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Venerdì, 06 Gennaio 2017 10:27

Salon du Chocolat: a Milano dal 9 al 12 febbraio

Dal 9 al 12 febbraio 2017 il MiCo di Milano ospiterà il Salon du Chocolat, evento internazionale interamente dedicato a questa delizia irresistibile. Tanti i nomi di spicco della cucina e della pasticceria italiana che si alterneranno sul palco in showcooking e dimostrazioni d'autore.

Di Chiara Marando -

Venerdì 06 Gennaio 2017 -

Non è mai troppo presto per programmare una pausa all'insegna del peccato di gola per eccellenza: il cioccolato. Quindi tenetevi liberi dal 9 al 12 febbraio 2017 quando Milano ospiterà il Salon du Chocolat, evento internazionale interamente dedicato a questa delizia irresistibile, nato a Parigi nel 1994 dall’idea di Sylvie Douce e Francois Jeantet con l’obiettivo di far scoprire il cioccolato in tutte le sue forme

Tanti i nomi di spicco della cucina e della pasticceria italiana che si alterneranno sul palco in showcooking e dimostrazioni d'autore: Ernst Knam, Carlo Cracco, Iginio Massari, Davide Oldani e Andrea Besuschio, sono solo alcuni dei protagonisti di questa edizione. Ed sarà proprio Ernst Knam, grande Maître Chocolatier, la sorpresa di questa edizione. A lui il compito di lasciare il pubblico a bocca aperta con una meravigliosa scultura in cioccolato a tema San Valentino, simbolo dell'evento. Ma non solo, perché lo chef sarà anche in uno stand di 60 metri quadrati all'interno del quale eseguirà i suoi dolci più celebri.

Lo spazio è quello del MiCo con 8.400 mq studiati appositamente per valorizzare gli espositori, i loro prodotti di altissima qualità, ma anche di creare ambienti ad hoc accoglienti e capaci di esaltare al meglio l'esperienza sensoriale e gustativa. Un altro esempio? Il Giardino Magico, creato con la collaborazione di Chocolate Academy, dedicato al Maestro Iginio Massari, grande e pluripremiato pasticcere italiano.

Salon Du Chocolat 2

Quindi momenti dedicati al gusto, alla scoperta di sapori nuovi e intensi, ma anche alla moda. Si, proprio alla moda, con i pasticceri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI) che, oltre a dimostrazioni dell’antica arte dedicata al cioccolato, firmeranno i capi di moda realizzati in collaborazione con NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) per la sfilata “Chocolate Gallery”, presentata in anteprima il 9 febbraio 2017 e ripetuta tutti i giorni dell’evento. Ad arricchire il tutto

alcuni abiti dell’edizione parigina ed un abito in cioccolato realizzato dallo Chef Knam.

Il Salon du Chocolat 2017 sarà organizzatore anche di un importante progetto charity in collaborazione con Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano (LILT). Davide Comaschi realizzerà un cioccolatino dedicato a San Valentino in vendita esclusivamente durante il Salon du Chocolat e il cui ricavato andrà in favore di LILT Milano per i bambini malati, le Case Alloggio e l’accompagnamento alle terapie.

Salon Du Chocolat

Oltre 35.000 i visitatori attesi per questa edizione 2017 ed espositori nazionali e internazionali pronti per far vivere la migliore esperienza a base di cioccolato: Amaro, Amedei, Antica Dolceria Bonajuto, Aruntam, Cacao Crudo, Cecilia Paul De Bondt, Chocome, Chocostore By Eurochocolate , Ciomod, Cisa 2054 Srl, Cocoa And Coffee Interprofessional Council, Costruttori Di Dolcezze , Domori, Enrico Rizzi, Ernest Knam, F.B.M , Gay Odin, Goufrais, Guido Gobino, Pâtisserie Des Rêves, La Perla Di Torino, Leone, Lindt, Majani, Marou, Modi', Neuhaus Maitre Cocolatier, Odilla Chocolat, Pacari, Papa, Pasticceria Cadario, Pasticceria Martesana, Pavoni Italia, Royal Duyvis Wiener, Sabadi, Soc. Coop. Soc. Quetzal - La Bottega Solidale, Torta Pistocchi, Venchi.

