco Maria Ricci a Fontanellato, il più grande al mondo, non solo incanta con la sua particolarità ma delizia anche il palato.
Questo perché la gestione della ristorazione e del servizio bar è stata affidata all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) dei Fratelli Spigaroli.
Nato dalle chiacchierate dell’editore e designer parmigiano con Jorge Luis Borges, il Labirinto della Masone – che ha aperto al pubblico lo scorso 29 maggio – occupa sette ettari di terreno ed ha richiesto sei anni di lavoro. Accanto ad esso, sono stati costruiti anche spazi culturali, una biblioteca e alcune sale espositive in cui si potrà ammirare una collezione d’arte che comprende circa 500 opere - tra pitture e sculture - che vanno dal Cinquecento al Novecento.
Luogo di cultura ed arte ma anche di bontà, nel quale lo stile, i piatti e la filosofia dell’Antica Corte Pallavicina divengono la risposta ideale per allietare i visitatori con un bar, una bottega ed un bistrot, con orario continuato dalle 12 fino alla chiusura notturna.
Un vero e proprio atelier gastronomico aperto a tutti, anche senza l’ingresso nel museo/labirinto.
Nella carta dei vini del Labirinto by Spigaroli, Vini dell’Antica Corte Pallavicina, Bollicine Italiane e Francesi, Bianchi, Rossi, Selezione d’Autore e Birre Artigianali. Nel menu del Bistrot, antipasti, primi piatti, secondi di pesce e di carne, dessert e piatti pensati appositamente per i più piccoli.
D'estate il vino rosso si gusta freddo: 16 gradi è il consiglio che arriva direttamente dal Consorzio del vino Chianti
Di Chiara Marando – Sabato 20 Giugno 2015
Estate e vino, un binomio perfetto. Già, perché anche se in molti pensano di dover rinunciare al piacere di un buon bicchiere per via delle alte temperature, la realtà è un’altra.
No al vino rosso troppo caldo.
Cominciamo con lo sfatare il mito che il vino rosso debba essere servito sempre a temperatura ambiente. O meglio, tutto dipende dall’ambiente. Si tratta di un equivoco causato dal pensiero “vecchia scuola” che nega la possibilità di utilizzare il frigo come metodo di conservazione.
Invece il fresco, soprattutto durante l’estate, non solo aiuta a gustare al meglio tutti i sapori e gli aromi di un buon vino rosso, ma ne impedisce l’ossidazione e l’alterazione delle qualità sensoriali. Per non parlare del tipico Lambrusco, che può diventare anche un irrinunciabile aperitivo se servito ben ghiacciato.
La temperatura ottimale di servizio è tra i 16°-18C°, soprattutto per vitigni quali Lagrein, Teroldego, Schiava, Bardolino, Fumin e Chianti. Non a caso, proprio il Consorzio del vino Chianti ha lanciato l’iniziativa "Chianti Fresco" attraverso un particolare kit 'rinfresca vino' fornito a locali e vinerie utile per mantenere o raggiungere il livello termico ottimale. Il progetto, dal nome, "Chianti fresco: gustalo a 16 gradi", realizzato con la collaborazione di Co.Vi.Ro., l'Arte dei Vinattieri e l'Accademia della Cultura Gastronomica, desidera sfatare quello che fino ad ora era stato un tabù come ben spiega il Consorzio toscano: "Occorre seguire una semplice ma fondamentale regola, ovvero che la temperatura deve essere corretta come il clima che si trova in cantina". I famigerati16 gradi, quindi, sono perfetti per apprezzare la gradevolezza e la freschezza dei profumi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante l'estate.
Ed ora un consiglio per gli amanti del vino bianco: mai berlo eccessivamente freddo perché perderebbe quelle caratteristiche che ne contraddistinguono i sentori.
Quindi, appena versato nel bicchiere, è sempre meglio aspettare qualche istante per farlo scaldare così da poterlo assaporare al meglio.
