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Mentre in Europa è in corso la "guerra del latte", la filiera del Parmigiano Reggiano ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. Scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione, avvenuta esattamente un anno fa, del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR). -

Reggio Emilia, 13 novembre 2015 -

In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E' questo il primo effetto dell'istituzione - avvenuta esattamente un anno fa - del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l'unica Dop europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni Dop che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.

"L'istituzione del registro - spiega il Consorzio - si legò strategicamente alle possibilità concesse dal "Pacchetto latte" (che nel rispetto della libera concorrenza consente di programmare e gestire i volumi produttivi dei prodotti caseari di qualità) e avvenne nel momento in cui si andava verso la cessazione delle quote latte europee, con il con seguente azzeramento di un valore che sino a quel momento era in mano ai produttori". "Proprio per questo - aggiunge il Consorzio - l'aspetto più rilevante dell'operazione è proprio l'assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito".

L'operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura).
"Da quel momento - osserva il Consorzio - le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno".
"In questi dodici mesi - puntualizza al proposito il Consorzio di tutela - le compravendite di quote iscritte al Registro si sono così tradotte in 300 contratti relativi a oltre 900.000 q.li di quote latte Parmigiano Reggiano, mentre altre quote per 700.000 quintali di latte sono state date in pegno a garanzia di finanziamenti e, infine, quote corrispondenti a 190.000 quintali di latte sono state oggetto di pignoramento, evitando che altri beni degli allevatori subissero questo blocco".

"Complessivamente, e tenendo conto di prezzi correnti sicuramente influenzati dalla crisi attuale - prosegue l'Ente di tutela - il valore di queste operazioni sviluppate in un anno sfiora i 18 milioni di euro, cifra particolarmente rilevante proprio in una situazione di difficoltà di mercato ma solo in parte rappresentativa dell'effetto dell'istituzione del Registro".
"Considerando la produzione totale interessata al Registro e il valore delle quote in condizioni di minore sofferenza delle quotazioni, che stanno già manifestando qualche segnale di rialzo - spiega il Consorzio - il valore creato per gli allevatori supera i 360 milioni di euro".

"Per il 2016 - conclude il Consorzio - è in programma l'aggiornamento del Piano produttivo per allinearlo alle mutate condizioni di mercato, ma già dall'analisi dell'andamento produttivo del 2014 e 2015 si rileva che il Piano ed il Registro hanno contribuito a mantenere sostanzialmente stabile la produzione di Parmigiano Reggiano. A fronte di questa stabilità e delle nuove iniziative promozionali in corso in vista delle festività natalizie e di fine anno, nelle ultime settimane la Borsa Comprensoriale ha segnato una prima ripresa delle quotazioni dopo una crisi che si protrae da quasi due anni".

(fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Domenica, 15 Novembre 2015 08:28

Dai dati USDA segnali incoraggianti

Stime USDA: consistenze e produzioni da record. Unica variabile negativa è rappresentata dal cambio valutario che continua la sua fase discendente a seguito del rafforzamento del dollaro sull'euro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 novembre 2015 -
I dati USDA, diffusi lo scorso 10 novembre, confermano le aspettative degli operatori, sia per la consistenza delle scorte e sia per le previsioni di raccolto. Una situazione che lascia poche speranze alle ipotesi speculative concedendo all'incertezza la sola variabile valutaria.

Potrebbe essere utile approfittare di questo momento per fare acquisti considerando che, ad esempio, la farina di soya proteica spunta i seguenti prezzi:
- gennaio - giugno a 347
- luglio - dicembre a 343
- anno a 345 cosi come tutto il 2016 a 345 mentre per la normale 342 primo semestre e 337 per il secondo.

USDA 11 11 2015

Da quanto si evince dalla analisi dei dati di cui sopra si conferma, come più volte da noi segnalato, che non siamo in situazione di deficienze di merce. Siamo al contrario di fronte al terzo miglior raccolto Usa di Mais e quello della Soya è il migliore di sempre. Inoltre la consistenza globale è tra le più ricche degli ultimi 10 anni.

Mercato nazionale
Gli scambi sul consumo interno continuano ad essere limitati e la guerra del latte insieme all'allarme carne rossa ci mettono del loro per generare altro scompiglio..
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 599 punti, il petrolio torna arretra a 43,20 $/bar e il cambio continua a scendere toccando 1,07190.

