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L'indice di cambio supera quota 1,44. Dalla Cina giungono segnali di prudenza circa l'ipotesi di immissione di scorte sul mercato. Sale ancora l'indice dei noli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 aprile 2016 -

Più che il mercato sta facendo rumore la posizione della Federal Reserve che continua a dirsi cauta all'ipotesi dell'aumento dei tassi d'interesse. Una posizione che porta ad avere un cambio euro dollaro superiore all'1,14 e che non agevola le esportazioni dal Vecchio verso il Nuovo Continente. Al contrario risulta un fattore agevolante per gli acquisti. La domanda alla quale risulta difficile dare risposta "Come mail l'Euro sia così forte nonostante il difficile momento dell'economia europea.

Padroni del mercato sono i fondi di investimento. Nel tentativo di imprime spinte rialziste corrono voci di una sfavorevole estate USA e conseguente flessione della quantità e, presumibilmente, anche della quantità.

Si affievolisce la preoccupazione circa la notizia proveniente dalla Cina in merito all'ipotesi di immissione sul mercato delle proprie scorte. il timore di creare un collasso al mercato sta lasciando il posto a una ipotesi di rilascio lenta e programmata delle scorte.

Il mercato domestico L'interesse degli operatori nostrani invece è orientato alla prossima campagna cerealicola estiva e sui prezzi che dovrebbero risultare ben poco sostenuti anche in ragione delle abbondanti previsioni sui raccolti.

Il settore delle bioenergie continua a scontare la deficienza di biomasse a prezzi abbordabili e è sfumata anche l'ipotesi di importazione di mais scondizionato dal nord africa in quanto inquinato da OGM. Quindi a caccia di prodotti alternativi tipo mangimi per biodigestori (substrati atti alla fermentazione anaerobica)


Indicatori internazionali 6 aprile 2016

l'Indice dei noli è salito ancora ed a quota 500 punti, il petrolio in leggera risalita a 38$ e l'indice di cambio €/$ ha superato quota 1,14 registrando 1,14424.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Confermate le quote assegnate ai produttori storici, compensazioni per la montagna, agevolazioni per i giovani. Dopo l'Assemblea dei caseifici la parola, ora, ai produttori. Nel 2015 oltre 2.500 azioni ispettive. Individuate più di 2.000 referenze che si rifanno alla Dop.

