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Come ogni anno il New York Times arriva con la sua classifica e questa volta ha stilato una lista delle mete mondiali imperdibili per il 2017: tra queste c'è anche la Calabria. Tre i ristoranti segnalati.

Di Chiara Marando -

Sabato 14 Gennaio 2017 -

Come ogni anno il New York Times arriva con la sua classifica e questa volta ha stilato una lista delle mete mondiali imperdibili per il 2017. Tra queste c'è anche la Calabria, per il suo patrimonio gastronomico ricco di sapore e tradizione che si riflette in una cucina che ben esprime la vivacità del territorio: "Il cibo italiano oltre le mete tradizionali", questo è il titolo con cui la giornalista statunitense Danielle Pergament spiega la sua scelta, sottolineando che i migliori piatti italiani si trovano proprio in questa regione.

Perché? Semplice, la cucina calabrese non si basa solo sui prodotti più noti come 'Nduja e Bergamotto, ma ha saputo sperimentare ed evolversi coniugando la tradizione con l'innovazione contemporanea puntando, al contempo, sull'agricoltura biologica e la riscoperta di vitigni e colture autoctone.

Ma il New York Times non si limita solo a segnalare la Calabria come meta obbligata, si spinge a consigliare tre ristoranti considerati eccellenti.

Ristorante Dattilo

Strongoli (KR)
0962 865613
www.dattilo.it


"Essere citati su un giornale importantissimo come il 'New York Times' è per me una grande gioia. Mi fa molto piacere che la mia terra, la Calabria, venga messa insieme a posti come le Maldive perché vuol dire che si sta facendo bene - commenta entusiasta in un'intervista all'Adnkronos la proprietaria e chef stellata del "Dattilo" Caterina Ceraudo - “E' fantastico lavorare in questio territorio perché, nonostante non ci sia nulla, siamo riusciti a valorizzare i nostri prodotti, tutti provenienti da agricoltura biologica".

Il Ristorante “Dattilo” è uno dei primi agriturismi della Calabria, un'oasi di pace circondata da vigneti e uliveti. E' proprio Caterina, allieva dello chef tristellato Niko Romito, a considerare questo luogo l'espressione della propria passione per la cucina: materie prime del territorio, agricoltura biologica e piatti che raccontano i prodotti locali reinterpretando le ricette tradizionali.

dattilo 2

Da provare, a scelta, tre percorsi degustazione: da 45-50 €, da 65 €, e il più completo a 90 €.


Ristorante Ruris

Isola Capo Rizzuto (KR)
0962791460
www.ruris.it

Aperto dal '76, il “Ruris” è un ristorante a conduzione familiare che solo recentemente ha deciso di far fare un salto di qualità alla sua cucina, passando da proposte tradizionali a piatti più gourmet. Re ai fornelli è lo chef Natale Pallone, che porta in tavola un menù esclusivamente di pesce, prodotti a Km zero, stagionali e biologici.

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Tre i possibili percorsi degustazione: da 35 €, 45 € e 75 €. Scegliendo il menù alla carta la spesa si aggira sui 40 €.


Antonio Abbruzzino

Catanzaro
0961799008
www.abbruzzino.it

"Soddisfare anche i palati più esigenti, questo è il segreto dei prodotti calabresi – spiega il proprietario Antonio Abbruzzino - Ogni giorno dialoghiamo con le risorse professionali locali. Luca, mio figlio, mantiene rapporti con piccoli produttori agricoli, capaci di fornire cose eccezionali. Ecco perché in diverse parti del mondo oggi amano la cucina calabrese".

Aperto da otto anni, nel suo ristorante Antonio propone una cucina attenta ai prodotti del territorio, che unisce semplicità ed audacia creativa, anche e soprattutto grazie al talento del figlio Luca e della sua giovanissima brigata. Non a caso è arrivata la tanto attesa stella Michelin.

abruzzino 2

Protagonisti del menù sono il mare, le verdure e gli ingredienti della terra.

