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Lunedì, 30 Gennaio 2017 13:34

Risotto al cavolo viola e mele

Una coloratissima ricetta di Ilaria Bertinelli a portarci un po' di sano e appetitoso sapore a tavola. Ottima per una cena dell'ultimo minuto, colpisce per le sfumature che variano dal rosa antico al malva.

di Ilaria Bertinelli 

Non sapete cosa preparare all'ultima ora con una cena imprevista?
Il risotto può essere una soluzione che mette tutti d'accordo. Ancora di più se la proposta è vegetariana, stagionale, deliziosa e in stile molto femminile... con il colore che viene sempre associato a noi donne.
Questo risotto ha un colore che mi stupisce ogni volta che lo preparo con le sue sfumature che variano dal rosa antico al malva; il suo sapore mi ricorda un viaggio nel Nord Italia dove il cavolo cappuccio incontra l'acidulo della mela verde la cui parte dolce viene egregiamente contrastata da un tocco di fonduta al gorgonzola. Infine, il croccante ce lo garantisce un'altra stella del Nord: le nocciole piemontesi.
Sia che decidiate di servire il risotto in una grande pirofila, che lo impiattiate direttamente per i singoli ospiti, i colori vi conquisteranno e se i chicchi sono simbolo d'abbondanza, ci auguriamo che questo piatto sia di buon auspicio per tutti!

risotto cavolo viola mele ricetta

INGREDIENTI per 4 persone:  

1,2 lt circa di brodo vegetale preparato in precedenza
320 g riso carnaroli
200 g cavolo cappuccio viola
200 g mela verde
70 g parmigiano grattugiato
60 g vino rosso
50 g gorgonzola
30 g porro
30 g burro
30 g nocciole piemontesi
1 spicchio d'aglio

q.b. olio extra vergine di oliva, latte e sale

                          

      risotto cavolo viola mele ricetta ingredienti 

 

PREPARAZIONE

Fare appassire il porro tagliato molto fine in una casseruola con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio.
Aggiungere il cavolo viola tagliato molto fine, aggiungere qualche mestolo di brodo per portarlo a cottura.

risotto cavolo viola mele ricetta 1

Tritare leggermente le nocciole e farle tostare leggermente in una padella antiaderente.
In un tegamino, fare sciogliere il gorgonzola con un po' di latte in modo da ottenere una fonduta di buona densità.
Una volta che il cavolo si sarà ammorbidito e il brodo si sarà asciugato, fare tostare il riso nella casseruola dopo avere tolto lo spicchio d'aglio, sfumare con il vino rosso, quindi iniziare a tirare il riso con il brodo bollente e aggiungere la mela tagliata a dadini.

risotto cavolo viola ingredienti cucina

risotto cavolo viola ricette cucina 1

Quando il riso sarà ancora bene al dente, aggiungere il parmigiano grattugiato e mantecare con il burro freddissimo.
Impiattare e servire con un filo di fonduta di gorgonzola e una spolverata di nocciole tostate.

risotto cavolo viola ricetta


Per seguire Ilaria e le sue ricette particolarmente adatte anche per celiaci e diabetici segui il suo blog su www.unochefpergaia.it 

With the Courtesy of: blog.giallozafferano.it – improntaunika.it – cucchiaio.it – bottegadelbuongustaio.it – unastellatraifornelli.blogspot.com – ackyart.com – assolatte.it – cucinafacile.com – farmacinaturali.it – italiqa.it – kibinas.it – my-personaltrainer.it – tuttosemi.com

 

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Lei è Ana Roš, nominata dai 50 Best Restaurant la migliore chef donna del mondo: Nel suo ristorante “Hisa Franko” propone piatti che raccontano il territorio sloveno.

Di Chiara Marando -

Sabato 28 Gennaio 2017 -

E' lì, appena attraversato il confine con l'Italia, a pochi chilometri da Trieste, crocevia di culture e paese ricco di fermento e tradizione: la Slovenia.

