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Il penultimo appuntamento della rassegna "Educare e Nutrire: dialogo tra sapori e territorio", promosso dal Comitato ExpoMore di Unimore - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Palatipico e Ufficio Scolastico Provinciale ha avuto come protagonista "l'oro nero" di Modena.

Di Manuela Fiorini – Modena, 8 maggio 2015
E' famoso in tutto il mondo, è il più amato, ma anche il più imitato. L'Aceto Balsamico di Modena è stato il protagonista della tavola rotonda, ospitata nella Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena, lo scorso 7 maggio, nell'ambito del ciclo di incontri "Educare e Nutrire: dialogo tra sapori e territorio" promossi dal Comitato ExpoMore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con Palatipico e Ufficio Scolastico provinciale.

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E proprio l'oro nero è stato il protagonista di un piacevole viaggio tra gusto, eccellenza, forza del brand, tradizione e legame con il territorio. Proprio per tutelare questo gustoso e prezioso prodotto, quasi 50 anni fa è nata la Consorteria del Balsamico, associazione no profit che, dai 14 soci iniziali, ne conta oggi circa 1000. E, siccome, dietro a un grande prodotto c'è anche una grande storia da tutelare e tramandare, a Spilamberto è sorto anche il Museo del Balsamico. Ospitato in una villa del Settecento, questa curiosa realtà può vantare ben 10.000 visitatori all'anno, provenienti dall'Italia e dall'estero.
"Dietro alla produzione dell'Aceto Balsamico", ha ricordato Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, "c'e la storia delle famiglie e del territorio, che, dalla fermentazione del mosto d'uva, seguendo un rigido disciplinare, spostano in botti sempre diverse l'aceto per sottoporlo al processo di invecchiamento". Gozzoli ha ricordato poi l'episodio in cui Francesco Aggazzotti, primo sindaco di Formigine dopo l'Unità d'Italia, nel 1862, rispondendo a una lettera in cui gli si chiedeva come si fa a fare il Balsamico, spiegò quei procedimenti che, ancora oggi, fanno parte del disciplinare.

Presente alla tavola rotonda anche Cesare Mezzetti di Acetum, una delle realtà più grandi e significative per quanto riguarda la produzione del Balsamico con la produzione di 10.000 bottiglie all'anno, principalmente di Aceto Balsamico di Modena IGP, di uso quotidiano più comune e apprezzato dal pubblico non specializzato. Una produzione minore, invece, è riservata all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, fedele alla produzione tradizionale, con quotazioni che possono raggiungere cifre ragguardevoli e che hanno fatto di questo prodotto un vero e proprio brand, che ha portato il nome di Modena in tutto il mondo.

Mauro Battaglia, moderatore dell'evento, ha sottolineato quanto l'Aceto Balsamico sia uno dei prodotti più imitati al mondo, persino nella forma della bottiglietta, che mira a trarre in inganno il consumatore.
L'incontro, al quale hanno partecipato numerosi gli studenti dell'Istituto L.Spallanzani di Castelfranco Emilia, si è concluso, naturalmente, con una degustazione di Aceto Balsamico DOP di Modena.

Il prossimo e ultimo appuntamento con il ciclo di incontri Educare e nutrire è previsto per il 14 maggio, dalle ore 15, presso la Fondazione Marco Biagi, il Largo Marco Biagi 10, a Modena e avrà come tema "La Carne, primo alimento dell'uomo?"

