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Giovedì, 11 Maggio 2017 08:39

Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.

Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità. I fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 maggio 2017
Il mercato è pressoché fermo ma i fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio. Sono perciò ridotte le possibilità di assistere a cali sensibili, anzi tutte le leve dei fondi sono pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista.

I valori di oggi 10 maggio: un pronto per la farina di soya proteica a 342, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, la 44 a circa 10 euro in meno. Valori diversi invece per la farina di soya ogm free che vale 423 euro partenza silos interni quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 91 euro alla tonnellata. Il girasole proteico gira sui 190 euro partenza, mentre il girasole normale è in ripresa stante ormai la scarsità di merce e il prezzo si aggira sui 155/160 euro partenza, ben tenuta la farina di colza.
Un discorso a sé stante riguarda il seme di soya ogm free che al momento sembra reggere gli arrivi sui porti dove, il seme geneticamente modificato, è posto in vendita a 383/385 euro sul disponibile, ma a valori di 379 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo.

I cereali sono ancora in leggera tensione per l'eco ancora non spento sui probabili danni da freddo sia in Europa che in altre parti del mondo e questo potrebbe influenzare anche il mais.
I cruscami di grano hanno iniziato a leggera fase calante ma causato dal ridotto lavoro di molti mulini.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori). Aperta la caccia ai sottoprodotti.

Ancora molto volatile l'indice di cambio che lunedì ha sfiorato 1,10 per adagiarsi all'attuale 1,086.

Indicatori internazionali 10 maggio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1007 punti, il petrolio è attorno a 46$/bar e l'indice di cambio segna 1,08684.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Brindiamo insieme all'inizio di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival 2017" con un "Cocktail per il Sorbara". Il Comune di Bomporto, in collaborazione con la Federazione Italiana Barman e "Chef to Chef" ha organizzato una serata ricca di sorprese, per dare inizio all'edizione 2017 di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival".

Quando? Il 9 maggio dalle ore 20:00.
Dove? A Solara, presso l'Azienda Monari Federzoni, che ha gentilmente offerto i suoi spazi per ospitare questo primo evento di "Rosso Rubino.
Cosa? La fase finale del concorso "Un Cocktail per il Sorbara": sette barman si sfideranno all'ultimo drink. Ogni concorrente presenterà una personalissima ricetta a base dell'immancabile Lambrusco di Sorbara, che sarà esaminata da una giuria di esperti.

Ma non è tutto: i cuochi di "Chef to Chef" allieteranno la serata con appetitosi piatti, da degustare col vino offerto dalle sette cantine di Rosso Rubino (Cantina Bellei Aurelio, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Divinja, Cantina Garuti, Cantina Paltrinieri, Cantina Righi e Francesco Bellei). Durante la serata, inoltre, sarà possibile visitare l'acetaia di famiglia in barrique Monari Federzoni con degustazione e vendita dei prodotti.

Maggiori informazioni sul sito: www.lambruscowinefestival.it 
Comune di Bomporto
Via per Modena, 7 – 41030 Bomporto (MO)
Tel. 059.800711, Fax. 059.818033

Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità; non riesce a scendere perché le soglie di resistenza sono prossime alle attuali quotazioni ma non riesce nemmeno a risalire, mentre è fortemente influenzato dal cambio monetario.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 maggio 2017
Come ormai stiamo confermando da diverso tempo, non vi è carenza di merce a livello mondiale e salvo l'insorgere di gravi problemi geopolitici o climatici, la staticità dovrebbe protrarsi ancora. In questa situazione, qualsiasi notizia, seppure non accertata, potrebbe innescare la reazione speculativa dei fondi.

I valori di martedi erano: un pronto per la farina di soya proteica a 344, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, valori diversi invece per la farina di soya ogm free che è quotata 422 euro partenza silos interni, quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 90 euro alla tonnellata.

Un discorso a sé stante è il seme di soya ogm free che sembra, al momento, reggere gli arrivi sui porti dove il seme geneticamente modificato è posto in vendita a 391 euro sul disponibile, ma a valori tra i 373-376 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo. Una differenza più che sensibile la cui tenuta, in termini temporali, non è stimabile.