Anche in questo caso tre i menu degustazione, 50 €, 65 €, 80 €, ed una spesa alla carta che si aggira intorno ai 50 €.

 

 

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Se vogliamo stupire i nostri ospiti con una cena impeccabile, potrete stupirli non solo con il giusto abbinamento piatti-vino, ma ancor più con alcuni innovativi attrezzi utili per la migliore presentazione del vostro vino selezionato.

di Cecilia Novembri

Per l'esigenza dei palati più raffinati da accompagnare la bontà e la ricercatezza dei piatti deve seguire di norma la scelta del vino in abbinamento perfetto!

vino abbinamento kit degistazione

Anche la temperatura di servizio dovrà essere altrettanto impeccabile grazie ad un particolare termometro, prodotto Vacuvin costituito da una banda flessibile da posizionare direttamente intorno alla bottiglia e all'istante visualizza la temperatura del vino così da poter mantenere intatta la sua qualità, la perfetta vinificazione e il lavoro dell'enologo.

vino kit degustazione temperatura

 

Per bottiglie super preziose o per chi volesse tenere un vino tutto per sé c'è il tappo di sicurezza con combinazione.

Il Bottle Keylock un incredibile tappo: come una vera e propria cassaforte occorrerà conoscere la corretta sequenza giusta numerica per poter degustare il nettare di Bacco contenuto nelle bottiglia.

vino kit degustazione temperatura tappo

Per evitare i fastidiosi residui di sughero che, con un'apertura maldestra, possono finire nel vino si può ricorrere al cavatappi elettrico Cvt-15 che permette una perfetta apertura sia per tappi di sughero che di silicone.
Ha la forma di un cilindro color acciaio spazzolato, con due bottoni di comando e la parte terminale che va sulle bottiglie trasparente che consente di ammirare il funzionamento.
L'apparecchio ha in dotazione la propria base di autoricarica. New majestic.

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Adesso sarete veramente pronti per una cena da veri esperti, cheers!

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Pubblicato in Cultura Emilia
Mercoledì, 11 Gennaio 2017 09:29

A maggio torna il Campionato Mondiale della Pizza

Dall'8 al 10 Maggio torna al Palacassa di Parma il Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata al piatto italiano più apprezzato nel mondo.

Parma 11 Gennaio 2017 

Dall'8 al 10 Maggio 2017 torna anche quest'anno il Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata al piatto italiano più apprezzato nel mondo. Ed anche per questa 26esima edizione la location è quella del Palacassa, all'interno del Quartiere Fieristico di Parma, cuore pulsante della Food Valley con le sue numerose eccellenze alimentari.

Quella in programma sarà un'edizione caratterizzata dall'internazionalità, con diverse tappe di avvicinamento che si svolgeranno in altrettante città del mondo: da Melbourne a Bochum, da Shangai fino a Stoccolma, Malmoe e Goteborg.

Un tour che culminerà nell'appuntamento parmigiano durante il quale si sfideranno i migliori pizzaioli al mondo, tra profumi e sapori irresistibili, ricette segrete e tecniche inimitabili.

Per tutti i dettagli su programma, regolamento e contatti campionatomondialedellapizza.it  

Pubblicato in Cronaca Parma

Un Ipad al posto del piatto: questa è l'idea con cui il Ristorante tristellato “Quince” di San Francisco presenta il suo “A dog in Search of Gold”, ovvero bocconcini di tartufo bianco, con un bucolico sfondo di cani che giocano in un prato.

Di Chiara Marando -

Sabato 07 Gennaio 2017 -

Che la tecnologia sia ormai diventata parte integrante della nostra vita, anzi per molti la vita stessa, è cosa ormai nota, ma che potesse addirittura entrare a piedi pari nella “mise en table” di un ristorante rinomato, questo no.