(A seguire Galleria immagini di Claudio Vincenzi)

Pubblicato in Agroalimentare Modena

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 19 10 maggio 2015

(File pdf scaricabile)

1.1 editoriale Democrazia 2.0 - Un tool come il coltellino svizzero!
3.1 cereali Materie prime, all'alba della discesa?
4.1 cereali Materie prime, all'alba della discesa?
5.1 Lattiero caseario Profondo rosso per i derivati del latte.
6.1 semplificazione Approvato il decreto del Registro unico dei controlli
6.2 crisi Economia non riparte. Serve riforma fiscale
6.3 difesa suolo Emilia Romagna, chiesti 100 milioni per difesa del suolo
7.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano reggiano, assalto alla Grande Muraglia
8.1 pasta All'estero trionfa la pasta made in Italy.
9.1 Expo2015 - vino "Vino-a taste of Italy"
10.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
11.1 promozioni  "vino" e partners

 

Cibus 19 COP 2015

 

 

Domenica, 10 Maggio 2015 09:24

Parmigiano reggiano, assalto alla Grande Muraglia

Export -  A pochi mesi di distanza dalla registrazione del marchio in cinese mandarino e cantonese, il Consorzio protagonista al Sial di Shangai dal 6 all'8 maggio e di 7 "roadshows" a Beijing da maggio a dicembre 2015

Reggio Emilia, 5 maggio 2015
E' una campagna lunga, articolata e massiccia quella che il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia sulla Cina, "mercato che presenta straordinaria possibilità – spiega il direttore dell'Ente, Riccardo Deserti – ma sul quale occorrono iniziative particolarmente mirate, in considerazione del fatto che il consumo di formaggio – e specialmente dei prodotti duri, poco conosciuti - non rientra nelle tradizioni di tanta parte dei consumatori".
Dopo aver realizzato – il 4 maggio - un seminario formativo con degustazione nell'enoteca italiana di Yishang alla presenza di giornalisti, operatori commerciali e i principali distributori di Parmigiano Reggiano sul mercato cinese (tra questi Italuck, BrightView, SinodiseGoodwell China), e dopo un media dinner con le più importanti testate giornalistiche del settore gastronomico al ristorante italiano "Dolce Vita", il Consorzio – per la prima volta – sarà tra i protagonisti dello Sial China, il grande salone che si terrà a Shangai dal 6 all'8 maggio.

Il nostro obiettivo – spiega il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è principalmente quello di presentare agli operatori commerciali e ai visitatori le caratteristiche fondamentali del Parmigiano Reggiano, il suo processo di produzione, le sue qualità nutrizionali, fornendo anche una serie di informazioni sul come distinguere il prodotto autentico dalle imitazioni e dai similgrana, che anche in Cina vengono proposti a prezzi bassissimi".
"Sebbene il consumo pro-capite di formaggi sia ancora modesto – prosegue Alai – la progressiva occidentalizzazione delle abitudini alimentari che si registra nelle grandi città sta offrendo spazi particolarmente rilevanti (dai circa 50 grammi di consumo pro-capite annuo attuale si prevede la crescita a 230 grammi nel 2019), soprattutto perché si associa ad una particolare attenzione alle produzioni a Denominazione d'origine protetta; per questo, dunque, occorre un'azione informativa intensa e capillare sia sul singolo prodotto che in partnership con altre eccellenze italiane ed europee".
"In questo senso – spiega il direttore Riccardo Deserti – sono particolarmente importanti le azioni di cui saremo protagonisti in Cina nell'ambito del progetto "The Tastes of Europe Campaign", finalizzata a promuovere la qualità dei prodotti Dop e Igp e concentrata, da maggio a dicembre 2015, proprio sulla Cina, dove nel 2014 siamo riusciti a completare la registrazione del marchio Parmigiano Reggiano traslitterato in cinese mandarino e cantonese, risultato fondamentale per tutelare produttori e consumatori dai falsi".

Il decollo delle iniziative legate al progetto europeo è in programma il 6 maggio a Beijing con un evento per la stampa, un coking show e un buffet (previsti 1.500 ospiti); la campagna proseguirà poi con 7 "roadshows" in centri commerciali e viali di lusso nei mesi di maggio, giugno, luglio, settembre, novembre e dicembre, con un appuntamento anche presso l'ambaschiata tedesca a Beijing.

