Visualizza articoli per tag: agroalimentare

Cereali ancora statici. derivati del latte in pausa e primi segnali di ripresa per il Grana Padano. Bene l'incontro tra De Castro e Hogan. Boom per le bollicine. Latte, per Mercuri occorre lavorare sulle aggregazioni. Parmigiano Reggiano punta sulla qualità. Un macigno sulla fiducia appena riconquistata.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 48 29 novembre 2015
1.1 editoriale Un macigno sulla fiducia appena riconquistata
3.1 cereali Cereali, all'insegna della staticità.
4.1 Lattiero caseario Derivati del latte in pausa. Primi segnali di ripresa per il Grana Padano
5.1 vino e etichettatura Mercuri: bene incontro De Castro - Hogan
5.2 latte Mercuri: le misure placano la tempesta ma serve lavorare sulle aggregazioni
6.1 parmigiano reggiano Il Parmigiano Reggiano punta sempre più sulla qualità
6.2 vino E' boom per le bollicine
7.1 agromercati Ismea, Overview sui mercati.
8.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali novembre 2015
9.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 48 2015 COP

Domenica, 29 Novembre 2015 10:19

Mercuri: bene incontro De Castro - Hogan

Santandrea (Coordinatore Vino - Alleanza Cooperative Italiane): Dossier Etichettatura banalizza il nostro patrimonio vitivinicolo. "Ci auguriamo – ha concluso - che dopo l'incontro con De Castro, il Commissario Hogan sappia ascoltare e farsi interprete presso gli uffici della direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea

Roma, 25 novembre 2015)
"Fa ben sperare l'incontro avvenuto tra Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, e Phil Hogan, Commissario europeo all'agricoltura". Queste le parole con cui il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, ha commentato la notizia del colloquio tra i due big dell'agricoltura europea avvenuto ieri presso la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.

"Sappiamo – ha proseguito Mercuri - che tra i temi discussi da De Castro e Hogan vi sono alcuni dossier determinanti per la cooperazione, come la tutela dei vini identitari, ovvero tutti quei vini che prendono il nome dal vitigno, sul quale segnaliamo una forte preoccupazione del mondo della produzione per il rischio liberalizzazione paventato dall'esecutivo comunitario e che dobbiamo assolutamente scongiurare, i programmi di frutta, latte e verdura nelle scuole e l'atto delegato relativo alle AOP per il settore ortofrutticolo. Tre settori, quelli del vino, dell'ortofrutta e del lattiero-caseario, che per la cooperazione italiana valgono circa 20mld di euro l'anno. L'augurio – ha concluso Mercuri – è che il Commissario Hogan dimostri su questi temi la stessa sensibilità e capacità di ascolto con cui mesi fa decise di affrontare l'embargo russo".

Per la coordinatrice del settore vitivinicolo dell'Alleanza delle Cooperative italiane, Ruenza Santandrea: "Quello che arriva da Strasburgo è un primo segnale positivo per bloccare il dossier di riforma delle regole di etichettatura dei vini europei, tra le cui pieghe si nasconderebbe il pericolo di una vera e propria banalizzazione di alcuni dei principi su cui si regge la forza del nostro settore vitivinicolo. Queste misure – ha proseguito Santandrea - rischiano di vanificare il lavoro di anni nella promozione e nella valorizzazione di alcune tra le più importanti produzioni vitivinicole italiane e con esse le economie di quelle aree. "Ci auguriamo – ha concluso - che dopo l'incontro con De Castro, il Commissario Hogan sappia ascoltare e farsi interprete presso gli uffici della direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea delle ragioni di quel mondo produttivo che ha trovato nel binomio biodiversità – territorio il proprio modello di business". Nel 2014 il settore vino della cooperazione – che rappresenta il 58% della produzione nazionale - ha generato un fatturato di 4,3mld di euro, di cui 1,8mld provenienti dalle esportazioni.