Per i cereali è da segnalare che i grani stanno andando il leggera tensione in conseguenza al vociferare sulle conseguenze da danni da freddo che potrebbero emergere in Europa e in altre parti del mondo. Il verificarsi di una tale ipotesi potrebbe conseguentemente influenzare anche il mercato del mais. Al momento, per quanto all'estero il mercato del mais sia ben tenuto, il cambio euro/dollaro risulta a noi favorevole.

I cruscami di grano hanno terminato la loro fase ascendente e adesso dovrebbero iniziare a calare, utile a coloro che avessero necessità di ricoperture sul periodo estivo.

Sui consumi ancora poco da osservare. Sempre "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori).

Indicatori internazionali 03 maggio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1073 punti, il petrolio è attorno a 48$/bar e l'indice di cambio segna 1,09104.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.

SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 Cibus-17-2017-COP

 

Lunedì 24 è stato il giorno della pubblicazione dei dati USDA dell'esportazioni settimanali dagli USA. La positività dei dati ha perciò favorito il segno positivo del Chicago.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2017

DATI USDA 24 aprile 2017
SEMI maggio 961,2 (+10,2) luglio 971,6 (+11) novembre 967,4 (+8)
FARINA maggio 316,4 (+6,8) luglio 320,6 (+7)
CORN maggio 359,2 (+2,2) luglio 365,4 (+1,6)
GRANO maggio 402,4 (-2,4) luglio 419,2 (-1,6) settembre 434,2 (-1,2)

Così come, il segno più, era anche favorito dal forte deprezzamento del dollaro, o meglio dal forte apprezzamento dell'euro, causato dal risultato delle elezioni francesi, che smorza il timore di una deriva antieruropea della Francia.

Il MARTEDI 25/04 poi il mercato ha registrato un andamento misto:
SEMI maggio 954,4 (-6,6) luglio 965 (-6,6) novembre 961 (-5,6)
FARINA maggio 313,5 (-2,9) luglio 317,7 (-2,9)
CORN maggio 365 (+5,6) luglio 371,6 (+6,2)
GRANO maggio 408,6 (+6,2) luglio 427 (+7,6) settembre 441 (+6,6)

Prosegue quindi una relativa staticità dei mercati. Come più volte ricordato, è difficile che certi valori possano arretrare ancora, mentre il maggiore fattore di influenza del prezzo rimane l'indice di cambio euro/dollaro.

Al momento rimane molto difficile interpretare le tendenze. E' ipotizzabile un pronto per la farina di soya proteica a 342, partenza porto di Ravenna, e così forse sino a fine anno, mentre per il 2018 potrebbe virare sul 344, in linea di massima quindi mercato si dimostra ancora piuttosto piatto. I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si stanno decisamente risvegliando per l'industria delle agroenergie (biodigestori)

Sui futuri ben poco da dire se non che i cereali sono ancora stimati in leggero rialzo, specie quelli esteri, ma adesso si dovranno rifare i conti con il nuovo cambio Euro Dollaro. Sul pronto continua il rincaro dei cruscami di grano e del seme di soya nazionale ogm free, anche se gli arrivi di maggio del prodotto dal sud e nord America porteranno, insieme al nuovo cambio, ad una netta frenata.

Indicatori internazionali 26 aprile 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1154 punti, il petrolio è fermo a 50$/bar e l'indice di cambio segna 1,09051.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Caccia agli evasori e equità sociale o quasi. - In Flessione i formaggi duri e il latte spot. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre- Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono. - Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura. - Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque - Grandine, si fa la conta dei danni - Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento. - Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi. - Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
SOMMARIO
Anno 16 - n° 16 23 aprile 2017
1.1 editoriale
Caccia agli evasori e equità sociale o quasi.
2.1 lattiero caseario
In Flessione i formaggi duri e il latte spot.
3.1 latte
In vigore le nuove norme in materia di etichettatura latte.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 vinitaly closing
Vinitaly, l'edizione 50+1 cresce ancora
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono.
6.1 pomodoro Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura.
6.2 siccità e bonifiche Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque
6.3 maltempo Grandine, si fa la conta dei danni
7.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento.
8.1 vinitaly Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.
9.1 etichettatura Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170416-Cibus-15-COP

 

Ismea, con etichettatura origine oltre 1 milione di tonnellate di formaggi totalmente "mappati". Con l'indicazione del paese di mungitura e di quello di condizionamento o trasformazione viene scritto un nuovo capitolo nel rapporto di maggiore trasparenza tra produzione e consumo nel sistema agroalimentare.