Invece, la realtà supera la fantasia e lo dimostra il “Quince” di San Francisco, ristorante con ben tre stelle Michelin che porta in tavola da 13 anni una scelta stilistica e culinaria consolidata, estremamente raffinata e di impatto. Ma il menù andava aggiornato, almeno così pensa lo chef Micheal Tusk : “sono più di vent'anni che vivo a San Francisco, conosco e ho vissuto il boom tecnologico – spiega Tusk - voglio combinare l’alta cucina con la tecnologia e anche un po’ di cultura”.

Come a deciso di farlo? Provate ad ordinare la portata “A dog in Search of Gold”, ovvero un cane in cerca d’oro, piatto servito su iPad, dentro uno speciale box di legno fatto a mano da un artigiano, che propone bocconcini di tartufo bianco con un bucolico sfondo di cani che giocano in un prato.

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Inutile dire che non sono mancate le critiche ed i dubbi di chi storce il naso davanti a questa idea eccentrica, ma soprattutto pensando all'igiene degli alimenti. Una tematica che è lo chef stesso ad affrontare: gli Ipad vengono disinfettati rispettando le norme igieniche vigenti, inoltre lo schermo è protetto da una guaina atossica che, una volta utilizzata, viene rimossa.

Ma quella del Quince non è la prima esperienza in tal senso. Nel Regno Unito, infatti, altri locali avevano fatto da pionieri, ed anche il ristorante spagnolo Arzak, 3 stelle Michelin, ha servito le proprie pietanze su iPad per qualche anno.

Quince 2

Stranezze a parte, il menù proposto dallo chef Tusk è veramente un inno alla cucina d'eccellenza con piatti estremamente curati nei dettagli, in un gioco di ingredienti che spaziano tra mare e terra passando per culture anche lontane e materie prime eccellenti come il caviale e le aragoste migliori. Tra le proposte anche un omaggio alla bontà italiana con i Fagottini alla fonduta, realizzati con fontina della Valle D'Aosta e tartufo bianco d'Alba.

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Pubblicato in Cultura Emilia
Venerdì, 06 Gennaio 2017 10:27

Salon du Chocolat: a Milano dal 9 al 12 febbraio

Dal 9 al 12 febbraio 2017 il MiCo di Milano ospiterà il Salon du Chocolat, evento internazionale interamente dedicato a questa delizia irresistibile. Tanti i nomi di spicco della cucina e della pasticceria italiana che si alterneranno sul palco in showcooking e dimostrazioni d'autore.

Di Chiara Marando -

Venerdì 06 Gennaio 2017 -

Non è mai troppo presto per programmare una pausa all'insegna del peccato di gola per eccellenza: il cioccolato. Quindi tenetevi liberi dal 9 al 12 febbraio 2017 quando Milano ospiterà il Salon du Chocolat, evento internazionale interamente dedicato a questa delizia irresistibile, nato a Parigi nel 1994 dall’idea di Sylvie Douce e Francois Jeantet con l’obiettivo di far scoprire il cioccolato in tutte le sue forme

Tanti i nomi di spicco della cucina e della pasticceria italiana che si alterneranno sul palco in showcooking e dimostrazioni d'autore: Ernst Knam, Carlo Cracco, Iginio Massari, Davide Oldani e Andrea Besuschio, sono solo alcuni dei protagonisti di questa edizione. Ed sarà proprio Ernst Knam, grande Maître Chocolatier, la sorpresa di questa edizione. A lui il compito di lasciare il pubblico a bocca aperta con una meravigliosa scultura in cioccolato a tema San Valentino, simbolo dell'evento. Ma non solo, perché lo chef sarà anche in uno stand di 60 metri quadrati all'interno del quale eseguirà i suoi dolci più celebri.

Lo spazio è quello del MiCo con 8.400 mq studiati appositamente per valorizzare gli espositori, i loro prodotti di altissima qualità, ma anche di creare ambienti ad hoc accoglienti e capaci di esaltare al meglio l'esperienza sensoriale e gustativa. Un altro esempio? Il Giardino Magico, creato con la collaborazione di Chocolate Academy, dedicato al Maestro Iginio Massari, grande e pluripremiato pasticcere italiano.