Un paesaggio dai contrasti eleganti che regala scorci inaspettati, una storia fatta di dominazioni e contaminazioni culturali, le stesse che ne hanno forgiato il carattere e la particolarità...anche gastronomica.

Perché qui le diverse influenze si fanno sentire in una cucina dal gusto marcato che non rinuncia alla sperimentazione rimanendo, al contempo, fedele a radici che ne hanno segnato il passato. Difficile ignorarla una volta conosciuta, esattamente come è difficile dimenticare lei, Ana Roš, la donna del momento nel mondo della ristorazione, colei che porta con orgoglio il baluardo della tradizione culinaria slovena.

La nota classifica dei 50 Best Restaurants, la stessa che ha decretato l'Osteria Francescana di Massimo Bottura come la migliore del pianeta, ha premiato Ana Roš come migliore chef donna al mondo.

Hisa Franko”, letteralmente “La Casa di Franko”, è il suo regno. A soli 3 chilometri dal confine italiano e a 30 da quello austriaco, questo ristorante esprime il modo di pensare il cibo portato avanti da Ana: una cucina che valorizza i prodotti del territorio reinterpretandoli in una chiave che tocca la tipicità con accenti inaspettati.

Ed è proprio questo suo modo di raccontare un luogo di confine, le sue contraddizioni ed usanze, attraverso piatti dal carattere spiccato, che ha convinto giornalisti e critici ad assegnarle questo importantissimo riconoscimento.

Un premio che arriverà concretamente il prossimo 5 Aprile a Melbourbe, per la prima volta teatro della finale dei 50 Best Restaurant.

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Il Gambero Rosso ha presentato la nuova Guida “Gelaterie d'Italia 2017”: una selezione delle migliori gelaterie valutate con un punteggio che va da zero a tre Coni. La Gelateria Bloom di Modena entra nella cerchia delle eccellenze con il riconoscimento più alto.

Modena 25 Gennaio 2017 -

Il Gambero Rosso ha presentato nei giorni scorsi durante il Sigep la sua nuova Guida "Gelaterie d'Italia 2017", una selezione delle migliori gelaterie valutate secondo criteri estremamente rigidi, con un punteggio che va da zero a tre Coni secondo il livello di eccellenza raggiunto. Delle oltre 37.000 realtà esistenti, soltanto 300 sono entrate nella prestigiosa Guida e solo 36 hanno raggiunto il riconoscimento dei tre coni

Tra queste c'è la Gelateria Bloom di Modena, regno del giovaneGianluca Degani, sperimentatore per vocazione e visionario del gusto. Passione, impegno, costante studio e rispetto per le materie prime sono le caratteristiche che hanno permesso al suo gelato di differenziarsi e raggiungere questo ambito riconoscimento. I tre Coni sono il risultato non solo di tanto lavoro, ma soprattutto di quella volontà espressa da chi desidera creare qualcosa di nuovo ed unico.

Quello che Bloom offre è un'esperienza gustativa che nasce da una ricerca fisica e chimica del gelato naturale, del gusto puro, ponendo particolare attenzione ai legami con il territorio ma anche all'incontro tra ingredienti selezionati e calibrati tra loro.

" Senza dubbio mi sento soddisfatto e felice per il risultato raggiunto che premia un duro lavoro portato avanti giorno dopo giorno da me e da tutti i miei collaboratori – spiega Gianluca Degani- Ora, tuttavia, arriva la parte più entusiasmante ma, nello stesso tempo, difficile: confermarsi ad alti livelli e continuare a crescere. Lo dobbiamo a noi stessi in primis, ai nostri clienti ed ai nostri stimatissimi fornitori, con i quali abbiamo un rapporto quasi simbiotico.