Si tratta di un cambiamento fondamentale soprattutto nel mercato italiano dei formaggi, che vedeva sinora tutelata l'origine solo per i formaggi Dop e Igp, e che ora vedrà complessivamente tutelati oltre un milione di tonnellate di formaggi prodotti e commercializzati in Italia.

Secondo i dati di Ismea, infatti, il provvedimento consentirà al consumatore di conoscere l'origine delle materie prime di potenziali ulteriori 510.000 tonnellate di formaggi non Dop prodotti e commercializzati in Italia, che si aggiungeranno alle 513.000 tonnellate di formaggi già certificati.

Nell'ambito degli acquisti domestici di latte e derivati, i formaggi e latticini costituiscono il 60% della spesa delle famiglie italiane, cui si aggiungono l'8% del latte fresco, il 13% del latte UHT, il 13% dello yogurt, il 2% della panna, e il 3% del burro.

(Fonte Ismea Roma 18 aprile 2017))

Mercati relativamente stabili. Le maggiori variazioni di prezzo derivano prevalentemente dalle oscillazioni del cambio valutario. Sul mercato interno calano i cereali per l'alimentazione umana e i consumi restano molto tiepidi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 aprile 2017
Il mercato di Chicago e non solo, continua a manifestare una relativa staticità. I tenui segnali rialzisti sono fortemente condizionati dal cambio valutario. A imprimere una controtendenza verso il basso sono i livelli di scorte consistenti e le positive previsioni di produzione.

Le uniche notizie rialziste che in questo momento possono influenzare le quotazioni sono connesse alla scarsa piovosità invernale, ormai registrata in quasi tutta l'Europa.

Sul mercato nazionale prosegue la tendenza delineatasi durante le settimane precedenti: continuano a calare i cereali per alimentazione umana (frumento tenero delle classi qualitative superiori, e frumento duro), mentre il mais e i semi oleosi sono addirittura in lieve crescita.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si stanno decisamente risvegliando per l'industria delle agroenergie (biodigestori).
Sui futuri i cereali sono visti in leggero rialzo, e i proteici sono considerati ancora troppo cari per dare il via agli acquisti, sul pronto continua il rincaro dei cruscami di grano, e del seme di soya nazionale ogm free, anche se gli arrivi di maggio del prodotto dal sud e nord America dovrebbero portare ad una netta frenata.

Indicatori internazionali 20 aprile 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1278 punti, il petrolio è fermo a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,07713.

 

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Asta Copador, Confagricoltura Parma: "Soddisfazione per una soluzione tutta parmigiana". 
"Esprimiamo soddisfazione per una positiva soluzione della vicenda Copador di Collecchio, per di più nel segno della parmigianità attraverso l'affitto di ramo d'azienda da parte della Mutti Spa di Traversetolo".
Questo il commento del presidente di Confagricoltura Parma Mario Marini alla notizia dell'esito dell'asta tenutasi oggi pomeriggio (19 aprile) al tribunale di Parma in seguito alla quale Mutti si è aggiudicata l'affitto di ramo d'azienda di Copador.
"Il primo pensiero – continua Marini – va al centinaio di aziende agricole che, già nel non facile contesto della coltivazione del pomodoro da industria, attendevano un segnale positivo per poter salvare la campagna 2017 nonché alle centinaia di dipendenti fissi e stagionali. La salvezza di Copador significa dare prospettive a tante famiglie del nostro territorio. L'auspicio ora è che questa soluzione tutta parmigiana permetta di dare un nuovo impulso alla filiera del pomodoro da industria, che vede in Parma e Piacenza i territori maggiormente vocati, partendo dalle solide basi rappresentate da Mutti Spa, azienda che si è sempre distinta per professionalità e lungimiranza nel settore agroalimentare".

Assolatte risponde alle 25 domande più "gettonate" dai consumatori. Con la nuova etichettatura la maggior parte dei dubbi che potrebbero sorgere al momento dell'acquisto potranno trovare risposta dalla seguente selezione di domande.