Salon Du Chocolat 2

Quindi momenti dedicati al gusto, alla scoperta di sapori nuovi e intensi, ma anche alla moda. Si, proprio alla moda, con i pasticceri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI) che, oltre a dimostrazioni dell’antica arte dedicata al cioccolato, firmeranno i capi di moda realizzati in collaborazione con NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) per la sfilata “Chocolate Gallery”, presentata in anteprima il 9 febbraio 2017 e ripetuta tutti i giorni dell’evento. Ad arricchire il tutto

alcuni abiti dell’edizione parigina ed un abito in cioccolato realizzato dallo Chef Knam.

Il Salon du Chocolat 2017 sarà organizzatore anche di un importante progetto charity in collaborazione con Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano (LILT). Davide Comaschi realizzerà un cioccolatino dedicato a San Valentino in vendita esclusivamente durante il Salon du Chocolat e il cui ricavato andrà in favore di LILT Milano per i bambini malati, le Case Alloggio e l’accompagnamento alle terapie.

Salon Du Chocolat

Oltre 35.000 i visitatori attesi per questa edizione 2017 ed espositori nazionali e internazionali pronti per far vivere la migliore esperienza a base di cioccolato: Amaro, Amedei, Antica Dolceria Bonajuto, Aruntam, Cacao Crudo, Cecilia Paul De Bondt, Chocome, Chocostore By Eurochocolate , Ciomod, Cisa 2054 Srl, Cocoa And Coffee Interprofessional Council, Costruttori Di Dolcezze , Domori, Enrico Rizzi, Ernest Knam, F.B.M , Gay Odin, Goufrais, Guido Gobino, Pâtisserie Des Rêves, La Perla Di Torino, Leone, Lindt, Majani, Marou, Modi', Neuhaus Maitre Cocolatier, Odilla Chocolat, Pacari, Papa, Pasticceria Cadario, Pasticceria Martesana, Pavoni Italia, Royal Duyvis Wiener, Sabadi, Soc. Coop. Soc. Quetzal - La Bottega Solidale, Torta Pistocchi, Venchi.

L’evento è patrocinato da Comune di Milano e Ampi, realizzato in collaborazione con Compagnia del Cioccolato, Grand Hotel et de Milan, Eataly, Naba, Wella e Pixartprinting e sostenuto nella comunicazione grazie ai media partner Italian Gourmet, Punto IT e RDS.

 

www.salonduchocolat.it

 

 

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Genuino, accogliente e rustico: Il “Gatto Gambarone” è la trattoria tipica dove sentirsi come a casa. Menù della tradizione ed atmosfera accogliente sono i segreti di questa realtà dalla lunga storia.

Di Chiara Marando -

Sabato 31 Dicembre 2016 -

Il pranzo della domenica è uno di quei riti da consumare con calma, godendosi la tranquillità di ogni momento, avvolti da un'atmosfera che trasmette quel senso di sicurezza dato dalle cose familiari.

Non si cerca il lusso, anzi si rifugge da quei contesti eccessivamente “arzigogolati” nell'arredo, ma anche dal minimal a tutti i costi: il pranzo della domenica vuole la semplice rusticità delle cose genuine. Potendolo fare si andrebbe anche a tavola in ciabatte.

Ed è proprio il sentirsi come a casa che conquista subito del “Gatto Gambarone”, trattoria tipica poco lontano da Parma, alle porte di Noceto, un piccolo mondo antico contadino che strappa un sorriso bonario già all'ingresso.

Sembra di entrare nel salotto dei nonni, riscaldato da un grande camino, con quadri di paesaggi campestri e foto d'epoca appesi al muro, tavoli di legno e sedie pesanti da sollevare e spostare, ma solide, sicure e accoglienti. Poco importa se il contesto non è raffinato e le tende sono legate con una spilla da balia, il profumo che arriva dalla cucina e la calma che regna vincono su tutto.

