Visualizza articoli per tag: agroalimentare

Lunedì, 29 Febbraio 2016 14:32

Cereali. La sorpresa USDA

I dati USDA dello scorso fine settimana hanno preso tutti in contropiede. La previsione di minor produzione, determinate dalle minori semine (-6,6%), sono smentite e tutto sembra congelato anche in ragione di un elevato stock di riporto.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 29 febbraio 2016 -
A chiusura della conferenza del 25-26/2, l'USDA ha pubblicato le stime delle produzioni USA e degli stock per la campagna 2016/17 espressi in milioni di tonnellate. (in parentesi produzioni e stock 2015/16)
corn : 351,2 ( 345,5 ) // stock finali : 50,73 ( 45,66)
soia : 103,7 ( 106,90 ) // stock finali : 11,97 ( 10,69 )
grano : 54,42 ( 55,84 ) // stock finali : 26,91 ( 26,28)

"La cifra che ha fatto più scalpore - è il commento di un autorevole operatore - è stata quella degli stock di fine raccolto del grano: si pensava infatti ad un calo, vista la stima della minor area seminata ( - 6,60% ). Il calo invece non c'è stato perché l'USDA ha aumentato la produzione, stimando un aumento delle rese per acro. Poi ha tenuto conto di un forte stock di riporto del raccolto precedente (causato essenzialmente dalle minori esportazioni di questa campagna). Quindi lo stock del 2016/17 non è diminuito. E questo, nonostante l'USDA abbia aumentato i consumi interni e le esportazioni. Anche se l'aumento di queste ultime potrebbe essere discutibile, se il contesto mondiale sarà ancora quello di adesso. Le quotazioni del Chicago sono già basse, ma questo "messaggio" dell'USDA le ha ancora più appesantite" .

Il mercato domestico. Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi che si dimostrano sempre molto ridotti. Dall'est e dalla Francia invece proseguono i tentativi di vendita per tutti i cereali e pure per i sottoprodotti. I cereali girano tutti dal 165 al 175 partenza porti. Valori che non possono non condizionare il mercato interno e le prossime semine.

Bioenergetico. Il settore manifesta le solite preoccupazioni sulla prossima campagna dove le semine a mais saranno ulteriormente ridotte a favore di riso e proteoleaginose. I contratti di crusche e sottoprodotti stanno diventando più difficili da concludere e non si esclude che presto si possa assistere a un recupero dei listini. .
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è risalito a 327 punti, il petrolio ha recuperato un altro dollaro a 33$ e il cambio ruota attorno a 1,09211

MP-29feb16

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 28 Febbraio 2016 09:38

Cereali, si stanno scaldando i motori

 

I mercati d'origine cominciano a manifestare qualche segnale di ripresa. Sul mercato dei cereali il calo del grano condiziona tutto il comparto e i fondi continuano il loro rischioso gioco di mordi e fuggi con operazione di quasi esclusiva ricopertura. Consumi interni ancora molto limitati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 febbraio 2016 -
Ancora molto deboli i segnali di una potenziale ripresa del comparto cerealicolo. Sul mercato dei cereali il calo del grano condiziona tutto il comparto e i fondi continuano il loro rischioso gioco di mordi e fuggi con operazione di quasi esclusiva ricopertura.

Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi che si dimostrano sempre molto ridotti. Dall'est e dalla Francia invece proseguono i tentativi di vendita per tutti i cereali e pure per i sottoprodotti.
Alcuni valori delle farine: proteica caricabile 306 normale 300 a-m-giugno 305 e 297, secondo semestre 305 e 297 il 2017 306 e 314. (prezzi base partenza porto di Ravenna)
Anche le farine di girasole e di colza hanno cominciato a risentire del calo della regina delle farine proteiche.
I cereali girano tutti dal 165 al 175 partenza porti. Una condizione fortemente condizionante il mercato interno e in particolare modo le prossime semine che non potranno reggere tali valori.

