Proseguirà il decorso post operatorio e la convalescenza a casa -
Parma, 22 gennaio 2014 -
L' ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, ricoverato al Maggiore di Parma dopo il malore, avvenuto il 5 gennaio a causa dell' emorragia celebrare che lo aveva colpito è stato dimesso ieri. Lascia l' ospedale con un giorno d'anticipo, rispetto a quanto era stato previsto, perché il decorso post operatorio prosegue bene e potrà continuare la convalescenza nella sua abitazione di Piacenza. Le condizioni continueranno ad essere monitorate e continuerà il programma di riabilitazione.
Con “Così fan tutti” in Francia tentano di liquidare il caso Hollande-Julie Guyet, Valerie Trierweiler (detta Rottweiler) e Segolene Royal ex (moglie e politica) come una questione privata e non politica. Il Presidente, “cornificatore seriale”, si indigna e la stampa lo asseconda e protegge arrivando persino a sostenere che “Non è il Bunga Bunga”. Hanno ragione, è forse peggio!
di Lamberto Colla ---
Parma, 19 gennaio 2014 -
Francois Hollande si presenta e vince le elezioni sostenendo che la sua sarebbe stata una “presidenza esemplare” con riferimento al suo predecessore e al cambio di premiere dame in corso d’opera con l’italiana Carla Bruni. Già qualcosa strideva all’epoca. Infatti la donna che lo accompagnava durante le sue visite ufficiali altro non era che l’amante del presidente quando ancora era unito in matrimonio con la Segolene Royal anch’ella politico di razza. Ed ora Sarkozy se la ride di brutto e, immagino, anche lo stesso Berlusconi tanto vituperato dalla stampa estera per le sue “festine private” organizzate, peraltro, in casa sua e non nell’appartamento di un criminale.
- Chi la fa l’aspetti -
Nel colpaccio di “Closer” non è escluso che ci possa essere lo zampino della Famiglia Berlusconi posto che l’editore è Mondadori al cui vertice siede Marina, la “Lady di ferro” della famiglia, mentre a capo del Magazine francese, invece, è lo stesso Amministratore Delegato del gruppo editoriale milanese, Ernesto Mauri. E’ lo stesso Mauri, in una intervista al Corriere della Sera e riportato da Panorama.it a dispiacersi per il malore dell’attuale compagna presidenziale ma lasciando intendere che 7 anni prima era stata lei stessa la causa della rottura della precedente relazione di Hollande.
Era il 2007, infatti, quando Closer portò alla ribalta la relazione segreta tra Hollande e la Trierweiler immortalati in “vacanza” in Marocco. Insomma chi la fa l’aspetti.
Hollande, val la pena ricordare, è a capo di una grande potenza nucleare. Una responsabilità che nessun primo ministro italiano mai avrà. La sicurezza di una Potenza nucleare e dei suoi alleati passa anche attraverso la sicurezza del presidente stesso. Per tale ragione, al di là delle questioni etiche che per molti possono essere superabili, Hollande mai e poi mai avrebbe dovuto eludere le sorveglianze e, “mimetizzato” dal solo casco, scorrazzare in scooter per raggiungere il luogo segreto che, sfortuna ha voluto, fosse riferibile a un pregiudicato legato alla mafia corsa. Non è cosa di poco conto e nemmeno di esclusiva e privatistica faccenda, come molta stampa francese vorrebbe far credere; anzi di natura assolutamente pubblica e di una gravità inaudita. Altro che Bunga Bunga. E invece, il vicedirettore di LePoint, Sébastien Le Fol, intervistato da Lettera43.it minimizza sostenendo che “all’Eliseo è sempre stato così”, ospitando inquilini avvezzi a relazioni segrete e a coltivare amanti, a partire da quella Madame Pompadour che fu l’amante di Luigi XV per arrivare quindi a Sarkozy passando da Mitterand il quale, dalla relazione extraconiugale, ebbe anche una figlia.
Spiare e intruffolarsi nelle abitazioni private, in continente o in Sardegna, è un obbligo anzi un dovere della stampa se nel mirino vi è un Primo Ministro italiano, mentre è violazione della “privacy” se nel mezzo dell’obiettivo e in luogo pubblico, ci casca il Presidente di una Repubblica “democratica” come quella francese.