"Le azioni della campagna europea di cui siamo partecipi – spiega Deserti – mirano a creare maggiore consapevolezza, tra i consumatori e i media cinesi, delle caratteristiche dei prodotti a Denominazione Protetta come garanzia di autenticità e qualità, ad intensificare i rapporti tra i produttori europei e gli importatori, distributori e dettaglianti cinesi, a presentare alle autorità e alle istituzioni cinesi il valore e i pilastri fondamentali di questi prodotti e ad accrescere la conoscenza delle zone d'origine".

"La nostra agenzia cinese, la Shangai Yishang Wine Business Consulting Co.ltd – conclude Deserti - sarà presente ad ogni evento per curare degustazioni e offrire materiale informativo".

(CFPR)

Domenica, 10 Maggio 2015 09:09

All'estero trionfa la pasta made in Italy.

Pasta - Boom dell'export nel 2014, superati i due milioni di tonnellate (+4% sul 2013)

Roma, 6 maggio 2015

Con un balzo in avanti del 4%, le esportazioni di pasta made in Italy hanno superato nel 2014 la soglia di 2 milioni di tonnellate, per un giro d'affari complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro.

La pasta pesa oggi il 7% circa del valore dell'export dell'intero agroalimentare, e negli ultimi 15 anni, osserva l'Ismea, ha registrato un trend delle spedizioni all'estero in continua e rapida ascesa. Nel caso della pasta di semola secca - che rappresenta oltre l'80% dell'intero comparto - le esportazioni sono cresciute, a partire dal 2001, mediamente ad un ritmo del 2,3% annuo in volume e del 5% in valore, con uno stop solo nel 2008, quando la fiammata dei listini del grano duro determinò una drastica riduzione dei quantitativi immessi sui circuiti internazionali (-5% circa) per via degli alti livelli di prezzo raggiunti.

L'export del settore si rivolge principalmente al mercato comunitario, dove Germania, Francia e Regno Unito hanno assorbito nel 2014 quasi il 46% della produzione nazionale inviata oltre frontiera. La dinamica dell'ultimo anno si è rivelata particolarmente sostenuta verso il Regno Unito (+10% in quantità sul 2013), positiva verso la Germania (+1%) e invariata alla volta di Parigi. Scorrendo lungo la lista dei principali Paesi clienti, si evidenzia una buona performance in Usa (+7%) a fronte di una battuta d'arresto in Giappone (-4%). Incrementi a due cifre si registrano invece nel mercato russo (+11%), nei Paesi Bassi (+18%) e in Belgio (+17%). Più contenuta la crescita in Svezia (+4%) - ottavo mercato di sbocco in termini quantitativi alla spalle dei Paesi Bassi - mentre gli invii in Austria hanno accusato una flessione del 2%. Tra le destinazioni più promettenti, oltre alla già citata Russia, passata da poco più di 7 mila tonnellate del 2000 alle oltre 59 mila del 2014, si annovera la Cina che, pur in corrispondenza di quote di mercato ancora esigue, ha incrementato i suoi acquisti del 40% nel 2014, confermando l'ottimo trend dell'ultimo triennio.

Un'ulteriore conferma del successo della pasta di semola italiana che, sottolinea l'Ismea, rende ancora più evidente la dicotomia esistente tra fase agricola e industriale, in un settore strutturalmente dipendente dall'estero per l'approvvigionamento della materia prima.

(Fonte Ismea)

Un progetto promosso da Federalimentare e Fiere di Parma, con la regia grafica e creativa di Felice Limosani, per presentare una visione innovativa della realtà agroalimentare italiana. Le opere realizzate dagli artisti presenti all' Expo saranno poi esposte in occasione di Cibus 2016. -

Parma, 9 Maggio 2015 -

L'Italia è tradizione, cibo, un lavoro quotidiano che richiama il valori contadini e lo stretto legame con la terra. Federalimentare e Fiere di Parma hanno voluto portare ad EXPO 2015 una loro visione della realtà agroalimentare italiana, e per farlo hanno scelto la creatività del digital storyteller Felice Limosani.