L’evento è patrocinato da Comune di Milano e Ampi, realizzato in collaborazione con Compagnia del Cioccolato, Grand Hotel et de Milan, Eataly, Naba, Wella e Pixartprinting e sostenuto nella comunicazione grazie ai media partner Italian Gourmet, Punto IT e RDS.

 

www.salonduchocolat.it

 

 

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Genuino, accogliente e rustico: Il “Gatto Gambarone” è la trattoria tipica dove sentirsi come a casa. Menù della tradizione ed atmosfera accogliente sono i segreti di questa realtà dalla lunga storia.

Di Chiara Marando -

Sabato 31 Dicembre 2016 -

Il pranzo della domenica è uno di quei riti da consumare con calma, godendosi la tranquillità di ogni momento, avvolti da un'atmosfera che trasmette quel senso di sicurezza dato dalle cose familiari.

Non si cerca il lusso, anzi si rifugge da quei contesti eccessivamente “arzigogolati” nell'arredo, ma anche dal minimal a tutti i costi: il pranzo della domenica vuole la semplice rusticità delle cose genuine. Potendolo fare si andrebbe anche a tavola in ciabatte.

Ed è proprio il sentirsi come a casa che conquista subito del “Gatto Gambarone”, trattoria tipica poco lontano da Parma, alle porte di Noceto, un piccolo mondo antico contadino che strappa un sorriso bonario già all'ingresso.

Sembra di entrare nel salotto dei nonni, riscaldato da un grande camino, con quadri di paesaggi campestri e foto d'epoca appesi al muro, tavoli di legno e sedie pesanti da sollevare e spostare, ma solide, sicure e accoglienti. Poco importa se il contesto non è raffinato e le tende sono legate con una spilla da balia, il profumo che arriva dalla cucina e la calma che regna vincono su tutto.

Qui fa da padrona la tradizione. Torta fritta e salume, tortelli, anolini, gnocchi e risotto non possono proprio mancare.

gatto gambarone 1

Esattamente come il carrello dei bolliti, vero trionfo per chi non teme la digestione lenta, l'anatra al forno, la punta di vitello ripiena ed il cinghiale con polenta.

gatto gambarone 3

Poi c'è il piatto che non ti aspetti ma che merita la sosta: il Merluzzo fritto, compatto e saporito con una sottile e croccante panatura degna dei migliori chef.

 gattto gambarone 2

Inutile dire che si innaffia il tutto con il più classico dei lambruschi, vero signore dei vini frizzanti emiliani, e si conclude il pasto con torte della casa preparate ancora come una volta: sbrisolona, crostata di prugne, torta al cioccolate e si, anche i tortelli al forno...perché chi lo dice che sono buoni solo a colazione?

 

Trattoria B&B Gatto Gambarone

Via Gambarone, 17 - 43015 Noceto (PR)

Tel. 0521 621272

 

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È un ex allievo della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni: prima stella Michelin per il modenese Valentino Cassanelli ed il suo ristorante Lux Lucis di Forte dei Marmi.

Di CM -

Lunedì 26 Dicembre 2016 -

L'11 dicembre ha compiuto 32 anni, è cresciuto a Spilamberto ed ha sviluppato e maturato la sua passione per la cucina nella Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni: lui è Valentino Cassanelli, lo chef del ristorante “Lux Lucis” di Forte dei Marmi.

Ed è proprio qui che ha conquistato per il 2017 la prima stella Michelin della sua carriera, che si prospetta essere lunga e ricca di soddisfazioni.

«Ricordiamo Valentino come un allievo brillante e talentuoso – commenta il direttore della Scuola Alberghiera di Serramazzoni Giuseppe SchipanoI suoi successi non ci sorprendono, anzi li sentiamo un po’ anche nostri. Da noi ha appreso le nozioni basilari che ha poi saputo sviluppare e perfezionare».