Reggio Emilia, 06 aprile 2016

Punta nuovamente e decisamente sulla regolamentazione della produzione e sulla valorizzazione delle quote latte trasformabile in Parmigiano Reggiano assegnate direttamente ai produttori la strategia del Consorzio di tutela per il triennio 2017-2019.
L'Assemblea dei Consorziati, infatti, ha approvato stamane (291 voti favorevoli, 65 astenuti e 1 contrario) il "Piano di regolazione dell'offerta" che sostituirà quello che andrà a scadere alla fine del 2016.
"Il punto di partenza - ha spiegato in Assemblea il vicepresidente vicario Adolfo Filippini - è rappresentato dall'equilibrio tra la quota comprensoriale di riferimento e le quote latte assegnate lo scorso anno direttamente ai produttori, meccanismo che non solo ha consentito di fissare con chiarezza i livelli produttivi in capo al singolo allevatore (e non ai caseifici, come nel caso di altre Dop), ma soprattutto di generare un nuovo valore reale per gli appartenenti alla filiera del Parmigiano a seguito della cessazione del regime europeo sulle quote latte, che ha azzerato ogni possibilità di scambio e di cessione remunerata per quelle stesse quote".
Il nuovo piano, dunque, prende a riferimento 17.550.000 quintali di latte trasformabile nel comprensorio, garantendo però uno spazio di crescita fino al limite massimo di 18.250.000 quintali di latte, corrispondenti all'ammontare complessivo delle quote latte assegnate agli allevatori.
"Un meccanismo - spiega il vicepresidente vicario Filippini - che punta a premiare il lavoro dei produttori storici di Parmigiano Reggiano e a valorizzare le quote acquisite: chi vorrà inserirsi nella filiera, infatti, dovrà ricorrere proprio all'acquisto di queste quote, perchè in caso contrario sarebbe immediatamente esposto a sanzioni".
"L'attuazione del piano - prosegue Filippini - prevede compensazioni a livello comprensoriale, e soprattutto le inserisce a favore delle aree di montagna, laddove non esistono sostanziali alternative alla produzione di Parmigiano Reggiano e il formaggio può oggi fregiarsi della denominazione "prodotto di montagna" e di forme di valorizzazione che, grazie allo specifico "Progetto qualità" varato dal Consorzio, hanno già determinato forte interesse nel mondo della distribuzione e un rialzo delle quotazioni che, per i produttori appenninici, già oggi significano un aumento di 3 euro per quintale latte".
I produttori che rispetteranno la quota assegnata non saranno assoggettati ad alcuna contribuzione aggiuntiva, che invece scatterà modularmente in relazione allo "sforamento", partendo da 5 euro per quintale latte sino al 3% di esubero per arrivare sino a 20 euro nel caso in cui la quota eccedente superi il 9%.
Oltre alle compensazioni favorevoli alla montagna, un occhio di riguardo è riservato ai giovani, che nel casso di primo insediamento per tre anni usufruiranno di sconti proprio sulle contribuzioni aggiuntive legate ad eventuali produzioni in eccesso.
Dopo l'approvazione dell'Assemblea, il piano passa ora al vaglio dei singoli produttori, che entro il 31 maggio dovranno singolarmente aderire al piano in misura non inferiore al 66%, quota indispensabile affinchè il piano vada in porto e possa essere approvato entro l'anno dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Nella ipotesi - peraltro remota - in cui i produttori non aderissero, cesserebbe ogni possibilità di programmazione (dalla UE è richiesta continuità in questi meccanismi di autoregolamentazione, pena il loro decadimento) e, a quel punto, anche le quote individuali perderebbero ogni efficacia.
L'Assemblea del Parmigiano Reggiano ha anche approvato il bilancio 2015 (21,247 milioni di ricavi e 42.000 euro di utile), che ha registrato un significativo incremento degli investimenti in comunicazione sul mercato interno (+1,2 milioni anche in coincidenza con Expo, per una cifra complessiva di 6,3 milioni) a azioni sull'estero per un importo vicino ai 4 milioni, con le più forti azioni sugli Usa (che hanno chiuso il 2015 con un +35%), Giappone, Francia (primo mercato) e Germania (slittata al terzo posto e superata proprio dagli Stati Uniti).

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Martedì, 05 Aprile 2016 08:35

Cereali. Dai dati USDA nessuna sorpresa

La pubblicazione dei dati USDA non ha generato stravolgimenti dei mercati. Quindi le preoccupazioni dei giorni precedenti sembra siano rientrate e neppure le notizie cinesi non sembrano, al momento, preoccupare oltre certi limiti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 aprile 2016 -
 I dati dell'Usda dello scorso 31 marzo non hanno che confermato quanto già si sapeva. Non ci sono segnali di carenza di merce.

(i dati USDA sono in Galleria Immagini)

Queste cifre giovedì scorso avevano dato impulso al ribasso del corn e al rialzo del grano, poi venerdì correzione sul corn che recuperava e il grano si confermava in rialzo:
Semi : maggio 918,20 (+7,4) luglio 926,00 (+8,2)
Farina : maggio 272,30 (+2) luglio 275,10 (+2)
Olio : maggio 34,45 (+0,23) luglio 34,67 (+0,23)
Corn : maggio 354,00 (+2,4) luglio 357,60 (+2)
Grano : maggio 475,60 (+2,2) luglio 483,00 (+2,2) dicembre 506,60 (+2,6)

Per il momento il mercato e i fondi non sembrano dare molto peso alle notizie provenienti dalla Cina circa l'immissione nel mercato interno delle loro scorte di cereali. Comunque tale inerzia/resistenza è anche segno che il mercato da tempo è stagnante sul fondo.

Il mercato domestico Intanto sul mercato interno, al momento, cambia poco. L'interesse si sta orientando sui prezzi delle prossime campagne cerealicole estive, che dovrebbero essere abbondanti, e prevedibilmente a prezzi "popolari".

Il settore delle bioenergie continua a scontare la deficienza di biomasse a prezzi abbordabili che ormai sono un ricordo del passato.


Indicatori internazionali 1 aprile 2016

Ll'Indice dei noli è salito ancora a 450 punti, il petrolio scende a 36,5$ e il cambio ruota attorno a 1,13824 .