Qui fa da padrona la tradizione. Torta fritta e salume, tortelli, anolini, gnocchi e risotto non possono proprio mancare.

gatto gambarone 1

Esattamente come il carrello dei bolliti, vero trionfo per chi non teme la digestione lenta, l'anatra al forno, la punta di vitello ripiena ed il cinghiale con polenta.

gatto gambarone 3

Poi c'è il piatto che non ti aspetti ma che merita la sosta: il Merluzzo fritto, compatto e saporito con una sottile e croccante panatura degna dei migliori chef.

 gattto gambarone 2

Inutile dire che si innaffia il tutto con il più classico dei lambruschi, vero signore dei vini frizzanti emiliani, e si conclude il pasto con torte della casa preparate ancora come una volta: sbrisolona, crostata di prugne, torta al cioccolate e si, anche i tortelli al forno...perché chi lo dice che sono buoni solo a colazione?

 

Trattoria B&B Gatto Gambarone

Via Gambarone, 17 - 43015 Noceto (PR)

Tel. 0521 621272

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

È un ex allievo della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni: prima stella Michelin per il modenese Valentino Cassanelli ed il suo ristorante Lux Lucis di Forte dei Marmi.

Di CM -

Lunedì 26 Dicembre 2016 -

L'11 dicembre ha compiuto 32 anni, è cresciuto a Spilamberto ed ha sviluppato e maturato la sua passione per la cucina nella Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni: lui è Valentino Cassanelli, lo chef del ristorante “Lux Lucis” di Forte dei Marmi.

Ed è proprio qui che ha conquistato per il 2017 la prima stella Michelin della sua carriera, che si prospetta essere lunga e ricca di soddisfazioni.

«Ricordiamo Valentino come un allievo brillante e talentuoso – commenta il direttore della Scuola Alberghiera di Serramazzoni Giuseppe SchipanoI suoi successi non ci sorprendono, anzi li sentiamo un po’ anche nostri. Da noi ha appreso le nozioni basilari che ha poi saputo sviluppare e perfezionare».

Lo stretto legame con l'arte culinaria ed il desiderio di accrescere le sue conoscenze sull'argomento è vivo fin dalla prima infanzia, quando la nonna gli ha insegnato a chiudere i tortellini e tagliare le tagliatelle.

Dopo aver frequentato la Scuola Alberghiera di Serramazzoni, all’età di 17 anni è volato a Londra per lavorare prima alla “Locanda Locatelli”, poi da “Nobu”, tempio della cucina fusion. Il rientro in Italia coincide con la sua esperienza nel ristorante di Carlo Cracco, che nel febbraio 2012 lo porta dal “Principe”, uno degli hotel più prestigiosi di Forte dei Marmi.

Il 2012 è un anno importante per Cassanelli che crea e apre il ristorante Lux Lucis, il locale dove tradizione e modernità si fondono in proposte enogastronomiche originali, curate ed equilibrate.

Miglior chef della Versilia per il 2014, nel 2015 si aggiudica il prestigioso premio Guida Touring “Top di Domani”. La consacrazione definitiva arriva con la stella Michelin 2017 attribuita appunto al Lux Lucis, già premio Touring Club come "Cucina d'autore" nella guida "Alberghi e Ristoranti d'Italia 2016 e 2017" e premio~Gatti Massobrio il "Faccino Radioso 2017" destinato alle migliori tavole della guida.

 

Pubblicato in Cultura Modena
Sabato, 24 Dicembre 2016 10:02

Ad ogni regione il suo dolce di Natale

La bellezza, l'originalità e la vitalità culturale dell'Italia si riconosce anche e soprattutto dalle sue tradizioni gastronomiche: ecco un breve giro alla scoperta dei dolci natalizi regionali

Di Chiara Marando -

Sabato 24 Dicembre 2016 -

La bellezza, l'originalità e la vitalità culturale dell'Italia si riconosce anche e soprattutto dalle sue tradizioni gastronomiche che caratterizzano ogni regione, ne raccontano le radici, le materie prime e la voglia di condividere il piacere della tavola. Soprattutto a Natale.