Bioenergetico. Nel settore delle Bioenergie la situazione rimane immutata con una maggiore preoccupazione derivante dalla possibilità di una riduzione di aree investite a mais a favore di riso e proteoleaginose. Intanto è ricomparso sul mercato il polverino di sansa d'oliva denocciolato a valori di 95 euro alla tonnellata reso Lombardia e dei fondi di caffè alla rinfusa su valori di circa 100 euro alla tonnellata.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è nuovamente salito a 322 punti, il petrolio ha si è stabilizzato da qualche giorno intorno a 32$ e il cambio si è leggermente rafforzato a favore dell'Euro 1,10344

MP 25feb16

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 28 Febbraio 2016 08:47

Plastica nei Mars, ritirati anche in Italia.

Auchan e Coop hanno ritirato dalla vendita le barrette di cioccolato nei negozi. Anche i chioschi automatici stanno provvedendo a svuotarli dalle barrette incriminate.

Emilia 24 febbraio 2016 Le barrette di cioccolato Mars miniature e Snickers multipack, dopo essere state richiamate in 55 paesi, saranno tolte anche dagli scaffali dei grandi dettaglianti e dai distributori automatici in Italia. Auchan e Coop hanno infatti annunciato che il ritiro solo dai loro negozi riguarda 2.000.000 prodotti. Chi ha già acquistato uno di questi articoli prodotti in Olanda e che potrebbero contenere pezzetti di plastica può riportarlo in negozio e chiedere il rimborso. Pure i chioschi stanno svuotando gli automatici, togliendo le barrette incriminate. Chi ha già acquistato le barrette, che potrebbero potenzialmente contenere pezzetti di plastica, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" può riportarle in negozio e sarà rimborsato.


(Lecce, 24 febbraio 2016 Giovanni D'AGATA)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

"Quanto poco fa preannunciato da Paolo De Castro in merito alla proposta di ritiro da parte del direttore generale Joost Korte dell'atto delegato sul vino, è una notizia di importanza straordinaria per i produttori di vini fondamentali per la nostra identità e per il nostro export".

Ad affermarlo sono i senatori Pd Leana Pignedoli, Stefano Vaccari e Giorgio Pagliari che proseguono "distretti come quello del Lambrusco hanno un impatto socio economico dirompente, non solo nelle province di Reggio Emilia, Modena e Parma ma anche a livello nazionale. Il Lambrusco ha fatto una strada ineguagliabile, si è conquistato un posizionamento importante attraverso un processo di miglioramento di qualità, di organizzazione sia per la valorizzazione di un fattore di competizione dell'Europa vitivinicola nel mondo".

"Nell'incontro che si è tenuto poche settimane fa ad Arceto di Scandiano - proseguono i parlamentari emiliani - abbiamo proposto un'azione comune a vari livelli al Ministro Maurizio Martina e a Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale dell'Europarlamento, per sostenere i produttori in questa importante battaglia. Questo primo successo, se confermato, sarebbe un importante volano per dare il via a nuovi progetti per il comparto. Per tutelare e affermare nostro Made in Italy ci servono sempre più garanzia di alta qualità, organizzazione, sistemi".

(uff. stampa Gruppo PD Senato Repubblica - 23 febbraio 2016)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Sabato 27 febbraio in centinaia di punti vendila della catena Whole Foods si apriranno a mano oltre 438 forme. Il Consorzio: "Grande iniziativa per la difesa dei consumatori". Intanto volano le esportazioni negli Usa: +28% nel 2015.

Reggio Emilia, 26 febbraio 2016

"Tutti pazzi per il Parmigiano Reggiano"; così potrebbe anche chiamarsi la Parm Crack, il taglio contemporaneo di oltre 400 forme che avverrà domani, 27 febbraio, nei punti vendita della catena distributiva Whole Foods. Una vera e propria festa, che coinvolgerà il Parmigiano Reggiano in un evento che si svolgerà nei principali Paesi anglosassoni, dove a migliaia i clienti di Whole Foods potranno assistere ad una usanza decisamente comune e frequente nei nostri caseifici: il taglio a mano della forma di Parmigiano Reggiano con i tradizionali coltelli. Una consuetudine che, fatta con i dovuti modi e procedure, aspettando i tempi giusti per consentire la corretta apertura della forma, non sempre è facile osservare nei punti vendita alimentari sparsi per il mondo e lontani dal nostro Paese.