Lo stretto legame con l'arte culinaria ed il desiderio di accrescere le sue conoscenze sull'argomento è vivo fin dalla prima infanzia, quando la nonna gli ha insegnato a chiudere i tortellini e tagliare le tagliatelle.

Dopo aver frequentato la Scuola Alberghiera di Serramazzoni, all’età di 17 anni è volato a Londra per lavorare prima alla “Locanda Locatelli”, poi da “Nobu”, tempio della cucina fusion. Il rientro in Italia coincide con la sua esperienza nel ristorante di Carlo Cracco, che nel febbraio 2012 lo porta dal “Principe”, uno degli hotel più prestigiosi di Forte dei Marmi.

Il 2012 è un anno importante per Cassanelli che crea e apre il ristorante Lux Lucis, il locale dove tradizione e modernità si fondono in proposte enogastronomiche originali, curate ed equilibrate.

Miglior chef della Versilia per il 2014, nel 2015 si aggiudica il prestigioso premio Guida Touring “Top di Domani”. La consacrazione definitiva arriva con la stella Michelin 2017 attribuita appunto al Lux Lucis, già premio Touring Club come "Cucina d'autore" nella guida "Alberghi e Ristoranti d'Italia 2016 e 2017" e premio~Gatti Massobrio il "Faccino Radioso 2017" destinato alle migliori tavole della guida.

 

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Sabato, 24 Dicembre 2016 10:02

Ad ogni regione il suo dolce di Natale

La bellezza, l'originalità e la vitalità culturale dell'Italia si riconosce anche e soprattutto dalle sue tradizioni gastronomiche: ecco un breve giro alla scoperta dei dolci natalizi regionali

Di Chiara Marando -

Sabato 24 Dicembre 2016 -

La bellezza, l'originalità e la vitalità culturale dell'Italia si riconosce anche e soprattutto dalle sue tradizioni gastronomiche che caratterizzano ogni regione, ne raccontano le radici, le materie prime e la voglia di condividere il piacere della tavola. Soprattutto a Natale.

Ed effettivamente, quale migliore momento se non le festività natalizie per trascorrere dei momenti piacevoli gustando le ottime specialità che ogni famiglia si tramanda di generazione in generazione?

Proviamo a fare un piccolo viaggio tra queste delizie che rappresentano i dolci perfetti per il 25 dicembre.

Cominciamo con la Lombardia ed il suo classico Panettone, ovvero il tipico dolce natalizio di Milano. La ricetta per realizzarlo è veramente semplice, a fare la differenza sono i tocchi personali, gli ingredienti di alta qualità e la giusta lievitazione: si prepara unendo uova, latte, farina e zucchero e si attende un'intera giornata perché il tutto lieviti a dovere.

Sempre in Lombardia, o meglio Valtellina, c'è la deliziosa Bisciola con le sue noci, l'uvetta e i fichi secchi che predominano nell'impasto.

bisciola val tellina

Trentino Alto Adige a Natale significa profumo di spezie, perfettamente interpretato dallo Zelten, ovvero il Pane fruttato, riccamente speziato, al cui interno trionfa la frutta secca.

zelten

Frutta secca anche nel Gubana, tipico del Friuli Venezia Giulia, che si completa con uvetta, amaretti e grappa.

Gubana

Il Veneto dice la sua con l'immancabile Pandoro originario di Verona, soffice, perfetto mangiato da solo e goloso servito con una crema chantilly, con la sua nota forma a stella.

Piemonte è Tronchetto di Natale, specialità energetica che si prepara con uova, burro, mascarpone, crema di marroni, brandy, panna e cioccolato. Insomma un peccato di gola irresistibile e supercalorico.

Nel Lazio spicca il Pangiallo, per la sua glassa di colore giallo, la cui origine pare risalga all'Impero Romano. Si usa prepararlo il giorno del solstizio d'inverno come buono auspicio per il ritorno delle giornate più lunghe e soleggiate.