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il 31 di marzo in Sala Baganza si è riunita l'assemblea dei soci della "Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma" con la presenza di Barbara Lori. Dopo l'intervento della consigliera regionale e la presentazione del nuovo sito dell'associazione e sbrigate le formalità di rito di approvazione del bilancio consuntivo che chiude l'anno con una lieve perdita e seguita la relazione del presidente.

Una relazione dura sia nei confronti dei soci sia nei confronti della politica, senza nessun cenno all'immediato operare dell'associazione, in attesa delle nuove indicazioni che dovrebbero arrivare dalla regione, alle quali ha sottolineato il presidente Schianchi Mario ho contribuito. "Se ha fine mese come previsto usciranno le nuove direttive andranno adottate e senza sé e senza ma dovremmo scrivere le pagine bianche di un nuovo libro all'insegna della trasparenza che ci è sempre appartenuta, della rigidità e dell'intransigenza. Non siamo un ente di sostegno alle feste campagnole ne possiamo permetterci di essere di supporto a chicchessia, i tempi del buonismo sono finiti, dobbiamo sentirci come un'azienda e come tale deve essere il nostro comportamento consapevoli che certe scelte possono anche essere dolorose. Il nostro compito è scritto a chiare lettere nello statuto e nel disciplinare ad esse dobbiamo fare riferimento utilizzando le più innovative e migliori strategie del marketing territoriale".

Ha fatto seguito l'elezione del nuovo direttivo e tra gli eletti vi era anche Schianchi che constata la presenza di tutti gli eletti come presidente uscente ha utilizzato lo strumento dell'autoconvocazione per definire le cariche "...non vi è tempo da perdere, imminenti impegni ci aspettano come l'appuntamento regionale e Vinitaly, e bene da subito capire chi opera e come". Alla fine il consiglio direttivo ha riconfermato Schianchi Mario alla sua ottava presidenza.

(Fonte: Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma)

Oggi e domani Sissa in festa per onorare la sua "Spalla Cruda di Palasone". Una festa per tutti, bambini e adulti. I suggerimenti della Polizia Municiale.

(In allegato le foto e il programma)

Polizia Municipale informa:

In occasione della manifestazione "Festa della Spalla Cruda di Palasone 2016" in corso, si ricorda ai cittadini che domani 03.04.2016 dalle ore 00.00 sara' in vigore il divieto di transito e sosta nelle seguenti vie e piazze di Sissa: Via Matteotti, p.zza Scaramuzza, via Della Rocca, Piazza Roma, piazzale della Chiesa, via P. Ferrari, Piazza Picelli, via Marconi e via Toscanini, quest'ultima dall'intersezione con via Marconi fino all'intersezione con via Gobetti.

I mercati alimentare, non alimentare e del riuso si estenderanno su tutte queste aree, si prega quindi di agevolare i commercianti parcheggiando fuori dal centro abitato. Via Costituzione e via del Cimitero rimangono a disposizione esclusiva dei residenti della via e dei commercianti.

Per chi giungera' da Sottargine sara' necessario deviare in via Caduti in Guerra, mentre verra' istituito il senso unico di marcia in via Gobetti e via Toscanini (tratto via Gobetti/via Caduti in Guerra) con direzione via Don Minzoni/Via Caduti in Guerra. Ringraziamo in anticipo per la sicura collaborazione.

Palasone programma 1

 

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Spudorati incapaci. Crisi del latte. Piani produttivi per il Parmigiano Reggiano. Confcooperative migliora i ricavi e mantiene l'occupazione. Allerta sicurezza alimentare, ma è una bufala. Cereali, la Cina fa paura.

SOMMARIO Anno 15 - n° 13 03 aprile 2016 - (In allegato il file scaricabile - pdf)

1.1 editoriale
Spudorati incapaci.
3.1 cereali
Cereali. La Cina spaventa i mercati.
4.1 Lattiero Caseario
Latte, il momento più difficile del comparto.
5.1 crisi latte Crisi lattiero caseario: la proposta di Cooperative Italiane.
5.2 emil banca 2015 Emil Banca: positivo il bilancio d'esercizio 2015
6.1 export parmigiano Export Parmigiano Reggiano: +13,2% e boom in USA (+34%) nel 2015
6.2 piani produttivi Parmigiano Reggiano. Cia di Reggio: sui piani produttivi si poteva fare di più
7.2 confcooperative ER Confcooperative Emilia Romagna: aumenta il fatturato, stabili i soci e gli occupati
8.1 allerta sicurezza alimentare
Allarme Escherichia Coli in Europa. Una bufala!
9.1 promozioni "vino" e partners