MP 10nov2015

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 15 Novembre 2015 09:05

...quando le vacche sono già scappate...

Liberati dalle catene delle quote latte, a poco più di 6 mesi il settore va in crisi e ha inizio la protesta. Ma chi protesta e contro chi protesta? Quale politica viene messa in campo per riportare valore a un settore importante e strategico come è quello zootecnico?

di Virgilio, 15 novembre 2015
"Dall'inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32.000 posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c'è meno "verità" e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini!
Consumatori italiani, aiutate COLDIRETTI a salvare le nostre stalle, i nostri territori, il patrimonio di genuinità, sicurezza e trasparenza del VERO MADE IN ITALY.
Costringiamo insieme le multinazionali e le industrie del settore lattiero caseario a dichiarare l'ORIGINE dei prodotti che mangiamo e a pagare il GIUSTO PREZZO agli allevatori!"

Così scriveva la Coldiretti il giorno in cui dava fiato alle trombe e aizzava il popolo giallo verde contro le industrie.

Chiede ai consumatori di salvare il latte italiano oggi che le vacche sono già scappate. A poco più di sei mesi dalla tanto desiderata soppressione delle "odiate" quote latte. Oggi, dopo avere portato il settore in mezzo all'oceano tra i flutti della globalizzazione scopre che le industrie fanno il loro mestiere e acquistano al miglior prezzo nel mondo e vendono per fare profitto. Così, presa in contropiede, adesso la Coldiretti pretenderebbe di fare assumere il ruolo di sindacato degli allevatori ai consumatori stessi?

Ma come è possibile solo pensarla una cosa del genere.

Protestò per caso la Coldiretti quando il Governo decise di fare pagare il conto della prima miliardaria sanatoria delle quote latte ai cittadini italiani?

No, non fece nulla perché interessava dare soddisfazione ai propri assistiti, in quell'epoca era un sindacato di categoria. Poi, pian piano, ma sempre più insistentemente negli ultimi anni, ha virato verso una posizione sempre più generalista, quasi più un sindacato dei consumatori, così presente a portare in evidenza all'opinione pubblica le magane degli altri, i prodotti "Italian Sounding" sparsi qua e là per il mondo o a fare da spalla a uno a all'altro governo, ma di politica agricola, per carità, meglio non parlarne.

Più facile tacere e poi sottolineare le storture degli altri piuttosto che fare con il rischio di sbagliare e magari venire sottoposti a processi mediatici controproducenti all'immagine di leadership tanto agognata a suon di battaglie numeriche nelle varie camere di commercio sparse in ogni italica provincia.
Una politica autoreferenziale che ha dato buoni frutti solo alla potente organizzazione ma ben pochi al sistema agricolo.

Ed oggi, fosse solo per orgoglio e dignità, non dovrebbe invocare l'aiuto del popolo a favore dei suoi associati ma fare autocritica e sfogare la sua potenza mediatica e economica a favore del settore ripristinando gli antichi e sempre validi valori che furono di Paolo Bonomi. Basterebbe una rilettura in chiave moderna degli ideali di Bonomi e di Don Luigi Sturzo per riproporre una nuova politica agricola.

Invece di organizzare sfilate di manichini in livrea gialla, candidi e puliti, tanto da non credere che siano "veri, puri e duri contadini", dovrebbe organizzare tavoli di negoziato europei e di filiera, dovrebbe proporre idee politiche con valori rinnovati e combattere perché vengano accolte.

No, invece le manifestazioni delle nostre organizzazioni agricole sembrano delle passerelle, delle rassegne d'armi, inquadrati e coperti come militari che sfilano davanti ai generali e al governo.

Il tempo per redimersi non scade!
Meglio tardi che mai, direbbe il sommo maestro Alberto Manzi.
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Appendice: a seguire (ance in allegato) un video di una manifestazione di agricoltori francesi. Forse una posizione mediana esiste tra gli eccessi della protesta italiana e di quella francese.
video -  https://youtu.be/gN55b2JQNN0