Carne o pesce? Per il "Ristorante Prater" la risposta è "entrambi": specialità raffinate di terra e mare si incontrano per deliziare il palato
Di Chiara Marando – 13 Giugno 2015
Carne o pesce? Eterno dilemma. Ma se invece si potessero avere entrambi?
Già perché soddisfare il palato con piatti raffinati di terra e mare è la vera specialità del Ristorante “Prater”, nel cuore del piccolo centro di Sant’Ilario d’Enza.
Inaugurato nel 1994, il locale è gestito dalla famiglia Tinterri, ovvero il cavaliere Luciano, la moglie Franca, il figlio Gianfranco e la sua dolce metà Daniela. Una storia iniziata nel 1969, quando hanno cominciato la loro esperienza di ristorazione tra cucine, fornelli e clienti che quasi da subito si sono trasformati in veri affezionati.
Qui, a fare la differenza è il calore e la disponibilità con cui si viene accolti, un piacere che si conferma con l’assaggio delle tante proposte presenti nel menù. Non si tratta solo di semplici ricette, ma di una cucina che coniuga tradizione, ricerca e sperimentazione, il tutto con una grande attenzione alla stagionalità delle materie prime, alla loro freschezza ed all’impiego di prodotti tipici che arricchiscono i diversi antipasti di terra.
Una scelta che spazia dalla succulenta carne, ai piatti della cultura parmigiana, al pesce, ma anche ai funghi, al caviale ed al tartufo, un tripudio di bontà da accompagnare con pregiati vini italiani e stranieri. Non a caso, la cantina del Ristorante Prater è conosciuta per le sue oltre cinquecento etichette prodotte in Italia e nel mondo, insieme ad un’ampia collezione di rinomati distillati. E se sarete in difficoltà non preoccupatevi, a consigliarvi l’abbinamento migliore saranno Gianfranco e sua moglie Daniela, grandi appassionati e sommelier professionisti.
Quindi passiamo a qualche consiglio stuzzicante. Si parte con gli antipasti come la Zuppetta tiepida di calamari, fagioli cannellini e scampo al vapore, lo Sformatino tiepido di polipo con crostini su crema di patate, oppure la Millefoglie di melanzane e gamberi in agrodolce al balsamico. Poi il profumato Prosciutto Crudo di Parma DOP stagionato 28 mesi, ed ancora Fiocco di Culatello stagionato su polenta fritta croccante.
Ma lasciate un po’ di spazio per gli invitanti primi: Gnocchi di ricotta con pomodoro infornato e code di gamberi, Ravioli alla polpa di branzino esaltati dal pomodoro pachino, Fettuccine mantecate con crema di Parmigiano e Culatello, oppure Ravioli con ripieno di asparagi verdi e porri.
E per finire i secondi, un mix equilibrato tra ingredienti neutri e piccole varianti dal sapore avvolgente: Petto di maiale da latte croccante con patate e scalogno candito, Filetto di maiale nero rosolato con pancetta su crema di Bra, Gamberoni al burro e miele di castagno con sformatino di valeriana e Filetto di Baccalà croccante su salsa alla mediterranea.
Ristorante “Prater”
Via Roma, 39
42049 Sant'Ilario d'Enza (RE)
Tel. 052 267 237
I visitatori possono selezionare i prodotti, acquistarli e farli recapitare a qualsiasi indirizzo, in Italia e nel mondo
Di Chiara Marando – Sabato 06 Giugno 2015
Occhi puntati su Expo 2015, ormai non è una novità certo, ma la vera curiosità è rappresentata dalle iniziative che ogni giorno prendono forma tra i diversi padiglioni.
Padiglioni come quello di “CIBUSèITALIA”, un luogo ideato per divulgare e valorizzare l’immagine dell’industria alimentare italiana, le sue eccellenze. Un viaggio all’interno del cibo Made in Italy, dall’agroindustria, alla ricchezza dei territori e dei prodotti, passando per gli imprenditori che questa ricchezza sono riusciti a svilupparla ed innovarla.