Ed effettivamente, quale migliore momento se non le festività natalizie per trascorrere dei momenti piacevoli gustando le ottime specialità che ogni famiglia si tramanda di generazione in generazione?

Proviamo a fare un piccolo viaggio tra queste delizie che rappresentano i dolci perfetti per il 25 dicembre.

Cominciamo con la Lombardia ed il suo classico Panettone, ovvero il tipico dolce natalizio di Milano. La ricetta per realizzarlo è veramente semplice, a fare la differenza sono i tocchi personali, gli ingredienti di alta qualità e la giusta lievitazione: si prepara unendo uova, latte, farina e zucchero e si attende un'intera giornata perché il tutto lieviti a dovere.

Sempre in Lombardia, o meglio Valtellina, c'è la deliziosa Bisciola con le sue noci, l'uvetta e i fichi secchi che predominano nell'impasto.

bisciola val tellina

Trentino Alto Adige a Natale significa profumo di spezie, perfettamente interpretato dallo Zelten, ovvero il Pane fruttato, riccamente speziato, al cui interno trionfa la frutta secca.

zelten

Frutta secca anche nel Gubana, tipico del Friuli Venezia Giulia, che si completa con uvetta, amaretti e grappa.

Gubana

Il Veneto dice la sua con l'immancabile Pandoro originario di Verona, soffice, perfetto mangiato da solo e goloso servito con una crema chantilly, con la sua nota forma a stella.

Piemonte è Tronchetto di Natale, specialità energetica che si prepara con uova, burro, mascarpone, crema di marroni, brandy, panna e cioccolato. Insomma un peccato di gola irresistibile e supercalorico.

Nel Lazio spicca il Pangiallo, per la sua glassa di colore giallo, la cui origine pare risalga all'Impero Romano. Si usa prepararlo il giorno del solstizio d'inverno come buono auspicio per il ritorno delle giornate più lunghe e soleggiate.

Umbria e Abruzzo si dividono la tradizione del Parrozzo, il cui impasto è a base di semolino o, in alternativa, farina gialla o farina bianca con fecola, zucchero, mandorle tritate, essenza di mandorla amara, buccia di arancia o buccia limone per profumare, e ricoperto poi con cioccolato fondente.

Parrozzo abruzzo

Il Bostrengo viene dalle Marche. Nato come piatto povero del periodo natalizio, proprio perché l'impasto recupera il pane raffermo, cambia nome e ricetta di paese in paese. Ci sono però alcuni elementi che non devono mani mancare: noci, mandorle, fichi secchi, pane raffermo, frutta candita, uva sultanina e mosto cotto.

bostrengo

La Toscana è famosa per il suoi Ricciarelli, dolci a base di mandorla, vaniglia e cannella della tradizione senese. Ma anche per il Panoforte: mandorle, arance e cedri canditi ne sono gli elementi primari.

Il Panspeziale, o Certosino, è originario dell'Emilia Romagna, con una ricetta addirittura certificata e depositata in Camera di Commercio dal 2003. Gli ingredienti sono cioccolato, miele, frutta candita, pinoli, mostarda bolognese e burro. Anche in questo caso con le calorie e la bontà non scherziamo! Simile, ma ancora più nutriente per l'aggiunta di nocciole, arachidi, mandorle, ciliege candite e cognac, è il Panone di Natale, il dolce natalizio delle campagne bolognesi.

Panone bolognose

La Liguria porta in tavola il delizioso Pandolce, panini/focacce dolci, farciti con uva sultanina, zucca candita, pistacchi e pino.

pandolce ligure

Scendendo verso la Campania troviamo gli Struffoli, palline di pasta fritte, unite con miele e guarnite con zuccherini colorati. Una festa per gli occhi.