Video Pubblicato il 28 nov 2014
Gli agricoltori contestano il piano del governo teso a sminuire la produzione e la distribuzione locale.
L'occasione è stata quella della visita del presidente della Repubblica francese, François Hollande, in Moselle, dipartimento francese della regione della Lorraine.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Tranne la notizia di un secondo segnale di vitalità del Parmigiano Reggiano, tutto il resto del settore lattiero caseario sembra congelato. Confermati i listini del latte spot, del burro e delle panne. Niente di nuovo nemmeno per il Grana Padano a conferma che, nonostante l'Annus Horribilis dei duri, la sofferenza è stata maggiormente sentita da parte del formaggio emiliano.

di Virgilio 11 novembre 2015

LATTE SPOT Conferma dei listini per tutte e tre le categorie di Latte Spot presi in considerazione alla borsa di Verona. Entrando nel dettaglio, il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 36,09 e 37,63€/100 litri di latte. Fermo anche latte intero spot estero dopo il rimbalzo registrato l scorso lunedì 2 novembre (34,02 e 35,5 €/100 litri di latte). Infine è tra 19,15 e 20,18 €/100 litri di latte la quotazione relativamente al latte scremato pastorizzato di provenienza estera.

BURRO E PANNA Anche per il burro sembra sia giunto un momento di stabilità dei listini. Confermate le quotazioni di tutte e quattro referenze milanesi. Identici segnali di stabilità si sono riscontrati relativamente allo zangolato oggetto di contrattazione a Parma e a Reggio Emilia, così come pure per le creme e la panna a uso alimentare milanese e veronese.

Borsa di Milano 09 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.

Borsa Verona 09 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 06 novembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi per il Grana Padano. Il 9 mesi di stagionatura è ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna, per l'ennesima volta, un un prezzo all'ingrosso compreso tra 7,05 e 7,70€/kg. Come facilmente si evince dal grafico il prezzo attuale è tornato a intersecare la linea del minimo raggiunta lo scorso anno proprio sul finire del mese di ottobre.

GP 46 2015

PARMIGIANO REGGIANO Inaspettata vitalità è stata invece registrata relativamente al Parmigiano Reggiano in questo ultime due settimane. +033% e +0,29% l'incremento registrato a Parma per il 12 mesi e per il 24 mesi di stagionatura rispettivamente. La quotazione perciò si attesta tra 7,50 e 7,80 per il 12 mesi e tra 8,55 e 8,85 per il 24 mesi.

Un'"euforia" che potrebbe essere determinata dalle notizie fuori mercato come ad esempio di un prossimo ritiro AIMA o piuttosto per "fare bilancio".

 

PRRE 46 2015

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 11 Novembre 2015 08:39

Cereali, all'insegna della stabilità.

Poche le variazioni rilevate nel settore cerealicolo. La settimana che si è appena conclusa ha visto pressoché invariati i listini in attesa della pubblicazione dei dati USDA. le variazioni sono quasi esclusivamente determinate da fattori valutari a seguito del rafforzamento del dollaro sull'euro.

- di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 novembre 2015 -

Anche per questa settimana sono ben poche le novità che interessano il settore dei cereali. Le uniche variazioni son state prevalentemente determinate dall'indice di cambio che segnala l rafforzamento del dollaro a scapito dell'euro.

All'attesa sulle decisioni che prenderà la Federal Reserve previste per Dicembre, si sono aggiunti i dati sul calo della disoccupazione U.S.A che insieme ad altri fattori hanno dato nuova vitalità al Dollaro. Le stime dell'USDA, di cui è prevista la pubblicazione in queste ore, dovrebbero meglio fotografare la consistenza planetaria soprattutto relativamente alle produzioni russe e ucraine dove si prevede un calo delle rese, per cause meteoriche (in particolare per l'Ucraina), e gli effetti del Nino sulle coltivazioni dell'Oceania e infine la consistenza aggiornata dei volumi disponibili cinesi.
Da segnalare la sensibile ripresa delle quotazioni sul Matif.

Per ora le reazioni del Chicago Board di Venerdì scorso al rafforzamento del Dollaro, sono state molto blande.
SEMI nov 861,20 (+3,4) gen 867,20 (+3,2)
FARINA dic 295,70 (-0,20) gen 294,80 (-0,40)
OLIO dic 28,04 (+0,21) gen 28,32 (+0,21)
CORN dic 373,00 (-1,4) mar 381,60 (-1)
GRANO dic 523,20 (-3) mar 525,40 (-1,4)

Per quanto riguarda il mercato nazionale, sia il frumento tenero, sia il duro sembra abbiano raggiunto un livello di equilibrio.
Stando alla analisi delle quotazioni delle materie prime base, un indice studiato dalla FAO a partire dal 1961 (vedi grafico), tra prezzi Nominali e Reali, in forza dei ridotti valori registrati, si può attendibilmente prevedere che i momenti di flessione, se si dovessero palesare, non dovrebbero essere consistenti. Tant'è che da settimane i valori della farina e il seme girano su livelli di resistenza di 295 per la farina, e 880 per il seme, 375 per il mais, e 515 per il grano.