"La catena Whole Foods già da qualche anno organizza in collaborazione con il Consorzio questa apertura spettacolarizzata delle forme – dichiara Riccardo Deserti, direttore del Consorzio – per portare l'attenzione dei propri consumatori e clienti sul tema della qualità degli alimenti. Infatti, la catena Whole Foods, che nel 2015 ha totalizzato un fatturato per 15,4 miliardi di dollari e che nei paesi anglosassoni si colloca come un distributore particolarmente attento alla qualità e alla salubrità dei prodotti, privilegia alimenti che hanno certezza sui metodi produttivi e sull'origine territoriale riconosciuta e certificata, come possono essere i prodotti dop e quelli biologici". E' così che da diversi anni la catena investe particolarmente sulla valorizzazione del formaggio Parmigiano Reggiano, promuovendo viaggi di formazione nella zona di origine per i propri tagliatori, attuando una selezione attenta dei caseifici produttori, ed anche organizzando questa coinvolgente ed entusiasmante manifestazione di apertura contemporanea delle forme; addirittura nel prossimo fine settimana l'apertura delle forme avverrà in 438 punti vendita della catena (418 in USA, 11 in Canada e 9 in Gran Bretagna).

Wfm Austin parmgiano reggiano

"Campagne come questa a favore della qualità – sottolinea il direttore Deserti – appaiono ancora più importanti all'indomani della scoperta, avvenuta proprio sul mercato Usa, da parte della FDA (Food and Drugs Administartion, ente governativo degli Usa che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei farmaci) del cosiddetto "parmesan americano alla segatura", con cellulosa oltre i limiti consentiti, un prodotto che nulla ha a che fare con il vero Parmigiano Reggiano, che invece è fatto senza alcun additivo e coadiuvante tecnologico". "La denuncia della produzione di questo falso Parmigiano Reggiano è di pochi giorni fa – conclude Deserti – ed ha riportato all'attenzione del grande pubblico quanto sia dannoso lasciare alle pure logiche di mercato la produzione dei prodotti alimentari, senza il rispetto delle più elementari regole di produzione e delle corrette indicazioni sull'origine dei prodotti, lasciando che il consumatore sia ingannato, senza che sia possibile tutelare i prodotti a denominazioni di origine e senza poter contrastare così l'uso improprio di nomi con evocazioni che ingannano il consumatore. In particolare in un mercato come quello Usa in cui è in crescita sia l'attenzione da parte dei consumatori, sia la domanda dei prodotti di alta gamma, come testimonia il +28% di esportazioni di Parmigiano Reggiano nel 2015".

(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmgiano Reggiano)

Martedì, 23 Febbraio 2016 11:00

Cereali, lieve risalita

La scorsa settimana è stata contraddistinta da una serie di ribassi che hanno coinvolto tutti i cereali e i semi di soia, nonostante il rimbalzo d'inizio settimana poi rapidamente rientrato. Consumi interni ancora molto limitati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2016 -
I mercati d'origine, come anticipato domenica scorsa, iniziano a dare i primi segnali di ripresa con i fondi che hanno iniziato a allungarsi sul corn, sensibile al mercato dell'etanolo.

Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi che si dimostrano sempre molto ridotti. Dall'est e dalla Francia invece proseguono i tentativi di vendita per tutti i cereali e pure per i sottoprodotti.
Alcuni valori delle farine: proteica caricabile 310 €/ton normale 302 giugno 307 e 299, secondo semestre 307 e 299, il 2017 305 e 313. (prezzi base partenza porto di Ravenna).
Sul mercato nazionale, per tutta la scorsa settimana, è proseguita la serie di ribassi equamente distribuita su tutti i cereali a paglia (frumento tenero, frumento duro e orzo) e per i semi di soia. Solo il mais ha dimostrato una maggiore tenuta.

Bioenergetico. Prosegue senza sosta la caccia alle ultime partite di mais con tossine e ai contratti di cruscami che, in relazione alla qualità e posizione geografica, hanno prezzi compresi tra 125 e 135 euro/ton dal pronto a giugno. Si segnala del polverino di sansa d'oliva denocciolato a valori di 95€/ton reso Lombardia.