Domenica, 29 Novembre 2015 09:45

E' boom per le bollicine

È sempre più a portata di mano il traguardo dei 5,5 miliardi di euro di fatturato all'estero delle cantine italiane. L'aggiornamento ad agosto dei dati dell'export vinicolo diffusi dall'Istat, indicano un incremento del 6% sul corrispondente periodo del 2014, portando gli introiti del settore a 3,39 miliardi di euro.

Roma, novembre 2015

È quanto si evince dal trimestrale Ismea tendenze relativo al Vino.

Le elaborazioni Ismea confermano la battuta d'arresto dei flussi in volume determinato essenzialmente dai vini sfusi. Prosegue al contrario il boom della spumantistica, con un quantitativo poco al di sotto di 1,6 milioni di ettolitri (+16% su base annua) per un controvalore di 556 milioni di euro (+18%). A trainare il segmento, gli "altri spumanti Dop", voce al cui interno è preponderante il Prosecco e che ha messo a segno un balzo in avanti di oltre il 30% sia a volume che a valore.
Le prime stime dell'OIV attestano la produzione mondiale 2015 a 276 milioni di ettolitri, il 2% in più sull'anno prima, con un quantitativo targato Ue di circa 170 milioni, in lieve crescita sul 2014.

In Italia, si è osservata a partire  da ottobre un prima ripresa dei prezzi all'origine dei vini, dopo un avvio di campagna molto deludente. È ancora troppo presto per parlare di un'inversione di tendenza, sottolinea l'Ismea, ma la minore pressione competitiva del prodotto spagnolo - specie nel segmento dei vini comuni, da sempre il più esposto alle dinamiche internazionali -, potrebbe influire positivamente sull'andamento futuro dei listini nazionali.

(Fonte Ismea 19 novembre 2015)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 29 Novembre 2015 09:00

Ismea, Overview sui mercati.

Bovini e suini ancora in fase discendente. Dagli USA segnali incoraggianti per i formaggi . Stabilità nel segmento cerealicolo mentre si protrae una situazione di scambi al rallentatore per gli oli di oliva. Prezzi degli ortaggi di stagione confermano il trend negativo. Stabilità nel comparto dei vini con qualche segnale positivo.

Roma, 24 novembre 2015 -
Si prospettano ancora ritocchi al ribasso dei prezzi per i bovini e i suini, specie nel circuito del bestiame vivo, come conseguenza della pressione promozionale esercitata dalla Gdo per rilanciare il consumo di carne rossa.

È quanto si evince dall' Overview sui mercati agroalimentari dell'Ismea di questa settimana, che rileva comunque una ripresa delle attività di macellazione, segnale questo di un allentamento dei timori legati all'allarme lanciato dall'Oms e di un progressivo, seppure lento, ritorno alla normalità. Per quanto attiene più da vicino ai bovini, si segnala, dopo l'emergenza Blue Tongue, un riavvio degli scambi sui ristalli di provenienza francese. Sul fronte dei principali tagli, si replicano i valori di scambio delle precedenti settimane sia per carni di vitello che di bovino adulto, con qualche intonazione positiva solo per i quarti anteriori di vitellone. Un mercato poco brillante con quotazioni tese al ribasso dovrebbero registrarsi ancora per i principali tagli suini, ad eccezione dei prosciutti che mostrano una maggiore tenuta. Anche sui mercati avicoli, il protrarsi di un eccesso di offerta nel circuito del vivo, aggravato dai minori flussi verso l'estero, non lascia intravedere da qui a breve un incremento dei listini. Mantengono al contrario, quotazioni piuttosto elevate i conigli, nonostante qualche difficoltà di collocamento sul mercato, con prospettive di un incremento della domanda sotto la spinta delle imminenti festività natalizie.
In relazione ai lattiero-caseari, il forte impulso della domanda Usa sta alleggerendo il mercato comunitario, aprendo concrete prospettive per una risalita dei listini nazionali almeno nel segmento dei formaggi.