Da questa collaborazione è nato il progetto "Cibus in Fabula" che, attraverso una live exhibition, porta in scena 13 murales, realizzati da street artist internazionali, ciascuno dei quali verrà "mixato" in una video installazione con animazioni digitali. Il tutto per dare vita ad una performance live, visibile sulla facciata esterna del padiglione "Cibus è Italia – Federalimentare Expo 2015", che racconti in modo coinvolgente e suggestivo i temi portanti dell'Esposizione Universale.

"A Federalimentare e Fiere di Parma – ha dichiarato Felice Limosani – il merito di avermi lasciato la libertà di interpretare con "Cibus in Fabula", i grandi temi legati al cibo, alla nutrizione ed al pianeta. Il cibo italiano è cultura ma anche progresso e futuro. Ho potuto coinvolgere altri creativi e in modo disinvolto. Il nostro progetto ci porterà ad essere ambasciatori, innovatori e visionari nel mondo del "saper fare" italiano.

Cibo, nutrizione e pianeta sono, infatti, narrati attraverso due differenti linguaggi contemporanei che prendono forma in un' unica live performance per la quale Felice Limosani ha invitato ad esprimersi 13 nomi del panorama internazionale ( Giappone, Irlanda, Spagna, Francia, UK solo per citarne alcuni) operanti con tecniche molto diverse. Ogni singolo murales prenderà vita con la Video Art, codice espressivo dello stesso Felice Limosani.
Arte urbana e povera si affiancano alla tecnologia per stupire, provocare e far riflettere sugli eccessi, i paradossi ed i malesseri del nostro pianeta.

Il padiglione "Cibus è Italia" per tutta la durata di EXPO, oltre ad essere lo spazio espositivo delle eccellenze alimentari, sarà anche luogo di creatività, sperimentazione e cultura contemporanea.
Il progetto sarà arricchito da un corposo calendario di eventi che si terranno sia all'interno dello stesso padiglione di Federalimentare, che in show room milanesi. Un viaggio tra l'industria dell'agroalimentare e quella del design accomunate da una stessa storia di tradizione e artigianalità.

Le opere realizzate dagli artisti presenti saranno poi raccolte in una mostra collettiva allestita in occasione di Cibus, il Salone internazionale dell'alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 9 al 12 maggio 2016, per poi diventare un evento culturale nel mondo.

Pubblicato in Cultura Parma
Giovedì, 07 Maggio 2015 15:20

Anche "Rezdora" in vetrina a Tuttofood

Grande successo per la fiera TUTTOFOOD, in concomitanza con Expo a Milano e per la rete di imprese alimentari modenese targate CNA. -

Modena, 07 maggio 2015 -

Si è concluso da pochi giorni a Milano TUTTOFOOD, la World Food Exhibition diventata ormai la terza manifestazione dell'agro-alimentare in Europa e la fiera più internazionale dell'alimentazione in Italia, grazie alle sue caratteristiche innovative e di ricerca di nuove opportunità di business. Un evento esclusivamente riservato al B2B che risponde sia alle esigenze delle aziende che guardano principalmente al mercato italiano, ma anche a quelle che puntano all'esportazione.

Un vetrina di lancio degna di attenzione, quella di Tuttofood, che non si è lasciata sfuggire neanche Rezdora, la prima rete di imprese alimentari in Emilia Romagna di CNA Alimentare, costituita da Sottobosco, Salumificio Vecchi, Dolcem, Il Forno di Levizzano e Il Mallo.
Attraverso gli assaggi dei prodotti delle aziende modenesi, per i visitatori di Tuttofood è stato sicuramente un viaggio nel gusto e nei sapori tipici della nostra terra. Partendo dalle nuove specialità al tartufo di sottobosco, fino ad arrivare alle delizie di carne precotta e a una linea innovativa dedicata all'anatra del Salumificio Vecchi, passando per i bastoncini alle olive, alla pancetta, alla cipolla e al formaggio de Il forno di Levizzano e concludendo con Dolcem e le sue Ciocofollie.