Indicatori internazionali 22 febbraio 2016
l'Indice dei noli è risalito a 315 punti, il petrolio ha ripreso quota a 32$ e il cambio si è aggiustato a 1,10603

 

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Al Labirinto della Masone a Fontanellato, si è tenuta la Parmigiano Reggiano Identity, un incontro diretto tra professionisti e produttori di Parmigiano Reggiano per favorire una scelta consapevole e per valorizzare l'artigianalità e le produzioni distintive. Una tappa verso la formazione della Piattaforma gastronomica regionale.

Reggio Emilia, 23 febbraio 2016 

"L'incontro che si è tenuto oggi si inserisce nell'impegno assunto dal Consorzio per favorire la promozione dei caseifici e la loro presenza diretta sul mercato, incentivando la riconoscibilità del caseificio e della marca aziendale presso il consumatore finale con le vendite dirette negli spacci e nei negozi gestiti direttamente, le vendite on-line e con altre iniziative che abbiamo in campo, come Caseifici aperti e Caseifici in tour. Con la giornata di oggi ci siamo rivolti al mondo professionale della ristorazione e della gastronomia di qualità, per favorire l'incontro diretto tra i nostri produttori e gli utilizzatori finali. L'obiettivo è far diventare questo un appuntamento fisso, ed anche aperto in una prospettiva internazionale".

Così Giuseppe Alai, presidente del Consorzio, ha aperto l'incontro di presentazione della Parmigiano Reggiano Identity, che ha visto radunati dal Consorzio presso il Labirinto della Masone a Fontanellato di Parma 27 caseifici che si sono presentati con le loro diverse produzioni di Parmigiano Reggiano ai vari professionisti della ristorazione (cuochi, ristoratori, pizzaioli, enotecari) e della distribuzione di qualità (gastronomie, delicatessen, gourmandises). Questi professionisti hanno così potuto incontrare i produttori, conoscere le diverse realtà dei caseifici, per poter scegliere in modo più consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle esigenze proprie e del proprio locale.

Parmigiano Reggiano Identity agroaliamentare formaggio

"Il Parmigiano Reggiano è un grande prodotto, con una lunga storia e tradizione, che si è mantenuta ad esempio nell'uso dei foraggi della zona di origine e nell'assenza di additivi nella sua produzione – ha affermato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio, che ha coordinato l'organizzazione della giornata – ma ha una grande ricchezza: vi sono diverse declinazioni, particolarità, legate ai diversi ambienti dove lo si produce, pensiamo alla montagna, alla collina e alla pianura, legate alle razze delle vacche, come la pezzata nera, la bruna, la rossa reggiana e la bianca modenese, legate a diverse metodologie e certificazioni, come quelle da agricoltura biologica o kosher o halal. Già ora per il Parmigiano Reggiano si afferma nel mercato sempre più la domanda di questi prodotti specifici e distintivi. E poi, per tutti i caseifici, c'è l'artigiano casaro a fare la differenza. Mettere a disposizione degli operatori professionisti queste particolarità e la possibilità di conoscere i produttori, significa approfondire la conoscenza del prodotto e del nostro mondo da un lato, dall'altro consentire agli operatori della ristorazione e della gastronomia di mettere in risalto presso le loro clientele questa concreta possibilità di unicità. Significa anche percorrere una tappa verso la formazione della Piattaforma gastronomica regionale, il progetto lanciato l'anno scorso col Viaggio verso Expo della Regione Emilia Romagna e realizzato da ChefToChef, di cui il nostro Consorzio è socio fin dall'origine e che di cui abbiamo chiesto un forte coinvolgimento anche nella giornata di oggi".

