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Martedì, 01 Agosto 2017 14:22

Cereali e dintorni. Il meteo condiziona i prezzi.

E' ancora il meteo a farla da protagonista. In base alle previsioni meteorologiche, il mercato reagisce e si assiste a continui andamenti altalenanti.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 1 agosto 2017 -
Le previsioni meteo mettono in continua fibrillazione i listini delle merci di base.
Anche in Europa le previsioni meteorologiche e le stime sulle rese e sui danni condizionano i prezzi. La Commissione Europea ieri ha rivisto al ribasso la produzione del corn della EU: 58,4 milioni di tonnellate contro 62,10 della stima del mese precedente quindi circa 4 milioni di tonnellate in meno. La causa è dovuta ai problemi di siccità dell'Ungheria e della Romania. Le previsioni relativamente al grano tenero si sono contratte da 138,6 contro 138,9, ma in questo caso il problema risiede nella qualità del prodotto.

Nel mercato domestico nulla di nuovo da segnalare: maggior spinta alla vendita del mais vecchio raccolto - appesantimento dei grani per via della scarsa qualità del doppio W. L'orzo è stabile ma tendente a rafforzarsi - il triticale in appesantimento alla pari del grano - i cruscami hanno raggiunto il fine corsa. Il mercato dei trinciati si muove fra i 33 euro tonnellata e i 35 partenza dal campo con cantiere a carico dell'acquirente.

Per la nuova campagna mais si segnala che la merce ai porti continua a quotare da novembre a giugno 172 euro partenza. L'allarme proviene dalla stima che vede ridurre la produzione di 4 milioni di tonnellate.

Anche per il mercato delle bioenergie nulla da segnalare se non che la quantità e la qualità dei trinciati è mediamente più bassa e questo probabilmente darà maggior forza al mercato dei sostitutivi nei prossimi mesi. Un'opportunità concreta è rappresentata dalle prime lavorazioni delle polpe bietola.

Il mercato estivo è ancora lungo, pericoloso e imprevedibile perché se è vero che nel nostro mercato tutto sembra appesantirsi, non è altrettanto vero per la Francia e per i Paesi dell'Est: il corn ucraino per l''ottobre/novembre/dicembre quota dollari 170 mentre il gennaio-febbraio-marzo quota $ 173, e l'aprile quota $ 176, e i noli incidono per 18-20 euro.
Il corn "comunitario" (rumeno, bulgaro) settembre quota euro 150 mentre l'ottobre-novembre-dicembre quota euro 150, il gennaio/febbraio/marzo quota euro 153 e i noli nave sono anche in questo caso sui 18- 20 euro.

Un periodo particolarmente difficile per operare delle scelte oculate anche in forza del valore del tasso di cambio euro dollaro così elevato. Alcuni analisti indicano che dovrà presto aggirarsi su 1,20 che oggi appare una chimera.
Indicatori internazionali 1 agosto 2017 
l'Indice dei noli è sceso a 946 punti, il petrolio è attorno a 50$/bar e l'indice di cambio segna 1,182605.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale: Ma che splendidi alleati! - Lattiero caseari, nel segno della stabilità generale - Cereali e dintorni. Dall'USDA dati qualitativamente scarsi. - Pomodoro, calo del 7,5% ma cresce il Bio - Torrita di Amatrice. Una biblioteca per guardare al futuro. L'iniziativa di Ekoclub - Bonifica, la sentenza che legittima il contributo - Olio di Oliva, -62%.

SOMMARIO Anno 16 - n° 30 30 luglio 2017
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati!
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari, nel segno della stabilità generale.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA dati qualitativamente scarsi.
4.1 pomodoro Pomodoro, calo del 7,5% ma cresce il Bio.
5.1 Terremoto Amatrice Torrita di Amatrice. Una biblioteca per guardare al futuro. L'iniziativa di Ekoclub
5.2 Bonifica Bonifica, la sentenza che legittima il contributo.
6.1 OLIO DI OLIVA Ismea, si chiude con un meno 62% la campagna olearia.
7.1 promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partners

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Per il settore dell'olio di oliva, la campagna 2016/2017 si archivia come la peggiore degli ultimi decenni.

Secondo la stima ISMEA su dati Agea, infatti, la produzione si è attestata a 182 mila tonnellate, con un calo del 62% rispetto all'annata precedente. Un dato ben peggiore delle già basse stime realizzate in corso di campagna.

La scarsa produzione ha condizionato notevolmente sia il mercato interno, con prezzi all'origine dell'extravergine che, in alcuni periodi, hanno superato i 6 euro/kg, come media nazionale, sia gli scambi con l'estero, che nei primi quattro mesi del 2017 hanno registrato una flessione del 19% dei volumi esportati e un contemporaneo incremento del 20% degli acquisti, soprattutto di olio di provenienza spagnola.