Penso che non siamo stati premiati per un prodotto o alcuni prodotti in particolare, quanto piuttosto per la filosofia che sta alla base del nostro lavoro e per l'attitudine a questo mestiere che mettiamo in campo quotidianamente."

L'importante riconoscimento non è quindi per Gianluca un punto di arrivo, ma uno stimolo per migliorare e crescere portando avanti progetti nuovi e ambiziosi. C'è la volontà di continuare a sperimentare, di espandere la propria rete commerciale e di creare un laboratorio attrezzato che possa fungere sia da centro produttivo, sia da punto di ricerca e sviluppo per le arti e le scienze legate al mondo del dolce.

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“All'Oste che non c'è” è il luogo che non ti aspetti: un casolare dell'800 tra le colline di Cartizze dove ci si serve, si paga e ci si fa lo scontrino da soli. La parola d'ordine è fiducia.

Di Chiara Marando -

Sabato 21 Gennaio 2017 -

Lo si nota arrivando dalla stradina che corre lungo il colle del Cartizze, un vecchio casolare in pietra dell'800 che ancora conserva quel fascino delle costruzioni di un tempo: essenziale, all'apparenza fuso con la natura circostante, che sembra voler raccontare le storie di chi ha vissuto tra le sue mura.

Qui c'è, o meglio non c'è, Cesare. E' lui a portare avanti l'usanza di famiglia di accogliere amici e clienti per far assaggiare loro i salumi di produzione propria. Solo che ha scelto un modo molto particolare per farlo : “Capitava spesso che nei più svariati pezzi di carta trovati sul posto quando i miei amici passavano, mi lasciassero dediche rimproverando che la mia assenza li lasciava a bocca asciutta e che la loro speranza di gustare un buon bicchiere di Cartizze o Prosecco rimaneva delusa – spiega Cesare – ho quindi deciso di mettere sul tavolo della cucina 3 bottiglie di Cartizze e Prosecco, 6 bicchieri con un'indicazione scritta "valore 10 euro servitevi da soli e buona degustazione. L'indicazione serviva solo per scopo evitare che amici o passanti si sentissero in imbarazzo , come si dice, degli scrocconi”.

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In poco tempo la voce si è sparsa ed alcuni, passando dalla cascina, cominciarono a stappare qualche bottiglia e a lasciare delle piacevoli dediche anche il lingua tedesca, inglese, giapponese. Era nata “All'Oste che non c'è”.

Quello che si può mangiare sono le tipicità del territorio, servendosi quanto si vuole di "Bibanesi', polentine stuzzicanti, Prosecco e Cartizze provenienti da aziende della zona , formaggi di malga, dolcetti locali e salumi della casa come il “Salado” ossia il salame di Valdobbiadene, la prelibata “Soppressa con filetto”, i “Giacomini”, ovvero di suino stagionati ed affumicati, oppure il delizioso “Sacol” di manzo. Il tutto da assaporare insieme a dell'ottimo pane cotto nel forno a legna.

alloste che non cè 2

C'è la possibilità di fare il caffè mentre non sono disponibili cibi cotti e neppure superalcolici.

La formula è semplice: si entra liberamente, ci si serve come e quanto si vuole e si paga facendosi da soli lo scontrino (il valore, non il prezzo, degli alimenti è segnato su un pezzo di carta). La cucina può ospitare fino a 14 persone, circa 4 tavoli, mentre all'esterno si possono sfruttare altri 3 tavoli.

E alla domanda se non c'è la paura che gli avventori possano approfittarsene mangiando senza pagare, Cesare risponde: “Ammetto che qualche volta è successo, ci sono anche brutti ricordi, ma sono una minima parte. Le persone vengono conquistate da questo dare loro fiducia, che è poi la filosofia dell’Osteria”.

 

All'Oste che non c'è”

Str. delle Treziese, 31049

Valdobbiadene (TV)

 

 

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Vi consigliamo una ricetta veloce, facile da preparare e molto gustosa: Conchiglioni “Andalini”, zucchine, ragù di cozze e zeste di limone. Provatela per una cena con gli amici o un pasto sfizioso da gustare in famiglia.