Ampio spazio quest'anno al Made in Modena e alle sue eccellenze del gusto grazie anche al sostegno di Expomodena, che ha sostenuto la partecipazione di alcune acetaie alla manifestazione, tra cui la Terra del Tuono di Arceto e l'Acetaia Bellei di Ravarino.
"Un gioia vedere tante aziende della nostra terra, e nostri associati in particolare, partecipare a questa importante manifestazione, sintomo di grande vitalità nonostante il periodo non troppo favorevole – afferma Primo Bertagni, Presidente CNA Alimentare Modena – È stata registrata una buona affluenza, anche se forse gli operatori stranieri sono stati inferiori rispetto alle attese. Ricordiamo che è stato anche il primo evento collegato a EXPO 2015 in tema di alimentazione".

"Hanno riscontrato particolare interesse le novità in termini di contenuti e di packaging – continua Bertagni - ed è confermato il grande interesse per il Made in Italy, sul quale però è necessario rimboccarsi le maniche, perché purtroppo c'è ancora molta confusione all'interno dell'opinione pubblica al riguardo. CNA in particolare, che rappresenta veri imprenditori artigiani, sarà protagonista attivo di questo percorso di sensibilizzazione, sia in Italia sia all' estero".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Non ancora decisi i segnali di tendenza al ribasso relativamente alle materie prime. I noli scendono ancora.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 maggio 2015 -

Non si sono ancora stabilizzati i prezzi dei cereali e delle altre materie prime agricole. La tendenza di una drastica riduzione dei prezzi stenta a delinearsi definitivamente nonostante i raccolti in corso siano di buona qualità e altrettanto dicasi per le previsioni di semina ragion per cui anche l'indicatore dei noli sta scendendo. Sono invece, seppure lentamente, in risalita gli indicatori valutari con il rafforzamento dell'euro e il prezzo del petrolio che, pur restando a valori molto bassi, sta segnando incrementi costanti (61-61$/barile).

Venerdì 1 / 5 / 2015
SEMI maggio 968,40 (-10 ) luglio 964,60 (-11.2 )
FARINA maggio 314,70 (-4,2 ) luglio 311,90 (-4,2 )
CORN maggio 359,60 (-2,6 ) luglio 363 ( -3,2 )
GRANO maggio 470 (+3 ) luglio 474 (0)

Martedi 5/7/2015
SEMI maggio 993,40 (+10,4 ) luglio 984,60 (+8,4 )
FARINA maggio 318,10 (+2,3 ) luglio 315,20 (+2,2 )
CORN maggio 361,20 (+2,4 ) luglio 362,60 (+1,4 )
GRANO maggio464,00 (-5,2 ) luglio 466,40 (-6,2 )

Indicatori internazionali (04/5/2015)-
l'Indice dei noli si è ridimensionato a 580 punti contro i 595 di tre giorni fa mentre il petrolio ha ripreso ancora un po' di quota e varia tra 61 e 62$ dollari al barile (contro i 57-58 del 4/5). Sul fronte valutario l'indice di cambio €/$ si sta lentamente avviando verso una nuova stagione di rafforzamento dell'Euro e ha quotato a 1,12675 (1,1146. il 4/5)

MP 6mag15
Mercato interno -
Nessuna novità di rilievo sul fronte degli scambi interni salvo che i future della farina di soia sono in fase calante diventando appetibili per il consumo.
Farina di soya proteica maggio-giugno 366€ partenza porto di Ravenna, il luglio dicembre 363€, e per il 2016 siamo sui 355 euro sempre partenza Ravenna.
Il mercato dei settore bioenergetico continua ad avvantaggiarsi di presenza di mais tossinato ma sta risentendo della mancanza di cruscami, farinette e spezzati di mais.

