Fine anno in apnea per i "piccoli". Sostanzialmente stabile il dato congiunturale delle piccole imprese manifatturiere modenesi nel terzo trimestre 2014. Segnali di deterioramento della situazione nei settori portanti della nostra economia, anche se regge il fatturato, come testimoniano i dati elaborati dall'Ufficio Studi di CNA di concerto con la Camera di Commercio di Modena.
Modena, 27 dicembre 2014 --
Come previsto, è sostanzialmente stabile, la situazione economica delle imprese modenesi del settore manifatturiero sino a 50 dipendenti. Nel terzo trimestre del 2014, infatti, le pmi di casa nostra hanno segnato un -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, confermando la debolezza dell'attuale situazione congiunturale. A salvarci, al solito, è l'export, come hanno dimostrato anche i dati diffusi una decina di giorni fa dalla Camera di Commercio: anche per i piccoli, infatti, un euro su quattro arriva ormai dall'estero (23% del fatturato complessivo). Proprio da oltreconfine arrivano anche le notizie migliori, con gli ordinativi esteri in crescita del 14,8%. In calo, invece, gli ordini interni del 4,3%. Diminuisce la produzione, ma aumenta il fatturato, che rispetto al terzo trimestre 2013 cresce del 2,3%. Stabile l'occupazione.
AI LIVELLI DEL 2010
Il dato del terzo trimestre consente di difendere il risultato ottenuto nei primi tre mesi dell'anno, consentendo di stimare in crescita il dato definitivo del 2014. In ogni caso, la produzione delle pmi modenesi rimarrebbe ben al di sotto dei massimi raggiunti in passato, attestandosi attorno ai valori del 2010.
I SETTORI
Segnali contrastanti a livello settoriale, dove il generalo calo (con qualche importante eccezione) nella produzione è compensato da una tenuta del fatturato. Preoccupa il segno meno che fa capolino nella meccanica, sia quella pesante che di precisione, che come è noto rappresentano il comparto portante dell'economia modenese. Nel dettaglio gli andamenti settoriali (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).
Alimentare. Prosegue il buon momento di questo importante settore, grazie anche alle produzione prenatalizia del terzo trimestre. Tiene anche il mercato interno, visto che la quota "estera" del fatturato scende dal 25% del secondo trimestre al 17,9% del periodo luglio-settembre.
Una sorpresa inattesa arriva dalla maglieria, trainata anche in questo caso dall'export, che raggiunge la quota record del 34,4%.
Sostanziale tenuta per l'abbigliamento, per il quale a preoccupare è la netta flessione del fatturato. A difendersi meglio sono le imprese in conto proprio, soprattutto quelle che si collocano nella fascia medio-alta del mercato.
Ceramica. Nessuna nuova sul fronte del terzo fuoco, dove continua la crisi, malgrado le attese rispetto al mercato estero.
Dopo un anno di segni positivi, diminuisce la produzione della meccanica pesante, che vede aumentare considerevolmente la quota di fatturato estero. Buone le prospettive per il futuro: sia gli ordini esteri (17,4%) che quelli interni (0,5%) sono infatti in aumento.
Macchine e Apparecchi meccanici. C'è ancora il segno meno, ma riprende a marciare il fatturato nel segmento principe del manifatturiero geminiano, che sconta un calo degli ordini nazionali (-2,9%), ma segna una crescita di quelli esteri (+6,3%). Del resto la quota estera del fatturato rimane su valori piuttosto elevati, sfiorando il 36%.
Biomedicale. Nonostante i numeri, apparentemente preoccupanti, rimangono solidi i fondamentali di questo dinamico comparto, che esporta la metà di ciò che produce, anche per ciò che riguarda le pmi.
Apparecchiature elettriche e elettroniche. Conferma la sua dinamicità un comparto magari ancora non molto rappresentativo per la nostra economia, ma da seguire attentamente, sia per la sua "esportabilità" (un prodotto su quattro termina oltre confine), sia per i suoi contenuti in termini di tecnologia ed innovazione.
LE CONSIDERAZIONI DI CNA.
"Sono numeri – commenta Umberto Venturi, presidente di CNA Modena – che confermano il clima di incertezza che permea l'economia modenese e che non agevola certo gli investimenti, né in capitale umano, né in macchinari. Da questo punto di vista, pur andando in una condivisibile direzione, gli interventi previsti dal Governo nella Legge di Stabilità non sono sufficientemente aggressivi".
"Una situazione di emergenza, infatti, va affrontata con interventi di emergenza – sottolinea ancora Venturi – mentre mancano all'appello misure per migliorare l'accesso al credito delle Pmi, ridurre il costo dell'energia, semplificare la tassazione immobiliare, che ha raggiunto livelli abnormi, e le norme ambientali".
Sempre in tema fiscale, se è apprezzabile la diminuzione del carico fiscale sulle imprese, con la deduzione del costo del lavoro dall'imponibile Irap, occorre che la riduzione riguardi anche i 3 milioni di imprese senza dipendenti con un innalzamento della franchigia Irap, evitando la beffa addirittura di un incremento dal 3,5% al 3,9% per questi soggetti. E constatiamo che i più recenti emendamenti del Governo in materia non vanno in questa direzione.
Ed è proprio sugli aspetti fiscali, in particolari quelli riguardanti l'area del sisma, che si concentra l'attenzione di Venturi. "A giugno 2015 le aziende dell'Area Nord, se non cambieranno le cose, dovranno iniziare a rimborsare i prestiti della Cassa Depositi e Prestiti utilizzati per il pagamento delle imposte. Bene, è opportuno avere la consapevolezza che la stragrande maggioranza di queste ultime, soprattutto quelle che non hanno ancora ricevuto i rimborsi relativi all'ordinanza 57, queste risorse non le hanno. Stiamo parlando, se vogliamo stimare delle cifre, di circa 2.000 imprese e 8.000 addetti. Ipotizzare la chiusura di queste imprese, se l'inizio dei rimborsi non sarà prorogato al 30 giugno 2016 e se la restituzione non sarà spalmata su almeno cinque anni anzichè due, non è azzardato. E sarebbe un gran brutto modo iniziare il 2015 con questa spada di Damocle su un'area così importante del nostro territorio".
L'Ufficio Stampa CNA