Umbria e Abruzzo si dividono la tradizione del Parrozzo, il cui impasto è a base di semolino o, in alternativa, farina gialla o farina bianca con fecola, zucchero, mandorle tritate, essenza di mandorla amara, buccia di arancia o buccia limone per profumare, e ricoperto poi con cioccolato fondente.

Parrozzo abruzzo

Il Bostrengo viene dalle Marche. Nato come piatto povero del periodo natalizio, proprio perché l'impasto recupera il pane raffermo, cambia nome e ricetta di paese in paese. Ci sono però alcuni elementi che non devono mani mancare: noci, mandorle, fichi secchi, pane raffermo, frutta candita, uva sultanina e mosto cotto.

bostrengo

La Toscana è famosa per il suoi Ricciarelli, dolci a base di mandorla, vaniglia e cannella della tradizione senese. Ma anche per il Panoforte: mandorle, arance e cedri canditi ne sono gli elementi primari.

Il Panspeziale, o Certosino, è originario dell'Emilia Romagna, con una ricetta addirittura certificata e depositata in Camera di Commercio dal 2003. Gli ingredienti sono cioccolato, miele, frutta candita, pinoli, mostarda bolognese e burro. Anche in questo caso con le calorie e la bontà non scherziamo! Simile, ma ancora più nutriente per l'aggiunta di nocciole, arachidi, mandorle, ciliege candite e cognac, è il Panone di Natale, il dolce natalizio delle campagne bolognesi.

Panone bolognose

La Liguria porta in tavola il delizioso Pandolce, panini/focacce dolci, farciti con uva sultanina, zucca candita, pistacchi e pino.

pandolce ligure

Scendendo verso la Campania troviamo gli Struffoli, palline di pasta fritte, unite con miele e guarnite con zuccherini colorati. Una festa per gli occhi.

Struffoli

La Calabria celebra il Natale con i suoi Fichi Chini. La ricetta originale prevede che i fichi secchi vengano riempiti con con mandorle, noci, cioccolato e canditi, per poi essere sovrapposti a formare una Croce.

Grande festa anche in Puglia con il Panciotto, dolce monoporzione fatto di pastafrolla, farcito con crema pasticcera, e con le Cartellate, una sfoglia sottile dove a catturare l'attenzione è il profumo di anice, mosto cotto e cannella.

Cartellate al miele

Il Cubaita viene dalla Sicilia e prende il posto del torrone. Un croccante fatto con mandorle, sesamo, arance e miele. Poi ci sono i Buccellati, ciambelle di grandi o piccole dimensioni, con aromi di limone, arancia, cannella e vaniglia, ed ancora fichi secchi, mandorle, noci, nocciole e pistacchi. Insomma, tutto!

Buccellato 1

Infine, arriviamo in Sardegna con i Sebadas, un grande raviolo ripieno di pecorino e glassato con il pregiato miele di corbezzolo.

sebadas sardo

Pubblicato in Cultura Emilia
Lunedì, 19 Dicembre 2016 12:20

Tronchetto di Natale

La ricetta di un dolce dalla facile preparazione ma gustoso da mangiare in compagnia durante le feste come valida alternativa al classico Pandoro e Panettone.

Di Ilaria Bertinelli

La festa più attesa dell'anno è ormai alle porte e il tempo a disposizione per cucinare è sicuramente più limitato perché iniziano le visite di amici e parenti per scambiarsi gli auguri, nonché gli eventi aziendali per trarre le conclusioni sull'anno trascorso e programmare le strategie per quello avvenire.
Nonostante ciò, sentiamo il desiderio di preparare qualcosa che anche visivamente ci ricordi che è un periodo speciale da trascorrere con le persone care.
Beh, questo Tronchetto di Natale è la nostra soluzione: in 30 minuti avremo a disposizione un dolce saporito, sicuramente più leggero rispetto ai tradizionali Pandoro e Panettone e, soprattutto, capace di rallegrare la nostra tavola come un canto di Natale.