Ricetta e Foto di Chiara Marando

Mercoledì 18 Gennaio 2017 -

Non sempre servono tanti ingredienti e ore di tempo per preparare un piatto perfetto per deliziare i vostri ospiti durante una cena casalinga, oppure rendere un po' più speciale il pasto di ogni giorno.

Provate questa ricetta che ho sperimentato qualche sera fa: Conchiglioni "Andalini" con zucchine, ragù di cozze e zeste di limone.

Diciamo che mi sono divertita ad utilizzare alcuni elementi che avevo in casa con l'idea di realizzare un condimento gustoso, da sposare con una pasta in grado di imprigionarlo ed esaltarne i sapori.

Ingredienti per 4 persone:

- 300 g di Conchiglioni “Andalini”

- 2 zucchine di medie dimensioni

- 1 limone

- 250 g di cozze sgusciate

- 1 scalogno

- Olio EVO

- Sale e pepe q.b

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 Preparazione:

Tritate lo scalogno e fatelo appassire in una padella antiaderente con un filo d'olio. Aggiungetevi le zucchine tagliate con la grattugia e fate cuocere con un pizzico di sale e pepe; mescolate in modo che non si attacchino e lasciatele cuocere fino a quando non si saranno ammorbidite.

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Nel frattempo, prendete la metà delle cozze e frullatele con un filo d'olio. Unite il ragù appena preparato alle zucchine mescolando in modo che i sapori si amalgamino, per poi aggiungere le restanti cozze intere.

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Cuocete a fuoco medio per qualche minuto. Infine, aiutandovi con il pelapatate, togliete la buccia dal limone, tagliatela in pezzettini finissimi ed unitela al condimento ancora sul fuoco, spruzzando anche qualche goccia di succo. Se necessario, aggiustate di sale e pepe.

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Fate cuocere la pasta in acqua bollente e salata per circa 10 minuti (rimarrà al dente); scolatela, unitela al composto di zucchine, cozze e limone e fate cuocere insieme il tutto per circa due minuti continuando a mescolare.

Servite e completate il piatto con un filo di olio a crudo.

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Continuando con le nostra proposte dedicate al benessere, ecco per voi una appetitosissima e salutare ricetta di Ilaria Bertinelli, assolutamente da non perdere. Enjoy!

Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri

Le polpettine di soia sono un'idea perfetta per chi desidera accontentare il gusto con un piatto leggero soprattutto dopo un periodo di impegnative mangiate come quelle delle feste natalizie appena concluse.

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Per vari motivi questa ricetta è molto versatile, per esempio può essere preparata in anticipo, si può consumare come finger food e in qualsiasi portata ed è ideale per chi ha problemi di glutine (scegliendo un pangrattato senza glutine, identificato dai due asterischi), chi è intollerante al lattosio, per gli amici vegetariani e vegani: mettono davvero d'accordo tutti quanti!

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Potete servire le polpettine accompagnate da un bel pinzimonio oppure semplicemente da salse o paté di verdure trattandole come un cracker: un veloce tuffo in una salsina e il boccone sarà semplicemente divino! Buon appetitoso weekend!

Ingredienti

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150 g soia gialla secca (da tenere in ammollo per 12 ore)
70 g cipolla
50 g olio extra vergine di oliva
40 g pangrattato**
40 g sedano
40 g carota
1 uovo
10 g prezzemolo
1 spicchio d'aglio
- 1 foglia d'alloro
- q.b. sale e pepe, salsa per accompagnare

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PREPARAZIONE

Scolare la soia lasciata in ammollo, lavarla, metterla in un tegame coperta di acqua con la foglia d'alloro e cuocerla per circa 90 minuti.
Nel frattempo, spuntare la carota e pelarla; pulire il sedano e privarlo dei filamenti; sbucciare le cipolle e tritare il tutto grossolanamente.
In un tegame con 2 cucchiai d'olio, fare appassire le verdure senza lasciarle colorire.