Parmigiano Reggiano Identity agroalimenare formaggio

Era infatti presente all'incontro lo chef Massimo Spigaroli, presidente dell'associazione ChefToChef emiliaromagnacuochi. "Ancora una volta il Consorzio del Parmigiano Reggiano accoglie, e nel caso della Parmigiano Reggiano Identity anticipa, i bisogni della ristorazione. Una manifestazione che favorisce l'incontro tra chef e produttori coglie nel segno di rafforzare la necessità di uno chef di poter conoscere e a sua volta raccontare al cliente-ospite l'origine delle materie prime da lui utilizzate e le storie delle persone che le producono. Altrettanto significativa è la presentazione della nuova linea del quinto quarto del latte del Parmigiano Reggiano che, come ChefToChef, abbiamo deciso di adottare. Questi prodotti saranno anche il filo conduttore della prossima edizione di Centomani in programma lunedì 18 aprile".

L'incontro è stato chiuso da Simona Caselli, Assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna: "Ritengo ottima questa iniziativa di filiera corta – ha dichiarato la Caselli – che favorisce la conoscenza reciproca tra la gastronomia e i produttori di Parmigiano Reggiano. Se tutti a livello mondiale esaltano la gastronomia della nostra regione, il merito è da condividere tra la ristorazione e i produttori di tutte le nostre eccellenze, grazie a una grande agricoltura e ad una capacità di trasformazione di eccellenza. Questa valorizzazione del nostro sistema deve avere l'obiettivo finale di aumentare il reddito dei produttori, per consentire loro di restare sul mercato e proseguire così il mantenimento in vita delle nostre filiere agroalimentari, con le ricadute sul sistema economico e l'equilibrio territoriale".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Uno studio di Emil Banca per aiutare gli agricoltori a diventare imprenditori. "Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto" – spiega il direttore generale Daniele Ravaglia.

Modena, 22 febbraio 2016

Preoccupato dai cambiamenti climatici, disorientato dalla concorrenza internazionale, poco attento alla gestione economica e, soprattutto, scarsamente disponibile a mettersi in rete. È la fotografia dell'imprenditore agricolo emiliano che emerge dallo studio realizzato da Emil Banca e Agri 2000, società di servizi e ricerche specializzata nell'agribusiness, su un campione di 403 imprenditori locali (di cui ottanta modenesi) che hanno risposto a una serie di domande sulla gestione manageriale delle loro aziende.

«Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto – spiega il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia – L'agroalimentare svolge un ruolo strategico non solo per la produzione di alimenti, ma anche per la tutela del paesaggio e la produzione di bioenergia e biomateriali, cioè per quella che viene definita "bioeconomia"».

A Modena erano 8.265 le imprese agricole iscritte alla Camera di commercio al 31 dicembre 2015, per complessivi 122 mila ettari coltivati e un valore della produzione pari a 550 milioni di euro. Circa un terzo delle aziende intervistate ha un fatturato inferiore ai 50 mila euro, il 29 per cento tra i 50 e i 100 mila euro, il 31 per cento tra i 100 mila e 500 mila euro; solo il 6 per cento ha un volume d'affari superiore al mezzo milione di euro. Circa la metà delle aziende del campione non ha personale o impiega solo collaboratori familiari.

«La carenza di veri strumenti per valutare i risultati della propria azienda espone gli imprenditori agricoli a tensioni finanziarie crescenti, aumenta i rischi di errore e limita le potenzialità delle imprese – aggiunge Camillo Gardini, presidente di Agri 2000 – Gli imprenditori intervistati utilizzano il web, ma hanno poca dimestichezza con i programmi gestionali, scarsa propensione a mettersi in rete tra loro e faticano ad affrontare il passaggio da una situazione a basso rischio a una più instabile. Per questo tutti gli imprenditori che hanno partecipato alla ricerca hanno ricevuto un report personalizzato in cui si analizzano i punti di forza e di debolezza della loro azienda e si forniscono consigli su come aumentare il reddito e fronteggiare la crescente volatilità dei mercati attraverso – conclude Gardini - modelli organizzativi e produttivi innovativi».

Emil Banca, nata oltre un secolo fa proprio come cassa rurale e con lo scopo di affrancare il mondo contadino dalla povertà, è geneticamente vicina agli imprenditori agricoli ai quali oggi è in grado di proporre, oltre a tutti i servizi bancari di cui possono avere bisogno, la consulenza di personale specializzato, formato per gestire esclusivamente il settore agricolo.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016
Cereali, segnali tenui di ripresa. Il "Parmigiano" di segatura è USA. Il patrimonio di DOP e IGP. il caffè piace e fa bene. italian Sounding. Il consorzio del Parmigiano Raggiano ricorda il senatore Mora.Editoriale, la doccia fredda della Corte dei Conti.

SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016 (prodotto in allegato scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale La doccia fredda della Corte dei Conti
2.1 formaggio e sicurezza Se il "parmigiano" ha la segatura, allora è statunitense
3.1 cereali Cereali, verso la ripresa?
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati, sempre in crisi.
5.1 DOP e IGP, un patrimonio Dop e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi
6.1 salute e benessere Boom di celiaci e il settore agroalimentare torna al passato
6.2 agricoltura Produzione integrata: l'agricoltura sempre più attenta all'ambiente
6.3 export Export, Alleanza cooperative: agroalimentare sulla strada giusta. recuperare deficit bilancia commerciale (-6 mld)
7.1 gestione allevamenti Allevamenti, la rete rivoluziona la gestione di stalle e imprese del settore
7.1 caffè Il caffè piace e fa bene
7.3 italian sounding Italian Sounds better, in Colombia e Messico spopola il sounding legale
8.1 Lutto Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ricorda il Senatore Giampaolo Mora
8.2 cereali Cereali, tenui segnali rialzisti
9.1 latte Latte, eccesso di produzione e mercato al ribasso. La risposta di Alleanza Cooperative
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 7 21feb16 COP

Domenica, 21 Febbraio 2016 11:01

Dop e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi

Vola a +8% l'export DOP IGP che rappresenta il 21% delle esportazioni italiane di settore. Presentato il tredicesimo rapporto Ismea - Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole

È stato presentato a Roma, lo scorso 17 febbraio presso l'Hotel Quirinale, alla presenza dei Presidenti delle Commissioni Agricole di Camera e Senato Luca Sani e Roberto Formigoni, del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dell'europarlamentare Paolo De Castro, il tredicesimo rapporto Ismea – Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentare e vitivinicole Dop, Igp e Stg.

La presentazione del rapporto è stata quest'anno l'occasione per organizzare una giornata nazionale della Qualità Agroalimentare, iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l'obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholders sui fattori strategici di sviluppo, attraverso l'organizzazione di sette tavoli di lavoro tematici.

DOP-IGP Filiere ismea

PRINCIPALI NUMERI DEL COMPARTO
Una quantità certificata pari a 1,47 milioni di tonnellate di prodotti Food e 23 milioni di ettolitri per il comparto Wine.
Complessivamente il valore alla produzione Food e Wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare; il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre il +8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell'export agroalimentare italiano (anno produzione 2014).
L'Italia rimane leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro UE, di cui 282 Food e 523 Wine (dati al 10.02.2016).
Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela riconosciuti dal MIPAAF, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini DOP e IGP.

NUOVE REGISTRAZIONI - EUROPA
Continua a crescere il numero delle Indicazioni Geografiche nel mondo: nel corso del 2015 sono stati registrati 62 nuovi prodotti, di cui due Extra Europei, segnando un incremento per il comparto Food del +4,9% rispetto al 2014. Sul podio per maggior numero di prodotti registrati, si trova l'Italia al primo posto (+9 IG), seguita dalla "new entry" Croazia (+8 IG) e dal Portogallo (+8 IG). A questi dati si aggiungono le nuove registrazioni dal 1 gennaio al 10 febbraio 2016: una DOP e 7 IGP, per un totale di 1.319 IG Food nel mondo (1.300 UE + 19 Extra UE), che si affiancano alle 1.579 denominazioni Wine.

NUOVE REGISTRAZIONI – ITALIA
Oltre a detenere il primato per numero di nuove registrazioni nel corso del 2015 con 9 prodotti, l'Italia si conferma il Paese con maggior numero di prodotti DOP, IGP, STG al mondo: al 10 febbraio 2016 si contano nel nostro Paese 805 prodotti certificati, 282 Food e 523 Wine, suddivisi in 569 DOP, 234 IGP e 2 STG. Dietro di noi seguono Francia (658), Spagna (318), Grecia (250) e Portogallo (173). Approfondendo l'analisi a livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l'Emilia Romagna con 73.