La campagna di raccolta 2017/18 si prospetta più abbondante di quella precedente ma risentirà certamente degli effetti di un inverno particolarmente rigido, seguito da gelate primaverili e siccità estiva.

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(Fonte Ismea 27 luglio 2017)

Giovedì, 27 Luglio 2017 11:45

UniCredit: al via Agribond 2


In Emilia Romagna oltre 17 milioni di euro per sostenere 
le imprese del settore agroalimentare.

Bologna, 27 luglio 2017

Prosegue l'impegno congiunto di UniCredit ed ISMEA per il sostegno del settore agroalimentare con Agribond 2, in continuità con l'accordo "Coltivare il futuro", sottoscritto a marzo 2016 tra la Banca e il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) per sostenere gli investimenti e favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano.

UniCredit è l'unica Banca sul territorio nazionale con un prodotto di tipo tranched cover in agricoltura di 300 milioni di euro, coperto da garanzia di portafoglio rilasciata da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che prevede condizioni migliorative per l'impresa beneficiaria. La garanzia di portafoglio infatti è uno strumento finanziario innovativo che consente alle imprese un accesso al credito con maggiore rapidità e a condizioni più favorevoli, senza ulteriori garanzie reali.

Per Agribond 2, in Emilia Romagna, saranno disponibili 17 milioni e 300mila euro.

Agribond 2 è il finanziamento studiato per sostenere le micro, piccole e medie imprese agricole nella realizzazione di opere di miglioramento e conduzione dell'azienda stessa, destinato a finanziare progetti di investimento in agricoltura quali: la realizzazione di opere di miglioramento fondiario; gli interventi per la ricerca, la sperimentazione, l'innovazione tecnologica, la valorizzazione dei prodotti e la produzione di energia rinnovabile; la costruzione, l'acquisizione o il miglioramento di beni immobili per lo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse; l'acquisto di bestiame, nuove macchine e attrezzature.

Per UniCredit questa iniziativa rappresenta un importante strumento a sostegno del settore agricolo ed agroalimentare che si aggiunge all'impegno costante nel finanziare il comparto che nel 2016, attraverso l'accordo "Coltivare il futuro", ha già visto erogati nuovi finanziamenti per oltre 1,5 miliardi di euro.

 

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Dall'USDA viene la conferma che la campagna in corso è tutt'altro che eccezionale in termini qualitativi. Lo scenario estivo rimane perciò di difficile interpretazione. La stagione è ancora lunga, e gli allarmi riportati da molti media contribuiscono a rendere le cose ancora più confuse.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 25 luglio 2017 -

Le previsioni meteo continuano a turbare il mercato che reagisce con andamento altalenante. Altre turbative provengono dai dati rilasciati da USDA sullo stato delle colture: infatti il "buono/eccellente" del corn/mais è stato dato al 62% contro il 64% della settimana precedente e contro il 76 % dello scorso anno. Il "buono/eccellente " del seme è al 57% contro il 61% della scorsa settimana (e il 71% dello scorso anno). Per il grano primaverile vi è un ulteriore calo al 33% contro il 34% della scorsa settimana.

Dati che confermano che la campagna in corso è tutt'altro che eccezionale.

Potrebbe essere una buona occasione di speculazione dei fondi che, non trovando l'appiglio della quantità, potrebbero speculare sulla qualità dei raccolti.
Il mercato telematico, alla notizia USDA, ha reagito portando tutto in territorio positivo recuperando la negatività della giornata di martedi proprio a seguito della pubblicazione dei dati USDA peraltro distribuiti a mercati chiusi.

Sul mercato domestico è da segnalare: la costante stagnazione dei consumi, i primi trinciati di mais registrino un calo produttivo tra il 5-8% e qualitativamente sembrano poveri di amido, una maggior spinta alla vendita del mais del vecchio raccolto, un appesantimento dei grani prevalentemente dettato dalla scarsa qualità del doppio W. L'orzo resta stabile, il triticale è in appesantimento alla pari del grano e infine i cruscami forse hanno raggiunto il momento di "fine corsa".

Per la nuova campagna mais si segnala che la merce ai porti quota da novembre a giugno 172 euro partenza (prezzo influenzato dal cambio euro dollaro). Si registrano accordi di mais nazionale e comunitario da ottobre a marzo sulla base di 187-185 euro arrivo.