Passando al comparto vegetale, prosegue il trend negativo delle quotazioni medie di tutti gli ortaggi di stagione e in particolare di cavoli, finocchi, radicchi ed indivie. Le temperature insolitamente elevate registrate nell'ultimo periodo hanno accelerato i cicli produttivi, determinando un maggiore afflusso di merce sul mercato ma anche problemi di conservazione dei prodotti in campo. Il calo termico di questi giorni dovrebbe, tuttavia, riverberarsi positivamente sui listini.

Nel settore cerealicolo, le rilevazioni dell'Istituto indicano un andamento stabile per il frumento tenero e duro, a fronte di qualche spinta al ribasso per il granoturco nei principali centri di scambio del Nord Italia. Le stime sull'elevata consistenza degli stock mondiali di mais potrebbero influenzare negativamente i listini anche nelle prossime settimane.

Per lo più stabili con qualche isolata variazione al rialzo le quotazioni dei vini, nonostante la domanda senz'altro più vivace rispetto alle scorse settimane.
Si segnala, invece, il protrarsi di una situazione di scambi al rallentatore per gli oli di oliva di pressione, sia per una quantità di prodotto ancora esigua, sia per il prezzo non ritenuto sufficientemente remunerativo, a fronte di una resa che quest'anno pare attestarsi leggermente al di sotto della media. Per quanto riguarda, infine, i fiori le attività commerciali risultano piuttosto fiacche sia per i prodotti di provenienza estera che per le varietà locali, anche per effetto dei ritardi nei cicli produttivi dovuti al clima estremamente mite della stagione autunnale.


(fonte Ismea Roma 24 novembre 2015)

Venerdì, 27 Novembre 2015 08:28

Cereali, all'insegna della staticità.

Prosegue la fase di staticità dei prezzi nazionali e internazionali. Unico settore vivace è quello energetico. Scambi e consumi sempre in stallo soprattutto in Italia ma anche nel resto d'Europa non brillano anche in forza del clima di terrore a seguito dei fatti di Parigi e di Bruxelles

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 novembre 2015 -
Prosegue la fase di staticità dei cereali, sia a livello nazionale sia internazionale. Le quotazioni del mercato hanno già scontato l'effetto presidenziale in Argentina sia per il possibile calo dei dazi all'esportazione sia per la probabile svalutazione della moneta.
Da due sedute il Chicago Board non dà più segni di cedimento, al contrario è da segnalare qualche segnale di ripresa. La variabile che potrebbe innescare una ripresa più marcata si avrà quando i Fondi torneranno a fare acquisti.
Certamente le tensioni interne connesse al terrorismo non stanno incentivando i consumi e nemmeno gli scambi all'interno del vecchio continente.

Mercato nazionale
Prosegue il periodo di scarsità di scambi sul mercato interno fatta eccezione per il settore bioenegetico dove hanno ripreso vitalità gli amidacei e altri energetici quali il Glicerolo e le Oleine. Da segnalare inoltre una presenza consistente di grano duro deteriorato e declassato a uso energetico.
La farina soia su base annua per il 2016 quotava mercoledi 335 per la 44 e 344 per la proteica normale 46,50%. Operazioni sul 2017 con la proteica a 340 parenza dal porto di Ravenna.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 546 punti, il petrolio recupera quasi 3 dollari salendo a 43,10 $/barile e il cambio continua a scendere toccando 1,0606 arrivando a sfiorare anche 1,05 nella giornata di mercoledi.