In generale gli scambi al consumo rimangono sempre limitati tranne le richieste per il mais di qualità che stanno spingendo al rialzo i prezzi su tutte le piazze.
Nel settore bionergie continua la caccia al mais in granella, ormai quasi introvabile, e ai sottoprodotti alternativi per arricchire i trinciati.

FAO Food price index

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora a 631 punti, il petrolio torna a scendere 44,75 dopo avere toccato anche soglia dei decimali che seguono i 43 dollari al barile e il cambio continua a scendere toccando 1,07560.

MP 9nov15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Assente solo la nebbia. Sissa ha fatto il pieno, anzi lo "strapieno" per tutti i 3 giorni della tappa inaugurale del "November Porc". Ai bambini uno spazio dedicato per imparare a fare i biscotti e il pane. La seconda tappa a Polesine Parmense, poi a Zibello e infine a Roccabianca.

di Lamberto Colla - Sissa, 10 novembre 2015 - 
Complice la splendida giornata, il "November Porc" non poteva iniziare meglio. La prima tradizionale tappa di Sissa, "I Sapori del Maiale", ha registrato il tutto esaurito sin dal giovedi sera e, complice la temperatura, non proprio da periodo di macellazione tradizionale, ha fatto riversare nel villaggio di Sissa migliaia e migliaia di appassionati e curiosi da tutta Italia. Ma ciò che più ha rallegrato e sorpreso è stata la presenza di tantissimi giovani, di anno in anno in sensibile crescita, che dall'imbrunire hanno animato il piccolo borgo della bassa parmense sino a tarda sera.

Un successo e quindi, immaginiamo, una grande soddisfazione per gli organizzatori, i commercianti ma anche i tanti volontari che hanno colto l'occasione per raccogliere fondi a scopo benefico.

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Una per tutte, l'evento che ha visto la partecipazione di decine di bambini imparare a fare il pane e i biscotti sotto la paziente guida dei maestri panificatori. Il frutto di questa iniziativa educativa, organizzata dal gruppo provinciale panificatori artigiani di Parma con il contributo di Lessaffre (società francese insediata e integrata sul territorio del Comune di Sissa Trecasali), è stato totalmente destinato alla associazione "Noi Per Loro", reparto oncologico pediatrico dell'ospedale Maggiore.

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Da venerdi sera si prosegue con la seconda tappa a Polesine parmense dove verranno cucinati "preti e vescovi".
Il secondo appuntamento della kermesse, vedrà protagonista Polesine Parmense il 13, il 14 e 15 novembre in una location del tutto particolare, quale la riva del fiume Po.
La rassegna avrà inizio il venerdì sera con il secondo appuntamento gastronomico dedicato a Birra (Menabrea), Fortana del Taro e Maiale, nell'accogliente PalaPo, dove si potranno assaporare gustose pietanze accompagnate dalle performance canore di bravissimi gruppi musicali.
La parte "godereccia" a Polesine continuerà poi nella mattinata di sabato 14 alle ore 10, con l'apertura ufficiale del mercato dei prodotti tipici e l'inaugurazione alle ore 11, anche qui, dalle ore 12, ci sarà la possibilità di pranzare nella capiente tensostruttura.
Il pomeriggio si potrà assistere a "il Prete come si fa?" dimostrazione pratica della lavorazione e realizzazione del salume protagonista della tappa che nel frattempo comincerà a bollire in formato gigante nella vasca appositamente collocata sulla sponda del Grande Fiume, inoltre si terrà anche una dimostrazione pratica della lavorazione del Culatello di Zibello.
Dalle prime ore della sera avrà inizio la FESTA GIOVANE, con le pietanze tipiche della Bassa ed i panini e la birra del Mc Porc che accompagneranno la diretta live radio ed esibizioni canore dal vivo.
Alle ore 9 di domenica 15 novembre riaprirà i battenti il mercato di prodotti alimentari sulla riva del Po, dove si potranno acquistare tutti i prodotti tipici della Bassa parmense ed anche tante altre delizie provenienti dalle più svariate aree del territorio nazionale.
Nella tarda mattinata verrà aperto lo stand gastronomico dove saranno serviti piatti della zona, preparati da pittoresche signore del paese, oltre ad altre specialità quali lepre, piedini di maiale con polenta e il gran bollito.
Alle 15:30 si toglierà il gigantesco prete dall'enorme pentolone realizzato per l'occasione in riva al Po: I corpulenti uomini del Po, eredi dei vecchi Barbùter (Barcaioli), seguendo un preciso rituale, solleveranno il pesante salume e una volta accertata la buona riuscita della cottura, sarà distribuito gratuitamente a tutti i presenti.
Durante tutta la giornata sarà garantita l'animazione per grandi e per piccini, di artisti di strada e musicisti. Nel centro del paese già dalla mattinata sarà possibile visitare le bancarelle del mercato di hobbisti, ambulanti e artigiani di qualità.