Tronchetto di Natale ricetta0

INGREDIENTI per 6 persone:

  • 300 g marmellata di lamponi senza zuccheri aggiunti Tronchetto di Natale ricetta1
  • 100 g cioccolato fondente senza zucchero
  • 60 g farina senza glutine per dolci oppure farina di frumento
  • 70 g latte
  • 60 g zucchero
  • 20 g cacao amaro senza glutine
  • 3 uova
  • 8 g lievito per dolci (1/2 bustina)
  • 1 pizzico di sale
  • decorazioni a piacere 

PREPARAZIONE

  • In un robot, mescolare le uova per qualche minuto fino a quando diventeranno spumose
  • Aggiungere lo zucchero e continuare a mescolare per fare montare bene il composto
  • Aggiungere la farina, il cacao, il lievito, 40 g latte un pizzico di sale e montare fino a quando saranno perfettamente amalgamati.
  • Versare il composto in una teglia rettangolare ricoperta con carta forno (dovremo ottenere un rettangolo di circa 40 cm x 25 cm molto sottile)
  • Cuocere in forno statico preriscaldato a 220°C per 8 minuti e lasciare raffreddare avvolgendo il rettangolo su se stesso all'interno della carta forno usata per cuocerlo in modo che non perda l'umidità al proprio interno
  • Stendere il biscotto e ricoprirlo con la marmellata di lamponi, avvolgerlo in modo da formare un cilindro
  • Tagliare le estremità in modo da dare la forma di un pezzo di legno; adagiare le parti tagliate sui lati in modo da farle sembrare rami tagliati
  • Fare sciogliere il cioccolato con il latte nel forno a microonde oppure sul fuoco molto basso
  • Ricoprire il tronchetto con il cioccolato fuso e graffiare la superficie con una forchetta per farla sembrare simile alla corteccia di un albero
  • A piacere, decorare il tronchetto con Stelline di Natale e foglie realizzati con pasta di zucchero oppure decorare con ciuffetti di panna montata, crema di burro e decorazioni per torte.

Allora Buon Natale a tutti con l'augurio che porti gioia, pace e tanta serenità!

CREDITS : - cucina.buttalapasta.it – fantasiadicucina.it – myprotein.it – pianetadonna.it – macrolibrarsi.it – tantasalute.it – tuttasalute.net – cioccolatomania.it – unadonna.it – pourfemme.it – donnamoderna.it –
Blog.giallozafferano.it – alberghiera.it – etsy.com

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Menù equilibrati, piatti unici ricchi di sapore, leggeri e cucinati nel rispetto delle caratteristiche proprie dei diversi alimenti: AL BACIO, il ristorante che propone una filosofia di cucina nuova healthy e sostenibile.

Di Chiara Marando -

Sabato 17 Dicembre 2016 -

L'idea è venuta per caso: una cena tra amiche, il desiderio di provare quel posto nuovo visto passando in macchina e la curiosità di trovare un altro angolo nel quale poter parlare tranquillamente e mangiare qualcosa di buono senza esagerare, perché il giorno dopo la sveglia suonerà presto e bisogna scattare.

Ma le scoperte piacevoli nascono così, in un attimo, e poi diventano piacevoli abitudini.

Ecco perché quando ci siamo sedute nel tavolo che avevamo prenotato “AL BACIO”, da brave osservatrici, abbiamo subito notato la particolarità e la cura del locale, la sua accoglienza ed il design ricercato e moderno.

al bacio 3

Poi arriva il momento di passare alla decisione di cosa mangiare e l'oste ci insegna come fare per richiederlo. Già, perché qui si ordina utilizzando un'apposita App che mostra le diverse proposte, tutte sviluppate in piatti unici dove la portata principale viene accompagnata da due contorni che ne esaltano i sapori.