 

Domenica, 03 Aprile 2016 08:38

Cereali. La Cina spaventa i mercati

A poche ore dalla disponibilità dei dati USDA, a buttare benzina sul fuoco ci pensa la Cina con l'ipotesi di un'importante immissione di scorte sui mercati. Sul fronte interno da segnalare solo il rallentamento dei cruscami.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 aprile 2016 -
Mercati già in fibrillazione per l'imminente pubblicazione dei dati USDA tremano per le notizie che provengono dalla Cina circa la possibilità di smaltimento degli stock interni a prezzi internazionali ma con sostegno interno agli agricoltori. Un'ipotesi che potrebbe produrre un'ondata di prezzi fortemente competitivi sui circuiti internazionali dei cereali.

A completamento dell'informazione aggiungiamo che gli stock mondiali sono concentrati per l'80% in soli 5 paesi e il 90% in 10 paesi. Ma, e qui sta l'allarme, ben il 50% della disponibilità è concentrata in Cina (fonte Associazione Granaria di Milano - focus 2013-2015).

Il mercato domestico continua a non mostrare particolari segnali di ripresa e, pare, i cruscami stanno rallentando e non dovrebbe essere lontano il tempo del calo. I cereali molto più fermi i proteici protetti dal super Euro. Le filiere zootecniche e agroalimentari continuano a galleggiare nella loro crisi in attesa di interventi governativi.

Bioenergie. Il settore delle bioenergie sempre alla ricerca di biomasse a prezzi di saldo ma sempre più difficili da intercettare. Sulla prossima campagna maidicola gli operatori hanno intercettato prezzi, sul settembre marzo, tra i 175/180 euro arrivo BS-CR-MN per il mais di base contratto 103. In caduta i prezzi dei trinciati e dei pastoni.

Indicatori internazionali


l'Indice dei noli è salito ancora a 414 punti, il petrolio ruota sui 38$ e il cambio a 1,13289.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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CALZOLARI (Alleanza Cooperative): Servono nuove misure, intervenire con ritiri a favore degli indigenti. Le nostre cooperative rischiano di non poter più tutelare la filiera senza il pronto intervento della Commissione europea.

"L'intera struttura della filiera del settore lattiero caseario è a rischio e con essa gli allevamenti. Nei prossimi giorni sarà necessario intervenire con forza per poter assorbire ancor più latte di quello previsto, per questo, oggi in una lettera, abbiamo informato il commissario Phil Hogan della necessità di attuare ulteriori misure straordinarie e urgenti, a partire dall'attivazione già nei prossimi giorni dei ritiri delle produzioni non collocate sul mercato, da finanziare con il fondo anti crisi previsto dall'OCM unica". Lo ha annunciato oggi Gianpiero Calzolari, coordinatore del settore lattiero caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, che rappresenta e raccoglie circa il 70% della materia prima nazionale.

Per Calzolari: "Si potrebbero utilizzare tali ritiri per produrre formaggi e latte per la distribuzione agli indigenti, considerando anche l'enorme richiesta proveniente dall'emergenza immigrazione. Apprezziamo l'impegno dimostrato sino ad ora, ma in questo particolare momento – che consideriamo essere il più difficile della storia del comparto – c'è bisogno di un cambio di passo. Perché anche le nostre cooperative rischiano di non poter più tutelare la filiera senza il pronto intervento della Commissione europea".

(Alleanza delle Cooperative Roma 25 marzo 2016)

Piano produttivo del Parmigiano Reggiano: per la Cia reggiana si poteva osare di più. Il presidente Cia Antenore Cervi: siamo a favore, ma avevamo chiesto di introdurre una modulazione più ampia.

Mercoled́ prossimo 6 aprile i produttori di Parmigiano Reggiano sono chiamati in assemblea per decidere l'importantissimo Piano di regolazione dell'offerta, "Un passaggio chiave nell'attuale congiuntura del settore – afferma il presidente di Cia Agricoltori italiani di Reggio Emilia Antenore Cervi -, perché l'adozione di misure in grado di seguire le tendenze del mercato, è un fattore indispensabile per riuscire a 'governare' l'andamento produttivo ed a disincentivarne gli eccessi. Peraltro, la possibilità di regolare la produzione è quanto chiedono all'Unione europea i produttori di latte alimentare per fronteggiare l'attuale crisi dei prezzi; dato che come Dop possiamo già adottare un piano in tal senso, non farlo sarebbe un'opportunità sprecata".