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Una volta cotta la soia, passarla al passaverdura, aggiungere gli ortaggi appassiti, il restante prezzemolo tritato, il pangrattato, un uovo, un pizzico di sale e pepe e amalgamare bene.
Con questo composto, formare delle polpettine rotonde e leggermente appiattite.
In una padella antiaderente, scaldare 3 cucchiai d'olio e farvi soffriggere le polpettine per qualche minuto rigirandole in modo che dorino leggermente.

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Servirle accompagnate da verdure fresche oppure da salse o paté di verdure come finger food.

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L'Abbinamento Vino

Le polpettine di soia con il sedano, le carote presentano una tendenza dolce, una buona sapidità e grazie al sedano e all'alloro anche una grande aromaticità.
Ottimo un PIGATO DELLA RIVIERA LIGURE che dona un ottimo equilibrio tra freschezza e morbidezza, una buona struttura e persistenza aromatica con un gradevolissimo finale di mandorla, dal colore da giallo paglierino scarico a giallo paglierino con riflessi tendenti al dorato e odore ampio, fruttato, fragrante, persistente, con netti sentori di pesca matura e miele, fiori freschi di campo e salvia, lievi sentori di muschio e resine boschive.

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CREDITS: fioridizucca.blogspot.com – mondodelgusto.it – cavolettidibruxelles.it – ricette.pourfemme.it – ricettedalmondo.it – insolitomenu.it – buttalapasta.it – naturasi.it – deabyday.tv – dreamstime.com – arredailverde.it – misya.info – benesserevillage.it – flickr.com – siciliancuisine.blogspot.com – cucchiaio.it – lascimmiacruda.info- che donna.it – svinando.com – gustoetradizione.eu – lavinium.com

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Come ogni anno il New York Times arriva con la sua classifica e questa volta ha stilato una lista delle mete mondiali imperdibili per il 2017: tra queste c'è anche la Calabria. Tre i ristoranti segnalati.

Di Chiara Marando -

Sabato 14 Gennaio 2017 -

Come ogni anno il New York Times arriva con la sua classifica e questa volta ha stilato una lista delle mete mondiali imperdibili per il 2017. Tra queste c'è anche la Calabria, per il suo patrimonio gastronomico ricco di sapore e tradizione che si riflette in una cucina che ben esprime la vivacità del territorio: "Il cibo italiano oltre le mete tradizionali", questo è il titolo con cui la giornalista statunitense Danielle Pergament spiega la sua scelta, sottolineando che i migliori piatti italiani si trovano proprio in questa regione.

Perché? Semplice, la cucina calabrese non si basa solo sui prodotti più noti come 'Nduja e Bergamotto, ma ha saputo sperimentare ed evolversi coniugando la tradizione con l'innovazione contemporanea puntando, al contempo, sull'agricoltura biologica e la riscoperta di vitigni e colture autoctone.

Ma il New York Times non si limita solo a segnalare la Calabria come meta obbligata, si spinge a consigliare tre ristoranti considerati eccellenti.

Ristorante Dattilo

Strongoli (KR)
0962 865613
www.dattilo.it


"Essere citati su un giornale importantissimo come il 'New York Times' è per me una grande gioia. Mi fa molto piacere che la mia terra, la Calabria, venga messa insieme a posti come le Maldive perché vuol dire che si sta facendo bene - commenta entusiasta in un'intervista all'Adnkronos la proprietaria e chef stellata del "Dattilo" Caterina Ceraudo - “E' fantastico lavorare in questio territorio perché, nonostante non ci sia nulla, siamo riusciti a valorizzare i nostri prodotti, tutti provenienti da agricoltura biologica".