Una scelta che è frutto di un progetto gastronomico particolare che segue la volontà di utilizzare solo materie prime di alta qualità, prevalentemente biologiche, lavorate con cotture che ne preservino caratteristiche, sapori e profumi, in un concetto di sostenibilità, leggerezza e gusto.

al bacio 1

La parola d'ordine dei diversi menù è “equilibrio”. C'è quello “Italiano”, che rivisita le specialità della tradizione italiana secondo una filosofia healthy, il bilanciato “Sporty”, la tradizione etica senza rinunce del “VeggieVeg”, il marino “Omega 3” e lo “Smart Lunch”. Ognuno di essi è accompagnato da una scheda completa con tutte le curiosità riguardanti i piatti, la loro preparazione e le attività adatte per smaltirlo – ecco in questo caso magari prima pensate a gustarlo senza inutili manie.

al bacio 2

E parlando di sostenibilità, l'acqua viene considerata un bene per tutti, quindi offerta. Esatto, offerta. La caraffa e il refill all’AcquaBar sono sempre gratuiti e vale in concetto del bere responsabilmente.

Noi abbiamo ordinato piatti diversi, impazienti di quello che sarebbe arrivato, quasi come in un gioco. L'oste ci ha trasmesso il suo entusiasmo raccontandoci l'idea, le caratteristiche del locale e ciò che lo ha convinto a cambiare vita e buttarsi in questo progetto.

al bacio 4

Inutile dire che ha strappato un sorriso e, soprattutto, ci ha convinto a tornare per provare qualche altro menù. Ma non è stato solo lui, il cibo ha fatto la maggior parte del lavoro. Non vi aspettate preparazioni gourmet ricercate, difficili da pronunciare e dal carattere distintivo, piuttosto godetevi il piacere di assaporare alimenti curati, buoni e digeribili, serviti in modo decisamente originale...al bacio.

www.al-bacio.it

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Al BREAD i protagonisti dell'”Aperitivo Perfetto” di giovedì 15 dicembre saranno la Birra Artigianale Prima Cotta e il Salmone Upstream, servito sia in piatto sia in uno speciale sandwich in abbinamento alla bionda parmigiana.

Parma 15 Dicembre 2016 -

Birra artigianale e Salmone made in Parma per una speciale serata pre-natalizia al Bread di via Nazerio Sauro 18 a Parma.

Protagonisti dell’”Aperitivo Perfetto” di giovedì 15 dicembre saranno infatti la Birra Artigianale Prima Cotta e il Salmone Upstream che sarà servito sia in piatto sia in uno speciale sandwich in abbinamento alla bionda parmigiana.

I PROTAGONISTI: BIRRA E SALMONE DI PARMA

Il salmone “parmigiano” Upstream di Claudio Cerati viene pescato alle isole Far Oer, subito eviscerato e lavorato nell’azienda in Irlanda con la “marinatura a secco”.

Per affumicare il salmone viene spedito in Irlanda un particolare legno di faggio proveniente dall’Appennino parmense.

La 01 Pils de La prima Cotta è una birra artigianale chiara a bassa fermentazione: morbida, delicata, profumata, con schiuma finissima e bianchissima, amaro equilibrato, finale secco. 

 
"UN ABBINAMENTO GUSTOSO"

“La nostra 01 Pils è una birra equilibrata, morbida e profumata - spiegano i birrai parmigiani - E’ un abbinamento perfetto per i piatti di pesce. In particolare se parliamo di un prodotto di assoluta eccellenza come il Salmone Upstream, l’abbinamento diventa particolarmente gustoso.

Le birre artigianali di qualità come la nostra sono ormai apprezzate anche in abbinamenti diversi dalla classica pizza, per esempio con i cibi della nostra tradizione e della cucina più moderna e raffinata.”

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Ieri, piazza Garibaldi è stata teatro della celebrazione del primo anniversario del riconoscimento Unesco 'City of Gastronomy'. L'appuntamento si è aperto con la brillante performance di luci e parole, a cura di Art Project di Marco Nereo Rotelli. L'installazione "food is travel/travel is food" è ispirata ad un immaginario viaggio tra le Creative Cities of Gastronomy. A coclusione il brindisi con i cittadini in piazza Garibaldi, con una tavolata di 25 metri di prodotti offerti dai ristoratori parmigiani e infine, il concerto de I Profani.