Viene spontaneo domandarsi come avrebbero titolato certi giornali nazionali e esteri se Berlusconi fosse stato “ospite” di una dimora di proprietà mafiosa: come minimo che lui stesso fosse il gran capo dell’organizzazione criminale e, a seguito di queste rivelazioni, qualche zelante magistrato avrebbe aperto un fascicolo ad hoc e consumato qualche centinaia di migliaia di euro in intercettazioni e in procedimenti giudiziari.
In Francia invece tutto tace. Nessuno, apparentemente, sapeva nulla compresi, molto probabilmente, i servizi di sicurezza i quali altrimenti avrebbero dovuto, quantomeno, avvertire il Presidente dell’inopportunità di accedere a quei locali così a rischio. Già perché se, ci pensiamo bene, se fosse accertata la proprietà mafiosa dell’appartamento, la criminalità organizzata avrebbe potuto sfruttare la situazione per riempire il “nido d’amore” di cimici e telecamere per intercettare informazioni riservatissime e potenzialmente sensibili per la sicurezza dello Stato.
Forse la fantasia sta correndo troppo velocemente. La passione per i romanzi “gialli” e gli intrighi di corte sta prendendo il sopravvento sulla oggettività e banalità di una comune relazione clandestina consumata nell’appartamento di un probabile mafioso.
Per la prossima volta, Signor Presidente, per eludere la sorveglianza dei fotografi di Closer, consigliamo di indossare l’utilissimo casco che riproduce i tratti di Berlusconi.
Riassetto della Giunta comunale . Le deleghe temporaneamente in carico al Sindaco Dosi.
Piacenza, 13 Gennaio 2014 --
E’ stato firmato oggi l’atto di revoca di tutti gli assessori e delle rispettive deleghe (temporaneamente assunte dal sindaco), registrando contestualmente le dimissioni degli assessori Cacciatore e Palladini, formalmente comunicate all’Amministrazione comunale nella mattinata di sabato 11 gennaio.
In data odierna vengono quindi nominati ufficialmente gli assessori Tiziana Albasi, Silvio Bisotti, Luigi Rabuffi, Katia Tarasconi, Francesco Timpano, senza procedere all’attribuzione delle deleghe.
A breve (entro domani o mercoledì al più tardi), si procederà alla nomina ufficiale degli assessori Giorgio Cisini, Stefano Cugini, Luigi Gazzola, Giulia Piroli, con conseguente attribuzione delle deleghe a tutti i componenti della nuova Giunta comunale.
Oggi, avendo avocato tutte le deleghe a sé, il sindaco sarà chiamato a rispondere a tutte le interrogazioni e interpellanze in sede di Consiglio comunale, procedendo inoltre a effettuare tutte le comunicazioni previste per i diversi assessorati.
(Comune di Piacenza)
di Lamberto Colla ---
I casi di Caterina e di Bersani evidenziano un malore sociale figlio non solo della crisi ma anche della perdita di valori etici e di rispetto e amore del prossimo.
Parma, 12 gennaio 2014 -
Il caso di “Caterina” mi aveva talmente colpito che non ero riuscito a scrivere nulla al riguardo. Sarei caduto nelle banalità di rito ed ho ritenuto che già troppo risalto era stato dato a quell’incivile comportamento di taluni grafomani.
Pochi giorni dopo un simile comportamento si manifestò per Bersani colpito da malore.
Insulti sul profilo Social di “Caterina” per avere difeso la sperimentazione sugli animali che da quella sperimentazione deve la vita, auguri di morte all’ex segretario PD postati a commento degli articoli che divulgavano la notizia del suo ricovero.
Non sono certamente un ammiratore politico di Bersani, come d’altronde non lo sono più nemmeno di coloro che dovrebbero essere oppositori della sua area politica, ma quando ho letto degli auguri di morte a lui diretti mi è tornata la rabbia che avevo avuto leggendo il caso di Caterina.
Però alcune riflessioni questi due casi ravvicinati me le hanno stimolate.
La prima, scontata, che esiste una gran massa di imbecilli, maleducati, arroganti, esibizionisti e insensibili. Una fascia di soggetti che probabilmente si sta allargando e che attraversa più strati sociali.
Una seconda considerazione è che la radicalizzazione delle opinioni sta diventando “fede integralista”. Animalisti nel primo caso e nuovi movimentisti (lungi dal parlare di politica che è ben altra cosa) nel secondo i quali, pur di difendere la propria appartenenza e fede, sarebbero disposti a tutto. E si sa che dalle parole ai fatti il passo è breve.
La terza e più consolante considerazione è legata ai mezzi di informazione che hanno dato evidenza del fenomeno: i nuovi media, giornali digitali e social media.