Il Ristorante “Dattilo” è uno dei primi agriturismi della Calabria, un'oasi di pace circondata da vigneti e uliveti. E' proprio Caterina, allieva dello chef tristellato Niko Romito, a considerare questo luogo l'espressione della propria passione per la cucina: materie prime del territorio, agricoltura biologica e piatti che raccontano i prodotti locali reinterpretando le ricette tradizionali.

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Da provare, a scelta, tre percorsi degustazione: da 45-50 €, da 65 €, e il più completo a 90 €.


Ristorante Ruris

Isola Capo Rizzuto (KR)
0962791460
www.ruris.it

Aperto dal '76, il “Ruris” è un ristorante a conduzione familiare che solo recentemente ha deciso di far fare un salto di qualità alla sua cucina, passando da proposte tradizionali a piatti più gourmet. Re ai fornelli è lo chef Natale Pallone, che porta in tavola un menù esclusivamente di pesce, prodotti a Km zero, stagionali e biologici.

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Tre i possibili percorsi degustazione: da 35 €, 45 € e 75 €. Scegliendo il menù alla carta la spesa si aggira sui 40 €.


Antonio Abbruzzino

Catanzaro
0961799008
www.abbruzzino.it

"Soddisfare anche i palati più esigenti, questo è il segreto dei prodotti calabresi – spiega il proprietario Antonio Abbruzzino - Ogni giorno dialoghiamo con le risorse professionali locali. Luca, mio figlio, mantiene rapporti con piccoli produttori agricoli, capaci di fornire cose eccezionali. Ecco perché in diverse parti del mondo oggi amano la cucina calabrese".

Aperto da otto anni, nel suo ristorante Antonio propone una cucina attenta ai prodotti del territorio, che unisce semplicità ed audacia creativa, anche e soprattutto grazie al talento del figlio Luca e della sua giovanissima brigata. Non a caso è arrivata la tanto attesa stella Michelin.

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Protagonisti del menù sono il mare, le verdure e gli ingredienti della terra.

Anche in questo caso tre i menu degustazione, 50 €, 65 €, 80 €, ed una spesa alla carta che si aggira intorno ai 50 €.

 

 

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Se vogliamo stupire i nostri ospiti con una cena impeccabile, potrete stupirli non solo con il giusto abbinamento piatti-vino, ma ancor più con alcuni innovativi attrezzi utili per la migliore presentazione del vostro vino selezionato.

di Cecilia Novembri

Per l'esigenza dei palati più raffinati da accompagnare la bontà e la ricercatezza dei piatti deve seguire di norma la scelta del vino in abbinamento perfetto!

vino abbinamento kit degistazione

Anche la temperatura di servizio dovrà essere altrettanto impeccabile grazie ad un particolare termometro, prodotto Vacuvin costituito da una banda flessibile da posizionare direttamente intorno alla bottiglia e all'istante visualizza la temperatura del vino così da poter mantenere intatta la sua qualità, la perfetta vinificazione e il lavoro dell'enologo.

vino kit degustazione temperatura

 

Per bottiglie super preziose o per chi volesse tenere un vino tutto per sé c'è il tappo di sicurezza con combinazione.

Il Bottle Keylock un incredibile tappo: come una vera e propria cassaforte occorrerà conoscere la corretta sequenza giusta numerica per poter degustare il nettare di Bacco contenuto nelle bottiglia.

vino kit degustazione temperatura tappo

Per evitare i fastidiosi residui di sughero che, con un'apertura maldestra, possono finire nel vino si può ricorrere al cavatappi elettrico Cvt-15 che permette una perfetta apertura sia per tappi di sughero che di silicone.
Ha la forma di un cilindro color acciaio spazzolato, con due bottoni di comando e la parte terminale che va sulle bottiglie trasparente che consente di ammirare il funzionamento.
L'apparecchio ha in dotazione la propria base di autoricarica. New majestic.