A partire dal 19 aprile scattano le nuove norme per l'etichettatura del latte. Un Sistema per garantire la tracciabilità e la provenienza.

1. Da oggi devono cambiare tutte le confezioni dei prodotti lattiero-caseari?
Sì, dal 19 aprile 2017 le aziende non possono più utilizzare gli imballaggi non conformi. A meno che tali imballaggi, la cui stampa sia stata ordinata prima del 19 gennaio 2017, non riportino già volontariamente le informazioni di origine con significato conforme a quelle previste dal Decreto.
2. Le indicazioni possono essere messe sul retro della confezione?
Sì. La normativa non prevede posizionamenti specifici per le indicazioni sull'origine e, quindi, le aziende possono quindi decidere in quale parte della confezione apporla. Ovviamente le indicazioni dovranno essere visibili, facilmente leggibili e posizionate in modo da non confondere il consumatore o interferire con le sue scelte.
3. Si possono trovare in vendita confezioni su cui l'indicazione dell'origine del latte è stata fatta con un'apposita etichetta?
Si, è consentito ma a due condizioni: le etichette adesive devono essere inamovibili e possono essere usate solo fino a quando non vengono aggiornati tutti i materiali di confezionamento.
4. Fino a quando è possibile commercializzare prodotti con etichettatura non conforme alle disposizioni del decreto?
I prodotti immessi sul mercato prima del 19 aprile 2017 possono essere commercializzati fino all'esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017. I prodotti etichettati alla data del 18 aprile 2017 possono essere commercializzati fino all'esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017.
5. Cosa cambia per i formaggi che sono già in fase di stagionatura e che verranno messi in vendita nei prossimi mesi?
I prodotti in corso di stagionatura possono essere commercializzati fino all'esaurimento delle scorte e comunque non oltre il 16 ottobre 2017.
6. La nuova etichettatura si applica a tutti i prodotti contenenti latte?
No, riguarda solo quelli contenuti nell'elenco allegato al decreto: latte, panna, yogurt, kefir, burro, formaggi e latticini, come mascarpone e ricotta.
7. I prodotti lattiero-caseari realizzati in Italia con latte proveniente da un altro Paese della Ue sono sicuri? Certo, perché in tutti i Paesi della Ue gli standard di qualità e di sicurezza del latte sono garantiti da un sistema di norme e controlli molto severo, e rispondono ai medesimi criteri. Tutti i produttori lattiero-caseari della Ue devono realizzare e lavorare latte di qualità, conforme ai rigidi parametri europei e, prima di poter essere lavorato, deve superare numerosi controlli obbligatori quotidiani. Inoltre tutte le aziende lattiero-casearie di ogni Paese della Ue devono rispettare i medesimi regolamenti comunitari che le obbligano a garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera e la massima sicurezza dei prodotti.
8. Da dove viene il latte extra Ue usato in Italia?
Fondamentalmente da Paesi con una lunga e apprezzata tradizione lattiera, come la Svizzera.In Italia, invece, non arrivano latte e prodotti lattiero caseari dalla Cina o da altre destinazioni esotiche e lontane.
9. Cosa cambia per i prodotti lattiero-caseari DOP e IGP?
Niente. Per i formaggi DOP e le IGP si continuano ad applicare le regole generali di etichettatura, oltre alle previsioni del Regolamento (UE) n.1151/2012 e le disposizioni eventualmente previste dagli specifici disciplinari di produzione.
10. Che novità ci sono per i prodotti biologici?
Nessuna. Ai prodotti da agricoltura biologica si applica quanto previsto dal Regolamento n.834/2007.
11. Il decreto si applica al latte fresco?
No. Per il latte fresco continua ad applicarsi quanto previsto dall'allegato B del decreto interministeriale 27 maggio 2004.
12. Su quale tipo di latte si trova la nuova etichettatura?
Su tutti i latti alimentari diversi da quello fresco, come, ad esempio il latte Uht e il latte ESL (Extended shelf-life), a prescindere dal tipo di animale ( mucca, capra, pecora, bufala, ecc).
13. I prodotti usati in bar, ristoranti e mense devono riportare l'origine del latte sulle confezioni?
Sì, perché il decreto si applica a tutti i prodotti preimballati destinati ad essere venduti come tali al consumatore finale o alle collettività.