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FlashOn Mag introduce una nuova Rubrica dedicata agli artefici dell'eccellenza nella ristorazione. PAOLA FINARDI ha visitato il Ristorante "Il Falconiere" di Parma e il FlashOn....Chef è dedicato ad Alexej Ilin, conosciuto come Alex Lu Sell.

Di Paola Finardi

Inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli artefici di alcune eccellenze nel campo della ristorazione iniziando da Alexey Ilin, affascinante e creativo chef atterrato in Italia una ventina di anni fa proveniente da Mosca, carico di curiosità e passione per la cucina di qualità.

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 Colpo di fulmine per il nostro Paese, ha scelto di vivere qui da  noi, arrivando a gestire con successo da più di un decennio il  ristorante Il Falconiere a Parma, insieme alla socia Katia  Aksenova, Maître de salle.

 

 Alex riceve con i suoi modi cortesi, gran sorriso e occhi ridenti,  eccellente padronanza della nostra lingua, con accoglienza  confidenziale e sincera.
 

 

 Creatività pura, ricerca continua, materie prime selezionatissime, sperimentazione diretta attraverso la coltivazione di verdure  particolari come il pomodoro nero, utilizzo di componenti  varie incrociate con puri fantasismi, eleganza delle mise en place,  Alex è tutto questo e molto ancora.

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La caratteristica dei piatti di Alex è un connubio tra amore e fisica. Amore perché ama ciò che fa quotidianamente, fisica perché è una sua passione derivata dagli studi superiori di elettromeccanica svolti in Russia.
Alex ha scelto ciò che più lo ispirava, la carriera da chef, applicando a quest'arte la passione per fisica e chimica.

chef ristorante Il Falconiere a Parma2 

Per spiegare meglio, un piatto apparentemente semplice come possono essere gli Spaghetti al Pomodoro in realtà è molto difficile da elevare a perfezione.

La scelta dei pomodori da utilizzare per la salsa, ad esempio il Noire de Crimee, ultimo arrivato della produzione di pomodori coltivati da noi, avviene tramite la scala Brix: effettuando una misurazione degli zuccheri, abbiamo rilevato che questo pomodoro misura 12°Bx, calcolando che la frutta quando è matura misura 14°Bx, questo denota è un gran risultato che conferisce al sugo un gusto straordinariamente dolce a bassissima acidità.

chef ristorante Il Falconiere a Parma4

"La nostra forza" ci racconta Alex "è poter spiegare il piatto al cliente fin dal suo più piccolo ingrediente, filiera che seguiamo con scrupolosa maniacalità. La nostra sperimentazione porta continui sviluppi con la panificazione, ad esempio. Arriviamo a produrre michette di spinaci e pomodoro, pane di castagne, pane di tipo pugliese, ai cinque cereali e alla rucola, in una continua ricerca di perfezione."

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L'eccellenza nella cottura della carne si raggiunge invece mantenendo i liquidi della carne al suo interno pur raggiungendo una cottura perfetta, secondo il metodo di sperimentato da Alex che permette di renderla altamente digeribile.

chef ristorante Il Falconiere a Parma6

Grande importanza è rivolta alla presentazione del piatto, dal Falconiere una vera e propria arte, con trionfo di geometrie senza eccedere nelle decorazioni perché l'alimento principe deve restare ben riconoscibile.
"Come amo spesso ripetere, per me il piatto è il vestito della mia creazione" continua lo chef "la nostra ricerca si espleta su più fronti: tecnica di esecuzione, ingredienti, forme, cotture e può durare anche anni. Ad esempio, la realizzazione dei tortelli d'erbetta si è conclusa due anni fa dopo un lungo percorso."

chef ristorante Il Falconiere a Parma3

Un'altra caratteristica nella cucina di Alex è l'assoluto rispetto della stagionalità e, di conseguenza, l'utilizzo di materie prime freschissime.
Il momento preferito dallo Chef dedicato alla ricerca e allo studio è la notte fonda, in tranquillità, nel silenzio assoluto senza squilli di telefono o frenesie lavorative, così nascono le idee più innovative che poi passeranno alla sperimentazione in cucina.