Struffoli

La Calabria celebra il Natale con i suoi Fichi Chini. La ricetta originale prevede che i fichi secchi vengano riempiti con con mandorle, noci, cioccolato e canditi, per poi essere sovrapposti a formare una Croce.

Grande festa anche in Puglia con il Panciotto, dolce monoporzione fatto di pastafrolla, farcito con crema pasticcera, e con le Cartellate, una sfoglia sottile dove a catturare l'attenzione è il profumo di anice, mosto cotto e cannella.

Cartellate al miele

Il Cubaita viene dalla Sicilia e prende il posto del torrone. Un croccante fatto con mandorle, sesamo, arance e miele. Poi ci sono i Buccellati, ciambelle di grandi o piccole dimensioni, con aromi di limone, arancia, cannella e vaniglia, ed ancora fichi secchi, mandorle, noci, nocciole e pistacchi. Insomma, tutto!

Buccellato 1

Infine, arriviamo in Sardegna con i Sebadas, un grande raviolo ripieno di pecorino e glassato con il pregiato miele di corbezzolo.

sebadas sardo

Pubblicato in Cultura Emilia
Lunedì, 19 Dicembre 2016 12:20

Tronchetto di Natale

La ricetta di un dolce dalla facile preparazione ma gustoso da mangiare in compagnia durante le feste come valida alternativa al classico Pandoro e Panettone.

Di Ilaria Bertinelli

La festa più attesa dell'anno è ormai alle porte e il tempo a disposizione per cucinare è sicuramente più limitato perché iniziano le visite di amici e parenti per scambiarsi gli auguri, nonché gli eventi aziendali per trarre le conclusioni sull'anno trascorso e programmare le strategie per quello avvenire.
Nonostante ciò, sentiamo il desiderio di preparare qualcosa che anche visivamente ci ricordi che è un periodo speciale da trascorrere con le persone care.
Beh, questo Tronchetto di Natale è la nostra soluzione: in 30 minuti avremo a disposizione un dolce saporito, sicuramente più leggero rispetto ai tradizionali Pandoro e Panettone e, soprattutto, capace di rallegrare la nostra tavola come un canto di Natale.

Tronchetto di Natale ricetta0

INGREDIENTI per 6 persone:

  • 300 g marmellata di lamponi senza zuccheri aggiunti Tronchetto di Natale ricetta1
  • 100 g cioccolato fondente senza zucchero
  • 60 g farina senza glutine per dolci oppure farina di frumento
  • 70 g latte
  • 60 g zucchero
  • 20 g cacao amaro senza glutine
  • 3 uova
  • 8 g lievito per dolci (1/2 bustina)
  • 1 pizzico di sale
  • decorazioni a piacere 

PREPARAZIONE

  • In un robot, mescolare le uova per qualche minuto fino a quando diventeranno spumose
  • Aggiungere lo zucchero e continuare a mescolare per fare montare bene il composto
  • Aggiungere la farina, il cacao, il lievito, 40 g latte un pizzico di sale e montare fino a quando saranno perfettamente amalgamati.
  • Versare il composto in una teglia rettangolare ricoperta con carta forno (dovremo ottenere un rettangolo di circa 40 cm x 25 cm molto sottile)
  • Cuocere in forno statico preriscaldato a 220°C per 8 minuti e lasciare raffreddare avvolgendo il rettangolo su se stesso all'interno della carta forno usata per cuocerlo in modo che non perda l'umidità al proprio interno
  • Stendere il biscotto e ricoprirlo con la marmellata di lamponi, avvolgerlo in modo da formare un cilindro
  • Tagliare le estremità in modo da dare la forma di un pezzo di legno; adagiare le parti tagliate sui lati in modo da farle sembrare rami tagliati
  • Fare sciogliere il cioccolato con il latte nel forno a microonde oppure sul fuoco molto basso
  • Ricoprire il tronchetto con il cioccolato fuso e graffiare la superficie con una forchetta per farla sembrare simile alla corteccia di un albero
  • A piacere, decorare il tronchetto con Stelline di Natale e foglie realizzati con pasta di zucchero oppure decorare con ciuffetti di panna montata, crema di burro e decorazioni per torte.