Se fossimo ancora nell’epoca analogica dell’informazione non avremmo potuto rilevare una stima del fenomeno, ovvero, di quanti siano portatori di sentimenti negativi, aridi e privi di quel senso di “pietas” che consentirebbe di approcciare il dolore altrui in modo solidale e soprattutto libero da ogni condizionamento religioso, sociale, politico, razziale o, men che meno, partitico. Come si diceva, se fossimo vissuti nell’era dell’informazione pre digitale, nessun organo di informazione avrebbe riportato di quegli insulti e se l’avessero fatto non avrebbe avuto la possibilità di misurare la portata del fenomeno; sia per il fatto che in pochi si sarebbero presi la briga di scrivere , affrancare e spedire alla redazione il loro commento, sia perché, proprio in ragione di ciò sarebbe sorto il sospetto che si trattasse di fenomeno isolato o quantomeno marginale e perciò non degno di pubblicazione.
Il digitale, invece, ha consentito di misurare il fenomeno. Senza spese (carta, busta e francobolli) il popolo - almeno quello “bue”, si scatena e si sente libero di manifestare e sfogarsi senza inibizioni e senza vergogna.
Un’ultima riflessione. Consola il fatto che, attraverso il digitale, si può dare “un nome” a ognuno di questi inqualificabili soggetti.
Nei prossimi due giorni l’India deciderà sulla pena di morte.
di LGC --
Parma 10 Gennaio 2014 --
Pena di morte sì, pena di morte no!
E’ di oggi la notizia che, dopo quasi due anni, l’India deciderà, entro i prossimi due giorni, se Massimiliano Latorre e Salvatore Girone saranno a rischio di pena di morte.
E pensare che solo due giorni fa Staffan De Mistura - Inviato speciale del Governo - dichiarava che il rinvio dell’udienza non è stato un atto subìto dal Governo Italiano ma voluto dai legali dei due Marò perché non si può procedere senza un atto di accusa preciso. E poco dopo, intervistato a “La Vita in Diretta”, il diplomatico catechizzava che “ci sono due maniere di agire, una è quella di usare i muscoli l’altra di imparare da un grande italiano, Macchiaveli. Noi stiamo applicando, con fermezza e determinazione, la strategia di Macchiavelli” e poco dopo insiste sulla posizione gongolosa “E’ stata una partita mal gestita dagli indiani ho voluto giocare questa partita molto politicamente”.
Era l’otto gennaio e la risposta indiana non si è fatta attendere. Ogi sappiamo che entro due-tre giorni sapremo se i nostri due militari entreranno nel cerchio della morte.
Non c'è che dire! Abbiamo, in questa vicenda indiana, dato dimostrazione di grandi capacità diplomatiche.
Peccato che da tanto DNA (è di oggi la notizia che il DNA Italiano è il più ricco in Europa, una diversità fino a trenta volte superiore), l’Italia abbia giocato la partita diplomatica non proprio con i meglio dotati.
L’Università Sapienza di Roma, alla luce di quanto accaduto, dovrebbe estendere la ricerca sul DNA sino all’India. Forse loro, gli indiani, sono ancor più dotati di noi e allora avremmo una ragionevole giustificazione dei nostri insuccessi.
Il 1 gennaio la Grecia ha assunto la Presidenza dell'Unione Europea. Poi, a giugno, toccherà all’Italia.
di Virgilio - Parma, 9 gennaio 2014 -
12 mesi di PIGS - l’acronimo ben poco rispettoso per identificare i Paesi in maggiore difficoltà finnaziaria all’interno dell’UE e cioè Portogallo, Italia, Grecia e Spagna - alla guida dell’UE. Una occasione unica per cercare di realizzare un tandem progettuale tra il primo ministro ellenico Antonis Samaras, leader del centro-destra di Nuova democrazia, che guida una coalizione con i socialisti del Pasok e il suo successore alla Presidenza di turno (giugno 2014) che probabilmente sarà Enrico Letta, salvo elezioni anticipate.
Un’occasione unica per cercare di portare quelle riforme che possano consentire ai Paesi in difficoltà di riprendersi e tornare compiutamente a meglio contribuire allo sviluppo dell’intera unione.
L’obiettivo è convincere i partner più forti, a cominciare dalla Germania, a una maggior flessibilità.
L’8 gennaio ci sarà l’investitura ufficiale del nuovo presidente di turno in attesa di vedere gli sviluppi della politica nostrana che, in teoria, dovrebbe già adoperarsi per fare un piano di azione da giocarsi nel secondo semestre del 2014.