(in allegato la Galleria Immagini)

I sapori del maiale - un momento della divulgazione scientifica -

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Cereali, settimana positiva, Parmigiano in ripresa? Ritirato il Mascarpone dalla GDO, premi comunitari, Nuova Zelanda e riduzione della mandria, oltre un miliardo il fatturato di Conserve Italia e Maurizio Gardini è stato confermato, "vino" e partners.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 45 08 novembre 2015
1.1 editoriale Lavoro è fatica... non per tutti
3.1 cereali Cereali, settimana positiva per i nazionali.
4.1 Lattiero caseario Segnali di ripresa per il Parmigiano?
5.1 Expo 2015 Chiusura con il botto per il Parmigiano Reggiano a Expo
5.2 sicurezza alimentare Mascarpone ritirato dal commercio
6.1 novità informative Teseo la nuova frontiera informativa di Clal
6.2 Finanziamenti agricoli In arrivo gli anticipi dei premi comunitari,
7.1 zootecnia Nuova Zelanda: aumentano le vacche macellate
7.2 export Cina: aumenta l'import di prodotti finiti. L'Italia c'è!
8.1 imprese Maurizio Gardini riconfermato presidente di Conserve Italia
9.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 45 8nov15 COP

Solo una scadenza sbagliata. Granarolo ha ritirato dagli scaffali di COOP e Auchan le confezioni da 500 grammi di Mascarpone che riportano la data di scadenza del 8/12/2016 invece di 8/12/2015.

di Virgilio, Parma 2 novembre 2015 -
Una scadenza errata sulla confezione da 500 grammi del mascarpone ha imposto a Granarolo il ritiro dal commercio delle confezioni relativamente al lotto N5278C3. Una decisione responsabile e tempestiva che mette in sicurezza i consumatori. La scadenza impressa sulle confezioni data il 2016 invece del 2015 come evidenziato dal comunicato della stessa azienda produttrice.

La nota di Granarolo - In merito al richiamo dagli scaffali effettuato dalla Granarolo del Mascarpone cremoso nella confezione da 500 grammi, vorremmo puntualizzare che il ritiro riguarda esclusivamente il lotto N5278C3, con bollo di identificazione e sede dello stabilimento: IT 03 144 CE, Via San Giovanni Bosco, 37/39 Usmate Velate (MB).

Il problema che ha determinato il ritiro è solo la scadenza sbagliata: 08/12/2016 al posto di 08/12/2015 e il mascarpone può essere consumato tranquillamente entro l'8/12/2015.

Riteniamo, pertanto, che Granarolo nell'effettuare il richiamo abbia agito in modo responsabile e che tale decisione sia condivisibile da parte di tutti i suoi consumatori.

L'assemblea dei soci del consorzio cooperativo Conserve Italia ha riconfermato Maurizio Gardini alla presidenza e il Vice direttore Paolo Rosetti subentra a Angel Sanchez nella carica di direttore generale.

Emilia, 2 novembre 2015 -
Maurizio Gardini è stato riconfermato Presidente del consorzio cooperativo Conserve Italia. L'elezione è avvenuta all'unanimità nell'ambito dell'assemblea dei soci svoltasi oggi presso la sede di San Lazzaro di Savena, durante la quale sono stati resi noti i dati relativi al bilancio del gruppo, che ha chiuso l'esercizio 2014/15 con un fatturato aggregato di 1.012 milioni di euro.