Allora Buon Natale a tutti con l'augurio che porti gioia, pace e tanta serenità!

CREDITS : - cucina.buttalapasta.it – fantasiadicucina.it – myprotein.it – pianetadonna.it – macrolibrarsi.it – tantasalute.it – tuttasalute.net – cioccolatomania.it – unadonna.it – pourfemme.it – donnamoderna.it –
Blog.giallozafferano.it – alberghiera.it – etsy.com

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Menù equilibrati, piatti unici ricchi di sapore, leggeri e cucinati nel rispetto delle caratteristiche proprie dei diversi alimenti: AL BACIO, il ristorante che propone una filosofia di cucina nuova healthy e sostenibile.

Di Chiara Marando -

Sabato 17 Dicembre 2016 -

L'idea è venuta per caso: una cena tra amiche, il desiderio di provare quel posto nuovo visto passando in macchina e la curiosità di trovare un altro angolo nel quale poter parlare tranquillamente e mangiare qualcosa di buono senza esagerare, perché il giorno dopo la sveglia suonerà presto e bisogna scattare.

Ma le scoperte piacevoli nascono così, in un attimo, e poi diventano piacevoli abitudini.

Ecco perché quando ci siamo sedute nel tavolo che avevamo prenotato “AL BACIO”, da brave osservatrici, abbiamo subito notato la particolarità e la cura del locale, la sua accoglienza ed il design ricercato e moderno.

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Poi arriva il momento di passare alla decisione di cosa mangiare e l'oste ci insegna come fare per richiederlo. Già, perché qui si ordina utilizzando un'apposita App che mostra le diverse proposte, tutte sviluppate in piatti unici dove la portata principale viene accompagnata da due contorni che ne esaltano i sapori.

Una scelta che è frutto di un progetto gastronomico particolare che segue la volontà di utilizzare solo materie prime di alta qualità, prevalentemente biologiche, lavorate con cotture che ne preservino caratteristiche, sapori e profumi, in un concetto di sostenibilità, leggerezza e gusto.

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La parola d'ordine dei diversi menù è “equilibrio”. C'è quello “Italiano”, che rivisita le specialità della tradizione italiana secondo una filosofia healthy, il bilanciato “Sporty”, la tradizione etica senza rinunce del “VeggieVeg”, il marino “Omega 3” e lo “Smart Lunch”. Ognuno di essi è accompagnato da una scheda completa con tutte le curiosità riguardanti i piatti, la loro preparazione e le attività adatte per smaltirlo – ecco in questo caso magari prima pensate a gustarlo senza inutili manie.

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E parlando di sostenibilità, l'acqua viene considerata un bene per tutti, quindi offerta. Esatto, offerta. La caraffa e il refill all’AcquaBar sono sempre gratuiti e vale in concetto del bere responsabilmente.

Noi abbiamo ordinato piatti diversi, impazienti di quello che sarebbe arrivato, quasi come in un gioco. L'oste ci ha trasmesso il suo entusiasmo raccontandoci l'idea, le caratteristiche del locale e ciò che lo ha convinto a cambiare vita e buttarsi in questo progetto.

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Inutile dire che ha strappato un sorriso e, soprattutto, ci ha convinto a tornare per provare qualche altro menù. Ma non è stato solo lui, il cibo ha fatto la maggior parte del lavoro. Non vi aspettate preparazioni gourmet ricercate, difficili da pronunciare e dal carattere distintivo, piuttosto godetevi il piacere di assaporare alimenti curati, buoni e digeribili, serviti in modo decisamente originale...al bacio.

www.al-bacio.it

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
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