 MP 25nov15

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 25 Novembre 2015 16:56

Il Parmigiano Reggiano alza il tiro sulla qualita'

Dall'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano modifiche al disciplinare di produzione che incidono sulla tutela della qualità e sul legame con il territorio. Via a nuovi controlli per sconfiggere le contraffazioni. Ammesso alla trasformazione solo il latte di bovine nate nel comprensorio di produzione. Investimenti in crescita sul mercato interno. L'approvazione in Assemblea. -

Parma, 25 novembre 2015 -

Il Parmigiano Reggiano continua ad investire sulla qualità come leva primaria per consolidare la crescita dei consumi interni (+2,3% da gennaio a fine ottobre), il buon andamento dell'export ( crescita del 7,2% per il prodotto in forme o porzionato e del 14,7% per il grattugiato nei primi otto mesi del 2015) e i primi segnali di ripresa che si stanno manifestando sul fronte delle quotazioni dopo due anni di crisi.
Dall'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano, cui fanno capo 363 caseifici, è venuto un segnale inequivocabile in tal senso, con l'approvazione di alcune modifiche al disciplinare di produzione che incidono proprio sulla tutela della qualità e sul legame con il territorio.
"Sono questi - sottolinea Giuseppe Alai, presidente del Consorzio - i primi elementi distintivi del nostro prodotto e, insieme all'assoluta naturalità, i fattori decisivi nella scelta dei consumatori".
"Ad essi - prosegue Alai - dobbiamo ancora associare gli esiti di una più ordinata ed efficace gestione dei flussi impostata con i Piani produttivi, ma è indubbio che sul versante della qualità si va alla riaffermazione di un primato che ha consentito di fare del Parmigiano Reggiano uno dei prodotti più conosciuti ed apprezzati nel mondo".
Con le modifiche approvate dall'Assemblea si rafforza, innanzitutto, la lotta alle contraffazioni. Grazie all'introduzione di nuovi sistemi e parametri di controllo (riguardanti isotopi, aminoacidi liberi e acido ciclopropanico), infatti, sarà possibile identificare con precisione il prodotto non originale sia per quanto riguarda la provenienza del latte che l'eventuale uso di prodotti vietati dal disciplinare nell'alimentazione delle bovine (insilati, ad esempio), ma anche svelare e contrastare possibili dichiarazioni ingannevoli sulla stagionatura del prodotto.
Quanto al legame con il territorio delle province di Mantova (destra Po), Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna (sinistra Reno), le modifiche al disciplinare - che già stabiliscono l'uso assolutamente prevalente di foraggi locali nell'alimentazione delle bovine - prevedono che il latte destinato alla trasformazione sia prodotto esclusivamente da vacche nate nel comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano.
Stop, dunque, ad animali provenienti da fuori comprensorio e dall'estero, nonché da altre filiere produttive, per i quali era comunque previsto (prima dell'utilizzo del latte per produrre Parmigiano Reggiano) un periodo di "quarantena" di quattro mesi, nel corso dei quali le bovine dovevano essere alimentate secondo le norme del disciplinare per il Parmigiano Reggiano.

La nuova norma, dunque, rafforza ulteriormente i vincoli con il territorio, e contemporaneamente genererà un effetto indotto anche sui volumi produttivi. In sostanza, si eviteranno quei repentini e troppo consistenti aumenti produttivi che sono avvenuti, in passato, nel momento in cui il buon andamento delle quotazioni apriva la via all'ingresso di bovine provenienti da altre filiere (latte alimentare o altri formaggi) e, scontata la "quarantena", ad un rialzo dei quantitativi di prodotto da destinare ai mercati.
"Sono fenomeni - sottolinea Alai - che abbiamo riscontrato, ed è evidente che la scelta che i caseifici hanno compiuto oggi è particolarmente rilevante e positiva per quei produttori che costantemente legano gli investimenti e i redditi all'andamento del Parmigiano Reggiano, senza ricorrere a forme di business occasionale che producono andamenti depressivi sulle quotazioni e, conseguentemente, danni proprio sui redditi".