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Adesso sarete veramente pronti per una cena da veri esperti, cheers!

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Mercoledì, 11 Gennaio 2017 09:29

A maggio torna il Campionato Mondiale della Pizza

Dall'8 al 10 Maggio torna al Palacassa di Parma il Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata al piatto italiano più apprezzato nel mondo.

Parma 11 Gennaio 2017 

Dall'8 al 10 Maggio 2017 torna anche quest'anno il Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata al piatto italiano più apprezzato nel mondo. Ed anche per questa 26esima edizione la location è quella del Palacassa, all'interno del Quartiere Fieristico di Parma, cuore pulsante della Food Valley con le sue numerose eccellenze alimentari.

Quella in programma sarà un'edizione caratterizzata dall'internazionalità, con diverse tappe di avvicinamento che si svolgeranno in altrettante città del mondo: da Melbourne a Bochum, da Shangai fino a Stoccolma, Malmoe e Goteborg.

Un tour che culminerà nell'appuntamento parmigiano durante il quale si sfideranno i migliori pizzaioli al mondo, tra profumi e sapori irresistibili, ricette segrete e tecniche inimitabili.

Per tutti i dettagli su programma, regolamento e contatti campionatomondialedellapizza.it  

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Un Ipad al posto del piatto: questa è l'idea con cui il Ristorante tristellato “Quince” di San Francisco presenta il suo “A dog in Search of Gold”, ovvero bocconcini di tartufo bianco, con un bucolico sfondo di cani che giocano in un prato.

Di Chiara Marando -

Sabato 07 Gennaio 2017 -

Che la tecnologia sia ormai diventata parte integrante della nostra vita, anzi per molti la vita stessa, è cosa ormai nota, ma che potesse addirittura entrare a piedi pari nella “mise en table” di un ristorante rinomato, questo no.

Invece, la realtà supera la fantasia e lo dimostra il “Quince” di San Francisco, ristorante con ben tre stelle Michelin che porta in tavola da 13 anni una scelta stilistica e culinaria consolidata, estremamente raffinata e di impatto. Ma il menù andava aggiornato, almeno così pensa lo chef Micheal Tusk : “sono più di vent'anni che vivo a San Francisco, conosco e ho vissuto il boom tecnologico – spiega Tusk - voglio combinare l’alta cucina con la tecnologia e anche un po’ di cultura”.

Come a deciso di farlo? Provate ad ordinare la portata “A dog in Search of Gold”, ovvero un cane in cerca d’oro, piatto servito su iPad, dentro uno speciale box di legno fatto a mano da un artigiano, che propone bocconcini di tartufo bianco con un bucolico sfondo di cani che giocano in un prato.

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Inutile dire che non sono mancate le critiche ed i dubbi di chi storce il naso davanti a questa idea eccentrica, ma soprattutto pensando all'igiene degli alimenti. Una tematica che è lo chef stesso ad affrontare: gli Ipad vengono disinfettati rispettando le norme igieniche vigenti, inoltre lo schermo è protetto da una guaina atossica che, una volta utilizzata, viene rimossa.

Ma quella del Quince non è la prima esperienza in tal senso. Nel Regno Unito, infatti, altri locali avevano fatto da pionieri, ed anche il ristorante spagnolo Arzak, 3 stelle Michelin, ha servito le proprie pietanze su iPad per qualche anno.

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Stranezze a parte, il menù proposto dallo chef Tusk è veramente un inno alla cucina d'eccellenza con piatti estremamente curati nei dettagli, in un gioco di ingredienti che spaziano tra mare e terra passando per culture anche lontane e materie prime eccellenti come il caviale e le aragoste migliori. Tra le proposte anche un omaggio alla bontà italiana con i Fagottini alla fonduta, realizzati con fontina della Valle D'Aosta e tartufo bianco d'Alba.

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Pubblicato in Cultura Emilia
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