Considerazioni generali
I consumi interni stentano a decollare confermando la gravità dell'economia nazionale. A ciò si aggiunga che segnali poco incoraggianti provengono anche dall'area euro e dagli Stati Uniti mentre, almeno per ora, il mercato del sud est asiatico non sembra mostrare cedimenti. Expo2015 è partito con grande affluenza di pubblico ma gli effetti sui consumi connessi a quest'evento non sono ancora riscontrabili e saranno comunque differiti nel tempo.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La classifica prende in esame le cento maggiori imprese vitivinicole italiane con un fatturato 2014 superiore ai dieci milioni di euro. Nella graduatoria guidata dalle Cantine Riunite-Giv, la Cantina di Carpi e Sorbara si trova al 58esimo posto. -

Modena, 6 maggio 2015 -

La Cantina di Carpi e Sorbara è l'unico produttore modenese di vino che compare nella classifica delle prime cento aziende vitivinicole italiane. La graduatoria è stata pubblicata l'altro giorno dal Corriere Economia, che ha dedicato un dossier all'industria del vino.

Una bella soddisfazione per la cooperativa vitivinicola carpigiana aderente a Confcooperative Modena, considerato che sono 380mila le imprese che producono vino in Italia. La classifica, stilata dalla giornalista Anna Di Martino sulla base dei bilanci aziendali, prende in esame le cento maggiori imprese vitivinicole italiane con un fatturato 2014 superiore ai dieci milioni di euro. Nella graduatoria guidata dalle Cantine Riunite-Giv, la Cantina di Carpi e Sorbara si trova al 58esimo posto.

L'anno scorso la cooperativa presieduta dall'imprenditore agricolo Fausto Emilio Rossi ha fatturato 23,43 milioni di euro, il 13,8 per cento dei quali all'estero; l'utile prima di imposte e oneri ammontava a 460 mila euro, ma bisogna ricordare che lo scopo delle cooperative non è il profitto, bensì remunerare al meglio le uve conferite dai soci. Nel 2014 la Cantina di Carpi e Sorbara ha prodotto 1,9 milioni di bottiglie; i 1.200 soci posseggono complessivamente 2.260 ettari vitati.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Mercoledì, 06 Maggio 2015 08:33

Profondo rosso per i derivati del latte.

Il Burro Zangolato cede il -12,90% a Reggio Emilia. Crollano anche tutte le altre referenze di burro. Il Latte spot prosegue sulla china discendente. Tracciato piatto per il "Padano".

di Virgilio, Parma 6 maggio 2015

LATTE SPOT prosegue la china discendente del latte spot intrapresa a fine marzo, interrotta solo per le festività pasquali. Un -2,29% è stato registrato a Verona lo scorso lunedì con prezzi fissati nell'intervallo tra 32,48 e 33,51€/100 litri di latte crudo spot nazionale. Da inizio anno, il prezzo medio si è ridotto di ben il 13,61% rispetto al prezzo medio dell'anno precedente (-17,41% per il latte spot estero). -3,51% la perdita segnata dal latte intero spot di provenienza estera (27,84 - 28,87€/100 litri di latte)

BURRO E PANNA Il crollo dei listini di burro. Un grafico a tenda canadese quello che contraddistingue l'andamento dei listini del burro nel corso di questo primo quadrimestre 2015. All'ombra della "Madonnina" si sono perduti 15 centesimi per ogni tipologia trattata.
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.

Chiusa la borsa merci di Parma in occasione della festività del primo maggio per cui il valore del 24/4 scorso, del burro zangolato, è ancora fermo a 1,55€/Kg. Le previsioni per il prossimo venerdì sono però funeste considerando che la borsa di Reggio Emilia (5/5/2015), relativamente al medesimo prodotto, ha registrato una perdita record del -12,90% affossando perciò il listino dello zangolato al valore di 1,35€/Kg.
L'unico segnale di stabilità proviene dalla Panna di centrifuga a uso alimentare (Verona) che ha confermato il prezzo compreso tra 1,47 e 1,52€/Kg. Cede invece la Crema uso alimentare quotata a Milano che, con una perdita secca del -8,22%, crolla a 1,34€/Kg.