Nuova e stringente norma, inoltre, sul rapporto tra grasso e caseina al momento della produzione, che va ad assicurare anch'essa il mantenimento di una qualità che non asseconda possibili cedimenti (che sarebbero a vantaggio della resa in peso) sulla percentuale di lipidi presenti in un prodotto che già nasce dall'unione tra latte scremato per affioramento (quello della mungitura serale) e latte intero (quello del mattino).
Le norme proposte dal Consiglio del Consorzio del Parmigiano Reggiano sono state approvate dall'Assemblea dei caseifici rispettivamente con 335 e 333 voti favorevoli (72 i contrari nel primo, 87 nel secondo).
Con percentuali analoghe è stata approvata anche la norma che prevede l'apposizione, sul prodotto porzionato, dell'età di stagionatura come ulteriore atto di trasparenza nei confronti dei consumatori.
Nonostante abbia ottenuto la maggioranza dei voti (223 favorevoli, pari al 51,98%) non è invece passata la riforma della marchiatura, per la quale, così come per le altre, era richiesto il 60% dei consensi.
L'assemblea ha anche approvato il bilancio preventivo del Consorzio per il 2016, nell'ambito del quale spicca un sostanziale raddoppio delle risorse destinata alla comunicazione sul mercato italiano, che si attestano a 5,5 milioni di euro.

parmigiano reggiano assemblea novembre 2015-ok rid

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Dal 26 al 29 novembre, presso il BBC Good Food Show, la Nazionale del Parmigiano Reggiano scenderà in campo al World Cheese Awards con una selezione di prodotto emblema di qualità. Un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. -

Reggio Emilia, 24 novembre 2015 -

"Ci auguriamo il successo che i nostri caseifici e il nostro prodotto meritano, a maggior ragione in un momento in cui, nonostante si registrino primi segnali d'inversione di tendenza, sono ancora evidenti le difficoltà che persistono da quasi due anni sul versante delle quotazioni".
E' questo il commento Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nell'annunciare la partecipazione al concorso World Cheese Awards, edizione 2015 di Birmingham, della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Si tratta di un gruppo già pluripremiato di ben 36 caseifici (il 40% in più dello scorso anno) di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova che scenderà letteralmente in campo nella prestigiosa competizione, che si terrà da venerdì 26 a domenica 29 novembre presso il BBC Good Food Show di Birmingham. Oltre 3.000 i formaggi attesi all'appuntamento che richiamerà 40.000 visitatori dal mondo e i 200 esperti che valuteranno i campioni iscritti, nominando, oltre ai premi di categoria, il Campione del Mondo 2015.

Alla squadra che si cimenterà a Birmingham hanno aderito 12 caseifici di Parma e provincia (Cooperativa Casearia Agrinascente; Il Battistero; Bertinazza; Consorzio produttori latte; Caseificio Gennari Sergio e figli; Società Agricola Giansanti; Latteria Coop. di Marano; Parmabio di Carpanini M. e Brugnoli F.; Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica; Caseificio La Traversetolese; Caseificio Sociale di Urzano; Società Agricola La Vittoria s.s.), 4 di Modena e provincia (Caseificio Sociale La Cappelletta; Caseificio Dismano; Cooperativa Casearia del Frignano; Punto Latte;), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 14 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro; Latteria Sociale Barchessone; Caseificio Sociale Castellazzo; La Famigliare; Fattoria Fiori di Fiori Pierpaolo; Grana d'Oro; Latteria La Grande; Latteria Nuova Lago Razza; Caseificio Sociale del Parco; Latteria Sociale San Giorgio; Latteria Sociale San Girolamo; Latteria Sociale San Giovanni della Fossa; Latteria San Giovanni di Querciola; Antica Fattoria Caseificio Scalabrini), 3 di Mantova e provincia (Caseificio Caramasche; Latteria Agricola Venera Vecchia; Latteria Agricola Mogliese).