Per il mercato delle bioenergie una opportunità arriverà in agosto dalle lavorazioni delle polpe bietola. Le polpe soppressate umide concorreranno con i trinciati a mitigare i costi industriali e a ridurre il ricorso a ai cruscami e farinacci di grano, ormai fuori prezzo.
Continua la ricerca di farine tossinate e farinette, ma ormai i valori girano tra i 170/175/180 euro in base alle origini e alle qualità. Il settore deve iniziare a interrogarsi sulla prossima campagna maidicola e sulle fonti amidacee alternative posto che la produzione nazionale soddisfa solo il 50% de consumi.

In generale lo scenario estivo rimane di difficile interpretazione.La stagione è ancora lunga, e gli allarmi riportati da molti media contribuiscono a rendere le cose ancora più confuse.

Indicatori internazionali 25 luglio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 977 punti, il petrolio è attorno a 46-47$/bar e l'indice di cambio segna 1,16646.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Lavoro, competitività e sicurezza - Lattiero caseari, settimana di calma apparente - Cereali e dintorni. mercati influenzati dal meteo e dal cambio. - A tutta elettricità - Cereali e dintorni. Il Super Euro.

SOMMARIO Anno 16 - n° 29 23 luglio 2017
1.1 editoriale
Lavoro, competitività e sicurezza
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari, settimana di calma apparente.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. mercati influenzati dal meteo e dal cambio.
4.1 energia A tutta elettricità
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il Super Euro
6.1 assicurazioni Agrinsieme, polizze assicurative in diminuzione da tre anni
7.1 promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partners

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 20170723-Cibus-29-23lug17-COP

 

Domenica, 23 Luglio 2017 08:38

Cereali e dintorni. Il Super Euro.

Il super euro potrebbe fare registrare variazioni in aumento dei listini per recuperare il differenziale determinato dal cambio.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 21 luglio 2017 -

Mentre il mercato continua ad essere prigioniero delle previsioni meteorologiche, il super Euro ha dato una scossa al mercato.

Nella mattinata di venerdi il mercato telematico era quasi tutto in territorio negativo, dopo aver fatto registrato gli aumenti della sera precedente che di seguito riportiamo:

SEMI ago 1013,2 (+13,4) sett 1018,2 (+14,2) nov 1027 (+14,4)
FARINA ago 330,5 (+3,9) sett 332,5 (+3,8) ott 334,5 (+3,9)
OLIO ago 33,97 (+0,51) sett 34,11 (+0,53) ott 34,2 (+0,55)
CORN sett 391 (+8,4) dic 404,6 (+8,4) mar 415,2 (+8,2)
GRANO sett 505,2 (+2,6) dic 529,2 (+2,4) mar 549,4 (+3)

L'influenza del super Euro ha riflessi sui prezzi e ha condotto la proteica a quota 323 euro partenza ai porti, sino a dicembre 326 euro e per il 2018 a 337 euro.
Il mais partenza porti da novembre 17 a giugno 18 intorno ai 175 euro ma qui l'incertezza dei raccolti pesa e sono pochi quelli disposti a vendere.
Il seme di soya quota 368 euro sul pronto e 369 per agosto mentre sul periodo novembre a marzo 18, quota 375.
Il rafforzamento dell'euro sul dollaro produrrà, con molta probabilità, reazioni dei mercati con innalzamento dei listini per recuperare il differenziale di cambio.

Indicatori internazionali 21 luglio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 964 punti, il petrolio è attorno a 47,6$/bar e l'indice di cambio segna 1,16449.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il mercato è prigioniero delle previsioni meteorologiche, che continuano ad alternare caldo secco con piogge intense, per poi tornare al caldo secco. Una situazione di incertezza che tiene in fibrillazione gli operatori.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 luglio 2017 -
Mentre scriviamo il mercato telematico è quasi tutto in territorio positivo ma con scarsa forza.

Per il mercato nazionale è da segnalare il perdurare dei bassi consumi sia sul settore zootecnico che agro alimentare mentre fa eccezione il comparto bioenergetico.

Continua la ricerca di grano di qualità con indice doppio w elevato mentre si sono appesantiti i valori del grano mercantile e biscottiero. L'orzo è stabile, e il granoturco ha iniziato a cedere sia per i consumi, sia per l'effetto del cambio euro dollaro che schiaccia il prezzo del mais di importazione, i prezzi sulla nuova campagna sono molto simili agli attuali. Oggi ottobre 17-marzo 2018 quota, reso Brescia, 188 euro, e le quotazioni del Mar Nero, sono ottobre-dicembre, 153 euro partenza e il gennaio-marzo 2018 155€ con un nolo di 20 euro per arrivo al porto a Ravenna.