14. I prodotti destinati alle industrie alimentari sono sottoposti alle disposizioni del decreto?
No. Tuttavia nel Regolamento Ue n. 1169/11 viene specificato che "gli operatori del settore alimentare che forniscono ad altri operatori del settore alimentare alimenti non destinati al consumatore finale o alle collettività assicurano che a tali altri operatori del settore alimentare siano fornite sufficienti informazioni che consentano loro, se del caso, di adempiere agli obblighi di cui al paragrafo 2".
15. Nel caso di confezioni multilingua le indicazioni di origine devono essere scritte anche nelle lingue dei paesi di destinazione?
No, perché il decreto si applica solo ed esclusivamente ai prodotti destinati al mercato nazionale.
16. Cambia anche l'etichettatura dei prodotti sfusi e di quelli take away (cioè confezionati nei punti vendita della distribuzione moderna)?
No, perché per il Regolamento Ue n.1169/2011 gli alimenti imballati nei luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta non sono considerati "alimenti preimballati".
17. La nuova etichettatura riguarda anche i latti aromatizzati (ad esempio al cacao o alla vaniglia)?
No. Il ministero delle Finanze ha chiarito in un'apposita risoluzione che i latti aromatizzati appartengono alla categoria delle bevande.
18. L'indicazione dell'origine del latte vale solo per prodotti commercializzati sul territorio italiano?
Sì, quelli destinati a essere venduti all'estero non hanno l'obbligo di indicazione dell'origine del latte.
19. Il termine "condizionamento" è sinonimo di "confezionamento"?
No. Per "paese di condizionamento" si intende il luogo dove il latte alimentare destinato al consumatore finale è stato sottoposto all'ultimo trattamento termico.
20. Nei prodotti preimballati è possibile omettere il luogo di trasformazione o quello di confezionamento?
Sì, la circolare dà la possibilità di utilizzare in maniera disgiunta le due operazioni, riservando il termine condizionamento al latte alimentare mentre il termine trasformazione ai prodotti lattiero-caseari. Salvo, ovviamente, la facoltà di poter utilizzare comunque la dicitura completa.
21. Nel caso in etichetta sia specificato "latte di Paesi UE/non UE" e "latte condizionato o trasformato in Paesi UE/non UE", è obbligatorio indicare anche il paese in cui sono avvenute queste operazioni?
No.
22. E' corretto leggere "origine del latte: UE" se la mungitura è avvenuta in più Paesi Ue e la trasformazione è avvenuta in Italia?
Sì, in quanto l'Italia fa parte dell'Unione Europea.
23. Oltre alle indicazioni obbligatorie, si possono trovare sulle etichette altri claim sull'origine o la provenienza del prodotto finito, come "Made in Italy" o "latte 100% italiano"?
Sì. Come indicato dall'articolo 1 comma 3, l'origine del prodotto finito è quella prevista dalla normativa comunitaria e non è quindi disciplinata dal decreto. Tale indicazione deve considerarsi volontaria e consentita nella misura in cui non induca in errore il consumatore. Anche la Circolare consente di aggiungere alle diciture di origine previste dal decreto, indicazioni con significato equivalente quali a titolo esemplificativo: "nodini di latte pugliese" o "100% latte sardo", "Made in Italy", "latte 100% italiano", "100% latte italiano" o "latte italiano 100%".
24. Le nuove indicazioni valgono anche per i semilavorati o gli eventuali ingredienti derivati dal latte (come panna, burro e siero di latte) utilizzati nella preparazione dei prodotti lattiero caseari preimballati?
In questi casi l'etichetta dei prodotti riporta l'origine del latte utilizzato per la fabbricazione di tali ingredienti e il paese di trasformazione degli stessi. In alternativa c'è la possibilità di indicare il paese di trasformazione del prodotto finito preimballato.
25. A quanto ammontano le sanzioni per le aziende che non rispettano questa norma?
Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio prodotti alimentari non etichettati in conformità alle disposizioni del decreto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 euro a 9.500 euro. La sanzione ridotta ai sensi della normativa vigente dovrebbe quindi essere pari a 3.166 euro (un terzo del massimo a norma dell'art. 16 della Legge n. 689/1981).

(Fonte Assolatte 18 aprile 2017)

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