Alcuni piatti salienti del Menù di stagione dal Falconiere?
Per le scelte di mare particolare attenzione meritano il Risotto alle vongole con calamari, bisquit di gambero rosso e lime, Fettuccine di Gragnano con cozze della Normandia, bisquit di gambero e pomodoro fresco, Carpaccio tiepido di ricciola, con salsa di porro e basilico thailandese, Filetto di rombo in padella con crema di lenticchie di Colfiorito e spezie. Mentre tra i piatti di terra segnaliamo lo Strudel di zucca con funghi porcini e crema di parmigiano, Filetto di vitello al punto rosa scaloppato con crema di carciofi e finocchi croccanti, ma il punto di forza rimane comunque sempre il piatto di crudités di mare, decisamente spettacolare!

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Infine una curiosità: il piatto preferito di Alex? Anolini in brodo, eccellenza parmigiana, ne mangerebbe ogni giorno, ma del resto come dargli torto?

chef ristorante Il Falconiere a Parma8

Info:
IL FALCONIERE presso Sporting Club- Strada Tronchi, 24 – Parma
Telefono 0521 959207
www.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Falconiere-Presso-Sporting-Club 

CREDITS: Foto gentilmente concesse dal Ristorante Il Falconiere di Parma
-identitàgolose.it 

Pubblicato in Cultura Parma
Giovedì, 08 Dicembre 2016 10:11

Serata di apertura del Socialtables@ Ghirlandina

Lunedì 5 dicembre Food for Soul, l'associazione Onlus fondata da Massimo Bottura, ha inaugurato un nuovo spazio a Modena con Socialtables@ Ghirlandina: in cucina per la serata di apertura, lo chef stellato Luca Marchini del ristorante l'Erba del Re.

Foto e Testo di Chiara Marando -

Giovedì 08 Dicembre 2016 -

Il 5 dicembre Food for Soul, l'associazione Onlus fondata da Massimo Bottura, ha inaugurato un nuovo spazio a Modena con Socialtables@ Ghirlandina: ogni lunedì sera la mensa si preparerà a servire pasti gratuiti per circa 60 persone in difficoltà, segnalate da Caritas e centri d’ascolto della città.

In cucina per la serata di apertura, lo chef stellato Luca Marchini del ristorante l'Erba del Re che, insieme alla sua fidata brigata, ha realizzato una cena d'autore utilizzando esclusivamente cibo di recupero proveniente da supermercati, negozi e botteghe di Modena e dintorni.

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Un progetto importante che porta avanti il lavoro intrapreso dall'associazione contro lo spreco alimentare a favore di chi ne ha più bisogno. Lo scopo è quello di incoraggiare le organizzazioni private e pubbliche a creare mense in tutto il mondo, promuovendo il valore del recupero.

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A darsi il cambio ogni lunedì sera saranno gli chef di “Modena a Tavola”. Dopo Luca Marchini si proseguirà con Carlo Gozzi del ristorante “L'incontro” (12 dicembre) e Fabio Trolio della trattoria “La Busa” (19 dicembre). Il giorno di Santo Stefano sarà la volta di Gianluca Soncini della “Trattoria del Campazzo” (26 dicembre), poi Cristian Facchini dell'“Osteria Emilia” (2 gennaio 2017), Stefano Corghi del “Il luppolo e l'uva” (9 gennaio), Frank Cerrato de “I girasoli” (16 gennaio), Massimiliano Sereni della “Locanda Corte di Albareto” di Gaiato (23 gennaio), Marco Messori “Osteria della Cavazzona” (30 gennaio), Paolo Reggiani dei Laghi Curiel (6 febbraio), Lorenzo Migliorini della “Taverna dei Servi” (13 febbraio), Massimiliano Telloli dello “Stallo del Pomodoro” (20 febbraio), Emilio Barbieri del ristorante “Strada Facendo” (27 febbraio), Barbara Astolfi de “Il Calcagnino” di Formigine (6 marzo).

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Pubblicato in Cultura Modena
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