Positive in particolare le performance della capofila Conserve Italia che ha visto un ritorno alla crescita del fatturato net-net (+3,2%), grazie all'incremento delle vendite nel canale retail (+2,3%), alla buona tenuta del canale horeca e al forte incremento sui mercati esteri (+10%). Molto positive le vendite della capofila alle controllate estere che hanno registrato un forte incremento, in conseguenza del fatto che sono state rimpatriate lavorazioni che precedentemente venivano fatte in Francia e che ora invece vengono effettuate utilizzando materie prime dei soci e manodopera degli stabilimenti italiani.

"Siamo orgogliosi di presentare oggi ai soci il miglior bilancio della storia – ha dichiarato il presidente Maurizio Gardini nel suo intervento all'Assemblea. "È stato un anno estremamente positivo, suggellato da un lusinghiero segno più nelle vendite, che assume ancora più valore se si considera il contesto di generale contrazione dei consumi. Grazie al fatturato in crescita, abbiamo potuto incrementare gli investimenti di marketing, con un ritorno in grande stile alla comunicazione pubblicitaria sia per il pomodoro Cirio, con uno spot firmato dal regista Ferzan Özpetek, sia con i nuovi succhi Triangolini Valfrutta. Non sorprende più invece la crescita a due cifre delle vendite all'estero, che fa leva soprattutto sulla notorietà e la forza commerciale del brand Cirio, in virtù di importanti accordi distributivi siglati in mercati come Regno Unito, Germania, Usa e Giappone".

Il Gruppo Conserve Italia ha registrato un consistente miglioramento della posizione finanziaria netta, che ha visto una ulteriore riduzione di 38 milioni rispetto al precedente esercizio, con un risultato superiore a quello atteso. Solo a livello Italia, il calo è stato di 31 milioni di euro. Il patrimonio netto è di 221 milioni di euro, con un rapporto debiti/patrimonio a quota 1. La redditività della gestione è migliorata nonostante il calo dei proventi straordinari e dei contributi provenienti dai programmi operativi. Il valore dell'Ebidta, sostanzialmente in linea con l'anno precedente, è di 66,5 milioni di euro (pari all'8,5% del fatturato lordo) e consente di pervenire ad un risultato d'esercizio in netto miglioramento. Gli investimenti del Gruppo ammontano ad oltre 40 milioni di euro e sono comprensivi sia degli investimenti tecnici che di quelli di marketing.

L'assemblea ha anche ratificato il passaggio di consegne nel ruolo di Direttore Generale da Angel Sanchez a Pier Paolo Rosetti. A Sanchez l'Assemblea ha espresso un lungo ringraziamento "per l'importante lavoro, svolto con la massima passione e dedizione, e per i grandi risultati conseguiti da quando ha assunto nel 2005 la direzione di Conserve Italia. "Lascio il timone di un'azienda in salute ad un grande professionista ed amico che mi ha affiancato a lungo in questi anni e ha saputo contribuire in maniera determinante alla crescita e al consolidamento del gruppo".
Gli subentra Pier Paolo Rosetti, dirigente dalla lunga carriera interna all'azienda: nato a Faenza nel 1962, a soli 20 anni inizia a lavorare nella cooperativa ortofrutticola Calpo di Barbiano di Cotignola (RA), con incarichi di crescente responsabilità nell'area della contabilità industriale e del controllo di gestione. Nel 1994, quando la Calpo viene incorporata da Conserve Italia, assume prima la funzione di controller e, a partire dal 2005, quella di Direttore Amministrazione, Controllo e Sistemi Informativi; nel 2010 diventa Vice Direttore Generale, assumendo anche la Direzione Risorse Umane ed il coordinamento dell'area finanziaria.

Angel Sanchez-Paolo exDG Rosetti neoDG
Guarda fiducioso al prossimo futuro il nuovo Direttore Generale. "Forti della ritrovata solidità finanziaria, dovuta anche alle nuove operazioni di finanziamento a medio/lungo termine e alla sensibile diminuzione degli oneri finanziari – ha commentato Pier Paolo Rosetti – intendiamo giocare un ruolo da protagonisti sul mercato italiano, anche con il sostegno di campagne di comunicazione che rafforzino i nostri brand. Vogliamo inoltre proseguire nello sviluppo delle vendite all'estero, attraverso collaborazioni con distributori o contatti diretti con grandi catene, portando nel mondo l'eccellenza della filiera agroalimentare italiana. Saremo anche attenti a valutare eventuali opportunità di crescita per linee esterne che dovessero presentarsi".