Attenzione che i partiti nazionalisti e antieurepeisti stanno crescendo in tutti i Paesi europei e alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo (maggio 2014) potrebbero riservare molte sorprese.
All’ultima seduta del consiglio comunale del 9 dicembre scorso il vicesindaco ha illustrato lo schema del bilancio di previsione del Comune per il 2014.
Dal rapido esame dello stesso si è subito evidenziato per i residenti il previsto aumento di un punto dell’aliquota IRPEF.
L’incertezza sull’entità dei trasferimenti statali e sulla quantificazione delle imposte sugli immobili (identificate con gli acronimi IUC e TARI) e sul servizio rifiuti (TASI) ha spinto il consigliere del gruppo di minoranza Laura Cavandoli a presentare un’interrogazione per chiedere lo spostamento dell’approvazione del bilancio al 2014 al fine di scongiurare l’aumento IRPEF, aprendo pertanto una gestione provvisoria come già accadde nel 2013.
Tale interrogazione, ancora prima della discussione in consiglio comunale, è stata suffragata legislativamente dalla proroga per l’approvazione dei bilanci comunali al 28 febbraio 2014 concessa dalla Conferenza Stato-Città in seguito alla richiesta dell’ANCI.
Pertanto il medesimo consigliere, a nome del gruppo, ha presentato in data 21 dicembre 2013 un ordine del giorno chiedendo al Sindaco e alla Giunta di approvare il bilancio nel rispetto del termine prorogato ma solo dopo avere certezza dei contributi devoluti al Comune e l’impegno a scongiurare il previsto aumento IRPEF a carico dei cittadini, trattandosi di aumento non giustificato da un potenziamento né da un miglioramento dei servizi comunali.
Laura Cavandoli
Consigliere comunale Neviano degli Arduini (PR)
Gruppo “Lega Nord Neviano”
(comunicato stampa)
di Lamberto Colla ---
Non si può più attendere. Bisogna prendere il coraggio di cambiare il passo. Tentare strade nuove.
Parma, 29 dicembre 2013 -
Fine d’anno è il tempo dei buoni propositi e, se potessi scrivere la mia letterina a Babbo Natale, chiederei di fare cambiare passo ai nostri politici. Non più amministratori di condominio ma politici capaci di assumersi i rischi delle scelte. Tentare strade nuove e perciò invertire la rotta della tassazione. Non aumenti ma riduzioni di aliquote e di cuneo fiscale. Prendere il coraggio di tagliare gli sprechi e le spese superflue per destinarle a investimenti pubblici. Alleggerire la stretta finanziaria delle banche verso le piccole e medie imprese per liberare la creatività privata. Alleggerire la barca, insomma, e non affamare l’equipaggio.
Finanza e tassazioni. Spread, rapporto tra PIL e debito pubblico, legge di stabilità e patto di stabilità. Sono trascorsi 6 anni e con la parola “stabilità” collegata solo a leve finanziarie l’Italia è stata congelata. Immobilizzata nell’agire e condizionata nelle scelte anche dei privati.
Sei anni trascorsi a inseguire gli indicatori dell’UE attraverso lo spostamento dei capitali dei privati (risparmi in ogni forma) allo Stato e immobilizzando gli investimenti pubblici arrivando al paradosso di bloccare i pagamenti nelle amministrazioni più virtuose (patto di stabilità).
Una crisi lanciata dalla “finanza” con il fallimento della Lehman Brothers, il risultato più noto delle porcate dei mutui subprime, che si è voluto risolvere ancora con la finanza e la ragioneria spicciola. Il paese della creatività congelato dai ragionieri dello Stato e dell’UE impossibilitato a esprimersi come sarebbe stato capace e come già in passato aveva fatto in diverse circostanze.
Ed oggi, secondo i dati rilevati dal Codacons, solo nel periodo natalizio abbiamo speso il 42,7% in meno rispetto al 2007. 10,3 miliardi di euro contro i 18 di sei anni fa. Quindi 7,7 miliardi di consumi andati in fumo in pochi anni.
“Le festività di Natale rappresentano la principale occasione di acquisto per le famiglie, generando ingenti volumi d’affari in tutti i settori (alimentare, viaggi, casa, profumeria, cultura, ecc.). Tuttavia negli anni – spiega il Presidente Carlo Rienzi - a causa della crisi economica e della progressiva perdita del potere d’acquisto dei cittadini, si è registrato in Italia un crollo vertiginoso dei consumi natalizi, calati dal periodo pre-crisi ad oggi addirittura del 42,7%”.