I cruscami continuano a salire ma è ipotizzabile che ad agosto potrebbero anche ridimensionarsi per la spinta determinata dalla merce estera e per il fatto che il mercato delle bioenergie avrà a disposizione i nuovi trinciati.

Per il mercato dei proteici ieri la farina soya quotava, partenza porto di Ravenna, 332 euro per la proteica da pronto a dicembre e 336 per il 2018, il girasole proteico quotava, su 12 mesi da agosto 17 sino ad agosto 18, 183 euro partenza porto di Ravenna, mentre quello a basso tasso di proteine quotava, da pronto a ottobre, 135 euro partenza stabilimenti interni. La farina di colza vale da 225 euro spot partenza luoghi di stoccaggio e o produzione per arrivare a 230-240 dal 2017 al 2018.
Il seme di soya si è ridimensionato e quota 367 euro sul pronto e 370 euro da novembre a marzo 18, mentre sulla nuova campagna gli oleifici si sono posizionati per il settembre dicembre a 385 euro arrivo impianti relativamente al seme nazionale.

Il settore delle bioenergie è ancora in tensione a causa del rincaro dei cruscami ma si conforta dal fatto che i trinciati precoci sono disponibili.

Di merce non vi è penuria e i prezzi, tutto sommato se confrontati con un passato recente, non sono proibitivi per le filiere produttive. Sarebbe necessario che i consumi ricominciassero a prendere quota.

Indicatori internazionali 20 luglio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 932 punti, il petrolio è attorno a 46$/bar e l'indice di cambio segna 1,15338.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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La continuità aziendale conferma un bilancio in utile per il quinto anno consecutivo. Ottima la semestrale 2017. A seguito delle assemblee elettive territoriali Giorgio Grenzi è stato riconfermato per acclamazione alla presidenza del Consorzio Agrario per altri tre anni. Approvato anche il bilancio 2016 che conferma nella continuità aziendale un utile per il quinto anno consecutivo in un contesto dei mercati sempre altalenante. Soci da record: con 200 nuovi iscritti si raggiunge quota 4266 imprenditori agricoli aderenti.

Parma – 18 Luglio 2017

Elezioni consortili per il rinnovo delle cariche istituzionali e approvazione del bilancio della continuità aziendale che per il quinto anno consecutivo si conferma in attivo a testimonianza della validità delle azioni manageriali intraprese nei diversi comparti in cui il Consorzio Agrario di Parma è impegnato a sostegno delle filiere agroalimentari. Per il Consorzio, nella sua complessità, questo mese di luglio 2017 è stato particolarmente importante per fissare ancora di più i punti fermi della sua capacità operativa dopo l'arrivo alla guida del nuovo direttore Giorgio Collina.

Le elezioni per il rinnovo delle cariche hanno regalato rilevanti conferme: alla presidenza del Consorzio è stato rieletto per acclamazione Giorgio Grenzi che, grazie all'impegno profuso nell'ultimo mandato e soprattutto grazie ai risultati concreti conseguiti unitamente all'intero staff consortile, ha guadagnato il plauso da tutta l'assemblea riunita e la successiva nomina al vertice aziendale dal nuovo Consiglio appena insediatosi. Un nuovo mandato dunque che offrirà l'opportunità di poter migliorare ulteriormente quanto di buono e produttivo è stato realizzato fino ad ora. Del resto le assemblee svolte nell'ultimo mese nelle diverse aree territoriali del Parmense in cui il Consorzio Agrario di Parma è presente hanno sancito una netta promozione delle scelte gestionali dell'amministrazione uscente.

"Sono onorato per questa elezione all'unanimità – ha commentato il presidente Giorgio Grenzi - e sono pronto con entusiasmo a guidare il Consorzio Agrario per il secondo mandato. In questi tre anni siamo riusciti a dare risposte concrete alle imprese agricole riammodernando il Consorzio rendendolo più efficiente grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti e all'operato del management. C'è tanto ancora da fare, ma i risultati ottenuti confermano che la strada intrapresa è davvero quella giusta e a testimoniarlo c'è anche una nuova massiccia adesione di nuovi soci, circa 200 che hanno portato il numero complessivo degli aderenti a quota 4266 un numero molto alto che ci gratifica e responsabilizza".

Oltre a Giorgio Grenzi i nuovi componenti eletti che siederanno nel nuovo consiglio sono: Giacomo Barbuti, Teseo Bergonzani, Giacomo Bernardi, Remo Borlenghi, Filippo Boselli, Francesco Botti, Paolo, Cavalli, Giuseppe Corradi, Luca Cotti, Gianfranco Mantelli, Luigi Montali, Lino Monteverdi, Arnaldo Morsia, Marco Orsi, Gianfranco Pagani, Luca Saglia, Marco Tamani.