"E' la più grande spedizione italiana di formaggi all'estero mai realizzata all'estero dai tempi delle esposizioni universali dell'Ottocento", spiega Gabriele Arlotti, ideatore e trainer del gruppo.
"In un mercato importante come quello Inglese - prosegue Arlotti - puntiamo a dare ulteriore visibilità e valore ad un prodotto che nel 2014, proprio al World Cheese Award, si è aggiudicato ben 22 medaglie e un Supergold".
"Il Parmigiano Reggiano affonda le sue origini in dieci secoli di storia – conclude Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano –, durante i quali la realtà produttiva si è sviluppata integrandosi in maniera indissolubile con le differenti realtà territoriali, ambientali e sociali che caratterizzano la zona di origine da Bologna sinistra Reno, a Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova destra Po. Il formaggio Parmigiano Reggiano esprime caratteristiche uniche legate al rapporto con l'alimentazione delle bovine e ad una tecnica di produzione che prevede il divieto assoluto dell'uso di additivi e conservanti. Questi tratti distintivi sono possibili in un modello produttivo che rimane essenzialmente artigianale, e in questo modello il fattore umano rappresenta un elemento essenziale".
Venerdì i lavori, attesissimi in queste ore, della giuria internazionale. Nei tre giorni della fiera, nel frattempo, la presentazione del prodotto negli stand del BBC Good Food Show di Birmingham.

Che cosa è la Nazionale del Parmigiano Reggiano?

La Nazionale del Parmigiano Reggiano è un gruppo spontaneo di caseifici, costituitosi nel 2001, uniti dalla volontà di partecipare a concorsi per conseguire risultati prestigiosi, di promozione e di solidarietà, anche oltre i confini europei.
In più occasioni ha potuto rappresentare nelle varie iniziative, di anno in anno, il comprensorio e il territorio di produzione del Parmigiano Reggiano: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. Opera ora nel Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e nel mondo partecipa a eventi irripetibili come lo sono state tutte le edizioni dei Concorsi "Grolla d'Oro, Formaggi d'Autore", le prestigiose "Olimpiadi dei Formaggi di Montagna" o il "World Cheese Awards" in Inghilterra. La Nazionale, inoltre, è attenta anche alle iniziative di solidarietà: "La Forma del Cuore" è un progetto per aiutare persone e popoli in difficoltà, con la vendita della t-shirt "Italia" della Nazionale .
Pubblico, giurie internazionali e appassionati gastronomi con medaglie, assaggi e acquisti testimoniano il successo di questa idea nazionale: il Parmigiano Reggiano e il suo territorio, unici e veicolati nel mondo.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Lunedì, 23 Novembre 2015 15:59

Un Lambrusco "Unico"

Si chiama proprio così, Unico, ed è prodotto dalla Cantina Divinja di Sorbara il lambrusco che per il secondo anno consecutivo, ha vinto il Premio Matilde di Canossa Terre del Lambrusco ed è stato premiato anche al Merano Wine Festival. - Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi -

Modena, 23 novembre 2015 -

Doppia soddisfazione per la Cantina Divinja di Sorbara che, quest'anno, si è vista attribuire due importanti riconoscimenti in ambito nazionale: il premio al Concorso Enologico Matilde di Canossa -Terre del Lambrusco, conquistato per il secondo anno consecutivo, e il premio nella categoria lambruschi al recente Merano Wine Festival.
A fare incetta di premi è stato Unico, un Lambrusco di Sorbara DOC rosso frizzante secco, ritenuto dai più esigenti il più raffinato dei lambruschi. L'azienda gestita da Denis Barbanti e dal padre Fabio lo ottiene da uve raccolte a mano e vinificate con macerazione a freddo e fermentazione da mosto. Al colore rosso rubino tenue si accompagna un profumo fruttato, con sfumature che ricordano quelle della viola e un gusto gradevolmente acido, equilibrato, sapido ed elegante.
Una soddisfazione e una conferma per l'azienda agricola, che ha come mission il recupero e la salvaguardia il patrimonio vitivinicolo della zona di produzione del Sorbara. La Cantina Divinja ha una produzione annuale di 70 mila bottiglie, di cui 30 mila di Unico. Tra le altre produzioni di qualità ci sono lo spumante Orocolato, i novelli Primi Profumi, il Merlot dell'Emilia, il Pignoletto Sant'Amalia e i liquori Nocino e Nocino Riserva.
Info: www.cantinadivinja.com 