L’equipaggio dell’imponente veliero “Italia” sta sputando sangue per vincere la regata. Cerca il vento migliore, non perde concentrazione ma lo scafo è troppo pesante e il comandante non è all’altezza della competizione.
Sprechi da tutte le parti e ancora non si vede alcun intervento drastico di riduzione della spesa pubblica, gli “enti inutili”, compresi quelli sorti per alienare gli enti inutili ancora esistono e assorbono energie vitali. Ben poco l’impegno destinato a applicare un maggiore rigore il controllo di gestione delle aziende di Stato che potrebbero diventare una prima base d’appoggio per rilanciare la grande industria e l’economia italiana.
Invece, si continua ad assistere a sprechi su sprechi come il caso delle partecipazioni pubbliche in imprese nate al solo scopo di aggirare i vincoli di finanza pubblica e, volendo pensare male, a creare consenso.
40mila imprese che, secondo il centro studi di confindustria, nel 2012 hanno registrato perdite stimabili per 4 miliardi.
“Nel 2012 – scriveva infatti il Centro studi nel report di dicembre citando la banca dati Consoc, istituita presso il ministero per la Pubblica amministrazione e la semplificazione – erano 39.997 le partecipazioni possedute da amministrazioni pubbliche in 7.712 organismi esterni. L’onere complessivo sostenuto dalle Pubbliche amministrazioni per il mantenimento di questi organismi è stato pari complessivamente a 22,7 miliardi, circa l’1,4% del Pil”. Numeri che “il Paese non può permettersi”.
Perciò cari politici, forse i meno amati di sempre, fate un salto di qualità, prendete coraggio, alzate la cresta anche nei confronti dell’UE e, lancia in resta, chiamate l’Italia all’assalto, ci saremo tutti.
Guidateci da condottieri e non da miti ragionieri e sarete seguiti dall’Italia intera.
Buon 2014 anche a voi e che queste poche ore che ci separano dall’inizio del settimo anno di crisi vi portino buoni consigli.
Finalmente siamo giunti al capolinea di questo 2013, quinto anno di crisi. La seconda recessione di questo ciclo sta volgendo a termine e 16.000 padroncini sono rimasti sul campo.
Altri, tanti altri cadranno sotto i “bombardamenti” di questa crisi che ci ha riportati rapidamente indietro di quasi trent’anni in termini di produzione industriale (1986), di 16 anni in ricavi pro-capite e al 2007 in PIL nazionale.
Numeri e valori che descrivono una “nuova Italia”. Dobbiamo abituarci a vivere diversamente che non vuol dire solo in modo più sobrio ma cambiare radicalmente gli stili di vita. Siamo in una nuova dimensione.
Ma di questa nuova situazione sembrano immuni i nostri politici e i privilegiati dei loro staff.
L’ultima viene dalla Regione Liguria che è riuscita a quantificare il “costo dello stress” dei suoi dirigenti in 13,02€ al giorno che all’anno diventano oltre 4.000€
Buone Feste a tutti e che il 2014 porti “buoni consigli” ai nostri “poco amati” amministratori. Altrimenti ... altro che “forconi”.
di Carlo Alberto Sala
(Allegato pdf di "Truck News 12/2013")
di Lamberto Colla ---
Il 40% degli italiani trascorrerà il Natale tra le mura domestiche. I report dei centri studi economici stanno fotografando una Italia trincerata e in difesa. Per il 2014 riattiviamo quel nostro esclusivo “genius Loci” che si chiama “creatività” tipico del “Born in Italy”
Parma, 22 dicembre 2013 -
Un’Italia devastata da sei anni di crisi è quella che esce dalla rappresentazione del report di Confindustria. Il Centro studi della potente organizzazione degli industriali paragona la situazione italiana agli effetti di una guerra, un bombardamento che ha lasciato sul campo 3,5 milioni di disoccupati in più e 2,5 milioni di nuovi poveri. Dal Touring Club la conferma dell’”immobilismo” vacanziero. A Natale infatti, quasi il 40% degli italiani non si sposterà da casa e, se i motivi sono molteplici, al primo posto resta ancora la perdurante situazione economica negativa. Coloro che avranno la possibilità di spostarsi hanno scelto località domestiche, tre su quattro sceglieranno quindi destinazioni nazionali, all’insegna della sobrietà e con budget al limite dei 500€ mentre solo il 14% arriverà a spendere 1.500€.