Una novità è rappresentata dall'istituzione di un nuovo organo, il Comitato Esecutivo, che coadiuverà presidenza e direzione nelle decisioni strategiche di indirizzo del Consorzi Agrario; ne fanno parte: oltre a Giorgio Grenzi che ne è il presidente anche Luca Cotti, Luigi Montali, Giacomo Bernardi e Marco Orsi.

Altro capitolo rilevante è rappresentato dal bilancio di esercizio dell'anno 2016 e dall'approvazione di una semestrale 2017 più che buona: due dati assai rilevanti che confermano un trend positivo della continuità aziendale del Consorzio Agrario di Parma.
Per quanto concerne il 2016 il valore della produzione registra un incremento di oltre 700 mila euro rispetto all'anno precedente raggiungendo quota 58,7 milioni di euro e un utile di esercizio della continuità aziendale di 435 mila euro che rappresenta un 55% in più rispetto all'anno precedente (2015); l'EBTDA del 2016 è stato di 1,918 milioni di euro contro 1,875 dell'anno precedente (2,29% in più). A testimoniare l'andamento più che buono del Consorzio anche i risultati dei primi sei mesi del 2017 che proiettano un'immagine estremamente dinamica del Consorzio Agrario sui mercati e che, grazie a performance molto positive in tutte le aree di business in cui opera, ha registrato ricavi complessivi di vendita e prestazioni di 33,5 milioni di euro. Numeri che attestano chiaramente un aumento assai rilevante pari al 16,53% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In questo caso particolarmente degno di nota è anche il valore dell'EBTDA pari a 1,745 milioni di euro contro 1,3 milioni di euro del 2016. Risultati che sono in linea con le previsioni contenute nel Piano Industriale 2016-2018.

"Grazie ad un team coeso ed efficiente – ha commentato il direttore generale Giorgio Collina alla guida aziendale da Gennaio- nel 2017 abbiamo migliorato ulteriormente il buon trend degli anni precedenti potendo anche contare su un mercato più ricettivo con prezzi delle produzioni tipiche più adeguate al loro reale valore. Positivo è stato anche il costante collaborativo rapporto con il ceto bancario locale e quindi tutto questo pone le basi perché l'anno si concluda positivamente secondo le nostre aspettative".

(Fonte: Consorzio Agrario Parma)

Ricostruzione - Durante le scosse del maggio 2012, otto scalere per il deposito di forme di Parmigiano Reggiano andarono completamente distrutte: con un contributo di 152 mila euro dalla Regione, l'azienda delocalizzò prodotti e produzione senza mai fermarsi.

Modena, 17 luglio 2017

"Sono aziende come questa che fanno grande la nostra terra e che qualificano i nostri prodotti, eccellenze di livello internazionale. Imprese sostenute dalla capacità produttiva, legata a quella di saper sempre innovare, dalle competenze consolidate nel tempo e dalla forza di chi ci lavora, imprenditori e lavoratori che non si sono mai fermati e che sono stati in grado di rialzarsi più forti di prima dopo le ferite inferte dal sisma."
Così il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione post terremoto del 2012, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia del 50^ anniversario di attività del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana (Modena), alla quale ha partecipato insieme, tra gli altri, al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, al presidente del caseificio, Andrea Nascimbeni, e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

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Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, la sede del caseificio di Lesignana di Modena ha subito danni alla scaffalatura del magazzino di stagionatura, andata completamente distrutta, ma non alla struttura muraria del magazzino stesso. Molte forme di Parmigiano Reggiano stagionate andarono perdute ma la lavorazione del Re dei formaggi non si è mai fermata. Con un contributo di oltre 125 mila euro - fondi per la ricostruzione - l'azienda ha potuto delocalizzare prodotti e produzioni in altra sede.
"Essere qui oggi- sottolinea Bonaccini- è la prova che nel ricostruire l'Emilia ha saputo anche tutelare le proprie eccellenze e che dalle proprie eccellenze è ripartita".

4MadonneCaseificio-dellEmilia1.jpeg

Il magazzino di stagionatura del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana danneggiato dalle scosse era costituito da 4 scalere a 22 ripiani di lunghezza di quasi 55 metri per una capacità complessiva di 33.572 posti forma. Otto scalere sono crollate completamente, mentre le rimanenti sono state danneggiate in maniera comunque tale da non consentirne il riutilizzo anche con interventi di riparazione per adeguarle alle nuove norme emanate dopo il sisma./Gia.Bos.

(Fonte: Regione ER)

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