Il Gruppo Conserve Italia in numeri
Fatturato: 1.012 milioni di euro (40% sviluppato sui mercati esteri)
Associati: 14mila produttori agricoli
Totale materie prime lavorate: 575.000 tonnellate (frutta, pomodoro e vegetali) Stabilimenti produttivi: 12, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Dipendenti: 2.000 (oltre 3.000 a livello di Gruppo)
Principali marchi: Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue, Juver.

ConserveItalia stabilimenti

Sabato 14 novembre, alle 9.30, all'Auditorium dell'Itc Bodoni, il Delegato provinciale all'Agricoltura Moretti lo consegnerà al referente del gruppo, Tiziano Fantinel. Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza. -

Parma, 6 novembre 2015 –

Si terrà sabato 14 novembre, alle ore 9,30, all'Auditorium dell'Itc "Bodoni" di Parma (Viale Piacenza, 14), la cerimonia di consegna del Premio San Martino per la biodiversità in agricoltura anno 2015.

Il riconoscimento sarà conferito a Coltivare condividendo, gruppo di agricoltori di Belluno, nato per recuperare, catalogare, riprodurre e diffondere la biodiversità locale. Nel 2008 gli agricoltori della zona si sono uniti per risolvere un problema fitosanitario che ha investito alcune varietà di fagioli locali, mettendo a rischio tutta la produzione tipica e caratteristica di quel territorio. Con l'aiuto del Professore Salvatore Ceccarelli, già insignito del Premio San Martino nel 2012, è stato messo a punto un progetto di monitoraggio, controllo e selezione dei baccelli migliori, terminato con un'operazione di scambio partecipato dei semi tra gli agricoltori che hanno aderito all'iniziativa. Tutto ciò ha fatto si che il problema fitosanitario non si sia più ripresentato e le varietà di fagioli a rischio di estinzione sono state recuperate con successo. Tale "agricoltura relazionale" ha consentito quindi di affrontare la virosi in modo partecipativo e collaborativo.

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                                      Tiziano Fantinel

IL PROGRAMMA

Si parte alle ore 9,30 con l'omaggio musicale di Claudio Ferrarini, direttore artistico di Slowflute Festival e i saluti di Anna Rita Sicuri dirigente scolastico del Polo Agroindustriale di Parma; quindi aprono i lavori Claudio Moretti Delegato all'Agricoltura della Provincia di Parma e Monica Azzoni, Presidente dell'Associazione Fattorie didattiche.
Alle 10,30 Moretti consegnerà il Premio a Tiziano Fantinel, referente del Gruppo Coltivare condividendo, a seguire la conversazione tra Fantinel e l'on. Giuseppe Romanini, moderata da Paolo Maria Amadasi, giornalista della Gazzetta di Parma.
Le conclusioni saranno affidate al sen. Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.
L'iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza ed in particolare agli studenti delle scuole superiori, agli insegnanti e alla rete degli Agricoltori Custodi e del mondo produttivo agricolo parmense.

IL PREMIO

Il Premio San Martino, istituito nel 2008, è un riconoscimento che la Provincia di Parma assegna a figure di rilievo per l'impegno dedicato alla salvaguardia della biodiversità in agricoltura e alla sensibilizzazione in tale ambito. Le linee guida perseguite nella storia dell'assegnazione del Premio sono cinque: Educazione, Economia, Ecologia, Etica e Estetica.
Questo momento istituzionale ha contribuito a divulgare iniziative territoriali di recupero e valorizzazione delle risorse autoctone in agricoltura, consentendo inoltre di dare risalto, nella nostra Provincia, al lavoro di persone, enti ed associazioni che da anni si occupano della biodiversità, tra cui gli Agricoltori e Allevatori custodi, e di creare una importante occasione di incontro tra mondo produttivo, scientifico e la cittadinanza.
Tra i premiati degli anni scorsi il Presidente di Slow Food Carlo Petrini, l'ambientalista indiana Vandana Shiva e la trasmissione "Linea Verde".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

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