DATI PRODUTTIVI ED ECONOMICI SISTEMA IG (FOOD E WINE)
Il valore complessivo alla produzione del sistema IG ammonta a 13,4 miliardi di euro, in crescita del +4% rispetto al 2013, e rappresenta una quota pari al 10% del fatturato totale dell'industria alimentare. In termini di export, il sistema IG raggiunge i 7,1 miliardi di euro, in forte crescita sull'anno precedente (+8,2%): costituisce un traino fondamentale per il made in Italy nel mondo, contribuendo per il 21% all'ammontare complessivo delle esportazioni agroalimentari nazionali.

IMPATTO ECONOMICO TERRITORIALE PER PROVINCIA ITALIANA DEL SISTEMA IG
L'analisi della distribuzione dei prodotti DOP IGP sul territorio nazionale offre un'informazione preziosa: non esiste un solo comune italiano "senza prodotti certificati". Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. Ciò ha suggerito un'analisi sul valore economico legato alle filiere DOP IGP per relativo areale di produzione, per restituire un'immagine dell'impatto del sistema IG sui territori d'Italia. Per il comparto Food, ad esempio, la provincia di Parma risulta il distretto con il maggior ritorno in termini economici, grazie al discreto numero di filiere DOP IGP (12) che insistono nei comuni del territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico ad esse collegato (basti pensare a prodotti come il Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP). Per il comparto Wine la stessa operazione restituisce un'Italia con "gradazioni di impatto" diverse sui territori: la provincia con maggior ritorno economico è quella di Verona, in cui si contano 24 denominazioni DOP IGP, con la presenza di prodotti dal grande peso in valore (su tutte il Prosecco DOP e il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP).

DATI PRODUTTIVI ED ECONOMICI FOOD
Nel comparto Food nel 2014 è stata certificata una quantità pari a 1,47 milioni di tonnellate (+12,6% sul 2013), che ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l'incremento del valore al consumo). L'export, che copre una quota prossima al 40% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con una dinamica quasi doppia rispetto al già rilevante risultato dell'agroalimentare totale (+7,7%).
Dati produttivi ed economici Wine
La produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. Nel 2014 hanno ottenuto la certificazione DOP 13,4 milioni di ettolitri (+7% su base annua). Una lieve battuta d'arresto si è avuta nel comparto delle IGP, attestate a 9,5 milioni di ettolitri di cui quasi 1 milione è stato esportato all'estero sfuso. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri, vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino DOP IGP hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%): negli ultimi cinque anni il valore all'export ha avuto incrementi complessivi di oltre il +30% sia nel segmento delle DOP che delle IGP.

COMUNICAZIONE
Circa 30 milioni di euro investiti in comunicazione (secondo quanto dichiarato dai Consorzi di tutela rispondenti all'indagine), destinati soprattutto a pubblicità in televisione (52%), partecipazione a fiere (11%) e carta stampata (11%). I Consorzi dei Formaggi sono quelli che investono di più in comunicazione. Risorse a parte, l'attività di promozione più presidiata dai Consorzi è la partecipazione a fiere (70% a eventi nazionali, 30% a eventi internazionali). Circa 4 Consorzi su 10 utilizzano Social Network (38%), in oltre la metà dei casi ricorrendo a più di un canale (con Facebook che si conferma lo strumento nettamente più diffuso).

LEGISLAZIONE
Oltre alle nuove IG registrate nel 2015, si contano nel corso dell'anno 12 richieste di registrazione da parte dell'Italia, 66 da parte degli altri Paesi membri UE, 4 da parte di Paesi Extra UE. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 11 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicate 2 protezioni transitorie. Il tutto in un contesto che vede riconosciuti dal Mipaaf: 124 Consorzi di tutela agroalimentari, 95 Consorzi di tutela vini e 212 agenti vigilatori.

DOP-IGP-ISMEA


(Ismea Roma 17 febbraio 2016)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"