cantina divinja in pagina rid

Pubblicato in Agroalimentare Modena

Cereali in pausa. Scende ancora il latte spot. 3 milioni dall'UE per la promozione di parmigiano, Gorgonzola e Asiago. Alleanza Cooperative, intervengono Martina e Calenda. Sono cambiate le proiezioni del Mais dopo i dati diffusi di USDA. La Guerra è Guerra.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 47 22 novembre 2015
1.1 editoriale La guerra è guerra.
3.1 cereali Cereali, poche le novità sui mercati id base
4.1 Lattiero caseario Il Latte spot torna a scendere
5.1 Latte e leadership Martina. Sul latte la cooperazione può assumere la leadership
5.2 promozione estera Calenda, eventi internazionali di promozione totale sono sperpero di denaro pubblico
6.1 vino e export cina Vinitaly 2016: Vinitaly e la Cina, un presidio lungo vent'anni. Nuove iniziative per la 50^ edizione
6.2 latte Oceania: scendono i prezzi delle commodity lattiero-casearie
7.1 export formaggi Parmigiano, Asiago e Gorgonzola. Dall'UE 3 milioni per la promozione
7.2 latte oceania UE: export in continuo aumento ma a prezzi bassi
8.1 agromercati Ismea, Overview sui mercati.
9.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali novembre 2015
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 47 nov15 COP

Domenica, 22 Novembre 2015 10:22

Cereali, poche le novità sui mercati di base

Cereali Una settimana che non ha registrato particolari variazioni. Le uniche variazioni di rilievo sono connesse al continuo rafforzamento della valuta USA sull'euro e il prezzo del petrolio in costante discesa ormai giunto alla soglia dei 40€/barile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 novembre 2015 -
Gli incoraggianti dati USDA, diffusi la scorsa settimana, non hanno ancora stimolato effetti sui prezzi delle materie di base. Nonostante qualche allarme per le rese e le semine dai paesi dell'Est Europa e dell'Ucraina, ormai vi è certezza che di merce non ne manca e le conseguenze del Nino sembrano molto meno nefaste e preoccupanti per i raccolti dell'emisfero australe.

Le preoccupazioni generate da questa nuova e diffusa fiammata terroristica certamente non incentivano i consumi né gli scambi e il calo del petrolio, sempre più prossimo ai 40 dollari al barile, non contribuisce a eccitare i mercati. Qualche turbolenza è generata dalla notizia che l'Argentina stia pensando di ridurre alcuni dazi all'esportazione spingendo perciò al ribasso i valori della borsa di Chicago.

Mercato nazionale
Anche il mercato interno segnala qualche leggero cedimento e scambi ancora scarsi, eccezion fatta per settore delle bionergie dove hanno ripreso vivacità gli amidacei ed energetici quali Glicerolo e Oleine.
La farina di soia su base annua per il 2016 quotava giovedi 337 per la 44 e 346 per la proteica normale 46,50% ma potrebbe ancora scendere anche salvo l'assorbimento del valore da parte dell'indice valutario.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 591 punti, il petrolio torna arretra a 40,68 $/barile e il cambio continua a scendere toccando 1,06737.

MP 19nov15

 

 

USDA 11 11 2015

Da quanto si evince dalla analisi dei dati di cui sopra si conferma, come più volte da noi segnalato, che non siamo in situazione di deficienze di merce. Siamo al contrario di fronte al terzo miglior raccolto Usa di Mais e quello della Soya è il migliore di sempre. Inoltre la consistenza globale è tra le più ricche degli ultimi 10 anni.

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"