Burro CEE

GRANA PADANO Tracciato piatto per il Grana Padano. Il timido segnale di ripresa registrato due settimane orsono sulla piazza milanese (+0,68%), seppure limitatamente al formaggio di 15 mesi, è rimasto un segnale sporadico che non ha avuto séguito positivamente. Il 15 mesi di stagionatura è stato confermato tra 7,10 e 7,75€/kg. e il listino del 9 mesi tra 6,35 e 6,45 €/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Nessuna quotazione per il Parmigiano Reggiano alla borsa di riferimento comprensoriale causa chiusura nell'occasione della festa del lavoro. Tra 7,60 e 7,85 la quotazione del 12 mesi mentre ferma nell'intervallo 8,15, 8,50€/kg il listino del 24 mesi di invecchiamento (quotazioni del 24/4/2015)

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 06 Maggio 2015 08:54

Materie prime, all'alba della discesa?

I primi segnali di una tendenza al ribasso hanno accennato a manifestarsi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 maggio 2015 -

Da tempo gli analisti prevedevano che, prima o poi, i prezzi delle materie prime avrebbero preso una strada discendente. Una previsione confortata dalla pubblicazione dei dati USDA nello scorso mese di aprile. Infatti, i raccolti in corso sono di buona qualità e le previsioni di semina sono ottimistiche tant'è che anche l'indice dei noli rimane ancorato intorno ai 600 punti.
Come detto, quindi, sia il 30/4 sia il 1/5 i prezzi hanno subito una flessione relativamente marcata come di seguito riportato:

Giovedì: 30 / 4 / 2015
SEMI maggio 978,40 (-10 ) luglio 976,00 (-12 )
FARINA maggio 318,90 (-5,3 ) luglio 316,10 (-6,3 )
CORN maggio 362,40 (-1,2 ) luglio 366,20 (-1,4 )
GRANO maggio 467,00 (-10,20 ) luglio 474,00 (-9,4 )

Venerdì 1 / 5 / 2015
SEMI maggio 968,40 (-10 ) luglio 964,60 (-11.2 )
FARINA maggio 314,70 (-4,2 ) luglio 311,90 (-4,2 )
CORN maggio 359,60 (-2,6 ) luglio 363 ( -3,2 )
GRANO maggio 470 (+3 ) luglio 474 (0)

Occorre comunque rammentare che alcuni indici possono avere risentito degli effetti negativi a seguito dell'influenza aviaria che si è manifestata nelle ultime settimane negli USA.
L'andamento telematico (5/5/2015) invece rimane incerto; altalenante per la farina di soia, con il segno positivo per il seme e l'olio di soia, mentre si presentano con il segno negativo il mais e il grano.

Indicatori internazionali (04/5/2015)-
l'Indice dei noli è leggermente a 595 punti e il petrolio ha ripreso un po' di quota e varia tra 57 e 58$ dollari al barile. Sul fronte l'indice di cambio €/$ ci si sta lentamente avviando verso una nuova stagione di rafforzamento dell'Euro, 1,1146.

MP 5mag15
Ancora nessuna conferma riguardo i dazi russi anche se sta sempre più prendendo corpo la notizia di una imminente eliminazione con ulteriori ripercussioni sui prezzi che subirebbero ulteriori flessioni negative e che a questo punto, dovessero essere consistenti, molto probabilmente potrebbero intervenire i fondi di investimento "governati", per lo più, da complicatissimi quanto automatici algoritmi.

Mercato interno -
Nessuna nuova ancora sul fronte interno. Stabile il mercato dove si assiste a scambi molti limitati e consumi ancora deboli.
Da segnalare soltanto che, a fronte di questi valori di mercato, i future per la farina di soia sono discesi al punto da divenire appetibili.
Farina di soya proteica maggio-giugno 365€ partenza porto di Ravenna, il luglio-dicembre più' o meno uguale e per il 2016 dovremmo essere sotto i 360 euro sempre partenza Ravenna.
Valori che dovrebbero attrarre gli operatori per le ricoperture a meno che questi non attendano valori ancora più leggeri e prossimi ai 350€.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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