Un mercato interno che, da ovunque parte lo si osservi, dimostra di essere fortemente compromesso. Una fardello pesante da portarsi dietro che ostacolerà il percorso di ripresa; secondo gli economisti di Confindustria, "sarà lento e difficile: la ridotta capacità produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, rappresenterà una zavorra nella fase di ripartenza".
La produzione industriale, in Italia è scesa in termini fisici del 24,6%, attestandosi ai livelli del 1986 e il Paese è ovviamente diventato molto più fragile sotto l’aspetto sociale. Le proteste dei “forconi” sono sotto solo un piccolo esempio. Una protesta largamente condivisa nei contenuti che non si è allargata come avrebbero voluto grazie soprattutto al diffuso senso civico nazionale. Un popolo che di violenze, guerre e terrorismo non ne vuole più nemmeno sentire parlare.
La priorità è portare a casa la pagnotta per la famiglia. Dello spread a 219 punti base non ne frega niente a nessuno.
Un bombardamento è il termine utilizzato dal centro studi di Confindustria per sintetizzare gli effetti della crisi del nostro Paese.
"Le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa. Anche i poveri sono raddoppiati a 4,8 milioni". E' il bilancio di sei anni di crisi che a livello macroeconomico ha portato ad abbattere il PIL totale del 9,1% e dell‘11,5% quello familiare cioè 2.900€ procapite. "Le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi, ossia 5.037 euro in media l'anno".
E se la fase di recessione, la seconda in sei anni, può considerarsi quasi conclusa, i danni rimangono sul terreno e questa volta nessuno interverrà a sostenere la ricostruzione; nessun Piano Marshall verrà adottato ma ciascuno, in solitudine, dovrà rimboccarsi le maniche e contribuire a quella ripresa che sarà lunga e dolorosa.
Solo la forza d’animo e la italica fantasia sostenuti dal proverbiale ottimismo saranno i motori e la scocca sui quali si costruirà la nuova macchina industriale italiana.
Ottimismo, sulle proprie e altrui forze, ottimismo sul successo e perciò lontani dai “gufi” e da tutti coloro che li rappresentano e sostengono.
Se un effetto positivo questa crisi l’ha prodotta è il costante distacco dalle trasmissioni faziose. Da quell’informazione parziale e a volte spocchiosa nella quale siamo stati tutti macinati in quell’epico scontro quasi completamente incanalato su Berlusconi, tra quelli a favore e quelli contro.
A guadagnarci è stata la “rete” che secondo' il risultato di un'indagine Demos Coop di cui dà conto Repubblica sottolinea come otto persone su dieci sostengono di informarsi in televisione, il 47% su Internet mentre solo pochi anni fa erano il 25%. Per quanto i Tg e la Tv più in generale rimanga la fonte informazione di gran lunga più utilizzata, sorprendentemente perdono punti alcuni tra i più noti programmi ad indirizzo politico e non solo. Dall’indagine si evince come in particolare alcuni talk-show stanno perdendo credibilità. Ballarò, Servizio Pubblico, Otto e Mezzo perdono tutti intorno ai 4 o 5 punti nella valutazione degli italiani che sono stati intervistati. Solo Report e Piazza Pulita si salvano. Ma è sceso anche il grado di fiducia nei confronti di programmi di informazione e satira come Striscia la Notizia, giù di due punti anche Che tempo che fa?
La pesantezza della crisi, così prossima a ogni cittadino, ha probabilmente contribuito ad aprire gli occhi e a confrontare la realtà percepita dalla realtà mediatica. Un confronto spesso molto distante trovando invece su internet risposte più coerenti alla percezione. Non che la rete sia il luogo della verità assoluta ma la pluralità dell’informazione consente di meglio interpretare i fatti attraverso una rapida analisi di confronto. Spesse volte si intercettano quei chiaroscuri che i mass media tradizionali dimenticano di evidenziare ma che spesso rappresentano il succo dell’informazione.
Quindi, crisi o non crisi, Buon Natale a tutte le famiglie e che il 2014 sia l’anno della ricostruzione, l’inizio di quel “rinascimento” illuminato che riporterà l’Italia, con i politici che non si merita, nell’olimpo dei Paesi più forti al mondo e ancora primi in creatività e generosità.
Esporteremo quello che tutti ci invidiano e che non è il Made in Italy” bensì il “BORN in ITALY”. Il Paese dove alberga quel “genius loci” che si chiama “creatività”.
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20-03-2017 Messaggi Personali
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