Ed è proprio ““CIBUSèITALIA” a lanciare l’idea della spesa virtuale. Da oggi i visitatori di EXPO potranno non solo conoscere, ma anche acquistare i migliori prodotti dello stivale, con la possibilità di riceverli comodamente nell’hotel in cui alloggiano, oppure direttamente a casa, in Italia o in qualsiasi altro Paese del mondo.
Come? Tramite il servizio CIBUS EXPO SHOP
Oltre 1.000 marchi del food italiano esposti e tra i quali scegliere per arricchire le proprie ricette quotidiane, con la possibilità di continuare ad apprezzare e degustare l’inconfondibile sapore di vere e proprie eccellenze: formaggi, salumi, riso, pasta, ed ancora dolci tipici, olio extravergine di oliva, pomodoro e caffè.
Tradizione e tecnologia si incontrano al primo piano del padiglione, dove è attivo un Service Point DHL Express che permette di creare su tablet il proprio carrello, pagare con carta di credito e segnalare l’indirizzo dove consegnare il tutto. Ma la spesa virtuale può essere effettuata anche avvicinando il proprio smartphone ai codici QR che accompagnano l’esposizione.
Infine, è attivo il sito e-commerce shop.cibusexpo2015.it.
Di Chiara Marando - Parma 30 Maggio 2015
Sorridenti, disponibili, intraprendenti e con tanta voglia di realizzare un sogno. Loro sono Alberto e Giacomo Banchini, due fratelli cresciuti a contatto con le tradizioni parmigiane di un tempo. Due fratelli che quel sogno sono riusciti a farlo diventare una realtà concreta: riportare in vita l’eredità dell’antica cioccolateria fondata nel 1879 dal loro trisavolo Gian Battista, nel cuore della città ducale.
Tutto è iniziato con una mostra allestita recuperando a casa di amici e parenti dei vecchi oggetti che testimoniassero il passato di questa attività: utensili, foto, stampe, libri e scatole dell’epoca. Ma la svolta avviene nel 2012, quando grazie al ricettario del trisavolo ed i marchi originali, Giacomo e Alberto hanno deciso che era arrivato il momento di deliziare ancora una volta la loro Parma con il gusto intenso del vero cioccolato.
Ecco allora che la produzione è partita ripercorrendo i preziosi insegnamenti passati, un patrimonio che ha permesso di realizzare prodotti dal sapore avvolgente che persiste in bocca, accarezzando il palato con diversi aromi e sentori golosi.
Si parte con “Il Principe” una tavoletta di cioccolato, in diverse varianti e gusti, nella quale la scelta accurata delle materie prime richiede esclusivamente fave provenienti dal Venezuela, che riescono a conferire un tono pregiato ad ogni assaggio.
Poi c’è il “Principino”, ovvero la merenda di una volta da gustare in ogni momento della giornata. E diciamolo chiaramente, di merende viene voglia di farne più di una: ripieno con Caffè macinato, Pistacchio di Bronte, Peperoncino, Arancia, Fave di Cacao, Cremino, Menta Piperita, Croccante e la particolarissima Erba Luigia.
E che dire delle selezione di praline fatte a mano? Raccolte in una scatola tradizionale di cioccolatini Banchini di inizio ‘900, sono una vera e propria tentazione da assaporare sorseggiando un bicchiere di buon whisky.
Ma le proposte della “ Banchini” sono tante. Già, perché oltre alle varietà di cioccolata, biscotti e marmellate, da pochi giorni i due fratelli hanno inaugurato un altro punto vendita dedicato ad una cremosa delizia: La Cioccolateria Gelateria Banchini un tripudio di bontà al cucchiaio che segue la stessa filosofia alla base di tutta l’attività: conquistare il gusto di tante generazioni con la vera bontà di un tempo.