"Proprio i dati dei primi mesi del 2016 – segnala Cervi – dimostrano che dopo un lungo periodo di depressione delle quotazioni del Re dei formaggi, la ripresa dei prezzi degli ultimi mesi, seppur limitata, sta innescando un aumento produttivo tale da far già prevedere future crisi per eccesso di offerta. Proprio quello che il Piano dovrebbe evitare, ma per poterlo fare deve poter contare su entrate extra, che da un lato disincentivino gli aumenti eccessivi di prodotto, dall'altro rastrellino risorse per cercare di promuovere nuovi sbocchi sui mercati".
"Della proposta che il Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano ha elaborato – prosegue il presidente Cia – condividiamo la necessità di un piano, perché questo consente in primo luogo una valorizzazione delle quote formaggio; atteso peṛ che il piano non scatta fino ad un aumento produttivo del 4%, ci sembra percị uno strumento poco efficace nel disincentivare l'aumento di produzione".
"Avremmo preferito – aggiunge Cervi – l'introduzione di una modulazione che chiedesse una maggiore contribuzione a chi supera la produzione attuale, fornendo maggiori risorse per andare alla conquista di nuove quote di mercato".
"In ogni caso non possiamo permetterci – conclude Cervi – sia per l'espansione della produzione, sia per la delicata situazione istituzionale del Consorzio, una non decisione, che metterebbe il comparto del nostro formaggio allo sbando: per questo rivolgiamo un invito a tutte le rappresentanze ed ai produttori per una scelta responsabile, anche se non la si ritiene la migliore, come è nel nostro caso".

(Fonte CIA Reggio Emilia 1 aprile 2016)

Domenica, 03 Aprile 2016 10:03

Allarme Escherichia Coli in Europa. Una bufala!

Allerta in Europa per nuova epidemia di E coli in Francia. Nonostante la notizia sia stata rilanciata da decine di testate giornalistiche l'allerta è risultata una "Bufala".

Di Virgilio - Parma 31 marzo 2016 - Non che il fatto non sia realmente accaduto peccato che risalga al 2011, il 16 giugno più precisamente e non il 29 marzo 2016.

L'autorevole agenzia che aveva erroneamente diffuso la notizia e poi rilanciata da altrettanto autorevoli divulgatori mediatici, lo scorso 29 marzo scriveva che "Le autorità sanitarie francesi hanno ordinato un richiamo di hamburger venduti dalla catena dei supermercato Lidl dopo che sette bambini sono stati ricoverati in ospedale. A lanciare l'allarme è anche la Food Safety News USA. La paura del batterio killer che provoca la diarrea mortale arriva in Francia nel peggiore dei modi. Sette bambini finiscono in ospedale a Lille (tre sono in dialisi) dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl."

Ma girovagando in WEB ecco che nel 2011 le testate riportavano: E.coli negli hamburger Paura per sette bimbi francesi.
PARIGI - Sette bambini sono stati ricoverati, in condizioni preoccupanti, in ospedale a Lille, nel nord della Francia, dopo aver mangiato hamburger contaminati da un tipo di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl.
L'epidemia legata al cosiddetto batterio-killer, potrebbe quindi registrare un nuovo, inquietante capitolo.Anche se il batterio di Escherichia Colinon non è dello stesso ceppo del batterio killer che ha colpito in Germania. Come ha riferito un portavoce della Commissione Ue, precisando che «per ora non è stato lanciato un allarme europeo» e che Bruxelles attende chiarimenti sulle cause della contaminazione. Il ceppo che ha colpito in Francia è «il più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania».

Troppo simili i testi per pensare che, a 5 anni di distanza, si possa essere verificato il medesimo episodio colpendo il medesimo numero di vittime e la responsabilità in carico alla medesima azienda, distribuita dalla medesima insegna.

Dispiace constatare che solo una testata abbia fatto ammenda e si sia scusata con il pubblico. Tutti gli altri, col loro silenzio, hanno perduto una occasione per dimostrare onestà professionale e intellettuale.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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